Solo mia

di
genere
masturbazione

Tra le lenzuola del mio letto, in camera mia, ero stanca e scazzata. Decisi che nessuno avrebbe mai più goduto del mio corpo, a meno che non fosse disposto a donarmi assoluta alchimia, intesa perfetta.
Solo io dovevo percorrere e accarezzare il mio corpo, solo io potevo toccare e giocare con i miei capezzoli, solo io potevo provocarmi piacere penetrandomi con le dita, o con un giocattolo, soltanto io potevo massaggiare le mie intimità. Nessuno sarebbe mai più entrato dentro di me, a meno che non fosse giusto per la mia pelle e per la mia mente. Né nella mente, né nel corpo. Mi spogliai di ciò che avevo addosso e lo buttai a terra, percorsi ogni parte del mio corpo e lo accarezzai.
Iniziai a toccare e a stringere i miei capezzoli, scendevo sulla pancia, sull'inguine, sul monte di venere, sul clitoride. Lo massaggiavo con movimenti circolari mentre con l'altra mano accarezzavo il mio seno. Mi penetrai con due dita. Mi sentivo mia mentre mi davo piacere. Poi un dito anche dietro mentre continuavo il massaggio al clitoride e poi l'orgasmo. Era solo mio. Ero soltanto di me stessa.
di
scritto il
2020-04-07
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