Poesie.

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poesie

Mangiami il cazzo!
Mangiami.
Mangiami il cazzo...
come lo sai fare tu,
con la tua passione,
con tutta la tua voglia,
con la tua bocca ardente,
con la tua dedizione.
Mangiami il cazzo!
In ginocchio fra le mie gambe,
gli occhi legati ai miei.
Non smettere!
Non smettere mai!
Mangiami il cazzo...
fino ad avere la bocca dolorante.
Mangiami il cazzo...
fino al momento
che mi senti impazzire.
Mangiami il cazzo!
Con tutta la saliva che puoi produrre,
deve tracimare
dagli angoli della tua bocca,
tanta che sembra
sborra!
Uhmm...
presto!
Sai come fare...
la lingua sul frenulo!
La bocca aperta, in attesa,
tienilo stretto alla base!
Le dita dell'altra mano?
Lo sai...
bagnale e penetrami,
spingi forte!
Scopami il culo!
Incula con le dita il tuo uomo!
Fammi godere!
Senti che sto inarcandomi?
Che vibro?
E... ora...

Bevimi!


A lezione di vita da Hank.

Oggi facciamo lezione, ragazzo.
Sei a terra e ti sta pestando di brutto,
calci con quelle sue scarpe
con il rinforzo di metallo in punta
vuole romperti le costole.
Ti vuole uccidere, ragazzo.
Le costole sono bastarde.
Si rompono
e i tronconi ti si infilano nei polmoni
e ci lasci la pelle.
Tu... però hai il tuo coltello a serramanico,
tu o lui.
Dove glielo pianti?
Sai come uccidere mentre sei a terra?
Hai solo un tentativo.

Oh si...!
Gli pianto il coltello
all'interno della coscia
a dieci centimetri dall'inguine!
Gli recido l'arteria femorale!

Bravo ragazzo!
Morirà sanguinando
come un porco sgozzato!
E tu continuerai a fottergli la moglie!
Cioè... la vedova!
Bravo ragazzo!


La paura.

Coloro che non provano paura
muoiono giovani e per niente.
La paura insegna.
Gran maestra di vita!
Ma naturalmente per chi capisce.

Raccontami della tua paura, ragazzo.

Ok... Hank.
Se ho avuto paura? Spesso.
Oh si... ma era il modo per
rendere i miei sensi più stimolati,
maggior endorfine, maggior adrenalina,
la spinta a studiare come modificare
a mio interesse le cose.
Tipo?
A diciassette anni avevo un nemico,
tutto irragionevole, ok?
Roba di giovani maschi.
Lui aveva ne una ventina di anni.
Non alto, ma era largo! E brutto.
Due braccia lunghissime,
ricordo che le mani
raggiungevano e passavano le ginocchia,
come un orang-otang.
D'estate la sera si viveva in riva al fiume
c'erano ragazze.
A volte limonavi. Roba così.
Il tipo?
Forse un muratore.
Studente no di certo.
Non chiedermi perché mi avesse preso
in antipatia.
Non l'avevo mai visto con una ragazza.
Insomma, mostra di avercela con me,
due volte.
Di fronte ad amici. Ragazze.
Oh... alle tue condizioni?
Non credo proprio!
Dove mostrerei intelligenza a farlo?
Quale coraggio?
Indiscutibilmente svantaggiato?
Ma la cosa mi aveva ferito nell'orgoglio,
e questo mi bruciava.
Dovevo cauterizzare quella ferita.
E... poi? Dover fuggire? Per quanto?
Non era razionale.
Prima o poi mi avrebbe beccato.
E mi creai l'occasione,
lui grosso?
Forte?
Ok... pareggiamo la sfida.
Aveva almeno venti chili
più di me.
Riempii un sacchetto di biglie d'acciaio
e lo legai al polso,
nascondendolo sotto la manica.
Fui io a cercarlo,
io scelsi il teatro, il tempo, il modo
e colpii per primo.
Un colpo forte alla tempia
e lui era a terra.
Inerme.
Boccheggiava.
Ora dovevo essere freddo.
Fare in modo che la paura
da quel momento in avanti
l'avesse lui.
Lo colpii diverse volte sul viso,
diverse volte, scientemente,
niente fratture ma da gonfiarlo per bene,
avrebbe avuto una bella tavolozza di colori
a ricordargli per giorni e giorni
l'accaduto.
Poi? Calci al basso ventre,
colpi con le biglie sulle mani,
sulle dita, sulle nocche,
dolorosi,
e sulle ginocchia.
Doveva capire una cosa!

Io ero disposto ad uccidere
se fosse stato mio interesse.
Lui... poteva arrivare a questo?
No.

Non lo vidi mai più.

Fu la tua iniziazione, vero?
Oh si... lo fu!

La strada insegna molto.
Sei stato all'università, ragazzo?
Una specie... Hank, le sbarre c'erano.

Ragazzo...
La violenza è solo un mezzo,
non un modo di vivere.
E noi... non siamo violenti.
scritto il
2020-01-19
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