L’allenatore di calcio

di
genere
gay

Sono sempre stato un ragazzo magro, capelli lisci mori e con la frangia, occhi verdi stile emo, la gente e i miei compagni mi dicevano che sembravo una femminuccia, il calcio non mi piaceva ma i miei mi obbligavano ad andarci percio’ quando giocavo facevo pena, un giorno sbagliai un goal facilissimo e si scateno’ l’inferno dei miei compagni mi spinsero per terra gridandomi: non sei neanche capace di fare un goal a porta libera sei proprio un finocchio! Ero giovane ma avevo gia’ capito di essere gay perche’ ero attratto da un mio amico ma non avevo mai parlato con nessuno e sentirmi chiamare finocchio mi sentii umiliato, smascherato e impaurito perche’ credevo che ormai tutti lo avessero capito, corsi negli spogliatoi e mi misi a piangere in bagno. Quando sentii i miei compagni venire, prendere il borsone e andare via sono uscito.
Mi misi sulla panca dello spogliatoio dopo poco arrivo l’allenatore un uomo di 45 anni sempre gentile nei modi e nel modo di insegnare, si sedette vicino a me chiedendomi di raccontargli cosa era successo, lui mi mise una mano sulla guancia e mi asciugo’ le lacrime poi mi disse: vedi se anche sei gay non c’e’ da vergognarsi anche io sono gay e non me ne vergogno. Mise la mano sulla mia coscia e inizio’ ad accarezzarmi dolcemente la pelle poi sali’ sopra i pantaloncini da calcio scivolando fino all’inguine era piacevole e dolce, poi si alzo’ in piedi di fronte a me, si abbasso i pantaloni della tuttaaveva un coso enorme, avevo gia’ visto quello di mio papa quando usciva dalla doccia e credevo fosse grosso ma questo era il doppio, con una mano lo prese e con l’altra prese la mia testa e se la avvicino’, inizia a leccargli la cappella e a prenderlo in bocca ma duro’ poco perche’ si ingrosso’ e non entrava piu’ nella mia bocca. Mi fece alzare mi tolse la maglietta e i pantaloncini mi bacio’ il collo, scese sul petto, inguine poi lecco’ le palle sentire la sua lingua scivolare sulle mie palle era una sensazione nuova e piacevole direi travolgente, il culmine di sensazioni lo raggiunsi quando prese in bocca il mio pene e contemporaneamente mi accarezzava il culetto li mi manco’ il fiato’ facevo fatica a stare in equilibrio iniziai ad ansimare e lui ridendo disse: ti piace! Stai gemendo come una troia! Poi mi fece voltare e inizio’ a leccare il buchetto e a intervalli spingeva dentro la lingua anche quella sensazione era piacevole da farmi girare la testa, ad un certo punto smise sentii sputare ma non sentendo niente mi girai e vidi il suo grosso pene tra le sue mani bagnato di saliva, mi fece mettere di fronte ad una scrivania dove mi spinse giu’ la testa, apoggio’ il pene sul mio buchetto e con un colpo secco me lo spinse dentro,io gridai ma lui disse: stai zitto che non ce l’hai dentro neanche tutto! Poi con un altro colpo lo sentii entrare era come se lo sentissi nella mia pancia ed era cosi’ grosso che sembrava che il mio buco si stesse per rompere perche’ non era abbastanza grande , il dolore era fortissimo io piangevo e urlavo ma lui sembrava che ci prendesse ancora piu’ gusto mentre mi scopava avvicinandosi all’orecchio disse:non so’ se mi eccita di piu’ il fatto che ti dimeni, piangi e urli oppure che sei vergine ed io sono il primo!!! E poi riprese a scoparmi violentemente dopo un po il dolore diminui e anche il ritmo delle spinte iniziarono ad essere piu’ lente, senti una sensazione di piacere quando mi scopava dolcemente e inizia ad ansimare di piacere, lui se ne accorse e mi grido’: siii piccola cagna godi eh!
Inizio’ ad alternare spinte piu’ violente e profonde che mi facevano gridare di dolore a spinte piu’ dolci che mi facevano gemere di piacere, dopo un po’ rallento il ritmo delle spinte si fermo dentro di me e sentii al mio interno delle contrazioni come se il suo pene pulsasse e subito dopo un gran calore e lui grido: oohhh siii si si!!! Poi lo sfilo’ e vidi scendere del liquido biancanstro giu’ per le cosce, lui guardo’ e ridendo disse: ti ho riempito per bene!!! Poi mi disse di mettermi solo gli slip adosso e che piu’ tardi avrebbe voluto approfittare ancora cosi’misi gli slip bianchi e mi sedetti sulla panca, lui si mise vicino e accarezzandomi la schiesa mi disse che ero stato bravo. Mezz’ora dopo esclamo’: sono pronto! Mi chiese di alzarmi in piedi e di voltarmi, mi mise una mano sul culetto e avvicinandosi all’orecchio mi sussurra:oggi ci fermiamo qui, stai colando sperma e sangue dal buchetto e hai sporcato le mutandine ma queste le prendo io per ricordo! Me le sfila e me le mette davanti alla faccia, gurda qui’ cio’ dato dentro per bene ecco perche’ gridavi tanto, devi essere bello aperto adesso guardo quanto sangue, queste mutandine le ricorderai per un bel po’.
Mi fece rivestire mentre mi allontanavo mi accorsi che facevo fatica a camminare dal dolore e la senzazione di umido nel mio culo mi metteva a disagio anche perche ero senza slip, arrivai a casa e davanti lo specchio mi guardai il buchetto e vidi che stava uscendo ancora del sangue mi pulii misi un altro paio di mutandine e dissi hai miei che non avevo fame e che andavo a letto senza cena. L’indomani mattina mi svegliai tutto indolenzito e mi accorsi che durante la notte avevo avuto altre perdite…..
di
scritto il
2011-09-03
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