Lady Victoria cap. 3
di
Miss Serena
genere
sadomaso
Quando giovedì mattina mi chiama la superiora sento al telefono la sua preoccupazione, ma trattengo la gioia sapendola sicuramente nei guai.
“Mylady per stasera ci sarebbe un piccolo problema.”
“Mi dica superiora,sicuramente nulla di grave spero.”
“Per stasera c'è solo una sorella disponibile, Suor Paula.”
“Capisco, ma i nostri accordi erano ben precisi, almeno a me pare così.”
“Certo Mylady, ma lei capisca le mie sorelle...”
“Le tue sorelle preferiscono finire per strada piuttosto che venire da me.” penso provando una sottile gioia, ma allo stesso tempo devo trovare in fretta una soluzione.
Mi ricordo di suor Paola, è stata la prima ‘ospite’ di me e Laetitia, ed è anche stata quella che più di tutte le altre mi ha fatto godere. Inizio a credere che dentro di lei non ci sia solo una lesbica pronta a tutto pur di godere, ma anche una giovane Mistress, che sotto la mia sapiente guida può raggiungere l’eccellenza.
“Senta superiora facciamo così,lei domani mi manda Suor Paula che resterà con me sino a quando lo vorrà, le assicuro che in qualsiasi momento sarà libera di andare via.”
“Va bene, ma per dopo...”
“Troveremo certamente un nuovo accordo.”
“Però Mylady prima devo sentire la suor Paola, lei capisce che non posso decidere per una mia sorella.”
“Se per domani alle due non la vedo vorrà dire che non l'ha convinta, e non c'è neanche bisogno che mi chiami, ora devo andare, a presto superiora.”
Tiro giù il telefono con un ghigno.
Ho talmente maltrattato quelle suore da terrorizzarle, soprattutto le ultime due devono aver raccontato il loro supplizio con le mie nuove macchine, e adesso quella stronza della superiora è nei guai fino al collo.
Non so se pensare che suor Paola sia una pazza o una donna dall'estremo coraggio, di certo domani la mia domanda avrà una risposta.
E' venerdì e sono le due.
Puntuale arriva la macchina dal convento e lascia la giovane suora davanti all'entrata.
Laetitia la va a prendere per portarla nella mia camera da letto dove l'attendo sdraiata sul letto con indosso solo una vestaglia.
Suor Paula me la ricordo bene, ha provato piacere ad essere scopata da me e non l'hanno spaventata i racconti delle altre con le quali sono stata meno clemente.
“Laetitia lasciaci da sole voglio fare quattro chiacchiere con lei in privato.”
“Esco subito Divina.”
Appena lei esce mi alzo e inizio a girare intorno alla suora.
“Allora sei l'unica ad essere tornata, o hai coraggio da vendere o sei folle.”
“Forse entrambe le cose Mylady.”
“Sai che puoi andartene in qualsiasi momento.”
“Certo Mylady,ma non lo farò.”
“Per non lasciare nei guai le tue sorelle ?”
“Si Mylady.”
“Senti povera schiocca, potrei torturarti con una tale violenza che non resisteresti più di cinque minuti, e questo lo sai benissimo, quindi non mentirmi mai più.”
“Ma io non dico bugie,io...”
“Tu hai goduto e lo vuoi ancora vero ?”
“Io si, cioè no...”
Inizia a balbettare mentre l'incalzo con domande sempre più oscene,fino a farla crollare. Si butta in ginocchio davanti a me bloccandomi i piedi con le mani.
“Mylady la prego, è vero mi è piaciuto quando mi ha fatto sua, sono venuta solo per poter riprovare quelle sensazioni, ma non mi torturi più perché ho troppa paura.”
Si mette a piangere portandosi le mani in faccia come per coprire la sua vergogna.
“Alzati Paula e stammi a sentire, ti farò questo discorso solo una volta, dopo potrai restare o andartene, dipende solo da te.”
“Mi dica tutto Mylady.” mi risponde dopo essersi alzata.
“Tu puoi rimanere qui, ma non come schiava, bensì come mia amante, allo stesso livello di Laetitia che ben conosci. Io provvederò a tutti i tuoi bisogni, mi prenderò cura di te per tutto, sarai libera d'uscire quando vuoi, ma solo dopo avermelo chiesto per una questione di rispetto e avrai tutto il mio amore che tanto cerchi. In cambio domani lascerai l'ordine, dirai alla superiora che hai trovato una nuova madre, e tornerai qui al castello da me. Ora devi decidere tu.”
Non faccio in tempo a dirle quanto tempo ha che mi risponde subito.
“Accetto Mylady, non ho dubbi,voglio essere sua per sempre.”
“Non sai quanto si felice per questa scelta, ora iniziamo a provvedere a te.”
Prendo il campanello e poco dopo entra Laetitia.
“La mia Divina mi cerca ?”
“Allora Laetitia, Paula sarà la tua nuova sorella, ne sei felice ?”
“Certo Divina, lo sa è tanto che speravo me ne trovasse una.”
“Bene, allora dalle dei vestiti e portala in città. Voglio che sia curata dalla miglior estetista, depilata a dovere, e sai cosa intendo, vestita per essere degna di cenare con noi e comprale un minimo di guardaroba per questi primi giorni, la settimana prossima andremo a Londra e li la scelta è certamente maggiore.”
“Provvedo subito Divina, Paula seguimi.”
Le vedo uscire felici, Laetitia da tempo mi chiedeva senza farlo trapelare troppo, una compagna di giochi, non che io non le basti, solo qualcuna che ricambi più di me il piacere che sa donare.
Quando tornano è ora di cena,ma il cambiamento di Paula è qualcosa a cui difficilmente si tende a credere. Ha un taglio di capelli moderno che le slancia il viso, un trucco leggero, ma che esalta i suoi lineamenti senza farla sembrare una maschera di carnevale. Anche l'abito che indossa, se pur molto semplice, mette in risalto le sue forme rendendola sensuale e conturbante.
Ma la sorpresa più bella deve ancora venire.
Nonostante le mie voglie ceniamo con calma e passiamo un po' di tempo in una sala a chiacchierare di quello che hanno fatto in città. Sono entrambe in vena di pettegolezzi, anche se Paula usa un tono che lascia trapelare la sua sudditanza, e descrivono ogni loro passo con dovizia di particolari. Il racconto della ceretta è poi un misto fra un racconto del terrore e una commedia comica, tanta era la paura di Paula prima di farla. Alla fine è Laetitia a chiedere congedo, mentre la bacio per salutarla, la ringrazio per quello che ha fatto e per essere così disponibile verso Paula.
“Mia Divina questo è un ordine che aspettavo da tempo, lei lo ha sempre saputo anche se non ho mai detto nulla.”
“Grazie lo stesso mia cara ora va, domani ci sarà da divertirsi con le suore.”
“Solo le ho preparato una sorpresa, spero che gradisca quando la scopre, ora vado e vi lascio sole.”
Si allontana sculettando lasciandomi una curiosità che maschero a fatica, e quando esce Paula si avvicina a me per chiedermi quali disposizioni ho per lei.
“La prima è molto semplice, spogliati ma molto lentamente.”
“Subito Mylady, spero solo d'essere all'altezza delle sue aspettative.”
Inizia a spogliarsi come se ci fosse una musica in sottofondo, nonostante sia inesperta è sensuale nei movimenti. Si toglie prima la camicetta e poi la gonna che lascia cadere a terra, quindi si avvicina a me.
“Mi perdoni divina, ma non sono pratica di reggiseni, posso chiederle di sganciarlo dietro ?”
“Certo voltati.”
Lei si gira e le sgancio il reggiseno che trattiene davanti con le mani. Quando torna con il viso verso di me lo lascia cadere e capisco subito la sorpresa di cui parlava Laetitia. Paula si è fatta il piercing sui capezzoli, da dove scendono due cerchi dorati. L'afferro per quelli e la porto ancora più vicina a me.
“Ora fammi godere,voglio vedere quanto sei brava con la lingua.”
Lei si inginocchia ai miei piedi e inizia a baciarli, in segno di sottomissione.
La lascio fare, è sempre piacevole sentire una calda bocca sulle mie nobili estremità, ma da lei voglio ben altro.
“Togliti tutto,ora.” le ordino decisa.
Lei si alza e si toglie gli slip, peraltro molto ridotti.
“Ora girati su te stessa lentamente finchè non ti dico di fermarti.”
Paula obbedisce e inizia a mostrarsi davanti e dietro. Anche se molto diversa da Laetitia è una gran bella donna, in carne al punto giusto, ma è soprattutto il suo seno a colpirmi. E' grande ma non esagerato, sodo e alto, e poi quei piercing lo rende unico in tutti i sensi.
“Paula vieni con me, andiamo nelle mie stanze così saremo più comode.”
“Certo Mylady.”
Mi segue come un docile cagnolino, a pochi passi da me con lo sguardo basso, e la curiosità di non sa cosa l’attende. Una volta nella mi camera da letto mi faccio aiutare a togliermi il vestito, rimanendo in intimo e calze ovviamente nere.
“Paula toglimi anche le mutandine, ma senza usare le mani, solo la bocca.”
“Subito mia Divina.”
Si abbassa e li sfila le mutandine prendendole per i lati e sfilandone un po' per volta cambiando il lembo da tirare. Una volta che sono caduti per terra alzo i piedi per farli togliere del tutto appoggiandomi sulla sua testa, poi con tono sensuale le chiedo se le piace la mia bellissima fica.
“E' la più bella che abbia mai vista Mylady, così curata e dalle forme e dimensioni perfette.”
“Allora baciala, ma con passione.”
“Grazie per concedermi questo onore mia nobile Padrona.”
Dopo i primi tocchi di labbra mi stendo sul letto e lei subito mi viene dietro.
“Fammi vedere come sei brava con la lingua, voglio godere.”
Paula si inginocchia in mezzo alle mie gambe, aprendole leggermente con grazia per poter operare meglio.
Inizia a leccarmi le grandi labbra, la punta della sua lingua passa in ogni anfratto dei miei due petali facendomi bagnare. Poi inizia a prenderle in bocca, succhiandoli dolcemente fino a farle aprire del tutto, quindi beve il mio piacere che ormai scorre copioso. Non avrei miglior ordine da darle che quello di continuare così, ma non c'è bisogno che parli, la cagnetta sa che questo è l'esame finale per entrare definitivamente nelle mie grazie. Posso solo far scivolare in alto il reggiseno, per giocare coi miei turgidi capezzoli per eccitarmi di più. Lei intanto mi lecca lo spacco con passione fino a prendere in bocca il clito e giocarci con la lingua che lo martella con piccoli tocchi.
Il primo orgasmo mi coglie quasi all'improvviso, Paula non smette di leccarmi, ed io godo come merito. Per farle capire che non ha finito le schiaccio la testa contro il mio sesso e la incito a non smettere finchè non lo chiederò io.
L'ex suora aveva già dato dimostrazione della sua bravura nel nostro primo incontro, e ora che si sente più libera, non può che fare meglio, facendomi passare da un orgasmo al seguente, senza fermarsi mai.
Solo quando mi sento soddisfatta la spingo via.
“Per ora basta, ora se non ricordo male tu hai il culo vergine.”
“Non sbaglia Mylady, ma non posso che chiederle umilmente di togliermi questo peso come lei meglio crede.”
“Certo Paula, solo che vorrei che anche tu godessi, quindi ti permetto di masturbarti mentre ti sodomizzo, anzi mettiti a carponi e inizia subito,fammi vedere come ti doni piacere da sola.”
“Grazie Divina, la sua gentilezza nei miei riguardi è eccessiva, ma se lei vuole mi masturbo subito.”
Lei si mette come da me richiesto e inizia a toccarsi con foga inaspettata, ma quello che le cola sulle cosce tradisce la sua eccitazioni, ma la lascio fare perchè mi sta regalando un gran bel spettacolo.
Scelgo lo strap-on con cura, alla fine decido per uno che ha il fallo composto da una serie di sfere di buon diametro peraltro crescente, ben separate fra loro, che reputo ideale per un rapporto anale.
Non essendo una schiava, ma la mia seconda amante, lo ungo per non farle troppo male, poi indosso lo strap-on stringendolo bene e mi metto dietro di lei.
Paula ormai si masturba con due dita che entrano e escono in continuazione.
“Sei pronta ?”
“Si Mylady, mi sfondi il culo come meglio crede perché non resisto più all'attesa.”
Faccio entrare la prima sfera, lei s'irrigidisce giusto per un attimo, poi riprende a masturbarsi con le dita ed io continuo a penetrarla. Quando anche l'ultima sfera è entrata dentro si lascia andare ad un urlo, un misto di dolore e piacere, ma che sa anche di liberazione.
Scoparla nel culo mi dona piacere, godo nel sentirla gemere mentre mi chiede di sbatterla il più possibile. Durante il rapporto le nostre fiche s'incrociano e i suoi umori mi bagnano, eccitandomi in maniera indescrivibile e spingendomi ad andare ancora più forte. La sodomizzo a lungo senza che lei mi chieda mai di smettere, ma dopo non so neanch’io quanto tempo ho di nuovo voglia di attenzioni.
La butto in avanti ormai paga di quello che ho fatto e mi tolgo lo strap-on, per prendere un fallo con quale soddisfare la mia fica. Poi mi sdraio di fianco e inizio a dare un po' di pace al mio sesso voglioso riempendolo di gomma. Non faccio in tempo a chiamarla che lei è già dietro di me intenta a leccarmi il buchetto.
“Brava Paula, lecca il culo della tua Signora, penso che io e te andremo d'accordo a lungo se continui così.”
“Il suo piacere è il mio primo desiderio Mylady, volevo essere sua dal primo giorno che l'ho incontrata.”
Andiamo avanti tutta la notte, appagando le mie voglie e scoprendo quanto sotto l'abito da suora si nascondeva una porca in calore. Alla fine ci addormentiamo insieme e solo quando mi risveglio scopro che ha dormito con la testa in mezzo alle mie gambe.
Quando Laetitia mi serve la colazione so quello sarà un giorno importante, potrò cacciare le suore dal convento, ma non per farne il solito albergo, ma qualcosa che rispecchi al meglio la mia indole.
“Laetitia mentre io mi occupo di quello stronze, tu vedi di contattare nuovamente quel bravo artigiano che ha fatto le due macchine da tortura. Non appena il convento sarà vuoto voglio che venga qui da noi, e digli pure che non basterà il suo intero catalogo.”
Invito tutti a visitare il mio piccolo blog
http://serenathemiss.wordpress.com/
“Mylady per stasera ci sarebbe un piccolo problema.”
“Mi dica superiora,sicuramente nulla di grave spero.”
“Per stasera c'è solo una sorella disponibile, Suor Paula.”
“Capisco, ma i nostri accordi erano ben precisi, almeno a me pare così.”
“Certo Mylady, ma lei capisca le mie sorelle...”
“Le tue sorelle preferiscono finire per strada piuttosto che venire da me.” penso provando una sottile gioia, ma allo stesso tempo devo trovare in fretta una soluzione.
Mi ricordo di suor Paola, è stata la prima ‘ospite’ di me e Laetitia, ed è anche stata quella che più di tutte le altre mi ha fatto godere. Inizio a credere che dentro di lei non ci sia solo una lesbica pronta a tutto pur di godere, ma anche una giovane Mistress, che sotto la mia sapiente guida può raggiungere l’eccellenza.
“Senta superiora facciamo così,lei domani mi manda Suor Paula che resterà con me sino a quando lo vorrà, le assicuro che in qualsiasi momento sarà libera di andare via.”
“Va bene, ma per dopo...”
“Troveremo certamente un nuovo accordo.”
“Però Mylady prima devo sentire la suor Paola, lei capisce che non posso decidere per una mia sorella.”
“Se per domani alle due non la vedo vorrà dire che non l'ha convinta, e non c'è neanche bisogno che mi chiami, ora devo andare, a presto superiora.”
Tiro giù il telefono con un ghigno.
Ho talmente maltrattato quelle suore da terrorizzarle, soprattutto le ultime due devono aver raccontato il loro supplizio con le mie nuove macchine, e adesso quella stronza della superiora è nei guai fino al collo.
Non so se pensare che suor Paola sia una pazza o una donna dall'estremo coraggio, di certo domani la mia domanda avrà una risposta.
E' venerdì e sono le due.
Puntuale arriva la macchina dal convento e lascia la giovane suora davanti all'entrata.
Laetitia la va a prendere per portarla nella mia camera da letto dove l'attendo sdraiata sul letto con indosso solo una vestaglia.
Suor Paula me la ricordo bene, ha provato piacere ad essere scopata da me e non l'hanno spaventata i racconti delle altre con le quali sono stata meno clemente.
“Laetitia lasciaci da sole voglio fare quattro chiacchiere con lei in privato.”
“Esco subito Divina.”
Appena lei esce mi alzo e inizio a girare intorno alla suora.
“Allora sei l'unica ad essere tornata, o hai coraggio da vendere o sei folle.”
“Forse entrambe le cose Mylady.”
“Sai che puoi andartene in qualsiasi momento.”
“Certo Mylady,ma non lo farò.”
“Per non lasciare nei guai le tue sorelle ?”
“Si Mylady.”
“Senti povera schiocca, potrei torturarti con una tale violenza che non resisteresti più di cinque minuti, e questo lo sai benissimo, quindi non mentirmi mai più.”
“Ma io non dico bugie,io...”
“Tu hai goduto e lo vuoi ancora vero ?”
“Io si, cioè no...”
Inizia a balbettare mentre l'incalzo con domande sempre più oscene,fino a farla crollare. Si butta in ginocchio davanti a me bloccandomi i piedi con le mani.
“Mylady la prego, è vero mi è piaciuto quando mi ha fatto sua, sono venuta solo per poter riprovare quelle sensazioni, ma non mi torturi più perché ho troppa paura.”
Si mette a piangere portandosi le mani in faccia come per coprire la sua vergogna.
“Alzati Paula e stammi a sentire, ti farò questo discorso solo una volta, dopo potrai restare o andartene, dipende solo da te.”
“Mi dica tutto Mylady.” mi risponde dopo essersi alzata.
“Tu puoi rimanere qui, ma non come schiava, bensì come mia amante, allo stesso livello di Laetitia che ben conosci. Io provvederò a tutti i tuoi bisogni, mi prenderò cura di te per tutto, sarai libera d'uscire quando vuoi, ma solo dopo avermelo chiesto per una questione di rispetto e avrai tutto il mio amore che tanto cerchi. In cambio domani lascerai l'ordine, dirai alla superiora che hai trovato una nuova madre, e tornerai qui al castello da me. Ora devi decidere tu.”
Non faccio in tempo a dirle quanto tempo ha che mi risponde subito.
“Accetto Mylady, non ho dubbi,voglio essere sua per sempre.”
“Non sai quanto si felice per questa scelta, ora iniziamo a provvedere a te.”
Prendo il campanello e poco dopo entra Laetitia.
“La mia Divina mi cerca ?”
“Allora Laetitia, Paula sarà la tua nuova sorella, ne sei felice ?”
“Certo Divina, lo sa è tanto che speravo me ne trovasse una.”
“Bene, allora dalle dei vestiti e portala in città. Voglio che sia curata dalla miglior estetista, depilata a dovere, e sai cosa intendo, vestita per essere degna di cenare con noi e comprale un minimo di guardaroba per questi primi giorni, la settimana prossima andremo a Londra e li la scelta è certamente maggiore.”
“Provvedo subito Divina, Paula seguimi.”
Le vedo uscire felici, Laetitia da tempo mi chiedeva senza farlo trapelare troppo, una compagna di giochi, non che io non le basti, solo qualcuna che ricambi più di me il piacere che sa donare.
Quando tornano è ora di cena,ma il cambiamento di Paula è qualcosa a cui difficilmente si tende a credere. Ha un taglio di capelli moderno che le slancia il viso, un trucco leggero, ma che esalta i suoi lineamenti senza farla sembrare una maschera di carnevale. Anche l'abito che indossa, se pur molto semplice, mette in risalto le sue forme rendendola sensuale e conturbante.
Ma la sorpresa più bella deve ancora venire.
Nonostante le mie voglie ceniamo con calma e passiamo un po' di tempo in una sala a chiacchierare di quello che hanno fatto in città. Sono entrambe in vena di pettegolezzi, anche se Paula usa un tono che lascia trapelare la sua sudditanza, e descrivono ogni loro passo con dovizia di particolari. Il racconto della ceretta è poi un misto fra un racconto del terrore e una commedia comica, tanta era la paura di Paula prima di farla. Alla fine è Laetitia a chiedere congedo, mentre la bacio per salutarla, la ringrazio per quello che ha fatto e per essere così disponibile verso Paula.
“Mia Divina questo è un ordine che aspettavo da tempo, lei lo ha sempre saputo anche se non ho mai detto nulla.”
“Grazie lo stesso mia cara ora va, domani ci sarà da divertirsi con le suore.”
“Solo le ho preparato una sorpresa, spero che gradisca quando la scopre, ora vado e vi lascio sole.”
Si allontana sculettando lasciandomi una curiosità che maschero a fatica, e quando esce Paula si avvicina a me per chiedermi quali disposizioni ho per lei.
“La prima è molto semplice, spogliati ma molto lentamente.”
“Subito Mylady, spero solo d'essere all'altezza delle sue aspettative.”
Inizia a spogliarsi come se ci fosse una musica in sottofondo, nonostante sia inesperta è sensuale nei movimenti. Si toglie prima la camicetta e poi la gonna che lascia cadere a terra, quindi si avvicina a me.
“Mi perdoni divina, ma non sono pratica di reggiseni, posso chiederle di sganciarlo dietro ?”
“Certo voltati.”
Lei si gira e le sgancio il reggiseno che trattiene davanti con le mani. Quando torna con il viso verso di me lo lascia cadere e capisco subito la sorpresa di cui parlava Laetitia. Paula si è fatta il piercing sui capezzoli, da dove scendono due cerchi dorati. L'afferro per quelli e la porto ancora più vicina a me.
“Ora fammi godere,voglio vedere quanto sei brava con la lingua.”
Lei si inginocchia ai miei piedi e inizia a baciarli, in segno di sottomissione.
La lascio fare, è sempre piacevole sentire una calda bocca sulle mie nobili estremità, ma da lei voglio ben altro.
“Togliti tutto,ora.” le ordino decisa.
Lei si alza e si toglie gli slip, peraltro molto ridotti.
“Ora girati su te stessa lentamente finchè non ti dico di fermarti.”
Paula obbedisce e inizia a mostrarsi davanti e dietro. Anche se molto diversa da Laetitia è una gran bella donna, in carne al punto giusto, ma è soprattutto il suo seno a colpirmi. E' grande ma non esagerato, sodo e alto, e poi quei piercing lo rende unico in tutti i sensi.
“Paula vieni con me, andiamo nelle mie stanze così saremo più comode.”
“Certo Mylady.”
Mi segue come un docile cagnolino, a pochi passi da me con lo sguardo basso, e la curiosità di non sa cosa l’attende. Una volta nella mi camera da letto mi faccio aiutare a togliermi il vestito, rimanendo in intimo e calze ovviamente nere.
“Paula toglimi anche le mutandine, ma senza usare le mani, solo la bocca.”
“Subito mia Divina.”
Si abbassa e li sfila le mutandine prendendole per i lati e sfilandone un po' per volta cambiando il lembo da tirare. Una volta che sono caduti per terra alzo i piedi per farli togliere del tutto appoggiandomi sulla sua testa, poi con tono sensuale le chiedo se le piace la mia bellissima fica.
“E' la più bella che abbia mai vista Mylady, così curata e dalle forme e dimensioni perfette.”
“Allora baciala, ma con passione.”
“Grazie per concedermi questo onore mia nobile Padrona.”
Dopo i primi tocchi di labbra mi stendo sul letto e lei subito mi viene dietro.
“Fammi vedere come sei brava con la lingua, voglio godere.”
Paula si inginocchia in mezzo alle mie gambe, aprendole leggermente con grazia per poter operare meglio.
Inizia a leccarmi le grandi labbra, la punta della sua lingua passa in ogni anfratto dei miei due petali facendomi bagnare. Poi inizia a prenderle in bocca, succhiandoli dolcemente fino a farle aprire del tutto, quindi beve il mio piacere che ormai scorre copioso. Non avrei miglior ordine da darle che quello di continuare così, ma non c'è bisogno che parli, la cagnetta sa che questo è l'esame finale per entrare definitivamente nelle mie grazie. Posso solo far scivolare in alto il reggiseno, per giocare coi miei turgidi capezzoli per eccitarmi di più. Lei intanto mi lecca lo spacco con passione fino a prendere in bocca il clito e giocarci con la lingua che lo martella con piccoli tocchi.
Il primo orgasmo mi coglie quasi all'improvviso, Paula non smette di leccarmi, ed io godo come merito. Per farle capire che non ha finito le schiaccio la testa contro il mio sesso e la incito a non smettere finchè non lo chiederò io.
L'ex suora aveva già dato dimostrazione della sua bravura nel nostro primo incontro, e ora che si sente più libera, non può che fare meglio, facendomi passare da un orgasmo al seguente, senza fermarsi mai.
Solo quando mi sento soddisfatta la spingo via.
“Per ora basta, ora se non ricordo male tu hai il culo vergine.”
“Non sbaglia Mylady, ma non posso che chiederle umilmente di togliermi questo peso come lei meglio crede.”
“Certo Paula, solo che vorrei che anche tu godessi, quindi ti permetto di masturbarti mentre ti sodomizzo, anzi mettiti a carponi e inizia subito,fammi vedere come ti doni piacere da sola.”
“Grazie Divina, la sua gentilezza nei miei riguardi è eccessiva, ma se lei vuole mi masturbo subito.”
Lei si mette come da me richiesto e inizia a toccarsi con foga inaspettata, ma quello che le cola sulle cosce tradisce la sua eccitazioni, ma la lascio fare perchè mi sta regalando un gran bel spettacolo.
Scelgo lo strap-on con cura, alla fine decido per uno che ha il fallo composto da una serie di sfere di buon diametro peraltro crescente, ben separate fra loro, che reputo ideale per un rapporto anale.
Non essendo una schiava, ma la mia seconda amante, lo ungo per non farle troppo male, poi indosso lo strap-on stringendolo bene e mi metto dietro di lei.
Paula ormai si masturba con due dita che entrano e escono in continuazione.
“Sei pronta ?”
“Si Mylady, mi sfondi il culo come meglio crede perché non resisto più all'attesa.”
Faccio entrare la prima sfera, lei s'irrigidisce giusto per un attimo, poi riprende a masturbarsi con le dita ed io continuo a penetrarla. Quando anche l'ultima sfera è entrata dentro si lascia andare ad un urlo, un misto di dolore e piacere, ma che sa anche di liberazione.
Scoparla nel culo mi dona piacere, godo nel sentirla gemere mentre mi chiede di sbatterla il più possibile. Durante il rapporto le nostre fiche s'incrociano e i suoi umori mi bagnano, eccitandomi in maniera indescrivibile e spingendomi ad andare ancora più forte. La sodomizzo a lungo senza che lei mi chieda mai di smettere, ma dopo non so neanch’io quanto tempo ho di nuovo voglia di attenzioni.
La butto in avanti ormai paga di quello che ho fatto e mi tolgo lo strap-on, per prendere un fallo con quale soddisfare la mia fica. Poi mi sdraio di fianco e inizio a dare un po' di pace al mio sesso voglioso riempendolo di gomma. Non faccio in tempo a chiamarla che lei è già dietro di me intenta a leccarmi il buchetto.
“Brava Paula, lecca il culo della tua Signora, penso che io e te andremo d'accordo a lungo se continui così.”
“Il suo piacere è il mio primo desiderio Mylady, volevo essere sua dal primo giorno che l'ho incontrata.”
Andiamo avanti tutta la notte, appagando le mie voglie e scoprendo quanto sotto l'abito da suora si nascondeva una porca in calore. Alla fine ci addormentiamo insieme e solo quando mi risveglio scopro che ha dormito con la testa in mezzo alle mie gambe.
Quando Laetitia mi serve la colazione so quello sarà un giorno importante, potrò cacciare le suore dal convento, ma non per farne il solito albergo, ma qualcosa che rispecchi al meglio la mia indole.
“Laetitia mentre io mi occupo di quello stronze, tu vedi di contattare nuovamente quel bravo artigiano che ha fatto le due macchine da tortura. Non appena il convento sarà vuoto voglio che venga qui da noi, e digli pure che non basterà il suo intero catalogo.”
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