Sposata da poco
di
Nycol
genere
fisting
È una giornata di Luglio, calda, un po' afosa; mi sono preso un giorno di permesso dal lavoro per fare due commissioni urgenti ed essendo venerdí penso a come sfruttare al meglio il lungo week end alle porte.
Sbrigo velocemente tutti gli impegni e decido di trascorrere il rimanente della giornata al lago di Garda, distante non più di 40 km da casa.
Arrivo a Lazise per mezzogiorno e da li mi prometto di risalire il lago fino a Riva del Garda per farmi una lunga passeggiata in solitaria cosi da ritagliarmi un po di tempo per me e la mia mente.
Oramai, in auto da più di un ora, preferisco fermarmi a prendere qualcosa da bere presso una nota catena di alimentari. Parcheggio non troppo distante dall'entrata; apro la portiera e ahimè, concentrato nel prendere il portafoglio dal porta oggetti, non mi accorgo del sopraggiungere di una ragazza, magra, mora, capelli corti,alta più o meno un metro e settantata, con addosso un vestito attillato che gli arriva a meta cosca, tutta di fretta, nervosa, con in mano due borse della spesa e il telefono. Sfortunatamente, picchiando addosso alla portiera, gli cade per terra il cellulare e le chiavi dell auto le quali si vanno ad infilare proprio sotto una delle ruote.
Scendo dalla auto e mi scuso con la signora ( vedendo la fede al dito ) la quale si abbassa, piegando le ginocchia, per prendere quanto caduto dalle mani.
E qui mi si presenta davanti ai miei occhi qualcosa che solo con la fantasia si può' immaginare; gambe leggermente divaricate, vestito quasi del tutto sfilato all in su'. Si vede benissimo un perizoma rosa, di pizzo, la forma della patata, le mutande tese che si infilano dentro e quel triangolo nero ben definito. Lei non si accorge di nulla, mentre io inizio ad scaldarmi e il mio uccello a gonfiarsi ...... Impacciata nel tenere le borsette in mano, ormai appoggiate a terra (per poter anche prendere gli oggetti caduti) ad un certo punto alza lo sguardo verso di me, lo riabbassa e gli viene chiaro la situazione in cui si era creata. Rialza lo sguardo; è diventata viola in faccia, non riesce neppure a parlare, sembra addirittura che stia leggermente sudando. Le braccia ormai stanche per il peso delle borse, la vergogna che gli si infonde fino nell anima , la portano a rialzarsi con il vestito che gli resta appeso a meta pancia restando cosi, nuda davanti a me ma pure ai passanti. Mi guarda pietrificata, evidentemente in imbarazzo balbetta alcune sillabe senza riuscire a comporre una parola. Negli occhi gli si legge la rassegnazione, la vergogna, quel senso di sottomissione, quel senso di rassegnazione ad un destino ormai segnato. Nel frattempo nella mia mente ho già tutto ben chiaro, vedo nel futuro e in pochi secondi sono già sicuro di quello che dovrò fare, quasi fosse un percorso obbligato.
Gli prendo le borse dalle mani, lei abbassa la testa e evidentemente a disagio abbassa il vestito coprendo quello che già si era visto.
Nel frattempo intravedo dietro di lei una signora anziana che scuotendo la testa se ne va verso l entrata del supermercato con un sorriso beffardo.
La signora, molto giovane, nel frattempo raccoglie chiavi e telefono; nel rialzarsi pero intravedo un lacrima scendergli dal viso, forse dovuta dallo stress del momento. Lei mi guarda;ancora impacciata, rossa in viso, un po tremolante dal mix di emozioni che l' attraversano. Vedendomi mettere le borse dietro la mia auto resta pietrificata, con gli occhi spalancati e una lacrima che gli scende dal viso. Gli dico senza mezzi termini; " salghi in auto immediatamente, senza discutere"
Rassegnata, ormai visibilmente provata dal peso delle borse che le hanno tolto forza alle braccia, sale in auto; si siede davanti, fissa il vuoto, con occhi spalancati ( forse dalla paura ) e con continue lacrime che gli bagnano il viso. Parto, faccio poche centinai di metri e svolto subito per una stradina che si addentra nelle colline adiacenti al lago ..... Altri pochi kilometri e trovo una stradina che si addentra in un vigneto. Mi fermo, spengo l'auto, scendo, apro la portiera, le prendo la mano e la tiro fuori quasi di peso dall' auto. Non parla, continua a fissare il vuoto, si nota che piange solo per le lacrime che le scendono dal viso, con occhi spalancati mi fissa impaurita per quel che da li a poco potrebbe succedergli. Il vestito e sempre li, ancora alto anche se non al punto di intravedersi quanto nascosto sotto, la giro e la appoggio alla auto. Non parla ancora, non dice nulla, come se si fosse rassegnata da tempo al suo destino .... Le alzo il vestito fino alla vita, mi avvicino alla orecchio e gli sussuro; " penso ti rendi conto anche tu che te la sei cercata e voluta" Mi rendo conto subito che ho tra le mani una gran gnocca, magra,giovane, con una seconda piena di seno. La giro verso di me, con la mano destra le prendo i capelli e tengo lo sguardo fermo verso di me. Voglio vedere la sua reazione; senza abbassargli il perizoma gli infilò piano il primo dito nelle fica; a questo punto aprendo la bocca ansima, gli scendono nuove lacrime dal viso, punta i piedi per terra e cerca con una mano di distanziarsi da me, sfilo il dito e gliene infilò due con più forza. Resta ferma, si irrigidisce, nel viso gli si nota la smorfia ma allo stesso tempo sento che inizia a scendere dalla fica gli umori di una troietta che capisce quale sara il suo destino. A questo punto la giro, la rimetto ancora con le tette ed il viso addosso all'auto e le reinfilo le due dita nella fica; uno, due, tre colpi, sfilo piano ed entro a colpi decisi una decina di volte. Incredulo nel sentire la fica bagnarsi
gli passo gli umori di una fica su per le chiappe. Da li rientro con decisione nella fica con le due dita e con il pollice mi accingo ad aprigli il culo..... Sento un lamento; la fisto per bene fino a quando la mano è ormai sgronda ...... La lascio, evidentemente non più senso per lei opporsi. Mi faccio scendere i pantaloncini e mi levo la maglietta mentre lei prende il vestito da sotto e se lo sfila verso l'alto. Si slaccia il reggiseno e si toglie il perizoma. Continua a piangere in silenzio guardandomi immobile, si inginocchia ed inizia a succhiarmi l'uccello enorme che mi ritrovo. Non riesce a tenerlo in bocca, fa fatica a spompinarmelo; vedo che si trova in difficolta, tira il collo soffocata da un cazzo che nel frattempo e gonfio come non mai
... Le grido; " piangi puttana?? Che pensi, a tuo marito cornuto??? Ti passera la voglia di andare via vestita in questo modo".
La alzo, la giro, la metto a novanta sul cofano e li gli apro la fica; la martello con colpi decisi, le tengo la bocca semi chiusa, qualcuno potrebbe sentirla; passati alcuni minuti gli sfilo l uccello; le guardo la fica che resta aperta, aperta quanto il cazzo che l ha sventrata. Gli umori scendono. Avvicinandosi di nuovo alla orecchio gli sussurro, "adesso fai la brava " , gli infilò un dito nel culo, gli posto la capella all'ingresso dell'ano, e li, con l uccello appena intriso di umori vaginali, entro piano piano notando che il culo si dilata dolcemente. Arrivo fino a meta, le prendo i capelli con tutte e due le mani, gli divarico le gambe, mi metto in posizione e in un attimo glielo sfilo fino alla cappella e poi su, con un colpo deciso , forte, fino alle palle. Parte un urlo; le chiudo subito la bocca e poi come un martello gli stantuffo il deretano mentre la mano che gli tiene la bocca chiusa si bagna di lacrime .....lei si dimena, ansima, piange, il viso si riempie di smorfie, il corpo si dimena, si irrigidisce un po, con il culo a novanta e la schiena curva fino a quando un violento orgasmo gli trapassa il corpo, dalla fica al cervello. Resto stupefatto mentre quella scarica di goduria le contrae la fica, avvolgendo il cazzo in una dolce morsa. Pochi minuti ancora e poi , ordinandogli di ingoiare tutto le sfilo l uccello, glielo ficco in bocca e la riempio di sborra. Fa fatica a deglutire per due volte di seguito ma poi, riesce a ricomporsi e a mandare giù fino all'ultima goccia. Resta inginocchiata, quasi senza forze, si accascia un po mentre io mi vesto ..... Ad un certo punto si rialza, non fa una parola, prende la borsetta dove ci trova alcune salviette. Si pulisce la bocca e la fica, si mette il reggiseno , il vestito , ma non il perizoma e sale in auto. Riaccendendo la macchina mi giro a guardarla. La vedo li, con lo sguardo fisso avanti, mentre con piccoli movimenti si aggiusta qua e la ..... Proprio in quel istante, scendendo ormai verso il supermercato, gli squilla il cellulare. Guarda lo schermo , risponde e sento; "Ciao , amore, sei andata a fare la spesa?" E lei, con voce fioca ma ferma; "si, sono appena uscita, adesso vado a prendere la piccola da mia madre"
Lui; " ascolta tesoro, non riesco a rientrare per il week end per che abbiamo avuto più di un problema con il montaggio dell robot, prevedo di tornare a casa per martedì" e lei: " va bene, vorrà dire che passeró il week end a casa dai miei o dai tuoi" mentre dal viso iniziano a scendere alcune lacrime. Finita la chiamata siamo oramai arrivati al supermercato ..... Lei scende, apre l auto, si specchia sistemandosi alla meglio, si asciuga le lacrime dal viso mentre io gli carico le borse della spesa. La guardo, si intravede un volto scocciato, arrabbiato, e allo stesso tempo provato. Si gira verso di me, la guardo e lei, mettendo la retromarcia mi chiede; " se non la disturbo, vorrei che mi accompagnasse a casa. Arriviamo, saliamo le scale, entriamo in questa casa, appoggio le borse e mi addentro in un soggiorno abbastanza ampio. Mentre lei mi è ad alcuni metri, riesco a vederla in tutta la sua completezza. Mi rendo conto che è una bellissima ragazza , magra, viso fino ( potrebbe fare la modella ). Vedo che ha un bicchiere in mano, un pillola nella altra, deglutisce mentre si intravede un volto scocciato, arrabbiato e rassegnato. Mi si avvicina, noto che non indossa più il reggiseno ( se lo sarà levato mentre l'ho persa di vista ). Mi guarda negli occhi, gli scendono due lacrime dal viso e poi, con rassegnazione e quel mix di emozioni mi dice; la prego, voglio essere violentata. So che lei lo sa fare. Non abbia ritegno, voglio essere stuprata, voglio essere trattata male, voglio essere denudata con forza, presa con violenza ....in fondo anche mia madre me lo dice sempre che so fare solo la troia.....
Sbrigo velocemente tutti gli impegni e decido di trascorrere il rimanente della giornata al lago di Garda, distante non più di 40 km da casa.
Arrivo a Lazise per mezzogiorno e da li mi prometto di risalire il lago fino a Riva del Garda per farmi una lunga passeggiata in solitaria cosi da ritagliarmi un po di tempo per me e la mia mente.
Oramai, in auto da più di un ora, preferisco fermarmi a prendere qualcosa da bere presso una nota catena di alimentari. Parcheggio non troppo distante dall'entrata; apro la portiera e ahimè, concentrato nel prendere il portafoglio dal porta oggetti, non mi accorgo del sopraggiungere di una ragazza, magra, mora, capelli corti,alta più o meno un metro e settantata, con addosso un vestito attillato che gli arriva a meta cosca, tutta di fretta, nervosa, con in mano due borse della spesa e il telefono. Sfortunatamente, picchiando addosso alla portiera, gli cade per terra il cellulare e le chiavi dell auto le quali si vanno ad infilare proprio sotto una delle ruote.
Scendo dalla auto e mi scuso con la signora ( vedendo la fede al dito ) la quale si abbassa, piegando le ginocchia, per prendere quanto caduto dalle mani.
E qui mi si presenta davanti ai miei occhi qualcosa che solo con la fantasia si può' immaginare; gambe leggermente divaricate, vestito quasi del tutto sfilato all in su'. Si vede benissimo un perizoma rosa, di pizzo, la forma della patata, le mutande tese che si infilano dentro e quel triangolo nero ben definito. Lei non si accorge di nulla, mentre io inizio ad scaldarmi e il mio uccello a gonfiarsi ...... Impacciata nel tenere le borsette in mano, ormai appoggiate a terra (per poter anche prendere gli oggetti caduti) ad un certo punto alza lo sguardo verso di me, lo riabbassa e gli viene chiaro la situazione in cui si era creata. Rialza lo sguardo; è diventata viola in faccia, non riesce neppure a parlare, sembra addirittura che stia leggermente sudando. Le braccia ormai stanche per il peso delle borse, la vergogna che gli si infonde fino nell anima , la portano a rialzarsi con il vestito che gli resta appeso a meta pancia restando cosi, nuda davanti a me ma pure ai passanti. Mi guarda pietrificata, evidentemente in imbarazzo balbetta alcune sillabe senza riuscire a comporre una parola. Negli occhi gli si legge la rassegnazione, la vergogna, quel senso di sottomissione, quel senso di rassegnazione ad un destino ormai segnato. Nel frattempo nella mia mente ho già tutto ben chiaro, vedo nel futuro e in pochi secondi sono già sicuro di quello che dovrò fare, quasi fosse un percorso obbligato.
Gli prendo le borse dalle mani, lei abbassa la testa e evidentemente a disagio abbassa il vestito coprendo quello che già si era visto.
Nel frattempo intravedo dietro di lei una signora anziana che scuotendo la testa se ne va verso l entrata del supermercato con un sorriso beffardo.
La signora, molto giovane, nel frattempo raccoglie chiavi e telefono; nel rialzarsi pero intravedo un lacrima scendergli dal viso, forse dovuta dallo stress del momento. Lei mi guarda;ancora impacciata, rossa in viso, un po tremolante dal mix di emozioni che l' attraversano. Vedendomi mettere le borse dietro la mia auto resta pietrificata, con gli occhi spalancati e una lacrima che gli scende dal viso. Gli dico senza mezzi termini; " salghi in auto immediatamente, senza discutere"
Rassegnata, ormai visibilmente provata dal peso delle borse che le hanno tolto forza alle braccia, sale in auto; si siede davanti, fissa il vuoto, con occhi spalancati ( forse dalla paura ) e con continue lacrime che gli bagnano il viso. Parto, faccio poche centinai di metri e svolto subito per una stradina che si addentra nelle colline adiacenti al lago ..... Altri pochi kilometri e trovo una stradina che si addentra in un vigneto. Mi fermo, spengo l'auto, scendo, apro la portiera, le prendo la mano e la tiro fuori quasi di peso dall' auto. Non parla, continua a fissare il vuoto, si nota che piange solo per le lacrime che le scendono dal viso, con occhi spalancati mi fissa impaurita per quel che da li a poco potrebbe succedergli. Il vestito e sempre li, ancora alto anche se non al punto di intravedersi quanto nascosto sotto, la giro e la appoggio alla auto. Non parla ancora, non dice nulla, come se si fosse rassegnata da tempo al suo destino .... Le alzo il vestito fino alla vita, mi avvicino alla orecchio e gli sussuro; " penso ti rendi conto anche tu che te la sei cercata e voluta" Mi rendo conto subito che ho tra le mani una gran gnocca, magra,giovane, con una seconda piena di seno. La giro verso di me, con la mano destra le prendo i capelli e tengo lo sguardo fermo verso di me. Voglio vedere la sua reazione; senza abbassargli il perizoma gli infilò piano il primo dito nelle fica; a questo punto aprendo la bocca ansima, gli scendono nuove lacrime dal viso, punta i piedi per terra e cerca con una mano di distanziarsi da me, sfilo il dito e gliene infilò due con più forza. Resta ferma, si irrigidisce, nel viso gli si nota la smorfia ma allo stesso tempo sento che inizia a scendere dalla fica gli umori di una troietta che capisce quale sara il suo destino. A questo punto la giro, la rimetto ancora con le tette ed il viso addosso all'auto e le reinfilo le due dita nella fica; uno, due, tre colpi, sfilo piano ed entro a colpi decisi una decina di volte. Incredulo nel sentire la fica bagnarsi
gli passo gli umori di una fica su per le chiappe. Da li rientro con decisione nella fica con le due dita e con il pollice mi accingo ad aprigli il culo..... Sento un lamento; la fisto per bene fino a quando la mano è ormai sgronda ...... La lascio, evidentemente non più senso per lei opporsi. Mi faccio scendere i pantaloncini e mi levo la maglietta mentre lei prende il vestito da sotto e se lo sfila verso l'alto. Si slaccia il reggiseno e si toglie il perizoma. Continua a piangere in silenzio guardandomi immobile, si inginocchia ed inizia a succhiarmi l'uccello enorme che mi ritrovo. Non riesce a tenerlo in bocca, fa fatica a spompinarmelo; vedo che si trova in difficolta, tira il collo soffocata da un cazzo che nel frattempo e gonfio come non mai
... Le grido; " piangi puttana?? Che pensi, a tuo marito cornuto??? Ti passera la voglia di andare via vestita in questo modo".
La alzo, la giro, la metto a novanta sul cofano e li gli apro la fica; la martello con colpi decisi, le tengo la bocca semi chiusa, qualcuno potrebbe sentirla; passati alcuni minuti gli sfilo l uccello; le guardo la fica che resta aperta, aperta quanto il cazzo che l ha sventrata. Gli umori scendono. Avvicinandosi di nuovo alla orecchio gli sussurro, "adesso fai la brava " , gli infilò un dito nel culo, gli posto la capella all'ingresso dell'ano, e li, con l uccello appena intriso di umori vaginali, entro piano piano notando che il culo si dilata dolcemente. Arrivo fino a meta, le prendo i capelli con tutte e due le mani, gli divarico le gambe, mi metto in posizione e in un attimo glielo sfilo fino alla cappella e poi su, con un colpo deciso , forte, fino alle palle. Parte un urlo; le chiudo subito la bocca e poi come un martello gli stantuffo il deretano mentre la mano che gli tiene la bocca chiusa si bagna di lacrime .....lei si dimena, ansima, piange, il viso si riempie di smorfie, il corpo si dimena, si irrigidisce un po, con il culo a novanta e la schiena curva fino a quando un violento orgasmo gli trapassa il corpo, dalla fica al cervello. Resto stupefatto mentre quella scarica di goduria le contrae la fica, avvolgendo il cazzo in una dolce morsa. Pochi minuti ancora e poi , ordinandogli di ingoiare tutto le sfilo l uccello, glielo ficco in bocca e la riempio di sborra. Fa fatica a deglutire per due volte di seguito ma poi, riesce a ricomporsi e a mandare giù fino all'ultima goccia. Resta inginocchiata, quasi senza forze, si accascia un po mentre io mi vesto ..... Ad un certo punto si rialza, non fa una parola, prende la borsetta dove ci trova alcune salviette. Si pulisce la bocca e la fica, si mette il reggiseno , il vestito , ma non il perizoma e sale in auto. Riaccendendo la macchina mi giro a guardarla. La vedo li, con lo sguardo fisso avanti, mentre con piccoli movimenti si aggiusta qua e la ..... Proprio in quel istante, scendendo ormai verso il supermercato, gli squilla il cellulare. Guarda lo schermo , risponde e sento; "Ciao , amore, sei andata a fare la spesa?" E lei, con voce fioca ma ferma; "si, sono appena uscita, adesso vado a prendere la piccola da mia madre"
Lui; " ascolta tesoro, non riesco a rientrare per il week end per che abbiamo avuto più di un problema con il montaggio dell robot, prevedo di tornare a casa per martedì" e lei: " va bene, vorrà dire che passeró il week end a casa dai miei o dai tuoi" mentre dal viso iniziano a scendere alcune lacrime. Finita la chiamata siamo oramai arrivati al supermercato ..... Lei scende, apre l auto, si specchia sistemandosi alla meglio, si asciuga le lacrime dal viso mentre io gli carico le borse della spesa. La guardo, si intravede un volto scocciato, arrabbiato, e allo stesso tempo provato. Si gira verso di me, la guardo e lei, mettendo la retromarcia mi chiede; " se non la disturbo, vorrei che mi accompagnasse a casa. Arriviamo, saliamo le scale, entriamo in questa casa, appoggio le borse e mi addentro in un soggiorno abbastanza ampio. Mentre lei mi è ad alcuni metri, riesco a vederla in tutta la sua completezza. Mi rendo conto che è una bellissima ragazza , magra, viso fino ( potrebbe fare la modella ). Vedo che ha un bicchiere in mano, un pillola nella altra, deglutisce mentre si intravede un volto scocciato, arrabbiato e rassegnato. Mi si avvicina, noto che non indossa più il reggiseno ( se lo sarà levato mentre l'ho persa di vista ). Mi guarda negli occhi, gli scendono due lacrime dal viso e poi, con rassegnazione e quel mix di emozioni mi dice; la prego, voglio essere violentata. So che lei lo sa fare. Non abbia ritegno, voglio essere stuprata, voglio essere trattata male, voglio essere denudata con forza, presa con violenza ....in fondo anche mia madre me lo dice sempre che so fare solo la troia.....
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