Il tipo della sala d'attesa
di
Perllinino
genere
gay
Giorni dopo lo chiamai.
Ti ricordi di me?, dissi, ti ho succhiato in stazione.
Si ricordava benissimo, mi chiese cosa potesse fare per me.
Non lo immagini?...ho voglia risposi, vogliamo vederci?
Certo rispose lui, pero'temo che non siamo vicini, io non abito nel paese in cui ci siamo incontrati, sto a una ventina di chilometri da lì.
Gli chiesi di dove fosse, non so se era destino oppure una casualita', abitavamo nella stessa citta'. Mi diede l'indirizzo e prendemmo appuntamento per il pomeriggio del giorno dopo.
La mattina dopo andai a scuola e quando in classe arrivo' l'insegnante, manco'poco che mi venisse un infarto, l'uomo della stazione era lui.
Ebbi la tentazione di andare via, ma la ragione ebbe il sopravvento e restai seduto al banco, finita l'ora di lezione lui ando' via lasciando la classe al successivo insegnante.
Non so se mi avesse riconosciuto o meno, sta di fatto che io ero in subbuglio, come avrei dovuto comportarmi, andare da lui o lasciar perdere tutto e far finta di nulla?
Il dubbio fu lui stesso a togliermelo, all'uscita della scuola mi venne vicino e mi disse che mi avrebbe atteso nel pomeriggio... Ero sollevato.
Puntuale arrivai a casa sua, mi apri'presentandosi gia'nudo e con il cazzo in tiro, lo presi in mano e gli tirai una sega con foga facendolo sborrare.
Dai, spogliati, voglio vedere il tuo corpo nudo.
Mi denudai lentamente, lui mi guardava e teneva il cazzo in mano.
Osservo' con attenzione il mio corpo acerbo di quindicenne completamente privo di peli, si soffermo' a guardare il mio culo alto e a forma di mandolino. Mi palpo' le chiappe e mi passo' la cappella del cazzo sulla fessura tra le natiche. Provai un brivido di piacere, andammo a letto lui disteso mi chiese di prendere il cazzo in bocca, lo inglobai tra le labbra e leccai lla cappella, lo feci entrare completamente e succhiando avidamente gli stappavo gemiti di piacere, sbocchinai per un bel po'prima di farmi inondare la bocca di sborra che lui scarico'in un getto violento, ingoiai tutto e pulii la cappella slinguando le gocce di sperma che gli uscivano residue dal cazzo.
Stemmo un po' sdraiati sul letto, poi mi disse di irari a pancia in sotto, inizi' a daccarezzarmi le spalle e lentamente scendeva con le mani lungo la schiena fino ad arrivare sulle chiappe che palpo'e strinse con evidente eccitazione, a me dava un enorme piacere sentire le sue mani sul mio culo.ad un tratto inizio' a leccarmi il buchino del sedere facendomi eccitare ulteriormente, entro'con la lingua nel mio culo muovendola dentro, poi infilo' un dito provocando un leggero dolore che subito cesso'fece scorrere per un po'il dito nel mio sfintere dandomi una piacevole sensazione. Volle che lo succhiassi di nuovo intanto prese della vasellina e me la spalmo'abbondandemente tra le chiappe e nel buco del culo, quando ebbe il cazzo duro appoggio' la cappella e inizio' a forzare il mio pertugio, entrava lentamente qualche centimetro alla volta,provai dolore ma resistette, impiego' diversi minuti per metterlo tutto dentro e rimase fermo per qualche minuto, dando tempo al mio canale di adattarsi alla forma del cazzo, poi lentamente comincio' a incularmi dando dei colpi dapprima leggeri e poi sempre piu'forte, io sentivo un piacere immenso, mi inculi' per un'ora buona gemendo di piacere e alla fine godette dentro di me scaricandomi nel culo un fiume di sborra... Io godetti con lui... Me ne andai con il culo sfondato ma soddisfatto di aver goduto di quel cazzo meraviglioso...
Ti ricordi di me?, dissi, ti ho succhiato in stazione.
Si ricordava benissimo, mi chiese cosa potesse fare per me.
Non lo immagini?...ho voglia risposi, vogliamo vederci?
Certo rispose lui, pero'temo che non siamo vicini, io non abito nel paese in cui ci siamo incontrati, sto a una ventina di chilometri da lì.
Gli chiesi di dove fosse, non so se era destino oppure una casualita', abitavamo nella stessa citta'. Mi diede l'indirizzo e prendemmo appuntamento per il pomeriggio del giorno dopo.
La mattina dopo andai a scuola e quando in classe arrivo' l'insegnante, manco'poco che mi venisse un infarto, l'uomo della stazione era lui.
Ebbi la tentazione di andare via, ma la ragione ebbe il sopravvento e restai seduto al banco, finita l'ora di lezione lui ando' via lasciando la classe al successivo insegnante.
Non so se mi avesse riconosciuto o meno, sta di fatto che io ero in subbuglio, come avrei dovuto comportarmi, andare da lui o lasciar perdere tutto e far finta di nulla?
Il dubbio fu lui stesso a togliermelo, all'uscita della scuola mi venne vicino e mi disse che mi avrebbe atteso nel pomeriggio... Ero sollevato.
Puntuale arrivai a casa sua, mi apri'presentandosi gia'nudo e con il cazzo in tiro, lo presi in mano e gli tirai una sega con foga facendolo sborrare.
Dai, spogliati, voglio vedere il tuo corpo nudo.
Mi denudai lentamente, lui mi guardava e teneva il cazzo in mano.
Osservo' con attenzione il mio corpo acerbo di quindicenne completamente privo di peli, si soffermo' a guardare il mio culo alto e a forma di mandolino. Mi palpo' le chiappe e mi passo' la cappella del cazzo sulla fessura tra le natiche. Provai un brivido di piacere, andammo a letto lui disteso mi chiese di prendere il cazzo in bocca, lo inglobai tra le labbra e leccai lla cappella, lo feci entrare completamente e succhiando avidamente gli stappavo gemiti di piacere, sbocchinai per un bel po'prima di farmi inondare la bocca di sborra che lui scarico'in un getto violento, ingoiai tutto e pulii la cappella slinguando le gocce di sperma che gli uscivano residue dal cazzo.
Stemmo un po' sdraiati sul letto, poi mi disse di irari a pancia in sotto, inizi' a daccarezzarmi le spalle e lentamente scendeva con le mani lungo la schiena fino ad arrivare sulle chiappe che palpo'e strinse con evidente eccitazione, a me dava un enorme piacere sentire le sue mani sul mio culo.ad un tratto inizio' a leccarmi il buchino del sedere facendomi eccitare ulteriormente, entro'con la lingua nel mio culo muovendola dentro, poi infilo' un dito provocando un leggero dolore che subito cesso'fece scorrere per un po'il dito nel mio sfintere dandomi una piacevole sensazione. Volle che lo succhiassi di nuovo intanto prese della vasellina e me la spalmo'abbondandemente tra le chiappe e nel buco del culo, quando ebbe il cazzo duro appoggio' la cappella e inizio' a forzare il mio pertugio, entrava lentamente qualche centimetro alla volta,provai dolore ma resistette, impiego' diversi minuti per metterlo tutto dentro e rimase fermo per qualche minuto, dando tempo al mio canale di adattarsi alla forma del cazzo, poi lentamente comincio' a incularmi dando dei colpi dapprima leggeri e poi sempre piu'forte, io sentivo un piacere immenso, mi inculi' per un'ora buona gemendo di piacere e alla fine godette dentro di me scaricandomi nel culo un fiume di sborra... Io godetti con lui... Me ne andai con il culo sfondato ma soddisfatto di aver goduto di quel cazzo meraviglioso...
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