Il Nonno Fotografo 2
di
Andrea 2234
genere
gay
dopo circa 10 giorni, mando una mail. Chiedo come sono venute le foto. E' più una scusa per tornare a farmi una bella sborrata in un posto tranquillo, dato l'esperienza mi ha liberato quasi da un peso : ossia accettare anche un rapporto omosessuale per sborrare senza farmi seghe davanti a foto e filmati porno. In fine dei dei conti, penso, mi ha fatto una sega e un bocchino, non ci ho perso mesi ma tutto è stato fatto in quattro e quattr'otto. Altro che corteggiamenti serrati e interminabili con ragazze sciocche e schizzinose. Chi può sapere a 150 km da casa che sono andato con un vecchietto porcello al quale ho offerto il mio cazzo? Nessuno può sapere....! vale la pena di tornare a godere ancora, tanto conosco la strada, il tempo di viaggio. Non corro rischi quindi. Poi, quando ho finito, mi tiro su i pantaloni e vado via, esattamente come la volta scorsa. Il Sig. Giancarlo non pare uno che voglia mettere in piazza i suoi gusti per giovanotti atletici. Vuole solo un cazzo che tira per poterlo usare...Nessuno mi ha visto entrare e uscire, e anche se vedessero...potrei essere un nipote.
La sua risposta, arriva dopo qualche ora, mi dice che il risultato finale è ottimo e che posso passare quando mi va meglio, sempre negli stessi orari della volta scorsa. Quindi, senza dare orari, decido di partire il giorno dopo, pensando che, non trovassi nessuno a casa, dato non mi aspetta, avrei perso al massimo 3 ore.
Preso il treno, alle 9.05 del giorno dopo sono già in stazione a Mestre. Solito Iter : lettura del giornale al bar, acquisto di 2 mignon di Vodka, un occhio a qualche vetrina di negozi e alle 10.00 mi avvicino all'indirizzo di Giancarlo.
Suono.....silenzio...5/6 secondi e la voce risponde al citofono gracchiante. Si?!?
Buongiorno Sig. Giancarlo, sono Andrea......
Ahhhh...ciao carissimo, che sorpresa sali pure.
Ingollo la solita mignon e faccio le scale. sono vestito in bermuda e maglietta. E' quasi Giugno. 28 gradi
Entro in casa di Giancarlo che mi aaspetta sorridente sull'uscio e mi da la mano.
"...sono contento di rivederti Andrea, vieni, entra.."
Nel solito atrio, chiedo a Giancarlo di poter andare in bagno, dato non sono riuscito a farlo in Stazione. Acconsente dicendo che mi aspetta in sala, cosi guardiamo le foto assieme. In bagno, piscio di nuovo e mi lavo la cappella con acqua e sapone, vedendo che ho già il cazzo mezzo gonfio. Non capisco cosa mi succeda nella testa...mi faccio delle domande tra me e me sul perchè faccio questa cosa, di nuovo. Non mi do risposta, perchè meccanicamente, esco dalla toilette e vado verso la sala.
Sento mentre entro che ho l'uccello sempre più gonfio e vedo la sua forma tra i bermuda gialli che indosso, in uno specchio molto grande in sala.
Giancarlo è seduto a un tavolo molto lungo, di schiena. Avvicinandomi vedo molte foto di tutti i tipi sparse su tavolo. Anche foto di cazzi di altri uomini, ma davanti a lui vedo quelle scattate a me. Credevo fossero di formati più piccoli, invece sono abbastanza grandi. A colori e in bianco e nero.
"..Ecco qua Andrea, cosa ti pare il risultato finale ?..."
Sorrido dicendo che pare una cosa ottima, ma che non mi intendo di foto. Vedo il mio corpo, il petto, gli addominali e poi osservo le foto del mio cazzo duro e teso, altre del cazzo moscio con le palle belle gonfie. Altre di tutto il mio corpo preso da distante, poi quelle dove sono steso rilassato sul divano. Tutte sono senza volto. Questo mi interessa.
Me le da in mano, tutto il plico :".. tieni, siediti sul divano..", mi dice.
Vado e mentre mi volto per sedermi, vedo che si abbassa i pantaloni della tuta. Non dico nulla. Guardo.
Dopo, con gesto veloce anche gli slip. E' in erezione. Un cazzo corto, ma largo e tozzo che spara all'insù.
"..Dai Andrea, mettiti libero che fa caldo e stiamo rilassati assieme..."
Esguo in silenzio. Non ci metto molto. Bermuda e mutande le levo contemporaneamente facendo saltare fuori come una molla in cazzo in erezione. La maglietta la tengo indossata.
"...oh..guarda che bastone voglioso...dai che ci succhiamo a vicenda l'uccello a turno..."
Panico: Io non l'ho mai fatto, non credevo sarebbe arrivato il momento, anche perchè la volta scorsa non mi aveva fatto intendere cercasse questo. Credevo fosse solo passivo. Io sono maschio! Inizio a preoccuparmi, ma ancora prima i miei pensieri giungessero alla fine di un ragionamento, ancora prima proferissi verbo, si mette in ginocchio sul divano, a 20 cm dal mio viso con il cazzo durissimo e presa dolcemente la tesa la volta verso il cazzo. Vedo la cappella rosso scura che mi fissa.
"...apri la bocca, ti guido io.." Lo faccio ed entra questa tubo. Chiudo gli occhi...sento che sono steso, il mio cazzo è in erezione massima, sento la sua mano che mi pizzica un capezzolo e il cazzo che piano va su e giù con giancarlo che lo guida piano come se mi scopasse la bocca.
"...cerca di avere parecchia saliva in bocca..." dice continuando a farlo entrare e uscire guidandomi la testa. Il sapore non è pessimo, ma sono terrorizzato, va sempre più in profondità. Nel contempo, si piega con il busto leggermente e mi prende il cazzo in mano. Lo stringe. mi sega. Mi strizza la cappella e poi prende le palle in mano.
"..succhia amore, stai andando benissimo, sei un maschio meraviglioso..."
Succhio il cazzo per almeno 5 minuti, poi giancarlo scende dal divano e si mette in mezzo alle mie gambe. Inizia a succhiamri. una pompa meragliosa che dura tra leccate al tronco, bocchino e palle succhiate 10 minuti. UN lavoro fantastico.
Ho il cazzo che è marmo. Gonfio. Sembra voglia esplodere.
-"..Andrea, quando devi venire non avvisarmi falla in bocca. Io capisco che stai arrivando quando mi prendi la testa e la tieni ferma, cosi non mi stacco e non la faccio uscire..."
Cosi faccio. dopo altri 3 o 4 minuti gli blocco la testa e ho il mio orgasmo in bocca. Non la tiene tutta. A getti continui, vedo che gli esce dai lati, cadendo sul mio pube.
Ansiamo rosso in volto. Il pisello rimane li fermò come un totem. Non cala. Giancarlo prende dei fazzoletti di carta e si pulisce la bocca sputando lo sperma sugli stessi. Si complimenta della quantità che produco.
"..Gia la volta scorsa avevo notato, ma sei davvero uno che ne fa a litri cavolo...Dai, adesso riprendi a succhiare il mio cazzo che voglio godere anche io.."
In modo fermo e cortese, gli dico che mi èpaicuto, che è stato diverso, una prova, che magari tornerò a farlo, ma che adesso, non mie la sento di farlo ancora.
Il nonnetto, comprensivo, capisce.
"...sai che facciamo ? mettiti steso con e gambe fuori dal divano " e dicendo ciò, prende una telecamera. Lui in piedi si posiziona tra le mie gambe, che escono dal divano, e facendo ciò, riprende il suo cazzo e il mio petto, e il cazzo.
Inizia a masturbarsi, con una serie di parole sconce, volgari..che ho il cazzo duro, che sono un finocchio, uno che succhia cazzi ai maturi, che mi guarda il corpo e si masturba perché sono una vacca...
3 o 4 minuti e poi due spruzzi piccoli di sperma bianca mi cadono sul petto. E' venuto. E ha filmato tutto.
Ansima
Si pulisce con altri fazzoletti di carta che lascia cadere a terra dopo l'uso.
Io ancora in erezione, mi avvicino ai miei indumenti credendo sia tutto finito, per rivestirmi e andarmene.
"..Andrea, fermo, aspetta ! ti ricordi cosa ti ho detto la volta scorsa...!?!?" e dicendo ciò prende qualcosa da un piccolo cassetto. Si volta e me lo mostra. Un preservativo.
"...ti avevo detto che potevi inculcarmi...dai che sei ancora carico, tu alla tua età ne fai 3 di seguito. dai che provi a incularmi e vedi se ti piace scoparti un uomo..."
mi dice di seguirlo in cucina. Io non so cosa fare. Vorrei sinceramente andarmene perché ho goduto bene. Ma in effetti il cazzo non scende. E lo seguo docile.
Lui è nudo. in cucina prende dell'olio di oliva, se ne mette un po sul buco di culo e mi dice di mettermi il preservativo.
Eseguo.
Si volta e si mette a 90 appoggiato sul tavolo.
"..dai scopami..mettilo nel culo, non vergognarti.."
impacciato, vedendo che mi apre le chiappe e individuando il buco nero, appoggio la cappella. piano piano, non essendo espertissimo, esercito una pressione sempre maggiore fino a quando non sento una sorta di ostacolo più duro. E in quel momento Giancarlo da un colpo secco vendo indietro e impalandosi.
La cappella è dentro e Giancarlo emette un gemito ringraziando qualche entità celeste.
Infilo ancora un po..."...dai, non mi fai male incubami, scopami, come se fossi una donna..chiavami...mettici del vigore.."
Scopo, reggendomi ai suoi fianchi. IN certi momenti mi da lui il ritmo. Ha il culo dilatato, posso entrare e uscire dal buco senza grosse resitenze. Do anche dei colpi che fanno vibrare e spostare il tavolo, che lui apprezza gemendo.
"..dai maschio, sfondami, dai, fammi vedere se sei un maschio o un mezzo uomo.."
IO galvanizzato insisto. do il massimo. Guardo l'orologio sopra il tavolo. Lo sto inchiappettando da 15 minuti.
A un certo punto esausto e con il fiatone dico "....non riesco più a trattenermi...devo godere..."
Estraggo il cazzo. Giancarlo si alza dalla sua posizione e rapidamente si mette in ginocchio.
Segati e vienimi addosso, inseminami.
Tolgo il preservativo, m gonfio il petto, tiro i pettorali e irrigidisco gli addominali. Una mano sul fianco. l'altra masturba il cazzone. Ansimo e soffio con la bocca vedendo il nonno a terra che mi guarda con le sue tettine cadenti e il pisolino grande come una moneta da 2 euro.
Emetto un suono gutturale e parte il mio seme dappertutto. Faccia. petto...qualche spruzzo dritto.
E' meno bianco di prima, ma una quantità enorme. Lo copro anche in faccia.
sono esausto.
Mi volto senza parlare e vado in sala a prendere i vestiti. Il cazzo è barzotto, ha ancora sintomi di durezza, ma ho fatto 2 sborrate top.
Lentamente mi rivesto e Giancarlo entra dicendo che era un pezzo che non faceva del sesso completo e soddisfacente, che è molto soddisfatto, ne aveva bisogno. E' nudo e si avvicina.
"..adesso per terminare, mettiti in ginocchio di nuovo, pulisci la cappella dai, non fare storie.."
Lo faccio. mi inginocchio senza dire nulla. Forse perché so che dopo potrò andarmene e ho goduto parecchio.
Fa uscire la cappella estraendola, coperta di precum che è rimasto dentro, avvolto.
Non gli sta duro...è moscio, piccolo...
"..succhia, bravo, puliscimelo senza vergognati...non dico a nessuno che sei ricchione e ti piace il cazzo...rimarrà un nostro segreto.." Mi accarezza la testa mentre mi guarda dall'alto.
Lo succhio piano anche per la fatica di gestire un cazzetto piccolo che non stando retto esce dalla bocca a ogni movimento.
E lo faccio senza interrompere io la cosa...continuo per qualche minuto fino a quando non mi dice che può bastare cosi.
Mi vesto e mi accompagna alla porta, promettendomi che nessuno saprà nulla. Pero mi dice "...devi tornare a trovarmi ,,,"
Dico di si sorridendo e lo saluto.
Poco prima di uscire mi chiede "...vuoi dei soldi per aver passato del tempo con me.."?
Strabuzzo gli occhi e dico di no, salutando. E scappo!
Scappo conscio di aver raggiunto un livello di umiliazione incredibile. MI sento una puttana.Uno schifo.
Ma quanto ho goduto!
La sua risposta, arriva dopo qualche ora, mi dice che il risultato finale è ottimo e che posso passare quando mi va meglio, sempre negli stessi orari della volta scorsa. Quindi, senza dare orari, decido di partire il giorno dopo, pensando che, non trovassi nessuno a casa, dato non mi aspetta, avrei perso al massimo 3 ore.
Preso il treno, alle 9.05 del giorno dopo sono già in stazione a Mestre. Solito Iter : lettura del giornale al bar, acquisto di 2 mignon di Vodka, un occhio a qualche vetrina di negozi e alle 10.00 mi avvicino all'indirizzo di Giancarlo.
Suono.....silenzio...5/6 secondi e la voce risponde al citofono gracchiante. Si?!?
Buongiorno Sig. Giancarlo, sono Andrea......
Ahhhh...ciao carissimo, che sorpresa sali pure.
Ingollo la solita mignon e faccio le scale. sono vestito in bermuda e maglietta. E' quasi Giugno. 28 gradi
Entro in casa di Giancarlo che mi aaspetta sorridente sull'uscio e mi da la mano.
"...sono contento di rivederti Andrea, vieni, entra.."
Nel solito atrio, chiedo a Giancarlo di poter andare in bagno, dato non sono riuscito a farlo in Stazione. Acconsente dicendo che mi aspetta in sala, cosi guardiamo le foto assieme. In bagno, piscio di nuovo e mi lavo la cappella con acqua e sapone, vedendo che ho già il cazzo mezzo gonfio. Non capisco cosa mi succeda nella testa...mi faccio delle domande tra me e me sul perchè faccio questa cosa, di nuovo. Non mi do risposta, perchè meccanicamente, esco dalla toilette e vado verso la sala.
Sento mentre entro che ho l'uccello sempre più gonfio e vedo la sua forma tra i bermuda gialli che indosso, in uno specchio molto grande in sala.
Giancarlo è seduto a un tavolo molto lungo, di schiena. Avvicinandomi vedo molte foto di tutti i tipi sparse su tavolo. Anche foto di cazzi di altri uomini, ma davanti a lui vedo quelle scattate a me. Credevo fossero di formati più piccoli, invece sono abbastanza grandi. A colori e in bianco e nero.
"..Ecco qua Andrea, cosa ti pare il risultato finale ?..."
Sorrido dicendo che pare una cosa ottima, ma che non mi intendo di foto. Vedo il mio corpo, il petto, gli addominali e poi osservo le foto del mio cazzo duro e teso, altre del cazzo moscio con le palle belle gonfie. Altre di tutto il mio corpo preso da distante, poi quelle dove sono steso rilassato sul divano. Tutte sono senza volto. Questo mi interessa.
Me le da in mano, tutto il plico :".. tieni, siediti sul divano..", mi dice.
Vado e mentre mi volto per sedermi, vedo che si abbassa i pantaloni della tuta. Non dico nulla. Guardo.
Dopo, con gesto veloce anche gli slip. E' in erezione. Un cazzo corto, ma largo e tozzo che spara all'insù.
"..Dai Andrea, mettiti libero che fa caldo e stiamo rilassati assieme..."
Esguo in silenzio. Non ci metto molto. Bermuda e mutande le levo contemporaneamente facendo saltare fuori come una molla in cazzo in erezione. La maglietta la tengo indossata.
"...oh..guarda che bastone voglioso...dai che ci succhiamo a vicenda l'uccello a turno..."
Panico: Io non l'ho mai fatto, non credevo sarebbe arrivato il momento, anche perchè la volta scorsa non mi aveva fatto intendere cercasse questo. Credevo fosse solo passivo. Io sono maschio! Inizio a preoccuparmi, ma ancora prima i miei pensieri giungessero alla fine di un ragionamento, ancora prima proferissi verbo, si mette in ginocchio sul divano, a 20 cm dal mio viso con il cazzo durissimo e presa dolcemente la tesa la volta verso il cazzo. Vedo la cappella rosso scura che mi fissa.
"...apri la bocca, ti guido io.." Lo faccio ed entra questa tubo. Chiudo gli occhi...sento che sono steso, il mio cazzo è in erezione massima, sento la sua mano che mi pizzica un capezzolo e il cazzo che piano va su e giù con giancarlo che lo guida piano come se mi scopasse la bocca.
"...cerca di avere parecchia saliva in bocca..." dice continuando a farlo entrare e uscire guidandomi la testa. Il sapore non è pessimo, ma sono terrorizzato, va sempre più in profondità. Nel contempo, si piega con il busto leggermente e mi prende il cazzo in mano. Lo stringe. mi sega. Mi strizza la cappella e poi prende le palle in mano.
"..succhia amore, stai andando benissimo, sei un maschio meraviglioso..."
Succhio il cazzo per almeno 5 minuti, poi giancarlo scende dal divano e si mette in mezzo alle mie gambe. Inizia a succhiamri. una pompa meragliosa che dura tra leccate al tronco, bocchino e palle succhiate 10 minuti. UN lavoro fantastico.
Ho il cazzo che è marmo. Gonfio. Sembra voglia esplodere.
-"..Andrea, quando devi venire non avvisarmi falla in bocca. Io capisco che stai arrivando quando mi prendi la testa e la tieni ferma, cosi non mi stacco e non la faccio uscire..."
Cosi faccio. dopo altri 3 o 4 minuti gli blocco la testa e ho il mio orgasmo in bocca. Non la tiene tutta. A getti continui, vedo che gli esce dai lati, cadendo sul mio pube.
Ansiamo rosso in volto. Il pisello rimane li fermò come un totem. Non cala. Giancarlo prende dei fazzoletti di carta e si pulisce la bocca sputando lo sperma sugli stessi. Si complimenta della quantità che produco.
"..Gia la volta scorsa avevo notato, ma sei davvero uno che ne fa a litri cavolo...Dai, adesso riprendi a succhiare il mio cazzo che voglio godere anche io.."
In modo fermo e cortese, gli dico che mi èpaicuto, che è stato diverso, una prova, che magari tornerò a farlo, ma che adesso, non mie la sento di farlo ancora.
Il nonnetto, comprensivo, capisce.
"...sai che facciamo ? mettiti steso con e gambe fuori dal divano " e dicendo ciò, prende una telecamera. Lui in piedi si posiziona tra le mie gambe, che escono dal divano, e facendo ciò, riprende il suo cazzo e il mio petto, e il cazzo.
Inizia a masturbarsi, con una serie di parole sconce, volgari..che ho il cazzo duro, che sono un finocchio, uno che succhia cazzi ai maturi, che mi guarda il corpo e si masturba perché sono una vacca...
3 o 4 minuti e poi due spruzzi piccoli di sperma bianca mi cadono sul petto. E' venuto. E ha filmato tutto.
Ansima
Si pulisce con altri fazzoletti di carta che lascia cadere a terra dopo l'uso.
Io ancora in erezione, mi avvicino ai miei indumenti credendo sia tutto finito, per rivestirmi e andarmene.
"..Andrea, fermo, aspetta ! ti ricordi cosa ti ho detto la volta scorsa...!?!?" e dicendo ciò prende qualcosa da un piccolo cassetto. Si volta e me lo mostra. Un preservativo.
"...ti avevo detto che potevi inculcarmi...dai che sei ancora carico, tu alla tua età ne fai 3 di seguito. dai che provi a incularmi e vedi se ti piace scoparti un uomo..."
mi dice di seguirlo in cucina. Io non so cosa fare. Vorrei sinceramente andarmene perché ho goduto bene. Ma in effetti il cazzo non scende. E lo seguo docile.
Lui è nudo. in cucina prende dell'olio di oliva, se ne mette un po sul buco di culo e mi dice di mettermi il preservativo.
Eseguo.
Si volta e si mette a 90 appoggiato sul tavolo.
"..dai scopami..mettilo nel culo, non vergognarti.."
impacciato, vedendo che mi apre le chiappe e individuando il buco nero, appoggio la cappella. piano piano, non essendo espertissimo, esercito una pressione sempre maggiore fino a quando non sento una sorta di ostacolo più duro. E in quel momento Giancarlo da un colpo secco vendo indietro e impalandosi.
La cappella è dentro e Giancarlo emette un gemito ringraziando qualche entità celeste.
Infilo ancora un po..."...dai, non mi fai male incubami, scopami, come se fossi una donna..chiavami...mettici del vigore.."
Scopo, reggendomi ai suoi fianchi. IN certi momenti mi da lui il ritmo. Ha il culo dilatato, posso entrare e uscire dal buco senza grosse resitenze. Do anche dei colpi che fanno vibrare e spostare il tavolo, che lui apprezza gemendo.
"..dai maschio, sfondami, dai, fammi vedere se sei un maschio o un mezzo uomo.."
IO galvanizzato insisto. do il massimo. Guardo l'orologio sopra il tavolo. Lo sto inchiappettando da 15 minuti.
A un certo punto esausto e con il fiatone dico "....non riesco più a trattenermi...devo godere..."
Estraggo il cazzo. Giancarlo si alza dalla sua posizione e rapidamente si mette in ginocchio.
Segati e vienimi addosso, inseminami.
Tolgo il preservativo, m gonfio il petto, tiro i pettorali e irrigidisco gli addominali. Una mano sul fianco. l'altra masturba il cazzone. Ansimo e soffio con la bocca vedendo il nonno a terra che mi guarda con le sue tettine cadenti e il pisolino grande come una moneta da 2 euro.
Emetto un suono gutturale e parte il mio seme dappertutto. Faccia. petto...qualche spruzzo dritto.
E' meno bianco di prima, ma una quantità enorme. Lo copro anche in faccia.
sono esausto.
Mi volto senza parlare e vado in sala a prendere i vestiti. Il cazzo è barzotto, ha ancora sintomi di durezza, ma ho fatto 2 sborrate top.
Lentamente mi rivesto e Giancarlo entra dicendo che era un pezzo che non faceva del sesso completo e soddisfacente, che è molto soddisfatto, ne aveva bisogno. E' nudo e si avvicina.
"..adesso per terminare, mettiti in ginocchio di nuovo, pulisci la cappella dai, non fare storie.."
Lo faccio. mi inginocchio senza dire nulla. Forse perché so che dopo potrò andarmene e ho goduto parecchio.
Fa uscire la cappella estraendola, coperta di precum che è rimasto dentro, avvolto.
Non gli sta duro...è moscio, piccolo...
"..succhia, bravo, puliscimelo senza vergognati...non dico a nessuno che sei ricchione e ti piace il cazzo...rimarrà un nostro segreto.." Mi accarezza la testa mentre mi guarda dall'alto.
Lo succhio piano anche per la fatica di gestire un cazzetto piccolo che non stando retto esce dalla bocca a ogni movimento.
E lo faccio senza interrompere io la cosa...continuo per qualche minuto fino a quando non mi dice che può bastare cosi.
Mi vesto e mi accompagna alla porta, promettendomi che nessuno saprà nulla. Pero mi dice "...devi tornare a trovarmi ,,,"
Dico di si sorridendo e lo saluto.
Poco prima di uscire mi chiede "...vuoi dei soldi per aver passato del tempo con me.."?
Strabuzzo gli occhi e dico di no, salutando. E scappo!
Scappo conscio di aver raggiunto un livello di umiliazione incredibile. MI sento una puttana.Uno schifo.
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