Esotismo estremo
di
Mino Tauro2
genere
gay
Esotismo estremo
Come altri miei racconti, sono sicuro che possono sembrare inventati, invece anche questo è verissimo e accaduto a me.
Più che accaduto l’ho cercato..
Sono in un paese del Maghreb, nel profondo sud del paese dove risiedo due mesi per un progetto di formazione in agricoltura. Insomma aiuto una ventina di contadini - tra cui alcuni bellissimi Tamashek (tuareg) - a coltivare meglio e a lavorare con più raziocinio.
Mi accolgono con grande simpatia e come sempre mi fanno domande private a cui rispondo senza problemi: non sono sposato non ho figli.
Si sì tant’è fidanzate e a volte fidanzati.. butto lì. Non reagiscono i miei amici con cui sto mangiando datteri fichi e pane.
Passano due settimane e il bellissimo
Tuareg di circa 30 anni mi invita a una cena rigorosamente soli uomini in una tenda nel deserto.
La sera è fredda siamo ben coperti ma una volta entrati nella tenda vengo assalito da un buon calore misto a odore forte di maschi del deserto, cuoio e cibo.
Sono estasiato dall’accoglienza. Saremo in 7/8 ma la luce è poca e vedo solo maschi grandi e grossi in tunica, alcuni più anziani, barbuti. Tutti seduti in terra scalzi sui tappeti.
Aspettano me. Sono solo con loro. Avevo 40 anni all’epoca forte e muscoloso e virile. Insospettabile potremmo dire...
Sono olfattivo nel sesso e oltr a godere di uomini sexy come questi, ne apprezzo gli odori forti, il sudore e i modi risoluti.
Mi concentro su uno in particolare che avrà 50 anni mentre parliamo in francese con i due che lo parlano e traducono.
E’il più anziano, grosso come un toro.
Faccia quadrata baffi folti e muscoli sotto la tunica.
Ci guardiamo in continuazione. Gli altri sorridono uno batte ritmicamente le mani su un piccolo tamburo.
Si mangia si chiacchiera si fuma. Si beve in gran segreto un liquore vietato dalla religione..
Il gigante è bellissimo e a gambe incrociate si solleva leggermente la tunica fino alle cosce.
Cosce grandi muscolose e pelose.
La tunica gli copre il grembo dove scorgo il borsone del pacco. Una vista incredibile anche se non vedo nulla..
Gli altri chiacchierano due a due mente uno ogni tanto gli dice nella loro lingua - ma io capisco il senso - di dare un’occhiata verso il toro grande con lo straniero.
Sono vicino a lui mentre nella penombra sento tutti i loro occhi addosso. Mi avvicino e gli metto una mano sotto la tunica che aveva sollevato alle cosce. Tocco una verga larga e barzotta enorme, umida calda poggia su due palle sode grandi. Sento i pelli, la cappella circoncisa, il fremito e l’odore di questo stallone.
Fumano tutti in silenzio guardano eccitati come leoni in gabbia.
Uno di loro pronto e porco più di tutti mi porge una bottiglietta di olio di argan e un preservativo.
Ormai sappiamo tutti quelli che succederà.
La tunica viene sollevata ancora e sempre a gambe incrociate senza muoversi lo stallone lascia svettare quell’asta grandiosa e umida. Sotto gli occhi di tutti srotolo il preservativo e vesto quell’arma micidiale. Passo olio su tutto il cazzo fino alla base e me lo passo nel culo. Anche io ho messo una delle loro tuniche e ho tolto le mutande.
Peso quasi 100 kg sono un uomo grande e grosso ma sto per essere immolato su un totem tuareg. Davanti a maschi giovani che potrebbero deridermi e chissà uccidermi ma io vado avanti preso da questa situazione. Mi alzo e appoggio le mani sulle spalle enormi del bellissimo tuareg anziano. Non fa una piega. A 50 anni Lui è 40 io ci capiamo.
Mi siedo quindi piano piano su di lui guardandolo in faccia e porgendo il mio culo spaccato alla platea di giovani leoni dietro di me. Ansimano come bestie come se fossero a vedere un porno.
Mi siedo piano e sento dolore. Mi sto impalando da solo.
Lento scendo sul cazzo e’ enorme. Troppo ma mi piace.
Ansimo anche io. Spingo verso il basso e lo sento in gola tanto è grosso. Inspiro intanto tutti gli odori di quella gabbia di leoni: cuoio, fumo, testosterone sudore, piedi.
Sono nel mondo maschio del deserto non capisco più nulla. Non ho mai fatto uso di droghe ma quella sera la sensazione fu quella: ero drogato dal desiderio.
Lo stallone non faceva nulla si limitava ogni tanto a dare un colpo di anche da seduto e mi faceva anche più male. Ormai era tutto dentro.
Mi stantuffavo da solo facendo uscire scoregge d’aria imbarazzanti ma che non imbarazzavano gli spettatori.
Il fuoco nel braciere ardeva. Nessuno si avvicinava. Si godevano la scena rispettosi. Due si masturbavano lentamente con la sigaretta ai lati della bocca. Li avrei voluti tutti ma sarebbe stato troppo e loro lo sapevano.
Mi godevo il loro capo, il più micidiale stallone del secolo.
Lo feci venire. Sfilai quel bestione da 25 cm e sentii molto male. Mi feciuna sega davanti a tutti leccando lo stomaco peloso e sudato del capo. Bevevo quel sudore e inspiravo il suo aroma. Venni come non mai.
Il tamburo batte’ più forte e si misero a ballare. Silenzio e compiacimento. Segreto per sempre. I giorni a venire non furono diversi. Il rispetto nei miei confronti fu sempre uguale.
A fine missione prima di partire per casa mia qui in Italia, fui invitato a pranzo dall grande capo. Questa volta in famiglia.. con uno sguardo ci capimmo.
Come altri miei racconti, sono sicuro che possono sembrare inventati, invece anche questo è verissimo e accaduto a me.
Più che accaduto l’ho cercato..
Sono in un paese del Maghreb, nel profondo sud del paese dove risiedo due mesi per un progetto di formazione in agricoltura. Insomma aiuto una ventina di contadini - tra cui alcuni bellissimi Tamashek (tuareg) - a coltivare meglio e a lavorare con più raziocinio.
Mi accolgono con grande simpatia e come sempre mi fanno domande private a cui rispondo senza problemi: non sono sposato non ho figli.
Si sì tant’è fidanzate e a volte fidanzati.. butto lì. Non reagiscono i miei amici con cui sto mangiando datteri fichi e pane.
Passano due settimane e il bellissimo
Tuareg di circa 30 anni mi invita a una cena rigorosamente soli uomini in una tenda nel deserto.
La sera è fredda siamo ben coperti ma una volta entrati nella tenda vengo assalito da un buon calore misto a odore forte di maschi del deserto, cuoio e cibo.
Sono estasiato dall’accoglienza. Saremo in 7/8 ma la luce è poca e vedo solo maschi grandi e grossi in tunica, alcuni più anziani, barbuti. Tutti seduti in terra scalzi sui tappeti.
Aspettano me. Sono solo con loro. Avevo 40 anni all’epoca forte e muscoloso e virile. Insospettabile potremmo dire...
Sono olfattivo nel sesso e oltr a godere di uomini sexy come questi, ne apprezzo gli odori forti, il sudore e i modi risoluti.
Mi concentro su uno in particolare che avrà 50 anni mentre parliamo in francese con i due che lo parlano e traducono.
E’il più anziano, grosso come un toro.
Faccia quadrata baffi folti e muscoli sotto la tunica.
Ci guardiamo in continuazione. Gli altri sorridono uno batte ritmicamente le mani su un piccolo tamburo.
Si mangia si chiacchiera si fuma. Si beve in gran segreto un liquore vietato dalla religione..
Il gigante è bellissimo e a gambe incrociate si solleva leggermente la tunica fino alle cosce.
Cosce grandi muscolose e pelose.
La tunica gli copre il grembo dove scorgo il borsone del pacco. Una vista incredibile anche se non vedo nulla..
Gli altri chiacchierano due a due mente uno ogni tanto gli dice nella loro lingua - ma io capisco il senso - di dare un’occhiata verso il toro grande con lo straniero.
Sono vicino a lui mentre nella penombra sento tutti i loro occhi addosso. Mi avvicino e gli metto una mano sotto la tunica che aveva sollevato alle cosce. Tocco una verga larga e barzotta enorme, umida calda poggia su due palle sode grandi. Sento i pelli, la cappella circoncisa, il fremito e l’odore di questo stallone.
Fumano tutti in silenzio guardano eccitati come leoni in gabbia.
Uno di loro pronto e porco più di tutti mi porge una bottiglietta di olio di argan e un preservativo.
Ormai sappiamo tutti quelli che succederà.
La tunica viene sollevata ancora e sempre a gambe incrociate senza muoversi lo stallone lascia svettare quell’asta grandiosa e umida. Sotto gli occhi di tutti srotolo il preservativo e vesto quell’arma micidiale. Passo olio su tutto il cazzo fino alla base e me lo passo nel culo. Anche io ho messo una delle loro tuniche e ho tolto le mutande.
Peso quasi 100 kg sono un uomo grande e grosso ma sto per essere immolato su un totem tuareg. Davanti a maschi giovani che potrebbero deridermi e chissà uccidermi ma io vado avanti preso da questa situazione. Mi alzo e appoggio le mani sulle spalle enormi del bellissimo tuareg anziano. Non fa una piega. A 50 anni Lui è 40 io ci capiamo.
Mi siedo quindi piano piano su di lui guardandolo in faccia e porgendo il mio culo spaccato alla platea di giovani leoni dietro di me. Ansimano come bestie come se fossero a vedere un porno.
Mi siedo piano e sento dolore. Mi sto impalando da solo.
Lento scendo sul cazzo e’ enorme. Troppo ma mi piace.
Ansimo anche io. Spingo verso il basso e lo sento in gola tanto è grosso. Inspiro intanto tutti gli odori di quella gabbia di leoni: cuoio, fumo, testosterone sudore, piedi.
Sono nel mondo maschio del deserto non capisco più nulla. Non ho mai fatto uso di droghe ma quella sera la sensazione fu quella: ero drogato dal desiderio.
Lo stallone non faceva nulla si limitava ogni tanto a dare un colpo di anche da seduto e mi faceva anche più male. Ormai era tutto dentro.
Mi stantuffavo da solo facendo uscire scoregge d’aria imbarazzanti ma che non imbarazzavano gli spettatori.
Il fuoco nel braciere ardeva. Nessuno si avvicinava. Si godevano la scena rispettosi. Due si masturbavano lentamente con la sigaretta ai lati della bocca. Li avrei voluti tutti ma sarebbe stato troppo e loro lo sapevano.
Mi godevo il loro capo, il più micidiale stallone del secolo.
Lo feci venire. Sfilai quel bestione da 25 cm e sentii molto male. Mi feciuna sega davanti a tutti leccando lo stomaco peloso e sudato del capo. Bevevo quel sudore e inspiravo il suo aroma. Venni come non mai.
Il tamburo batte’ più forte e si misero a ballare. Silenzio e compiacimento. Segreto per sempre. I giorni a venire non furono diversi. Il rispetto nei miei confronti fu sempre uguale.
A fine missione prima di partire per casa mia qui in Italia, fui invitato a pranzo dall grande capo. Questa volta in famiglia.. con uno sguardo ci capimmo.
1
voti
voti
valutazione
2
2
Commenti dei lettori al racconto erotico