Il cinquantenne, che toro!
di
Bacaredda
genere
dominazione
Era un periodo difficile per me, tra lavoro e poca vita sociale spesso condizionata dai turni di lavoro, per non parlare della mia attività sessuale, ero mesi che avevo un rapporto, avevo proprio bisogno di staccare.
Decisi quindi di organizzare un'uscita con la mia amica a cena, per passare una serata tranquilla e per staccare dal lavoro, come ho detto prima, mi stava opprimendo.
Era un sera d'estate, faceva molto caldo quindi decisi di mettere un vestitino di quelli leggeri che mi fasciava il sedere, il mio punto forte. Quasi dimenticavo, non mi sono ancora presentata, mi chiamo Marina, ho 26 anni e provengo da un piccolo paese.
Dopo che finì di prepararmi, passai a prendere la mia amica e decidemmo di andare a mangiare in un ristorante vicino al paese in cui vivo. Ci sedemmo nel tavolo che avevo prenotato un paio di ore prima e mentre mi sistemavo al meglio, alzai lo sguardo e vidi che seduti due tavolini difronte a noi, c'erano una coppia a me ben conosciuta, visto che loro erano del mio paese e pure i genitori di una mia amica.
Mi scocciai un po' , visto che il marito non mi stava molto simpatico oltretutto la reputo una persona viscida e morbosa, la moglie invece una brava persona e molto simpatica.
Comunque, alzai la mano e salutai, loro contraccambiarono e pure la mia amica si girò e chiese chi fossero, io glielo spiegai e lei annuì.
La serata andò avanti e ordinammo da mangiare e ci bevemmo una bottiglia di vino, eravamo alticce e la mia amica esordì con delle parole che cambiarono la mia serata, lei disse :”Comunque quell'uomo che abbiamo dietro è un bel signore, ho visto come ti guarda, ti mangia con gli occhi”, io la guardai scioccata e le dissi :”Dai Claudia” così si chiamava la mia amica :”Che schifo, potrebbe essere mio padre e poi è viscido” e la cosa si chiuse lì, però quella frase mi rimase impressa, ci bevemmo la seconda bottiglia e i pensieri ritornavo sempre a quelle parole, mi stava salendo l'eccitazione e alzai lo sguardo e vidi che lui mi stava guardando. Io abbassai lo sguardo e continuai a mangiare, qualcosa sotto stava pulsando.
Nel mentre loro si alzarono e se ne andarono e ci fecero il cenno del saluto e io contraccambiai, nel mentre noi finimmo di mangiare e visto l'ora, la mia amica l'indomani mattina doveva lavorare, decidemmo di rientrare e la portai a casa.
Mentre rientravo a casa, incrociai questa macchina che mi fece i fari, mi fermai ed era proprio lui, il padre di questa mia amica, il marito della coppia che avevamo incontrato in ristorante.
Lui esordi “Ciao bellezza, sei in rientro? E io risposi “Si, sono stanca e ora me ne vado a letto! E lui ancora “Ma dai, sei così giovane, che ne dici se vieni a fare un giro e ci fumiamo una sigaretta”, io ero mezzo alticcia, avrei voluta rispondere di no, ma forse presa dall'alcool, gli risposi di si, ma che sarei rientrata dopo la sigaretta.
Salì nella sua macchina, fece un giro, mi offri una sigaretta e incominciò a parlare, a parlare, quando incominciai a stufarmi, gli dissi di riportarmi alla macchina, ma lui improvvisamente mi mise una mano nella coscia e mi disse “ Lo so che hai voglia, vedrai che ti piacerà” mi prese la mano e la mise sopra il suo pacco, era duro e sembrava volesse scoppiare, a quel punto avrei voluto scendere dalla macchina, ma l'eccitazione era tantissima. Prese una strada e mi porto in questa casa di sua proprietà momentaneamente sfita, mi portò su.
Mi prese la testa e mi mise la lingua in bocca e incominciammo a limonare, lui era infogato, talmente infogato che mi spinse le spalle e mi ritrovai in ginocchio davanti a lui, io ero eccitatissima , gli slacciai la cintura, gli abbassai le mutande e mi ritrovai davanti una verga mai vista, 20 cm di carne grossa, rimasi allibita, lui se ne accorse e mi disse :”Ti piace?” e io non persi tempo e incominciai a leccarla e succhiarla, lui mugugnava e mi insultava e diceva che una grande troia, io non capivo più niente, gli strinsi le natiche e lo imboccai tutto, era duro come la roccia, salivo su e giù con la lingua e lui godeva come un maiale. Mi staccai, mi girai e gli offri il mio sedere, prese il suo cazzo, spinse nel mio ano ed entro come una lama, gridai forte, ma godetti come una troia, mi sali sopra e mentre che mi scopava il culo, mi leccava tutta la schiena, era un toro.
Paradossale come un uomo che ritenevo così viscido mi stava scopando il culo e io godevo come non avevo mai goduto.
Lo tolse dal culo mi fece distendere in lungo sul letto a pancia in giu, mi penetro nella figa e lui sopra di me, mi scopava a scatti, e faceva apprezzamenti su il mio culo di quanto era bello e sodo, io invece incassavo i suoi colpi e lo incitavo ad andare più forte, dopo dieci minuti era al culmine, mi prese ancora da dietro e a un certo punto mi fece inginocchiare, era pronto a sborrarmi sopra, decisi di farmi sborrare in faccia, eruttò una quantità enorme di sperma sulla mia faccia, io leccai quella che mi era arrivata in bocca, gli ripulì il cazzo per bene. Dopo essermi ripulita la faccia con dei fazzoletti, mi riaccompagnò alla macchina e rientrai a casa soddisfatta, con la voglia chissà di fare un'altra scopata con il viscido.
Decisi quindi di organizzare un'uscita con la mia amica a cena, per passare una serata tranquilla e per staccare dal lavoro, come ho detto prima, mi stava opprimendo.
Era un sera d'estate, faceva molto caldo quindi decisi di mettere un vestitino di quelli leggeri che mi fasciava il sedere, il mio punto forte. Quasi dimenticavo, non mi sono ancora presentata, mi chiamo Marina, ho 26 anni e provengo da un piccolo paese.
Dopo che finì di prepararmi, passai a prendere la mia amica e decidemmo di andare a mangiare in un ristorante vicino al paese in cui vivo. Ci sedemmo nel tavolo che avevo prenotato un paio di ore prima e mentre mi sistemavo al meglio, alzai lo sguardo e vidi che seduti due tavolini difronte a noi, c'erano una coppia a me ben conosciuta, visto che loro erano del mio paese e pure i genitori di una mia amica.
Mi scocciai un po' , visto che il marito non mi stava molto simpatico oltretutto la reputo una persona viscida e morbosa, la moglie invece una brava persona e molto simpatica.
Comunque, alzai la mano e salutai, loro contraccambiarono e pure la mia amica si girò e chiese chi fossero, io glielo spiegai e lei annuì.
La serata andò avanti e ordinammo da mangiare e ci bevemmo una bottiglia di vino, eravamo alticce e la mia amica esordì con delle parole che cambiarono la mia serata, lei disse :”Comunque quell'uomo che abbiamo dietro è un bel signore, ho visto come ti guarda, ti mangia con gli occhi”, io la guardai scioccata e le dissi :”Dai Claudia” così si chiamava la mia amica :”Che schifo, potrebbe essere mio padre e poi è viscido” e la cosa si chiuse lì, però quella frase mi rimase impressa, ci bevemmo la seconda bottiglia e i pensieri ritornavo sempre a quelle parole, mi stava salendo l'eccitazione e alzai lo sguardo e vidi che lui mi stava guardando. Io abbassai lo sguardo e continuai a mangiare, qualcosa sotto stava pulsando.
Nel mentre loro si alzarono e se ne andarono e ci fecero il cenno del saluto e io contraccambiai, nel mentre noi finimmo di mangiare e visto l'ora, la mia amica l'indomani mattina doveva lavorare, decidemmo di rientrare e la portai a casa.
Mentre rientravo a casa, incrociai questa macchina che mi fece i fari, mi fermai ed era proprio lui, il padre di questa mia amica, il marito della coppia che avevamo incontrato in ristorante.
Lui esordi “Ciao bellezza, sei in rientro? E io risposi “Si, sono stanca e ora me ne vado a letto! E lui ancora “Ma dai, sei così giovane, che ne dici se vieni a fare un giro e ci fumiamo una sigaretta”, io ero mezzo alticcia, avrei voluta rispondere di no, ma forse presa dall'alcool, gli risposi di si, ma che sarei rientrata dopo la sigaretta.
Salì nella sua macchina, fece un giro, mi offri una sigaretta e incominciò a parlare, a parlare, quando incominciai a stufarmi, gli dissi di riportarmi alla macchina, ma lui improvvisamente mi mise una mano nella coscia e mi disse “ Lo so che hai voglia, vedrai che ti piacerà” mi prese la mano e la mise sopra il suo pacco, era duro e sembrava volesse scoppiare, a quel punto avrei voluto scendere dalla macchina, ma l'eccitazione era tantissima. Prese una strada e mi porto in questa casa di sua proprietà momentaneamente sfita, mi portò su.
Mi prese la testa e mi mise la lingua in bocca e incominciammo a limonare, lui era infogato, talmente infogato che mi spinse le spalle e mi ritrovai in ginocchio davanti a lui, io ero eccitatissima , gli slacciai la cintura, gli abbassai le mutande e mi ritrovai davanti una verga mai vista, 20 cm di carne grossa, rimasi allibita, lui se ne accorse e mi disse :”Ti piace?” e io non persi tempo e incominciai a leccarla e succhiarla, lui mugugnava e mi insultava e diceva che una grande troia, io non capivo più niente, gli strinsi le natiche e lo imboccai tutto, era duro come la roccia, salivo su e giù con la lingua e lui godeva come un maiale. Mi staccai, mi girai e gli offri il mio sedere, prese il suo cazzo, spinse nel mio ano ed entro come una lama, gridai forte, ma godetti come una troia, mi sali sopra e mentre che mi scopava il culo, mi leccava tutta la schiena, era un toro.
Paradossale come un uomo che ritenevo così viscido mi stava scopando il culo e io godevo come non avevo mai goduto.
Lo tolse dal culo mi fece distendere in lungo sul letto a pancia in giu, mi penetro nella figa e lui sopra di me, mi scopava a scatti, e faceva apprezzamenti su il mio culo di quanto era bello e sodo, io invece incassavo i suoi colpi e lo incitavo ad andare più forte, dopo dieci minuti era al culmine, mi prese ancora da dietro e a un certo punto mi fece inginocchiare, era pronto a sborrarmi sopra, decisi di farmi sborrare in faccia, eruttò una quantità enorme di sperma sulla mia faccia, io leccai quella che mi era arrivata in bocca, gli ripulì il cazzo per bene. Dopo essermi ripulita la faccia con dei fazzoletti, mi riaccompagnò alla macchina e rientrai a casa soddisfatta, con la voglia chissà di fare un'altra scopata con il viscido.
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