Il mio rituale
di
nancy
genere
masturbazione
ho 18 anni e la voglia sempre accesa.
di solito, la sera prima di dormire mi concedo dei lunghi momenti di intimità dove mi esploro nel profondo sognando un uomo che mi fa godere.
inizio massaggiando il mio corpo con fare esperto, come se fosse un rituale dal quale non riesco a sottrarmi.
arrivo al seno, la parte preferita del mio corpo e inizio a massaggiarlo, con calma, lentamente.
ho quasi una quarta, ma le vorrei più grandi.
mi piace metterle in mostra, mi piace che le notino dalle scollature o quando sono in reggiseno.
talvolta uso i morsetti per i capezzoli per godere ancora di più.
nel frattempo la mia figa richiama attenzioni, proprio come in questo momento nel quale è già bagnata causa le cose che sta sognando mentre scrivo queste righe.
allora inizio a viaggiare con la fantasia, alle volte in cui me l’hanno leccata facendomi gemere oppure alla volte in cui ho desiderato soltanto che non si fermassero più nel farmi le dita.
e allora, ecco, scostò le mutandine già fradicie e inizio a toccare le labbra, la vulva, il clito e poi infilo gradualmente un dito, due dita, tre dita, quattro dita dentro.
gli orgasmi si succedono ma ora sono le tette a richiamare attenzioni, vogliono essere palpate, voglio essere strette, i capezzoli vogliono essere morsi.
i morsetti fanno il loro lavoro, anche bene, ma non saranno mai paragonabili a un uomo che li succhia, che li fa loro.
voglio continuare a godere fin quando ne ho le forze, poi sarà il sonno a prendere il sopravvento.
di solito, la sera prima di dormire mi concedo dei lunghi momenti di intimità dove mi esploro nel profondo sognando un uomo che mi fa godere.
inizio massaggiando il mio corpo con fare esperto, come se fosse un rituale dal quale non riesco a sottrarmi.
arrivo al seno, la parte preferita del mio corpo e inizio a massaggiarlo, con calma, lentamente.
ho quasi una quarta, ma le vorrei più grandi.
mi piace metterle in mostra, mi piace che le notino dalle scollature o quando sono in reggiseno.
talvolta uso i morsetti per i capezzoli per godere ancora di più.
nel frattempo la mia figa richiama attenzioni, proprio come in questo momento nel quale è già bagnata causa le cose che sta sognando mentre scrivo queste righe.
allora inizio a viaggiare con la fantasia, alle volte in cui me l’hanno leccata facendomi gemere oppure alla volte in cui ho desiderato soltanto che non si fermassero più nel farmi le dita.
e allora, ecco, scostò le mutandine già fradicie e inizio a toccare le labbra, la vulva, il clito e poi infilo gradualmente un dito, due dita, tre dita, quattro dita dentro.
gli orgasmi si succedono ma ora sono le tette a richiamare attenzioni, vogliono essere palpate, voglio essere strette, i capezzoli vogliono essere morsi.
i morsetti fanno il loro lavoro, anche bene, ma non saranno mai paragonabili a un uomo che li succhia, che li fa loro.
voglio continuare a godere fin quando ne ho le forze, poi sarà il sonno a prendere il sopravvento.
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