La femminilità di mamma - 8

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LA FEMMINILITA’ DI MAMMA – 8

La mattina mi sentivo viva, mi sentivo bella e tutto questo derivava dalla consapevolezza che quella foto mi regalava una visione di me stessa mai vista: ero ancora una bella donna, perché anche se mio figlio era stato bravissimo nel realizzare quella foto, se fossi stata un cesso di certo non sarebbe riuscito a rendermi così attraente.
Poi anche il fatto che lui mi vedesse in quel modo mi faceva pizzicare la figa, ma forse questa cosa tanto mi piaceva quanto mi preoccupava. Fino a che punto lui sarebbe voluto arrivare? Sarebbe stato capace di rispettare quei limiti che io gli avevo imposto sin dall’inizio e poi, sarei io pure stata in grado di rispettarli?
Certo, ero decisa e convinta, non volevo certamente trasgredire l’impegno preso, probabilmente avrebbe rovinato tutto, ma io pure sono un essere umano ed in certe situazioni, sotto certe stimolazioni sappiamo benissimo che è difficile essere razionali e la cosa mi preoccupava moltissimo.
Essendo felice mi ero vestita in modo adeguato, da casa, nulla di particolare, un vestitino estivo in cotone leggero ma fasciante nel bustino e svolazzante nella gonna. Chiaramente, essendo a casa e facendo un gran caldo nessun reggiseno (tanto non mi serve) ma nemmeno mutandine; sentire la poca aria che c’era salire da sotto mi rinfrescava in modo molto piacevole. Giuro che non lo avevo assolutamente fatto in modo da essere provocante, ma solo per praticità.
Mentre svolgo le faccende di casa vedo scendere il figlio, il suo volto era ancor più felice del mio, sfoggiava un sorrisino da furbetto ed in effetti “buon giorno mammina bella, piaciuta la foto? Se ti è piaciuta ho pronto il lavoro per mostrartele tutte, credo che abbiamo abbastanza tempo prima che papà rientri per pranzo”.
“Caro il mio pargoletto” rispondo scherzando “la foto non è solo bella, ma forse anche troppo bella, mi rende merito oltre i miei meriti, ma la cosa non spiace affatto, anzi. Devo dirti che mi hai destabilizzato ieri notte, facendomi perdere il sonno eccitandomi ma facendomi venire anche mille pensieri. A conclusione ti dico che abbiamo tutta la giornata oggi, tuo padre non rientra fino a sera, non so se lavora troppo o se devo preoccuparmi” gli sorrido abbracciandolo.
“Mamma, non puoi preoccuparti, se papà dovesse tradirti sarebbe così stronzo che allora non ti meriterebbe, per cui di sicuro ha molto lavoro che lo impegna. Poi ti ringrazio per i complimenti che mi fai per la foto, ma vedrai le altre e solo allora mi dirai che ne pensi. Il fortunato sono io ad avere una mammina bella come te, una mammina che fra l’altro si presta a farsi fotografare in quel modo dal proprio figlio, non ci avrei mai sperato. Infine, se io con la foto ti ho fatta stare sveglia, figurati a me cosa è accaduto avendo tutte le altre, in pratica non ho dormito proprio, e non solo per sistemare e correggere le luci ed il taglio, avevo ben altro che non mi faceva prendere sonno. Ma dimmi che pensieri ti ha fatto venire la visione di quella foto, sono curioso.”
Non sapevo cosa rispondere, non potevo dirgli che mi ero eccitata al punto di dovermi masturbare, cosa avrebbe potuto pensare di sua madre e soprattutto non volevo che questo poi gli desse motivo di provarci con mamma, no assolutamente dovevo stare attenta “beh mi sono vista in quella foto come mai mi ero vista, come una donna e non come una mamma o una moglie e fra l’altro la tua bravura nel gioco delle luci mi mostrava come una bella donna, così bella come mai avrei potuto immaginare di potermi vedere”.
La risposta fu immediata “Ma tu sei bella, la mia bravura, come dici tu, è stata solo nel riuscire a farla vedere, meglio ancora a fartela vedere in modo che tu te ne renda conta e sappia gestirla. Sai, spesso senza renderti conto, quando ci sono i miei amici a casa, ti muovi e ti mostri in modo sin troppo naturale, pensando che loro ti guardino come una mamma, come la mia mamma e non come una donna, una bella donna che è anche mia mamma. Insomma spesso riesci ad essere molto provocante mostrando le tue gambe e non solo. Sai quando poi te ne vai sono tutti eccitatissimi e fanno dei commenti su te che a volte mi imbarazzano, ma anche mi rendono molto orgoglioso di averti come mamma, la mamma più bella di tutte……lo vedrai dal resto delle foto”.
Cazzo, non sapevo che dire, come reagire. Ero emozionata, forse eccitata, ma anche impaurita; il nostro rapporto era oramai molto aperto e ci potevamo dire ogni cosa. Era bello ma anche pericoloso….si questa parola “pericoloso” compariva sempre più spesso, ma anche “eccitata” era una parola che oramai mi apparteneva moltissimo.
Tornavo a sentirmi una femmina ammirata, una femmina quasi corteggiata, ma guardata ed ammirata da tutti, da dei giovani uomini ai quali mai avrei pensato fino a pochissimi giorni fa. Aveva ragione mio figlio, ripensandoci davanti ai suoi amici mi comportavo e mi presentavo come una di loro, vestitini corti, non curandosi di come mi muovevo o sedevo, probabilmente mostrando anche un po troppo le gambe e forse anche più su delle gambe. Ma il fatto che ora scoprivo che mi guardavano come si guarda una donna, con il desiderio di un ragazzo di poco più di 20 anni con gli ormoni impazziti mi piaceva e mi faceva tornare indietro negli anni.
Senza accorgermi stavo abbracciando mio figlio, molto stretto, forse sentiva anche i miei capezzoli tesi e turgidi che il cotone leggero non riusciva a nascondere, ma non me ne fregava, anzi forse ne ero anche felice. Senti pure lui abbracciarmi e carezzarmi la schiena con le sue mani, quasi desiderai che le facesse scivolare sulle mie chiappe ma poi prima che ciò accadesse mi divincolai e gli dissi “forza cambiati veloce (era ancora in pigiama ed in effetti avevo sentito la sua erezione spingere forte sui miei fianchi), fai colazione che poi ci mettiamo sul divano che voglio godermi il lavoro di certo meraviglioso che il mio figliolo mi regalerà.
Finisco di rassettare mentre lui si fa doccia e colazione; non nego che sono eccitata ed anche lui lo è certamente.
Quando finisce si mette sul divano ed accende il pc portatile, dopo pochi minuti mi chiama e dice che se voglio possiamo vederle assieme e che è curioso di sapere cosa ne penso.
Fa caldo e lui è solo con un paio di calzoncini da basket molto abbondanti, come usano ora, mi siedo accanto a lui senza badare a come il vestito si alza lasciando abbondantemente le cosce scoperte; che problema c’è se dobbiamo guardare foto mie dove sono mezza nuda, ma noto che lui le guarda con interesse……ne sono felice, lo guardo e sorrido.
Appena vedo lo schermo noto una foto di me che tengo in grembo lui appena nato, mi commuovo quasi, non so dove ha preso quella foto, ma ha fatto centro, mi ha fatto emozionare. Lo abbraccio e gli stampo un bacio dove capita, guarda caso sulle labbra. Certo è un bacio a stampo, nulla di che, ma in quel contesto fa molto ed infatti restiamo molto vicini, abbracciati quasi continuando a sfogliare le foto.
Il tutto comincia con me distesa a letto con una camiciola da notte in pizzo che lascia vedere molto, fra l’altro nella scompostezza dello stare a letto anche quello che la camicia da notte potrebbe celare risulta visibile, ma non in modo volgare, anzi.
Il suo modo, le sue inquadrature e le sue luci fra l’altro rendono tutto molto più soft e meno aggressivo, in fondo non mi pare che le foto siano volgari ma che evidenzino in modo sublime la femminilità di una donna, di una mamma. Poi le foto si susseguono, con me che mi alzo ed apro gli scuri creando un controluce molto sexy dove non si vede nulla ma si intuisce tutto.
“Questa per me è una delle più belle, mamma. Qui si vede la siluette del tuo splendido fisico, le curve del tuo sedere e delle tue gambe”.
Sentire tuo figlio che ti dice certe cose pare strano, ma dette così davanti ad una foto spettacolare non è volgare ed anzi mi risulta dolcissimo; lo guardo e “Tesoro mi stai dicendo delle cose bellissime, cose che ad una donna, soprattutto ad una donna della mia età piace moltissimo. Non importa per me che me le dica tu che sei mio figlio, ora sei il mio fotografo, sei colui che mi ha analizzata, ritratta e resa così bella come mai avrei pensato di apparire” e gli faccio una dolce dolcissima carezza che lui contraccambia lasciando poi cadere la mano sulla mia coscia……me ne accorgo ma non mi sposto anzi non so perché ma inconsapevolmente apro anche un po le cosce.
Continuiamo e le foto si susseguono, con me che apro l’armadio e scelgo i vestiti, poi apro il cassetto dell’intimo e riverso due o tre completino sul letto, faccio scivolare la camiciola da notte restando nuda e valutando quale intimo, quale colore preferisco regalare al mio fisico.
Come nella foto che mi aveva mandato la sera prima scelgo il completino che mi regalò lui e lo indosso (parlo sempre della sequenza del servizio fotografico, la descrizione sembra lunga ma le foto scorrono e non sono poi così tante, una per passaggio e tutte molto ricercate e perfette. Credo che per sceglierne una ne abbia scartate almeno altre tre o quattro). Quando vedo la foto con addosso solo il suo completino lo fisso e gli chiedo “Beh, che dici, valeva la pena di regalarmelo?”
“Mamma ti sta che è un incanto, ma credimi, qualsiasi cosa su di te diventa bellissima” mi risponde accarezzandomi l’interno della coscia. Guardo la sua mano mentre la muove e lui, come colto in fallo, la ritrae “No, no tesoro, non volevo riprenderti, anzi mi fa molto piacere che tu mi accarezzi. Le foto sono magnifiche, il momento è incredibile e la tensione evidente, quindi mi fa tanto piacere che tu mi accarezzi, mi fai rilassare e poi evidenziano il piacere che hai e provi non solo nell’ammirare ed immortalare il mio corpo, ma anche a toccarlo, percorrerlo, a sentirne il calore e i suoi brividi, brividi che mi procuri”.
Mi guarda sconcertato, non sa bene cosa fare, quindi io stessa gli prendo la mano e gliela torno a mettere sul mio interno coscia sorridendogli. Poi gli chiedo di continuare a vedere le foto e, mentre lui me le descrive e continua ad accarezzarmi le cosce avvicinandosi sempre di più al suo sogno finale, socializziamo, sorridiamo, quasi ci corteggiamo diventando sempre più intimi.
Arriviamo alla fine entrambi molto eccitati, io oramai ho la testa appoggiata sulla sua spalla, lui con a mano è arrivato molto vicino e inevitabilmente si è accorto che non porto le mutandine, forse si è anche imbrattato dei miei umori che colano lungo le cosce. Io posso vedere chiaramente la sua eccitazione che deforma i pantaloncini e la voglia di prenderlo in mano è tanta………in fondo che sarebbe una sega, se ne fa mille pensandomi, una fatta dalla mamma non credo possa rovinare proprio tutto, chissà, ormai siamo così vicini così intimi.
Giro un po la testa senza staccarla dal suo corpo, lo guardo e gli dico che è stato superlativo, che mai avrei pensato di poter avere un giorno delle foto così belle di me, che non pensavo soprattutto di essere così bella.
“E’ incredibile che tu mi veda così e che poi sia riuscito anche a materializzarle in quel modo, grazie sei stupendo” e quasi senza sapere faccio scivolare la mano fino sui suoi calzoncini e come un automa catturo il volume del suo cazzo che finalmente sento pulsare vivo fra le mie mani.
Contemporaneamente abbasso lo sguardo, non riesco a guardarlo negli occhi, mi vergogno ma il tutto è avvenuto con estrema naturalezza. Lo stringo, lo voglio sentire ma più che altro voglio regalargli parte del piacere che lui ha regalato a me con quelle foto. Mollo momentaneamente la presa ed infilo la mano nello sgambo molto largo di quella tipologia di calzoncini……. Cazzo anche lui è senza boxer e quindi mi ritrovo il calore del suo sesso in mano….non riesco a trattenermi e comincio a muovere la mano, gli abbasso tutta la pelle facendo emergere la cappella che vedo molto rossa e sensibile, ad ogni contato lo sento sobbalzare.
Credo che non durerà molto, del resto il suo sogno si stà per avverare, non so se ho fatto bene o male ma oramai l’ho fatto ed il movimento della mano prende il ritmo. Lui è così perso e concentrato che non riesce più a carezzarmi, ma forse è meglio così ed intanto si irrigidisce sempre di più sempre di più fino a quando ……un sussulto e schizza in modo scomposto ma potente.
Uno, due, tre, quattro schizzi solcano l’aria finendo un po dovunque e perdendo man mano consistenza.
Finchè si arrende, si scioglie e resta immobile e senza forze sul divano ad occhi chiusi.
Ora riesco a guardarlo, è dolcissimo, sfinito, appagato e con un sorriso che mi regala una felicità estrema. Sono riuscita a ripagarlo, ma ora si che potrebbero sorgere i casini, i problemi, dovrò stare molto molto attenta nel condurre questo gioco che mi sta sfuggendo dalle mani.

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scritto il
2020-07-30
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