La vedova del guardone

di
genere
etero

La mia vicina di casa Sig.Ra Rosaria, bella donna è rimasta vedova.
Ci siamo sempre e solo salutati ha un viso dolcissimo è bionda capelli sempre molto curati lunghi e mossi corpo da favola ma quello che più ti colpisce sono le sue gambe belle lunghe eleganti mi mandano in tilt.

Da quanto è morto il marito sono andato spesso a trovarla, lei ha un'aria triste che mi eccita da morire. Ho fatto di tutto per cercare di consolarla ma mi tiene a freno, sto tanto a guardarle le gambe che accavalla ma mi fa vedere poco.

Una mattina nel pianerottolo mentre aspetto per prendere l'ascensore, sento lei nel piano di sotto che parla con due operai, forse idraulici sento che prendono l'ascensore e salgono su nelle soffitte,incuriosito li seguo, vedo che entrano nella soffitta della signora e chiudono la porta.
Passano alcuni minuti e sento chiari dei gemiti, non resisto alla curiosità, guardo dal buco della serratura e vedo Lei.

La grandissima troia è a pecorina mentre uno dei due se la fotte per bene, si vede male, ma dopo un po' vedo che anche l'altro glie lo ficca facendola godere come una puttana. Scendo a casa mia, incredulo, ho il cazzo duro, lo devo menare perché da quanto è duro mi fa male, sborro e mi calmo.

Quella puttana, la dava così e a me mi faceva capire che era seria, Troia adesso ti faccio vedere Io.

Aspettai dopo pranzo scesi da lei, mi aprì, mi preparò il caffè dopo il quale, di solito, andavo via, la guardai e gli dissi dantogli del tu "Rosaria fammi vedere le cosce, siediti di fronte a me e apri bene le gambe grandissima troia", lei mi guardo incredula "ma che dici, come ti permetti". Allora le dissi "mi permetto perché ti ho visto che fottevi con due stamattina in cantina, quindi non rompere i coglioni e fai quello che ti dico se no ti sputtano".

Lei non sapeva cosa dire mi guardò e si mise a piangere.
Mi avvicinai, lei singhiozzando mi abbraccio, io le dissi di finire di fare la stronza, mentre il mio cazzo indurì, in un attimo era duro e pronto, lei lo sentì.
La afferrai, la girai, le alzai la gonna, le tolsi le mutandine, la feci appoggiare alla sedia mettendola a culo a ponte e me la fottei a lungo.
Finalmente anch'io sborrai insieme a lei, scaricai tutto il mio seme sulle sue natiche belle, lisce e sode.
Avevo fatto bene a scaricarmi subito, ero troppo eccitato, lo avevo desiderato troppo, da tanto tempo.

Rosaria mi raccontò che il marito era diventato un guardone, cioè si faceva le seghe e godeva solo quanto la vedeva scopare con altri. Dopo tante insistenze lei lo aveva accontentato, però lei aveva preteso di farlo in maniera anonima, lui allora organizzava presso la sua attività in ufficio con vari operai, ai quali diceva di fargli scopare la donna delle pulizie.

La preparava, le faceva indossare il reggicalze, le calze a rete, tacchi alti senza mutande e nuda, la faceva mettere a pecora, copriva la sua testa e il viso con un cappello ampio e chiamava gli uomini, due, tre, una volta addirittura quattro.
Loro se la fottevano a turno e lui se lo menava godendo, il cornuto.

Le prime volte ero sconvolta ma dopo ci prese gusto, le piaceva farsi scopare da tutti quei cazzi con il benestare del marito.
Da allora non ne ha potuto più fare a meno, adesso lui non può più organizzare per lei e la troia si arrangia da sola con chi non mi può creare alcun problema, non vuole scassa cazzi che si affezionano, vuole solo essere scopata e godere come una vacca.

Da allora me la sono fatta in tutte le maniere e in tutti i luoghi, aveva grandi arretrati in pompini e inculate, ho provveduto subito.
Adesso fa pompe indescrivibili e il suo culo, che era un po' strettino, adesso è rotto.Sono io ora che organizzo per Rosaria le "feste" però partecipo pure io, e con grande piacere per tutti e due, tre, quattro, cin...
scritto il
2009-04-14
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