L'osservatore
di
Fter
genere
masturbazione
Quello che segue è un racconto di fantasia. Spero vi piaccia.
Lei è appena uscita dal bagno della camera. Indossa solo una vestaglia di seta nera, aperta davanti, in modo che possa vedere tutto. Dopo che ha messo su qualche chilo i seni sono diventati più pieni, ma restano piccoli e ben torniti. I capezzoli puntano in alto. Finora Newton non ha ancora vinto la sua battaglia. So per esperienza che i capezzoli sono sensibili quasi come il suo clitoride. L'ho vista raggiungere un orgasmo anche solo stimolandoglieli. Come vorrei tenergliene uno in bocca e succhiare, leccare e mordicchiare fino a farla venire ancora in questo modo. Ma oggi il gioco è diverso. Oggi mi limito a guardare.
In mezzo alle gambe è liscia. Non che questo mi ecciti. La preferisco quando ha il solito cespuglio scuro là sotto, ma ha deciso che così avrei visto meglio. Le devo dare ragione, ma amo il solletico sotto il naso dei suoi peli quando le bacio le grandi labbra e la penetro con la lingua per sentire il sapore del suo piacere. Ma oggi mi limito a osservare. Niente baci là sotto, o colpi di lingua alla vagina, o succhiate al clitoride. Me ne devo stare nudo sul letto, evitando anche di toccarmi. Il patto oggi è questo. L'ho buttata lì io l'idea, ma a lei è piaciuta e l'ha fatta sua, e l'ha elaborata perché per me fosse una dolce tortura.
Lei inizia ad accarezzarsi le grandi labbra. Visto che non ha peli di sorta vedo tutto. Il clitoride inizia ad ingrossarsi. Vedo che è eccitata all'idea di quello che stiamo per fare. Continua ad accarezzarsi, finché inizia a bagnarsi. Inizia allora ad infilarsi dentro un dito. Vorrei alzarmi e sostituirmi a lei, ma mi tocca fare quello che osserva e va bene così. Sono eccitato come poche altre volte.
Lei continua a toccarsi. Ha aumentato il ritmo. Con una mano si strofina il clitoride e con l'altra si penetra. Ora usa due dita. Il ritmo aumenta ancora. Smette di accarezzarsi in mezzo alle gambe e passa ad accarezzarsi i capezzoli. Inizia ad inarcare la schiena. Emette dei mugugni di piacere che mi eccitano quanto vederla darsi piacere da sola.
Comincia a pizzicarsi i capezzoli. Ora le due dita hanno un ritmo furioso. La schiena è totalmente inarcata. Vedo chiaramente il clitoride e le sue dita che ritmicamente scompaiono nella sua vagina. Vedo gocce di fluido della sua vagina sulle sue gambe. Come vorrei berle ed assaporare tutto il suo piacere... Ma sono inchiodato qui sul letto da un patto con lei. E un patto è una cosa seria in certi frangenti.
Ha gli occhi chiusi, la bocca aperta in cerca di aria. Le dita vanno su e giù, dentro e fuori dal suo corpo. Sì pizzica l'ultima volta il capezzolo destro e dopo uno spasmo di tutto il corpo ha un orgasmo. Le dita continuano ancora il loro lavoro per qualche secondo, finché le gambe le cedono e si accascia a terra.
Ha il respiro pesante e gli occhi ancora chiusi. Dopo dieci secondi li apre e mi guarda. Le dico: voglio che tu assaggi. Lei capisce, ma è titubante. Mi guarda ancora e finalmente toglie le dita dalla vagina e se le mette in bocca. Le succhia, non sembra troppo convinta all'inizio, ma quando sente il sapore le cambia lo sguardo. Ha capito perché amo leccarla il mezzo alle gambe, perché ogni volta la bacio e le lecco.
Il nostro gioco è finito.Finalmente posso muovermi, e toccare, e succhiare, accarezzare, penetrare. La aiuto a salire sul letto. E la prima cosa che faccio è darle un lungo bacio sulla bocca. E la seconda è assaggiare il suo orgasmo. È l'estasi.
Lei è appena uscita dal bagno della camera. Indossa solo una vestaglia di seta nera, aperta davanti, in modo che possa vedere tutto. Dopo che ha messo su qualche chilo i seni sono diventati più pieni, ma restano piccoli e ben torniti. I capezzoli puntano in alto. Finora Newton non ha ancora vinto la sua battaglia. So per esperienza che i capezzoli sono sensibili quasi come il suo clitoride. L'ho vista raggiungere un orgasmo anche solo stimolandoglieli. Come vorrei tenergliene uno in bocca e succhiare, leccare e mordicchiare fino a farla venire ancora in questo modo. Ma oggi il gioco è diverso. Oggi mi limito a guardare.
In mezzo alle gambe è liscia. Non che questo mi ecciti. La preferisco quando ha il solito cespuglio scuro là sotto, ma ha deciso che così avrei visto meglio. Le devo dare ragione, ma amo il solletico sotto il naso dei suoi peli quando le bacio le grandi labbra e la penetro con la lingua per sentire il sapore del suo piacere. Ma oggi mi limito a osservare. Niente baci là sotto, o colpi di lingua alla vagina, o succhiate al clitoride. Me ne devo stare nudo sul letto, evitando anche di toccarmi. Il patto oggi è questo. L'ho buttata lì io l'idea, ma a lei è piaciuta e l'ha fatta sua, e l'ha elaborata perché per me fosse una dolce tortura.
Lei inizia ad accarezzarsi le grandi labbra. Visto che non ha peli di sorta vedo tutto. Il clitoride inizia ad ingrossarsi. Vedo che è eccitata all'idea di quello che stiamo per fare. Continua ad accarezzarsi, finché inizia a bagnarsi. Inizia allora ad infilarsi dentro un dito. Vorrei alzarmi e sostituirmi a lei, ma mi tocca fare quello che osserva e va bene così. Sono eccitato come poche altre volte.
Lei continua a toccarsi. Ha aumentato il ritmo. Con una mano si strofina il clitoride e con l'altra si penetra. Ora usa due dita. Il ritmo aumenta ancora. Smette di accarezzarsi in mezzo alle gambe e passa ad accarezzarsi i capezzoli. Inizia ad inarcare la schiena. Emette dei mugugni di piacere che mi eccitano quanto vederla darsi piacere da sola.
Comincia a pizzicarsi i capezzoli. Ora le due dita hanno un ritmo furioso. La schiena è totalmente inarcata. Vedo chiaramente il clitoride e le sue dita che ritmicamente scompaiono nella sua vagina. Vedo gocce di fluido della sua vagina sulle sue gambe. Come vorrei berle ed assaporare tutto il suo piacere... Ma sono inchiodato qui sul letto da un patto con lei. E un patto è una cosa seria in certi frangenti.
Ha gli occhi chiusi, la bocca aperta in cerca di aria. Le dita vanno su e giù, dentro e fuori dal suo corpo. Sì pizzica l'ultima volta il capezzolo destro e dopo uno spasmo di tutto il corpo ha un orgasmo. Le dita continuano ancora il loro lavoro per qualche secondo, finché le gambe le cedono e si accascia a terra.
Ha il respiro pesante e gli occhi ancora chiusi. Dopo dieci secondi li apre e mi guarda. Le dico: voglio che tu assaggi. Lei capisce, ma è titubante. Mi guarda ancora e finalmente toglie le dita dalla vagina e se le mette in bocca. Le succhia, non sembra troppo convinta all'inizio, ma quando sente il sapore le cambia lo sguardo. Ha capito perché amo leccarla il mezzo alle gambe, perché ogni volta la bacio e le lecco.
Il nostro gioco è finito.Finalmente posso muovermi, e toccare, e succhiare, accarezzare, penetrare. La aiuto a salire sul letto. E la prima cosa che faccio è darle un lungo bacio sulla bocca. E la seconda è assaggiare il suo orgasmo. È l'estasi.
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