Quando il padre si allontana

di
genere
dominazione

E' sera. Nella cucina della cascina di campagna la famiglia sta cenando. Giulio, il padre e Saro sono seduti mentre la madre serve a tavola, correndo qua e la senza sedersi un attimo. E' questa una scena ordinaria in quella famiglia. Giulio ha sempre creduto che il pugno di ferro sia necessario e che chi governa in casa è il maschio. Per questa ragione ha deciso questa sera di tenere un lungo discorso al figlio.
-Saro, ti avevo accennato che sarei andato per lavoro molto lontano per parecchio tempo. E' così, devo sistemare un impianto in Siberia e starò via mesi. Sul lavoro mi apprezzano e questo capiterà altre volte. Dobbiamo fare assieme adesso un discorso lungo. Voglio che la disciplina resti in questa casa e c'è una sola soluzione. Quando io sono via comandi tu. Senza alcuna discussione.
Saro ascolta curioso e si chiede cosa significhi questo.
-tua madre si occupa della casa e delle pulizie ma sei tu querllo che comanda, che dirige tutto, capito?
-E' naturale che comandi, io sono un maschio! La responsabilità della casa e della cascina sarà tutta sulle mie spalle.
-Non è solo quello, devi controllare tua madre, non devono circolare voci su di lei, deve essere rispettosa ed obbediente come quando è con me. Vieni qui Addolorata!
La moglie ha sentito tutto e corre subito davanti al marito, Tiene gli occhi bassi e le braccia lungo i fianchi, pronta ad aspettare ordini. In quella casa per lei è sempre stato così e quando ha provato a ribellarsi è stata punita duramente.
- Quando sono io in casa comando io, quando vado via il padrone è Saro, capito?
-certo, Non l'ho messo mai in dubbio.
-vieni qua
Lei si avvicina di un passo e il marito le prende con forza un seno, lo schiaccia, lo palpa, mentre lei lascia fare e tine gli occhi bassi. Ha due bocce di belle dimensioni, non è alta ma è prosperosa, in carne
-Vedi che belle tette che ha tua madre?
e guarda Saro, che non si fa aspettare A rispondere
-Certo che sono belle le ho sempre guardate e ti invidio papà
-Voltati tu
riferito alla moglie
- e guardale anche il culo
Addolorata si volta e le mani di Giulio le prendono le natiche e gliele palpano con decisione, lei non oppone alcuna resistenza, è la cosa più naturale del mondo.
-E' tanta e sa fare il suo dovere. Però la devi comandare. Se lasci andare la briglia è finita, ricordati.
Le dà una sberla sul culo e le dice di voltarsi, cosa che lei fa immediatamente senza fiatare.
-A letto ti puoi davvero sfogare perchè fa tutto quello che ti passa per la testa, però attento, è abituata alla tacchetta di comando e la devi trattare così. Non è vero?
E la guarda dura.
-Sì è vero.
-Vieni qui Saro, prova a palparle le tette.
Saro non se lo fa ripetere. sia avvicina e prende un seno della madre e lo palpa con decisione, a lungo mentre la madre guarda fuisso davanti, le mani lungo i fianchi, obbediente al marito. A Saro piace e continua a toccarle i seni a lungo, senza grazia, fino a quando non li sente suoi.
-ti piace?
-Sì mi piace deve essere buona a letto
-A letto te la porti quando io vado via, d'accordo? Quando son fuori è tutta tua. Intanto guardatela un po'.Tira fuori le tette!
All'ordine Adolorata sbottona la vestaglia e tira fuori i seni, grandi e li espone ai due. Saro riprende a palpare e dice rivolto al padre
-sono davvero tante chissà come è messa sotto!
- Toccala anche lì!
Saro non aspettava altro. Mette le mani in mezzo alle gambe della madre e la palpa, sente le mutande di stoffa ruvida. La guarda e le dice duro:
-abbassati le mutande!
Senza dire una parola la madre esegue l'ordine e si lasci frugare a lungo la vagina mentre Giulio allegro dice a Saro
-quando hai finito davanti mettile due dita dietro, giocaci un po' e poi pulisciti mettendole le dita i bocca, poi ti asciughi sulle sue tette.
Saro sente con le sue dita la vagina della madre. Non è stretta, ma può andar bene per scaricarsi, pensa. Poi le dita in culo, più stretto. “Ci sarà da divertirsi” pensa.
Stai tranquillo papà La tengo io sotto controllo
Non lasciale alzare la cresta
Addolorata adesso ha solo la vestaglia lungo i fianchi. Le mutande sono abbassate, ad una caviglia, e le poppe sono in bella vista.
-Mettiti giù troia!
All'ordine di Giulio Addolorata si volta, si china e tira su la vestaglia, si allarga le chiappe e mostra la vagina e il buco del culo. Giulio le mette dentro l'uccello prima nella figa e poi in culo fino a quando non viene dentro. E' soddisfatto e vuole essee generoso. Dice a Saro
-Vai davanti e usa la sua bocca come fosse una figa, è abituata.
Saro non se lo fa ripetere e per la prima volta usa la madre con forza, gode e guarda compiaciuto la madre ingoiare.
Può iniziare a guidare la casa
scritto il
2020-01-22
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