Nascita di una schiava Capitolo Tre

di
genere
dominazione

Mi reco alla mia auto, ci salgo e mi dirigo verso l’ospedale.
Entro, faccio l’accettazione e mi reco in radiologia, mi fanno la lastra, è tutto nella norma.
I miei dolori alla spalla sono dovuti ad altro, probabilmente alla postura, meglio così.
Finito di rivestirmi esco dall’ospedale, vado in macchina e ti mando un messaggio.
“Quando posso chiamarti?”
“Dopo pranzo, c’è mio marito”
Ti rispondo “ok”.
Sono le 12.15 il mio stomaco, dopo aver fatto tanta “attività fisica”, reclama la sua ricompensa.
Decido di tornare a casa a pranzo.
Dopo all’incirca 25 min sono davanti al cancello di casa, dopo aver pranzato arriva l’ora di chiamarti.
Ti invio un altro messaggio “c’è ancora tuo marito?”
“No, fai pure”
BRRRR, BRRRRR
“Ciao”
“Ciao, ti sei ripresa?”
“No, sono ancora tutta bagnata, al solo pensiero di ciò che abbiamo fatto mi eccito”
“È normale, provoco dipendenza, credo che da oggi tu sarai per sempre la mia troia personale”
“Già”
“Prima di continuare con questa storia voglio mettere in chiaro una cosa, io potrò fare e chiederti di fare qualunque cosa, ma per la tua sicurezza potrai decidere, anche se conoscendoti non lo farai mai, di fermare il gioco quando vorrai è per qualsiasi motivo. Per fermarlo dovrai pronunciare la Safe Word “foglio”, oppure se non potrai parlare dovrai schioccare le dita, capito?”
“Si, padrone”
“Perfetto, domani sera andiamo al cinema”
“Si, padrone”
Finita la chiamata, vado al computer per completare cose che avevo lasciato in sospeso.
Dopo una mezz’oretta ho finito, e inizio a pensare al piano per il nostro appuntamento, ci metto poco a farmi venire un’idea, sorrido maligno e mi rendo conto che per queste cose ho una fantasia fuori dal comune.

Inizio a cercare ciò che mi servirà per la serata, ho già quasi tutto, esco a comprare il resto.
Non riesco a togliermi dalla faccia quel cazzo di sorriso maligno, mi piace troppo la mia idea e nel mentre me ne vengono altre per romperti in due come si deve, qualcosa mi dice che ci divertiremo molto insieme.
Torno a casa con tutto l’occorrente, lo ripongo nella valigetta insieme alle altre cose e la ripongo al sicuro.

“Domani sera mettiti un maglione largo”
“Perché?”
“Non ti è concesso fare domande, solo eseguire gli ordini”
“Agli ordini”
“Brava, anche se ti sculaccio lo stesso ;P”
“ahahhahahah, ci sentiamo domani adesso devo correre dietro alle mie figlie”
“Ok, a domani”.

Tu dal canto tuo hai già capito che la nostra relazione non sarà una cosa passeggera, anzi si protrarrà nel tempo nel bene e nel male, hai provato fin dal primo incontro una strana attrazione verso di me.
Piano piano ci siamo conosciuti, ed io a differenza degli altri, ho capito chi sei e di cosa hai bisogno e te lo sto dando, non solo dal punto di vista fisico ma anche da quello sentimentale.
Quando ci pensi ti scaldi molto velocemente, non ti era mia capitato, scappi in bagno e ti tocchi.
Ma ogni volta non ti basta, tu vuoi il tuo padrone che ti scopi con tutta la sua forza e che ti tratti da troia.

Sì tu vuoi esattamente questo.
Con questi pensieri delle nostre menti andiamo a dormire e ci prepariamo a seguire la routine di tutti i giorni.
Noia.
Noia.
Noia.
Noia.
Finalmente finisco di lavorare, ti chiamo.
“Ho prenotato i biglietti, ci troviamo alle 21.00 alla multisala, ti mando l’indirizzo dopo, ti comunicherò dove ho parcheggiato è dovrai raggiungermi”
“Ok va bene”
Torno a casa mangio, mi preparo, e parto, alle 20.55 sono al cinema.
Tu fai tutte le tue faccende domestiche, ti prepari, arrivi con qualche minuto di ritardo.
Mi scrivi per sapere dove sono, ti mando la posizione, mi raggiungi e sali in macchina.
Ti stringo a me baciandoti come se non ti vedessi da anni, senti tutta la passione e ti scaldi molto velocemente.
Mi stacco e guardandoti ti dico in modo ironico “Ciao, da quanto tempo”
“Mi sei mancato”
“Tu invece mi hai fatto arrabbiare”
“Perché?”
“Sei arrivata in ritardo, odio i ritardatari, per punizione dovrai indossare questo”
Ti porgo una borsa, la apri, hai gli occhi sgranati.
Sono dei sex toys, nello specifico un vibratore G-spot, un plug anale e delle morse per capezzoli collegate da una catenella.
“Adesso te li metterò, dovrai tenerli fino a mio nuovo ordine, fino a che non ti darò il consenso non potrai venire, intesi?”
Annuisci timidamente.
“Bene iniziamo dal seno, tira fuori le tette”
Le tiri fuori, non resisto, te le palpo, ti piace essere toccata, ti succhio i capezzoli, sei già in trance, proprio in questo momento ti stringo la prima morsa sul capezzolo, un dolore acuto misto a piacere ti arriva dritto nel cervello, subito ti metto anche la seconda morsa, stessa cosa, per poco non vieni.
“Togliti le mutande ora”
Come un automa esegui i comandi, oramai sei già partita per un’altra dimensione.
Ti inserisco il vibratore vaginale, è rosa a forma di U, una parte va inserita all’interno mentre l’altra stimola il clitoride.
Te lo inserisco, ti sta dentro alla perfezione sembra costruito su misura.
Passo al tuo culo, il plug-in entra che è un piacere, a quanto pare il giorno prima ti ho proprio rotto il culo.
Nell’inserirlo provi una vampata di piacere, sei già sull’orlo dell’orgasmo, ma poi ti ricordi del mio ordine e riesci a calmarti.
All’improvviso i vibratori nel tuo culo e figa iniziano a vibrare.
Urli.
“Funziona tutto”
Mi guardi impietrita.
“I vibratori sono collegati in col mio telefono, posso decidere di attivarli quando mi pare e piace, ricordati puoi venire solo se ti do il permesso, rimettiti le mutande”
Ti rivesti e ci incamminiamo verso l’entrata del cinema.
Senti che tutti i giochi ti stimolano allo stesso momento, sei già molto calda e questi giochi non fanno altro che aumentare la tua eccitazione.
Faccio ripartire i vibratori per un attimo, all’improvviso le tue gambe diventano molli, ti sorreggo,
“Signorina, è sicura di stare bene?”
“Stronzo, sto benissimo”
“Che schiava sboccata, dovrò punirti ancora di più dopo”
Ti lecchi le labbra dall’eccitazione “Agli ordini padrone”
“Brava, la mia puttana in calore”.

Dopo pochi minuti siamo davanti al botteghino, pago, e ci dirigiamo in sala.
Ho prenotato per un film d’autore, in sala siamo in quattro.
Parte il film, è una palla colossale, dopo mezz’ora di film l’altra coppia se ne va.
Siamo soli in sala.
Prendo in mano il telefono, leggo qualche messaggio, e poi apro l’applicazione che controlla i vibratori.
Tu non ti sei accorta di nulla, e all’improvviso senti vibrare sia il tuo culo che la tua fica, ti irrigidisci e chiudi gli occhi, resisti sai che se vieni potrebbe succedere di tutto con le mie punizioni.
All’improvviso senti la mia mano che ti stringe i capelli con forza, sono davanti a te, riapri gli occhi ti sto fissando “Succhiamelo, troia”.

Ti tiro con forza la testa verso il mio cazzo che è già duro come il marmo, adori succhiarmelo, arrivi alla punta, sei a pochi centrimetri, ti blocco.
Mi guardi, hai già capito cosa voglio sentirmi dire.
“Padrone, ti chiedo il permesso di succhiartelo”
“Accordato”
Finalmente lo hai in bocca, è più buono di ieri, lo gusti per bene, mi tocchi le palle per farmi godere di più.
“Brava, brava vedo che ti applichi”
Faccio partire i vibratori alla massima potenza.
“Adesso metti le mani dietro la schiena”
Inizio a darti il ritmo, in pochi minuti senti il mio pisello che ti entra ed esce dalla gola come se nulla fosse, con un ritmo incessante.
Sei in paradiso, hai il mio cazzo in bocca e la figa e il culo che vibrano all’unisono, non ragioni più, non ce la fai più, e dopo pochi minuti hai il primo orgasmo.
Non mi fermo per farti riprendere, non me ne frega un cazzo, voglio venirti in gola e lo farò.
Aumento il ritmo, lo senti, lo vuoi gustare, sai che non potrai più farne a meno.
La tua figa dal canto suo non ha smesso di godere per nulla, anzi ti sta salendo un altro orgasmo più potente del primo.
Veniamo insieme, tu inizi a tremare in modo insensato, hai le convulsioni, piano piano si calmano e torni in te.
Riaprendo gli occhi appena tornata in te mi vedi che ti fisso con un’espressione da pazzo “Adesso mi toccherà punirti! ricomponiamoci ed andiamo via”
Ci sistemiamo ed usciamo dal cinema, che film di merda.
Ti trascino dicendoti “andiamo alla mia auto”
La raggiungiamo, saliamo, tiro fuori un altro pacchetto con all’interno delle manette, dei tappi per le orecchie, una benda, una corda e un bavaglio.
Non ci avevi fatto ancora caso, ma sono qui con un’auto diversa dal solito, è un furgone.
“tu adesso verrai immobilizzata non vedrai dove andremo, e farai il viaggio nel baule”
A questa frase il tuo cuore inizia a palpitare ed a riempirsi d’ansia.
“È UN ORDINE!”
“Subito”

Saliamo sul retro del furgone, dove ho riposto un materasso con delle coperte, ti bendo, metto i tappi alle orecchie, ed inizio a legarti, noti però che non è fatto a caso ogni punto dove passa la corda è molto sensibile e il contatto tra la pelle e la corda ti provoca delle piacevoli sensazioni.
Manca solo il bavaglio, prima devo fare assolutamente una cosa, sei inerme ai miei piedi eccitata e vogliosa, mi avvicino al tuo viso, il tuo profumo mi da alla testa, ti bacio di prepotenza, contraccambi, giochiamo con le nostre lingue per un po’.
Mi stacco, ti imbavaglio e ti lego all’interno del furgone in modo da non farti muovere durante il trasposto.
Chiudo a chiave il baule, accendo il furgone, partiamo.
I tuoi sensi dopo pochi minuti si sono affinati, la tua pelle è molto più sensibile del solito, sensi ogni piccolo movimento della corda è ti piace da impazzire, sei contenta di avere un padrone severo e stronzo come me.
Il solo pensiero che adesso verrai punita ti fa quasi venire.
Passano i minuti ma non accenno a fermarmi, all’improvviso senti i vibratori che iniziano a muoversi con lentezza dentro di te.
Anche se si muovono con lentezza, a causa della maggiore sensibilità della tua pelle, sei già ipnotizzata dal piacere.
All’improvviso smettono di funzionare, senti che stiamo scendendo, è uno scivolo, giro a destra, ci siamo fermati, hai il cuore in gola, dopo un minuto ripartiamo e facciamo pochi metri.
Senti che qualcuno apre il portellone, entra del baule, ed inizia slegare le corde che ti fissavano al furgone, ti tolgo i tappi.
Ora sei libera, vieni presa in braccio, riconosci il mio odore, lo adori.
Senti che mentre ti ho in braccio apro due porte, e ti adagio su qualcosa di morbido, un divano forse?.
Torno indietro a chiudere le porte, senti che le chiudo a chiave inizia capire che questa volta ti punirò molto più duramente dell’ultima volta, hai paura ma sei lo stesso molto eccitata.
Ti prendo per i capelli e ti costringo con la forza a metterti a 90 sul divano, ti lascio in quella posizione per qualche minuto.
Sei disorientata, non sai cosa potrà accadere.
Spam

Senti un forte dolore sia sul culo che sulla schiena, non sai cosa è stato, un altro spam.
Al terzo colpo capisci, ti sto frustando con una cinghia o con una frusta.
Continuo, ti ho già colpita 10 volte, partono i vibratori, ritorni in paradiso, continuo a frustarti, ma oramai senti solo piacere anche dalle frustate, alla quarantesima vieni copiosamente squirtando.
Hai bisogno di diversi minuti per riprenderti, mi avvicino a te, ti tolgo il bavaglio.
“Padrone, giuro che non ti disobbedirò più”
“Non dire cose che non puoi mantenere, ahhahahahhaha”
“Sai che hai squirtato?”
“Davvero?”
“Si molto”
“Ti toccherà farti perdonare”
“Come?”
“Vedrò più avanti, con la punizione non abbiamo ancora finito”
Ti rimetto il bavaglio “adesso puoi urlare quanto vuoi nessuno ti sentirà”
Senti che inizio a palparti le tette dove hai le morse che in tutto questo tempo ti hanno tenuta calda, anzi caldissima.
Te le stringo ancora, il dolore va alle stelle, ma oramai non fai più distinzione tra dolore e piacere, sei già più eccitata di prima.
Sei ancora a novanta, mi alzo dal divano, mi avvicino al tuo sedere, sfilo il vibratore nella tua vagina, sei una fontana, te lo sbatto dentro con tutta la forza che ho mentre ti tiro forte i capelli.

Dove sei stata frustata la tua pelle è più sensibile, quando il mio bacino tocca la tua pelle tu ne ricevi sensazioni piacevoli miste a dolore, scariche elettriche ti arrivano al cervello, inizi a venire con una frequenza esagerata hai un orgasmo ogni cinque minuti, non ti era mai capitato.
Io continuo come un treno, voglio romperti la figa in due con tutta la forza che ho, è tu vuoi che io lo faccia.
Al tuo sesto orgasmo di fila, ti inondo la passerà con tutto me stesso, anche tu hai un orgasmo sensazionale.
Sono esausto devo riprendere fiato anche io questa volta, mi siedo accanto a te, mi calmo un attimo, riprendo fiato, bevo un po’ d’acqua.
Tu sei ancora nel mondo delle favole la tua passera è gonfia e sazia, ma c’è una parte di te che non è ancora soddisfatta, il tuo culo.
Ho un’illuminazione, ho trovato come punirti per la tua insolenza.

Ti prendo, ti faccio sedere sul divano, ti tolgo il bavaglio, non hai il tempo di dire una parola perché ti ho già infilato il cazzo in gola, senti il gusto del mio sperma, ma ha uno gusto diverso non capisci, non l’ho pulito, sono ci sono anche i tuoi umori.
Non li avevi mai assaggiati, non sono male, anche se preferisci il mio sperma.
Prosegui pulendo tutto il mio cazzo, da buona schiava, lo senti ingrossarsi nella tua bocca e nella tua gola poi te lo infilo da dietro.

Inizio a cavalcarti come una furia, tu non resisti molto a lungo ed inizi ad avere un orgasmo l’altro, non mi fermo, non vuoi che mi fermi, sono diventato la tua droga preferita, te lo avevo detto che creo dipendenza.
La tua figa continua a squirtare anche se te lo sto mettendo nel culo.
Non c’è la faccio più e vengo riempiendoti il culo con tutta la mia sborra, nello stesso momento in cui io ti vengo dentro tu hai un ultimo orgasmo stupefacente che ti lascia senza fiato per molti secondi, ti abbraccio da dietro baciandoti il collo.
Dopo qualche minuto che siamo cosi, ti tolgo i vibratori, ti slego, hai qualche segno della corda, ti tolgo il bavaglio, ti faccio sdraiare sul divano, per farti riposare un po’, finalmente ti tolgo la benda, in un primo momento non vedi nulla la sensibilità alla luce dei tuoi occhi piano piano cala fino a vedermi distintamente, la prima cosa che riesci ad esclamare è “ti amo”.

Scatta un bacio appassionato e ti rispondo “anch’io” dandoti altro bacio sulla fronte.
Ci facciamo un po’ di coccole, poi mi chiedi “dove siamo?”
“Nella taverna della casa dove abito da solo”
“COSA? DA QUANDO?”
“Da circa una settimana, mi sa che qui ci divertiremo parecchio” ridiamo come due matti.
Ci guardiamo l’un l’altro e diciamo all’unisono “Doccia?” “Buona idea”
Saliamo al primo piano dove ho una doccia più ampia.
Facciamo la doccia in due.
Scherziamo e ci divertiamo.

Finito scendiamo, tiro fuori dal frigo una bottiglia di Berlucchi Brut ghiacciato, lo stappiamo e brindiamo “a noi e alla tua nascita come schiava”, facciamo una sorta di aperitivo di mezzanotte.
Finito ti riaccompagno alla tua auto davanti al cinema, ti lascio con un lungo bacio e dicendoti “Ci sentiamo, buonanotte”.

Autore: theeye01@outlook.com - instagram: @theeye.01
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