Una Escort Divertente
di
cagliostrus
genere
comici
Dopo due mesi di “arresti domiciliari” ne stanno succedendo, immagino anche a voi, di tutti i colori. La mia ragazza, pochi giorni fa ha sbroccato e mi ha confessato:
“Più che l'onor poté il digiuno e mi son scopato il vicino di casa”
Che dire? Grazie della sincerità, ma libera lei, libero anch'io di spendere, a questo punto, la somma che avevo da parte per la crociera pasquale, comunque andata a monte, per ingaggiare una di quelle puttane d'alto bordo, una “escort”, che a tariffa doppia rischiando la multa ti offrono il servizio a domicilio.
Ragazzi è costata ma ne è valsa la pena: non solo due ore di scopate in tutte le posizioni e in tutti i canali: Rai 1, Rai 2 e Rai 3, ma alla fine ci siamo messi, con una bottiglia di prosecco incastrata fra i materassi, a chiacchierare come due vecchi compagni d'armi raccontandoci le cose più intime, in attesa che la venissero a prendere.
E questo è il riassunto di quel che mi ha detto lei, una donna tanto bella, quanto simpatica e sincera, tanto da disdegnare l'eufemistico “escort” e autodefinirsi senza problemi una “puttana”.
Ci sono abbastanza cose abbastanza spiacevoli nella vita di una prostituta, ma ne accadono anche di divertenti. Ricordo diversi avvenimenti e coincidenze, che sembrano quasi delle barzellette, ma sono realmente accaduti.
A quel tempo studiavo ancora all'università, ma mi ero già trasferita dallo squallore dello studentato in un appartamento con una “collega” e dedicavo più tempo a scopare che a studiare.
Due uomini mi avevano prenotato per tutta la notte. Uno, il suo nome era Giacomo, lo conoscevo bene, aveva già richiesto i miei servizi più volte, ma il suo amico non l'avevo mai visto. Giacomo aveva divorziato di recente e spendeva tutti i soldi guadagnati non più per sua moglie, ma per le puttane. In precedenza li dava quasi tutti a sua moglie, ma un po' li spendeva anche per le puttane. Quando sua moglie lo scoprì si offese a tal punto da lasciarlo senza sesso e senza soldi. Grazie agli avvocati e ai tribunali l'aveva ripulito di tutto.
Col tempo diventammo molto amici. Mi piaceva, stavo anche quasi per accettare di diventare la sua convivente, ma avrei dovuto tornare ad essere una ragazza "decente". Alla fine decisi di non contraddire la mia fottuta natura: sapevo fin troppo bene che "decente" non avrebbe funzionato a lungo per me.
A Giacomo piaceva scoparmi nel culo, come se non avessi altri buchi. Conosco altri uomini simili a lui. Di solito sono sposati con mogli che il culo non danno, quindi trovano in questo la scusa per andare a cercare altrove.
Anche quella sera, lui e il suo amico mi avevano scopato per lo più analmente a turno, fortunatamente avevo un buon lubrificante e i loro cazzi non erano particolarmente lunghi e grossi.
Alla fine, insieme facemmo l'elicottero.
( NdA: Per chi non lo sapesse, fare l'elicottero significa prendere due cazzi in simultanea nella figa e nel culo, con gli uomini sdraiati sulla schiena che incrociano le cosce fino a toccarsi con i coglioni, e la femmina seduta al centro che se li infila uno davanti e uno dietro. Bisogna essere molto attente perché è una posizione pericolosa: una donna inesperta che si calasse con tutto il suo peso su un cazzo infilato male potrebbe causare la rottura dei corpi cavernosi.)
Noi puttane queste cose le sappiamo fare. Io personalmente presi il brevetto di "pilota di elicotteri" già nel mio primo anno e posso ormai definirmi “istruttrice di volo", ah ah!. Quando entrambi gli uomini vennero, quasi immediatamente si addormentarono, e io, stanca e riscaldata fra i loro due corpi feci altrettanto. Mi sono svegliata al mattino che avevo davvero una gran voglia di fumare. Vedo che anche i miei clienti hanno cominciato a socchiudere gli occhi. Allora chiesi a Giacomo di darmi una sigaretta, ma il suo accendino non ne voleva sapere di funzionare. Quindi lo chiesi a quell'altro che si dovette alzare, trovare il suo accendino nei pantaloni e farmi accendere. In tutto quel trambusto non ci siamo accorti che qualcuno aveva aperto la porta di casa. E chi ci ritroviamo improvvisamente, tutta imbacuccata a guardarci con gli occhi sbarrati, noi tre nudi come dei vermi, sdraiati gli uni sugli altri sulle coperte gettate per terra?
MIA MADRE!
Si fece un assoluto silenzio per alcuni secondi che a me parvero un'intera vita. Poi mia madre aprì bocca per prima:
"Da quando è che hai ripreso a fumare?"
Mi girai a destra a guardare Giacomo che mi fissava con la bocca spalancata, poi a sinistra verso quell'altro che istericamente continuava a far le scintille con l'accendino e scoppiammo tutti in una risata talmente fragorosa che mi pare di sentirla ancora nelle orecchie. Ma che cazzo di madre ho io?
Il secondo fatto è accaduto all'incirca nello stesso periodo ma un po' più tardi. Mi ero specializzata nel sesso di gruppo. Se chiedevano di una puttana esperta per 2-3 uomini, spesso la scelta cadeva su di me. La mia precedente esperienza con la signora che dirigeva il servizio mi era molto d'aiuto. Non tutte le prostitute hanno alle spalle un'esperienza come la mia, che sin dall'adolescenza ho imparato a gestire più cazzi in contemporanea.
Molte ragazze hanno paura del gruppo, oppure l'anale le rende isteriche, ecc. Io invece non ho nulla in contrario, ecco perché sono stato spesso portato a soddisfare tali richieste. Anzi ne sono contenta perché per tali prestazioni le tariffe sono più alte.
Quella volta mi portarono in una sauna privata per accompagnarmi a tre veterani appena tornati dall'Afghanistan. Appena entrata, ho subito notato una confezione di Viagra sul tavolo e mi sono reso conto che avrei dovuto sudare non solo col numero, ma anche con la potenza.
Infatti molte puttane oggigiorno pongono come condizione che i clienti non assumano farmaci che possano renderli troppo estenuanti da gestire. Allora era invece di moda ingoiare queste pillole per poi ordinare alla “Lulù” di turno di piegarsi e tormentarla in tutti i buchi con i loro cazzi implacabili, potenziati chimicamente in dimensione e durata. Ovvio che noi ragazze non lo vedevamo di buon occhio, anzi davvero già lo odiavamo questo Viagra.
Bene, quella volta le mie peggiori paure si sono avverate. I cazzi degli uomini sono diventati rossi per il flusso di sangue. Stavano duri, cazzo, e non si ammosciavano mai. Uno mi scopava nel culo da un quarto d'ora, non la finiva, non sborrava, ma scopava e scopava. Alla fine ha finito, ha sborrato, ma il cazzo restava in gioco e continuava a mettermelo dentro. In breve, verso la fine di questa fottuta sofferenza, mi sono ritrovata messa alla pecorina tra due maschioni. Uno col cazzo in un preservativo mi scopava di dietro nella figa e soffiava e sbuffava come un toro, dicendo che stava arrivando, ma non veniva mai e l'altro messo di fronte a me, che lo succhiavo. Il terzo col cazzo duro e impaziente se ne stava in attesa da tanto tempo, finché non sbotta:
“Cazzo, è un'ora che aspetto, chi mi lascia il posto?”
Al che io che non ne poteva proprio più, mollo il cazzo che avevo in bocca e urlo:
“Io, io! Vieni qua al posto mio!”
Le risate risuonarono per tutta la sauna. Devo dire che si dimostrarono gente di spirito e dopo aver tanto riso, capirono in che stato m'avevano ridotto e si accontentarono, lasciandomi andare.
Poco tempo fa, uno dei miei soliti clienti mi ha raccontato questo episodio sotto forma di barzelletta, senza sapere che la protagonista era proprio quella sdraiata sul letto accanto a lui. Insomma sono diventata leggenda!
“Più che l'onor poté il digiuno e mi son scopato il vicino di casa”
Che dire? Grazie della sincerità, ma libera lei, libero anch'io di spendere, a questo punto, la somma che avevo da parte per la crociera pasquale, comunque andata a monte, per ingaggiare una di quelle puttane d'alto bordo, una “escort”, che a tariffa doppia rischiando la multa ti offrono il servizio a domicilio.
Ragazzi è costata ma ne è valsa la pena: non solo due ore di scopate in tutte le posizioni e in tutti i canali: Rai 1, Rai 2 e Rai 3, ma alla fine ci siamo messi, con una bottiglia di prosecco incastrata fra i materassi, a chiacchierare come due vecchi compagni d'armi raccontandoci le cose più intime, in attesa che la venissero a prendere.
E questo è il riassunto di quel che mi ha detto lei, una donna tanto bella, quanto simpatica e sincera, tanto da disdegnare l'eufemistico “escort” e autodefinirsi senza problemi una “puttana”.
Ci sono abbastanza cose abbastanza spiacevoli nella vita di una prostituta, ma ne accadono anche di divertenti. Ricordo diversi avvenimenti e coincidenze, che sembrano quasi delle barzellette, ma sono realmente accaduti.
A quel tempo studiavo ancora all'università, ma mi ero già trasferita dallo squallore dello studentato in un appartamento con una “collega” e dedicavo più tempo a scopare che a studiare.
Due uomini mi avevano prenotato per tutta la notte. Uno, il suo nome era Giacomo, lo conoscevo bene, aveva già richiesto i miei servizi più volte, ma il suo amico non l'avevo mai visto. Giacomo aveva divorziato di recente e spendeva tutti i soldi guadagnati non più per sua moglie, ma per le puttane. In precedenza li dava quasi tutti a sua moglie, ma un po' li spendeva anche per le puttane. Quando sua moglie lo scoprì si offese a tal punto da lasciarlo senza sesso e senza soldi. Grazie agli avvocati e ai tribunali l'aveva ripulito di tutto.
Col tempo diventammo molto amici. Mi piaceva, stavo anche quasi per accettare di diventare la sua convivente, ma avrei dovuto tornare ad essere una ragazza "decente". Alla fine decisi di non contraddire la mia fottuta natura: sapevo fin troppo bene che "decente" non avrebbe funzionato a lungo per me.
A Giacomo piaceva scoparmi nel culo, come se non avessi altri buchi. Conosco altri uomini simili a lui. Di solito sono sposati con mogli che il culo non danno, quindi trovano in questo la scusa per andare a cercare altrove.
Anche quella sera, lui e il suo amico mi avevano scopato per lo più analmente a turno, fortunatamente avevo un buon lubrificante e i loro cazzi non erano particolarmente lunghi e grossi.
Alla fine, insieme facemmo l'elicottero.
( NdA: Per chi non lo sapesse, fare l'elicottero significa prendere due cazzi in simultanea nella figa e nel culo, con gli uomini sdraiati sulla schiena che incrociano le cosce fino a toccarsi con i coglioni, e la femmina seduta al centro che se li infila uno davanti e uno dietro. Bisogna essere molto attente perché è una posizione pericolosa: una donna inesperta che si calasse con tutto il suo peso su un cazzo infilato male potrebbe causare la rottura dei corpi cavernosi.)
Noi puttane queste cose le sappiamo fare. Io personalmente presi il brevetto di "pilota di elicotteri" già nel mio primo anno e posso ormai definirmi “istruttrice di volo", ah ah!. Quando entrambi gli uomini vennero, quasi immediatamente si addormentarono, e io, stanca e riscaldata fra i loro due corpi feci altrettanto. Mi sono svegliata al mattino che avevo davvero una gran voglia di fumare. Vedo che anche i miei clienti hanno cominciato a socchiudere gli occhi. Allora chiesi a Giacomo di darmi una sigaretta, ma il suo accendino non ne voleva sapere di funzionare. Quindi lo chiesi a quell'altro che si dovette alzare, trovare il suo accendino nei pantaloni e farmi accendere. In tutto quel trambusto non ci siamo accorti che qualcuno aveva aperto la porta di casa. E chi ci ritroviamo improvvisamente, tutta imbacuccata a guardarci con gli occhi sbarrati, noi tre nudi come dei vermi, sdraiati gli uni sugli altri sulle coperte gettate per terra?
MIA MADRE!
Si fece un assoluto silenzio per alcuni secondi che a me parvero un'intera vita. Poi mia madre aprì bocca per prima:
"Da quando è che hai ripreso a fumare?"
Mi girai a destra a guardare Giacomo che mi fissava con la bocca spalancata, poi a sinistra verso quell'altro che istericamente continuava a far le scintille con l'accendino e scoppiammo tutti in una risata talmente fragorosa che mi pare di sentirla ancora nelle orecchie. Ma che cazzo di madre ho io?
Il secondo fatto è accaduto all'incirca nello stesso periodo ma un po' più tardi. Mi ero specializzata nel sesso di gruppo. Se chiedevano di una puttana esperta per 2-3 uomini, spesso la scelta cadeva su di me. La mia precedente esperienza con la signora che dirigeva il servizio mi era molto d'aiuto. Non tutte le prostitute hanno alle spalle un'esperienza come la mia, che sin dall'adolescenza ho imparato a gestire più cazzi in contemporanea.
Molte ragazze hanno paura del gruppo, oppure l'anale le rende isteriche, ecc. Io invece non ho nulla in contrario, ecco perché sono stato spesso portato a soddisfare tali richieste. Anzi ne sono contenta perché per tali prestazioni le tariffe sono più alte.
Quella volta mi portarono in una sauna privata per accompagnarmi a tre veterani appena tornati dall'Afghanistan. Appena entrata, ho subito notato una confezione di Viagra sul tavolo e mi sono reso conto che avrei dovuto sudare non solo col numero, ma anche con la potenza.
Infatti molte puttane oggigiorno pongono come condizione che i clienti non assumano farmaci che possano renderli troppo estenuanti da gestire. Allora era invece di moda ingoiare queste pillole per poi ordinare alla “Lulù” di turno di piegarsi e tormentarla in tutti i buchi con i loro cazzi implacabili, potenziati chimicamente in dimensione e durata. Ovvio che noi ragazze non lo vedevamo di buon occhio, anzi davvero già lo odiavamo questo Viagra.
Bene, quella volta le mie peggiori paure si sono avverate. I cazzi degli uomini sono diventati rossi per il flusso di sangue. Stavano duri, cazzo, e non si ammosciavano mai. Uno mi scopava nel culo da un quarto d'ora, non la finiva, non sborrava, ma scopava e scopava. Alla fine ha finito, ha sborrato, ma il cazzo restava in gioco e continuava a mettermelo dentro. In breve, verso la fine di questa fottuta sofferenza, mi sono ritrovata messa alla pecorina tra due maschioni. Uno col cazzo in un preservativo mi scopava di dietro nella figa e soffiava e sbuffava come un toro, dicendo che stava arrivando, ma non veniva mai e l'altro messo di fronte a me, che lo succhiavo. Il terzo col cazzo duro e impaziente se ne stava in attesa da tanto tempo, finché non sbotta:
“Cazzo, è un'ora che aspetto, chi mi lascia il posto?”
Al che io che non ne poteva proprio più, mollo il cazzo che avevo in bocca e urlo:
“Io, io! Vieni qua al posto mio!”
Le risate risuonarono per tutta la sauna. Devo dire che si dimostrarono gente di spirito e dopo aver tanto riso, capirono in che stato m'avevano ridotto e si accontentarono, lasciandomi andare.
Poco tempo fa, uno dei miei soliti clienti mi ha raccontato questo episodio sotto forma di barzelletta, senza sapere che la protagonista era proprio quella sdraiata sul letto accanto a lui. Insomma sono diventata leggenda!
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