Coinquilini in quarantena
di
Alma
genere
etero
Mi sveglio nel cuore della notte, madida, avrò fatto un altro incubo, mi capita spesso ultimamente, sarà questo clima di incertezza dovuto alla quarantena che dura più di quanto ci avevano promesso. Mi giro e rigiro nel letto, non riesco più a prendere sonno. In casa regna il silenzio, i miei tre coinquilini saranno invece in coma per quanto vino hanno bevuto a cena. Decido così di alzarmi e andare in cucina, apro il frigo e bevo a sorsi pieni quel poco di acqua che mi hanno lasciato, li odio, si dimenticano sempre di mettere le loro bottiglie in frigo e finiscono la mia. Mentre torno verso la mia camera passo davanti alla camera di Simone, stranamente ha lasciato la porta aperta e lo guardo dormire. Non abbiamo mai parlato tanto io e lui però ha un modo di guardarmi che mi fa sentire desiderata come pochi altri hanno saputo fare. Mi rendo conto che lo sto fissando e che la mia vagina pulsa e come se fossi posseduta dalla mia libido mi avvicino al suo letto e silenziosamente mi spoglio e ci entro quatta quatta. Dorme di fianco, con la gamba che sta su piegata in avanti. Vedo il suo torace alzarsi ed abbassarsi ad ogni respiro. Mi accosto a lui, appoggio i miei seni alla sua schiena e vado dritta con una mano nelle sue mutande, ho paura di come possa reagire ma ho troppa voglia di scopare, sono in astinenza da più di un mese ormai. E il rischio mi eccita anche di più. Il suo pene risponde bene, diventa subito duro e lui si sveglia, sembra sorpreso non di certo arrabbiato, si gira verso di me e mi sorride, quel sorriso mi fa impazzire. Si toglie subito le mutande e mi prende per i fianchi accorgendosi che sono nuda. Allora prendo il secondo cuscino e glielo metto in faccia mentre scendo e prendo ingorda il suo pene in bocca, la porta è rimasta aperta e non voglio svegliare gli altri coinquilini, voglio che rimanga un nostro segreto. Come sente la mia lingua sul suo cazzo ha un brivido di piacere e i gemiti gli si soffocano in bocca. Io intanto continuo, neanche fosse l'ultimo pompino che faccio in vita mia e lui trema, starà cercando di trattenersi. Dopo un po' smetto, esco da sotto le lenzuola, gli tolgo il cuscino e lo bacio, ha la lingua bollente. Mi solleva il bacino e il pene affonda il primo colpo secco nella mia vagina, mi parte un piccolo urlo e mi mette prontamente la mano sulle labbra per bloccarlo, dicendomi shhhh ma nel frattempo con l'altra mano sui miei fianchi detta la velocità che devo tenere perché i nostri corpi diventino solo uno in un movimento circolare infinito. Mi dice a bassa voce che sono in fiamme ma deve ripetermelo due altre volte perché sono troppo distratta dal rumore che i miei liquidi vaginali fanno ad ogni affondo del suo cazzo. Così si ferma e mi dice di aspettarlo, va in cucina e torna con il ghiaccio. Inizia a passarmelo sui capezzoli e poi scende, si ferma sull'ombelico qualche secondo per poi andare giù sino al clitoride, e poi ancora giù, fino a mettermi un cubetto dentro e a succhiarlo per farlo sciogliere, sono in estasi, deve tenermi le gambe ferme per quanto mi contorco dal piacere. E come riesco finalmente a calmarmi e a fare dei respiri profondi e non più corti e spezzati, eccolo che torna alla carica con tre dita dentro alla mia vagina, non pensavo che il piacere potesse diventare una tortura senza avere il tempo di riprendersi tra un orgasmo e l'altro. La mia vagina ha bisogno di una pausa così lo sposto e lo metto supino sul letto, mi siedo su di lui dandogli le spalle, mangio qualche cubetto di ghiaccio per congelarmi le labbra e mi metto i suoi coglioni in bocca, inizio a baciarli, a leccarli, a succhiarli, ne sono avida, ne voglio sempre di più, ma lui è troppo eccitato, mi afferra per le chiappe e inizia a leccarmi di nuovo, sperando di potermi rallentare, anche se la visione del mio culo da così lo uccide e non riesce a calmarsi. Ci stiamo torturando a vicenda, affonda la faccia nel mio culo per non urlare e poi tira i miei capelli raccolti in una lunga coda per farmi smettere. Riesce a liberarsi dalla mia stretta e ora mi ritrovo a pecora e lui inizia a sculacciarmi, ormai non ci interessa svegliare gli altri. Inizia a chiamarmi in tutti i modi, mi sussurra nell'orecchio che ho svegliato il coinquilino sbagliato. Più la mia vagina gronda di umori più lui mi sculaccia forte, e più io godo. E di nuovo a colpi sicuri mi sfonda questa volta l'ano, non preoccupandosi minimamente se avessi già avuto esperienze anali o se fossi sufficientemente lubrificata. E' un dolore tremendo ma non riesco a dirgli di fermarsi sono incapace di emettere suoni che sembrino parole. Mi allarga le natiche perché vuole guardarlo entrare dentro di me, scomparire nei miei abissi. Inizio a squirtare e bagno tutte le lenzuola, e questo lo manda in estasi e mi sborra dentro, un fiume in piena, il suo sperma è caldo, mi sento colare ovunque e siamo sfiniti. Ci stendiamo l'uno accanto all'altra, mi guarda soddisfatto e mi dice “la lavatrice tocca a te domani”.
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