Il nonno fotografo

di
genere
gay

Questa storia è accaduta oltre 15 anni fa. Tutto è iniziato per un giornale porno che avevo trovato in un cestino mentre attendevo il bus per rientrare a casa da scuola. Giornata uggiosa, nessuno per strada. Velocemente lo raccolsi e lo misi nello zaino. A casa, da solo iniziai a sfogliarlo e delusione totale, era sostanzialmente pieno di annunci. Zero fica. Demoralizzato lo nascosi per tornare a prenderlo la sera, a letto. Per passare il tempo iniziai a leggere annunci, di tutti i generi. A un certo punto me ne colpi uno in particolare, che recitava " Esperto Fotografo 66enne cerca giovani modelli maggiorenni per foto artistiche". Tutto a un tratto iniziai a farmi un film su questo vecchio porcello, e preso anche da una curiosità enorme sul come e sul perchè, favoleggiai ricordando quanto mi piaceva, causa una leggera vena esibizionista, stare nudo in palestra dopo le attività fisiche, e dirigermi verso le docce, osservato dai compagni di categoria...BETA. Non sono mai stato un super fisicato, ma di sicuro ho sempre avuto un bel corpo, proporzionato, sportivo, sodo ed elastico, addizionato da addominali non scolpiti, ma di certo con un nervo visibile. Era novembre. Con l'arrivo di maggio e il carico scolastico più leggero, un giorno, mi tornò in mente quell'articolo, del quale, avevo tenuto da parte l'indirizzo email. Gli indirizzi email una volta erano più " sicuri ". Non cambiavano dall'oggi al domani come di questi tempi. E cosi, dopo essermi creato un account farlocco, scrissi facendo finta di nulla alla persona, chiedendo semplicemente se l'annuncio era ancora valido dopo tutti quei mesi. Riconosco, e garantisco, che mi sono sempre piaciute le ragazze, e non mi erano mai mancate, ma sempre per cose abbastanza soft. Pompini qualcuno, se accadeva. Scopate una rarità. Ma ero molto, molto eccitato dall'idea di essere guardato da un maturo, mentre ero nudo. Il tutto, sommando che l'ormone impazziva, mi masturbavo spessissimo, e nella mia testa se una sega me l'avesse tirata un uomo, pur di godere, forse l'avrei accettato. Chiaramente ne ero intimorito, da questa idea. Ma a 18 anni compiuti da poco, l'incoscienza regnava nella mente. Il giorno dopo trovai la risposta della persona. In modo abbastanza indifferente rispondeva che si, era tutto valido e cercava persone da riprendere e fotografare per uso artistico o pubblicitario...Piu le solite domande di rito su aspetto fisico, garanzia io fossi maggiorenne e dove vivevo. Risposto a tutto, mi accordai per una mattinata della settimana successiva, avendo come risposta che la mattina lui era sempre a casa e potevo passare quando volevo tra le 10.30 del mattino e le 12.30. E per di più, viveva vicinissimo alla stazione dei treni.Avevo 3 o 4 giorni per metabolizzare la cosa. Decidere se andare a visitare questa persona o no. Misi le mani avanti, dicendo a mia madre di prepararmi una giustificazione per un assenza scolastica, in quanto volevo andare ad informarmi per l'università che avrei dovuto e voluto frequentare. Essendo per l'appunto maggio e con un carico scolastico blando, non ci furono problemi. Fu di Giovedì. Mi alzai convinto di " buttarmi " e preso il bus arrivai in stazione dove, feci il biglietto A/R. Il viaggio fu costantemente immerso in mille pensieri. Cuore in gola. Paura. Eccitazione. Dubbi. Alle 9.05 ero a Mestre. Presi un caffè e due mignon di Vodka da mettermi in tasca al bar della stazione. Poi mi diressi in bagno dove ne bevvi una, forse per prendere coraggio, e forse per stordirmi. Uscito, chiesi a un tassista dove era Via XXX, ricevendo rassicurazione che era davvero a due minuti a piedi. Cincischiai un po, e poi mi misi in cammino arrivando alle 10 meno qualche minuto. Il campanello era come descritto, quello in alto a sinistra con il segno di un pennarello che riportava il nome. Pensai ancora qualche minuto...poi suonai. Era fatta. Silenzio...cuore in gola.
Una voce all'improvviso, abbastanza flebile disse " ...si ? .."
A voce bassissima, risposi : sono Andrea, ci siamo sentiti per l'annuncio...
Sali pure, ultimo piano...
Chiusi gli occhi spingendo il portone, velocemente bevvi anche la seconda mignon di Vodka e subito misi un chewing gum in bocca. Salii piano le scale, tre piani senza ascensore. Il cuore mi usciva dalla gola.
Arrivato alla fine delle scale, mentre facevo gli ultimi gradini si apri una porta pesante, dopo aver sentito due giri di catenaccio che la schiudevano. Ecco li...avevo davanti il Sig. Giancarlo.
Dimostrava i suoi 66 anni. Calvo, con pochi capelli ai lati, alto circa 1.70, occhiali, non grasso ma nemmeno magro. Vestito con una tuta blu.
-Ciao, sono Giancarlo entra pure, disse dandomi la mano.
-Io sono Andrea, permesso.
Chiuse la porta e mi guardò sorridendo.
"..Lascia pure lo zaino qua in parte a questo mobile..posso offrirti qualcosa? Acqua, caffè..?.."
No, sono a posto, grazie, magari le rubo il bagno un momento.
Mi indicò la strada per la toilette, chiedendo se il viaggio era andato bene, ricevendo risposte affermative.
L'appartamento era tipo anni 60, arredato normalmente. Molto grande. La persona viveva sola. Buttai un occhio nelle stanze che incrociavo durante la strada per il bagno, non vedendo nulla di strano. Pisciai, mi lavai mani e cappella...
Quando uscii, la sua voce mi chiamo da un locale che non avevo visto prima, perchè chiuso da una porta vicino all'ingresso. Andai nella stanza nella quale sentivo c'era lui, e entrato, vidi una serie di macchine fotografiche, delle telecamere, dei pc e delle TV. In mezzo una specie di letto che aveva più le parvenze di un divano, ma senza schienali e braccioli. Ai lati due lampade accese.
Giancarlo mentre accendeva delle macchine, mi spiego la sua passione per le foto artistiche e per i corpi. Io nemmeno lo ascoltavo, anche se lo guardavo fingendo interesse. Mi chiese come mai volevo partecipare a questa esperienza, e gli risposi che era solo curiosità di vedere come sarei uscito in foto, cercando di tagliare corto.
-Dai iniziamo. Spogliati e metti i vestiti su quella sedia disse continuando a guardarmi in ogni movimento
mi voltai facendo finta di nulla, e stordito dalle due vodka iniziai a spogliarmi con naturalezza, quando arrivando ai boxer con titubanza, prima di voltarmi mi sentii dire : Via tutto, coraggio! non essere timido! Mentre stava armeggiando con una macchina fotografica, si avvicinava, e io abbassai i boxer.
Rivelai il membro gonfio, un pò meno dello stato " barzotto ". Palle molli. Diciamo una posizione di riposo. Ero quasi felice che quello stato non rivelasse eccitazione. Ma sentivo, che causa la situazione che stavo vivendo avendo quegli occhi che mi fissavano, non avrei resistito.
"...corpo bello, si vede fai sport, sei proporzionato, una bella pelle anche, scuretta!...petto senza peli...Stenditi su quel divano..."
Mi stendo emettendo un sospiro. All'esterno, sento il traffico, mezzi che vanno e vengono.
Si avvicina e dall'alto, mi promette che non riprenderà il viso, e che comunque, tutte le foto che farà, me le farà vedere.
Rispondo che mi fido.
"..bravo, dei nonni ci si fida sempre..."
Inizia qualche scatto, dopo aver spostato quelle lampade posizionate al bordo del divano. Io steso fermo. Credo abbia iniziato dal petto, poi qualche foto del corpo nella sua interessa senza viso. Poi mi chiede di spostarmi di lato, mettermi di taglio, qualche altro scatto. Dopo mi fa cambiare posizione, mi metto seduto con gambe incrociate.
Sento che il cazzo inizia a muoversi e in quel momento mi dice di mettermi in piedi, con le mani sui fianchi.
Perdo la bussola e chiudo gli occhi. mi sta salendo il cazzo. Non vorrei. Si mette in ginocchio e da vicino me lo fotografa. Palle, tronco..allontana il braccio reggendo la macchina fotografica e scatta da più lontano.
A un certo punto dice: "...Ottimo. Bene. Aspetta un attimo adesso..." e parlando me lo prende tra pollice e indice e mi tira fuori la cappella. fa una foto da vicino alla cappella. Ma in quel momento, esattamente dopo due secondi che mi ha scappellato, inizia 'erezione. Forte, potente, irrefrenabile. Vado su durissimo, teso, potente. Cazzo eretto e cappella fuori. Palle dure. Io sempre con le mani sui fianchi.
"...bellissimo, resta con il cazzo duro che faccio degli scatti..."
Io non dico nulla...mi riprende da lontano, poi si avvicina e con la mano mi abbassa l'asta in linea orrizontale, dato che a cazzo duro mi andava verso la pancia.
Emetto un leggero gemito, forse un sospiro.
-Hai mai avuto rapporti con uomini ?
Rispondo con un " no " che non ho mai capito mi sia uscito o meno dalla bocca.
Ma lui forse lo ha sentito : "...ti va se ti tocco un po? ti darebbe fastidio?.."
Non rispondo praticamente, o non lo ricordo se l'ho fatto. Posa la macchina fotografica a terra e me lo prende in mano.
"..Stenditi di nuovo sul divano, ti massaggio questo cazzone, dai..Almeno provi, se non ti va, smetto subito.."
Lo faccio, mi stendo in automatico. il cuore batte.
Inizia a farmi una specie di sega, massaggiandomi le palle. Io gemo. lui mi guarda un po ansimando.
"...tranquillo, ne ho fatte di seghe, sono esperto.." e me lo mena. Mi lascio andare. Non faccio nulla e non dico nulla.
Occhi chiusi.
sento a bassa voce che dice : "..adesso te lo succhio come fanno le tue fidanzatine.."
Non rispondo...occhiu chiusi, ansimo. Sento la bocca che me lo avvolge e la testa che va su e giu.
Credo sia andato avanti 5 minuti....e a un certo punto dico: Devo venire. non resisto.
Mi risponde di farla, di godere. E me lo mena mentre da dei colpi di lingua.
Sborro: 5..6..7...schizzi volano mentre sento lui che massaggiandomi le palle dice "...sborra, falla tutta non fermarti.."
Ho goduto. Lui si alza dal divano e va a prendere una straccio bianco per pulirsi le mani.
Io ho il cazzo ancora durissimo. Chiedo di andare in bagno.
"..certo tesoro, vai..."
MI lavo, mi pulisco. Torno nella stanza con il cazzo che sta ancora su. come se nulla fosse. Vedo nella sua tuta il bozzo del cazzo duro. Mi guarda sorridendo e toccandosi con la mano il pacco..
Sta per dire qualcosa ma suona il telefono e va a rispondere di corsa, perché " attendeva quella chiamata "
Mi rivesto rapidamente. Mi vergogno come un ladro, ma mi sento con la testa libero. Sereno. Lo volevo. E' questa la verità.
Quando rientra mi dice che aspetta una persona per la caldaia a breve e che deve interrompere.
Meglio, penso. Anche io devo andare.
MI reco verso l'uscita, prendo lo zaino e Giancarlo mi dice : "..hai possibilità di tornare tra 10 giorni circa che guardiamo come sono venute le foto..? "
Accampo qualche scusa organizzativa, non so, vedrò cercherò...
" dai, torna, le guardiamo e ti faccio un'altra sega e una pompa...e se vuoi mi faccio insulare, se vuoi provare a scopare un uomo..mi piace prendere cazzi da giovanotti, lo avrai capito. Ho i preservativi, ci mettiamo sul divano e mi inculi quanto vuoi.."
Sorrido e gli dico che farò il possibile.
Apro la porta, saluto e scappo via.
Sono tornato ovviamente dopo 10 giorni....e se volete, racconto
scritto il
2019-10-25
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