Un sabato d'autunno

di
genere
incesti

Era sabato mattina ed ero scesa in sala dopo essermi fatta una doccia dopo la solita corsetta nella natura quando vidi mio fratello. Ero andata vivere da mio fratello per essere più vicina all'università. Aveva una casa abbastanza grande con sala open space. Si avvicinò a passo felpato stringendomi in un abbraccio possessivo e baciandomi in modo rude e appassionato. Gli mollai un ceffone appena riuscii a liberarmi dalla sua presa e in una sorta inseguimento predatore preda iniziammo a camminare in cerchio guardarci. Aveva uno sguardo famelico. Poi non so per quale motivo ci ritroviamo avvinghiati a baciarci con rabbia, gli morsi anche il labbro inferiore, con le nostre mani sulle nostre gote. Mi schiacciò al muro, mi alzò la gamba e mi penetrò in un colpo solo. Sospirai al sentirlo dentro. Non mi diete il tempo di abituarmi che iniziò a scoparmi con foga e io lo assecondai. Continuammo a baciarci e a mordicchiarci il collo e l'incavo tra la spalla e il collo. Eravamo come animali presi dai nostri istinti. Iniziammo a scopare per tutta la sala fino a quando non ci ritrovammo in cucina con me distesa sul bancone e lui dietro di me che mi scopava velocemente. Non capivamo più niente. Non era amore ma l'istinto primordiale che ci guidava. Un istinto animale. Ci stavamo amando se così si può dire. Mi morse tra la spalla e il collo facendomi venire. Le contrazioni della mia vagina gli diedero il colpo di grazia. Venne come se fosse un fiume in piene che invase il mio utero ormai pieno del suo sperma. Continuò a scoparmi fino a quando non smise di eiaculare. Alla fine si sedette sul divano con me in grembo con il suo membro dentro. Appoggia la mia fronte alla sua e i miei ansimi che occupavano il poco spazio che separava le nostre labbra. Le mie mani erano sulle sue spalle mentre le sue mani sulla mia schiena e sulla vita. Ci addormentammo lui disteso supino e io sul lato accanto a lui nel letto in camera sua.
scritto il
2019-11-18
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