Addolorata - 1 Comincia un'altra storia storia
di
luciomario
genere
dominazione
Addolorata è il seguito della serie: Quando il padre si allontanna. Da ora le vicende di Addolorata diventano la guida al'esplorazione di mondi a lei sconosciuti che esplorerà a caro prezzo. Per questa ragione ho cambiato nome al ciclo.
Saro guida la macchina tranquillo senza dire molto. Ogni tanto mette la mano in mezzo alle gambe di Addolorata per accertarsi che non sta creando problermi, lei le tiene larghe per mostrare la sua condiscendenza. Il silenzio ha sulla donna uno strano effetto. Si sente usata in un modo che non conosce ancora e questo la eccita, anche se non lo vuole ammettere. Finalmente giungono davanti ad una villetta. Scendono e Saro suona al campanello. Viene ad aprire una donna sui quarantacinque anni, mora, gli occhi verdi, un bel seno e un culo appariscente. Non guarda Saro negli occhi ma a testa bassa li fa entrare. Addolorata pensa che quella in qualche modo le somiglia, ha qualcosa nel muoversi che la mostra umile. La casa è una piccola villetta arredata in modo anonimo. Un uomo stringe la mano a Saro. E' alto, elegante, il modo di fare deciso, sicuro. Fa sedere Saro mentre non dice nulla ad Addolorata che rimane in piedi. La donna intanto è uscita dalla stanza. L'uomo li guarda poi inizia a parlare rivolto a Saro.
- Mi fa piacere che tu mi abbia contattato. Naturalmente per ragioni di riservatezza questa casa è affittata solo per oggi, con un nome di copertura. Sono naturali norme di prudenza.
-So che siete riservati, non pensavo così
risponde Saro.
_Detestiamo la pubblicità, diciamo così. Mi hai detto che vuoi unirti a noi, cosa intendi, puoi dirmelo meglio?
- Ho visto che organizzate festine e incontri e voglio partecipare, sono stanco di scopare la mia vacca da solo. Ho capito che con voi ci si diverti di più.
-Questo è vero. Siamo un bel gruppo e facciamo delle belle feste. Mi scrivevi che tu sei il padrone e lei la serva, è giusto?
-Sì è la mia vacca da monta e posso farle fare tutto
A quelle parole Addolorata sente un'altra fitta in mezzo alle gambe. Cerca di nasconderla a se stessa ma capisce che si aspetta di venir trattata in un certo modo e si fa schifo.
-Come coppia andate bene. Come vedrai nelle carte che ti lascerò ci sono delle spese da sostenere ma per quelle troviamo di solito un accordo
-Sarebbe?
- Una parte li sganci, un'altra paga lei, in natura. Fanno tutti così, anche chi è ricco perché questo fa tenere bassa la testa ai sub e mostra qual è il loro posto nel mondo,così non fanno bizze.
Saro sorride, l'idea lo stuzzica. Guarda la madre.
-Hai capito cosa ti spetta? Comincerai a portare a casa qualche soldo. Era ora!
Addolorata sente la fitta e abbassa gli occhi. Saro le solleva il vestito e le mette la mano in mezzo alle gambe, che lei allarga subito. Fa andare la mano su e giù più volte poi le mete un dito nella vagina, lei lascia fare e tiene gli occhi bassi. La scenetta è per l'uomo che hanno davanti, per far vedere i ruoli in azione. Addolorata tiene le mani lungo i fianchi mentre Saro rivolto all'uomo esclama:
-Vede, è docile. Obbedisce e impara a fare tutto, senza problemi. C'è dell'altro che devo sapere?
Intanto ha tirato giù alle ginocchia le mutande della madre econtinua a masturbarla.
- Sì,
fa con tono calmo l'uomo.
-Per tenere lontani curiosi di ogni genere, a cominciare dai giornalisti, c'è un rito di iniziaizione. In poche parole lei la portiamo in un posto tranquillo dove dovrà fare dei servizietti. Tu da qui puoi guardare tranquillo, sul computer, c'è una telecamera che riprende le scene , rimani con me e con Laica, lei invece va con Nadir . Nadir!
Chiamato arriva un uomo tozzo con due grossi baffi, occih scuri, non molto alto, dall'apparenza araba. Guarda Addolorata con occhi duri e la squadra
-Devi portare lei dove sai
Nadir annuisce, prende Addolorata per un braccio e la porta fuori.
-Tu intanto puoirimanere con Laica e divertirti. Laica, vieni qui!
La dona si avicina all'uomo che subito le sbottona la camicette e mete a nudo i bei seni, poi la mostra a Saro
-E' a tua disposizione fino a quando non torna la tua serva. Puoi fare con lei quello che più ti piace. E' uno scambio alla pari!
Intanto Addolorata è in macchina con Nadir. l'uomo guida senza parlare. Ad un certo punto le mette le mani n mezzo alle gambe. Addolorata le allarga perchè Saro le ha detto di fare tutto quello che le viene ordinato. L'uomo la palpa bene e le scosta le mutandine per entrare con il dito nella figa. Poi entra in un parcheggio e ferma la macchina. Le solleva la gonna e le tira fuori le tette.
-Sai cosa ti aspetta?
-No
fa con voce bassa Addolorata.
-Ti porto a farti scopare da tre maschi arrapati che ti faranno bocca figa culo. E' solo l'inizio perchè inizierai a battere sui marciapiedi in periferia. Quindici cazzi a notte come minimo sennò son botte.
Addolorata non dice niente e tiene gli occhi bassi, aspetta che lui continui.
-Ti offro una possibilità. Vieni con me ti porto via da questi. Ti porto a casa mia e non vai sul marciapiede. Farai la serva a mia moglie e soddisferai me e i maschi della mia famiglia. Siamo sei fratelli qualche cugino e qualche zio. Quando ci saranno le giornate di festa servirai a tavola poi andrai in una stanza dove entreranno uno alla volta per scaricarsi. All'inizio sembra dura poi ci fai l'abitudine. Meglio però di quindici cazzi per sera, tutte le sere tutto l'anno e botte ne non ti caricano.
La mano dell'uomo continua ad esplorarla. E' entrato con tre dita nella vagina e le massaggia con forza le tette. Sente che la vagina si sta bagnando e sorride.
-Sei una troia. In fondo ti fa piacere soddisfare i maschi con i tuoi buchi. Se fai la serva a casa risparmi tante botte .
Addolorata tiene gli occhi bassi.
-Faccio quello che vuole il mio padrone
Nadir a quelle parole le molla quattro sberle e altre tre sulle tette poi tira fuori l'uccello e la manda giù con la testa. Addolorata non oppone resistenza e succhia fino a quando non sente in bocca il seme, che manda giù subito. Nadir la guarda ancora
-Ti pentirai di non aver accettato la mia offerta ma sarà troppo tardi sarai troppo larga per servire a qualcosa
E ripartono.
torodurook@yahoo.it
Saro guida la macchina tranquillo senza dire molto. Ogni tanto mette la mano in mezzo alle gambe di Addolorata per accertarsi che non sta creando problermi, lei le tiene larghe per mostrare la sua condiscendenza. Il silenzio ha sulla donna uno strano effetto. Si sente usata in un modo che non conosce ancora e questo la eccita, anche se non lo vuole ammettere. Finalmente giungono davanti ad una villetta. Scendono e Saro suona al campanello. Viene ad aprire una donna sui quarantacinque anni, mora, gli occhi verdi, un bel seno e un culo appariscente. Non guarda Saro negli occhi ma a testa bassa li fa entrare. Addolorata pensa che quella in qualche modo le somiglia, ha qualcosa nel muoversi che la mostra umile. La casa è una piccola villetta arredata in modo anonimo. Un uomo stringe la mano a Saro. E' alto, elegante, il modo di fare deciso, sicuro. Fa sedere Saro mentre non dice nulla ad Addolorata che rimane in piedi. La donna intanto è uscita dalla stanza. L'uomo li guarda poi inizia a parlare rivolto a Saro.
- Mi fa piacere che tu mi abbia contattato. Naturalmente per ragioni di riservatezza questa casa è affittata solo per oggi, con un nome di copertura. Sono naturali norme di prudenza.
-So che siete riservati, non pensavo così
risponde Saro.
_Detestiamo la pubblicità, diciamo così. Mi hai detto che vuoi unirti a noi, cosa intendi, puoi dirmelo meglio?
- Ho visto che organizzate festine e incontri e voglio partecipare, sono stanco di scopare la mia vacca da solo. Ho capito che con voi ci si diverti di più.
-Questo è vero. Siamo un bel gruppo e facciamo delle belle feste. Mi scrivevi che tu sei il padrone e lei la serva, è giusto?
-Sì è la mia vacca da monta e posso farle fare tutto
A quelle parole Addolorata sente un'altra fitta in mezzo alle gambe. Cerca di nasconderla a se stessa ma capisce che si aspetta di venir trattata in un certo modo e si fa schifo.
-Come coppia andate bene. Come vedrai nelle carte che ti lascerò ci sono delle spese da sostenere ma per quelle troviamo di solito un accordo
-Sarebbe?
- Una parte li sganci, un'altra paga lei, in natura. Fanno tutti così, anche chi è ricco perché questo fa tenere bassa la testa ai sub e mostra qual è il loro posto nel mondo,così non fanno bizze.
Saro sorride, l'idea lo stuzzica. Guarda la madre.
-Hai capito cosa ti spetta? Comincerai a portare a casa qualche soldo. Era ora!
Addolorata sente la fitta e abbassa gli occhi. Saro le solleva il vestito e le mette la mano in mezzo alle gambe, che lei allarga subito. Fa andare la mano su e giù più volte poi le mete un dito nella vagina, lei lascia fare e tiene gli occhi bassi. La scenetta è per l'uomo che hanno davanti, per far vedere i ruoli in azione. Addolorata tiene le mani lungo i fianchi mentre Saro rivolto all'uomo esclama:
-Vede, è docile. Obbedisce e impara a fare tutto, senza problemi. C'è dell'altro che devo sapere?
Intanto ha tirato giù alle ginocchia le mutande della madre econtinua a masturbarla.
- Sì,
fa con tono calmo l'uomo.
-Per tenere lontani curiosi di ogni genere, a cominciare dai giornalisti, c'è un rito di iniziaizione. In poche parole lei la portiamo in un posto tranquillo dove dovrà fare dei servizietti. Tu da qui puoi guardare tranquillo, sul computer, c'è una telecamera che riprende le scene , rimani con me e con Laica, lei invece va con Nadir . Nadir!
Chiamato arriva un uomo tozzo con due grossi baffi, occih scuri, non molto alto, dall'apparenza araba. Guarda Addolorata con occhi duri e la squadra
-Devi portare lei dove sai
Nadir annuisce, prende Addolorata per un braccio e la porta fuori.
-Tu intanto puoirimanere con Laica e divertirti. Laica, vieni qui!
La dona si avicina all'uomo che subito le sbottona la camicette e mete a nudo i bei seni, poi la mostra a Saro
-E' a tua disposizione fino a quando non torna la tua serva. Puoi fare con lei quello che più ti piace. E' uno scambio alla pari!
Intanto Addolorata è in macchina con Nadir. l'uomo guida senza parlare. Ad un certo punto le mette le mani n mezzo alle gambe. Addolorata le allarga perchè Saro le ha detto di fare tutto quello che le viene ordinato. L'uomo la palpa bene e le scosta le mutandine per entrare con il dito nella figa. Poi entra in un parcheggio e ferma la macchina. Le solleva la gonna e le tira fuori le tette.
-Sai cosa ti aspetta?
-No
fa con voce bassa Addolorata.
-Ti porto a farti scopare da tre maschi arrapati che ti faranno bocca figa culo. E' solo l'inizio perchè inizierai a battere sui marciapiedi in periferia. Quindici cazzi a notte come minimo sennò son botte.
Addolorata non dice niente e tiene gli occhi bassi, aspetta che lui continui.
-Ti offro una possibilità. Vieni con me ti porto via da questi. Ti porto a casa mia e non vai sul marciapiede. Farai la serva a mia moglie e soddisferai me e i maschi della mia famiglia. Siamo sei fratelli qualche cugino e qualche zio. Quando ci saranno le giornate di festa servirai a tavola poi andrai in una stanza dove entreranno uno alla volta per scaricarsi. All'inizio sembra dura poi ci fai l'abitudine. Meglio però di quindici cazzi per sera, tutte le sere tutto l'anno e botte ne non ti caricano.
La mano dell'uomo continua ad esplorarla. E' entrato con tre dita nella vagina e le massaggia con forza le tette. Sente che la vagina si sta bagnando e sorride.
-Sei una troia. In fondo ti fa piacere soddisfare i maschi con i tuoi buchi. Se fai la serva a casa risparmi tante botte .
Addolorata tiene gli occhi bassi.
-Faccio quello che vuole il mio padrone
Nadir a quelle parole le molla quattro sberle e altre tre sulle tette poi tira fuori l'uccello e la manda giù con la testa. Addolorata non oppone resistenza e succhia fino a quando non sente in bocca il seme, che manda giù subito. Nadir la guarda ancora
-Ti pentirai di non aver accettato la mia offerta ma sarà troppo tardi sarai troppo larga per servire a qualcosa
E ripartono.
torodurook@yahoo.it
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