Zia clara
di
Giuseppe01
genere
incesti
Ciao tutti mi chiamo giuseppe e questo è un fatto accaduto con mia zia. Mia zia si chiama Clara sorella di mia madre Maria, quarantenne ancora single per sua scelta, come diceva lei vuole divertirsi non le andava di intraprendere una storia seria. Infatti nella sua vita ha avuto svariati uomini ma durati poco perché diceva che la annoiavano e sempre mia madre da sorella magiore la rinproverarava che doveva mettersi la testa apposto,ma tutto tempo perso. A casa sua non stava quasi mai, tranne quando doveva uscire con un uomo se lo portava a casa sua. era sempre ospite a casa mia mia "ospite un gran parola". Io ero contentissimo di averla a casa mi voleva bene e mi dava sempre consigli su ragazze, ma soprattutto mi tempestato di seghe su di lei e con i sui vestiti. Mia zie è una gran porca lo dico in tutta sincerità, fisico da costringerti a venire nelle mutande appena la vedi, senza neppure toccarlo, lo dico perché mi è successo. Era alta 1,67 pesava sui 60 di kg, occhi castani, capelli neri, labbra da pompinara, due tette gigantesce una 5 abbondante, un culo bello grosso e sodo e quando indossava leggins si intravedeva un gran figa con due labbra enormi. Era la dea della mie seghe non resistevo, dovevo toccarmi perforza e se non potevo me ne venivo nelle mutande. Lei penso che sapeva che mi faceva questo effetto, visto che si appoggia, sedeva accanto a me o su di me svariate volte sul divano, nel letto lasciando vedere la spacca delle sue tettone o il suo culone. Le volte in cui mi imbarazzavo di più era quando mi insiteva per andare al mare con lei, appena sveglio la mattina ero già a segarmelo su di lei in bikini, perché non volevo far vedere la mia erezione mentre prendevo il sole, ma anche se mi segazo a casa mi veniva duro lo stesso in spiaggia costringendomi a stare a pancia in giù sborrado nei pantaloni e bruciando i le spalle. Ma pensare a mia zia mi era anche utile certe volte, dopo un rapporto con una ragazza mi bastava pensare a lei per essere dinuovo in erezione e ricominciare. Il mio pene era abbastanza grosso e dotato e le alla ragazze quando vedevano che ero dinuovo pronto erano elettrizzante o inpaurite. Cmq una mattina mi alzai per le 10:00, dirigendo in bagno, bussando scopri che c'era mia zia a docciarsi e cambiai strada e che eravamo soli e mi avviai a fare colazione. Mentre facevo colazione pensavo già alla gran sega che mi sarei fatto in bagno col suo intimo quando sarebbe uscita. 10 minuti dopo mi senti chiamare, seguito da un via libera per il bagno. Ottimo pensai fini di fare colazione dirigendosi verso il bagno, quando a mia grandissima gioia vidi la porta della stanza di mia zia semi aperta e lei tutta nuda che si spalmaza la crema idratante davanti allo specchio. Mio dio che spettacolo che corpo magnifi potevo vedere le sue mega tettone libere riflesse nelle specchio, la sua figa aperta in quanto era con una gamba appoggiata su una sedia per spalmarsi la crema nelle coscie e in fine potevo vedere anche il suo gran culo bello aperto e potevo vedere anche il buco del culo che era molto lavorato. Io neanche a dirvelo ero già in piena erezione che lo segavo fuori dai pantaloni, imbambolato nel vederla mettersi la crema, il colpo finale fu quando si spalmo in modo molto sensuale la crema sulle tette e si tiro i capezzoli lasciando dondolare le sue tettona, la venni in un inteso orgasmo che lei senti e se anche io ero dietro la porta pote vede gli schizzi che entrarono dalla parte della porta aperta. Si infurio subito, incomcio ad urlare il mio nome e dicendomi di finirla di nascondermi ed entrare. Il tempo di rimettermi in ordine ed entrai nella sua stanza. una volta entrato lei urlava tutta nuda senza nascondere le sue nudità, io mettendomi una mano davanti cercavo di non guardarla per la vergogna, era sempre mia zia, anche se pensavo a come l'avrei fatta godere con quel corpo. Lei nel frattempo continuava a parlare e parlare, ma io la ignoravo in quanto il mio pensiero era rivolto al suo corpo. fu quando mi dese una spinta che ricomincia ad ascoltarla e a mia sorpresa mi chiese di togliere la mano, non serviva, visto che da piccolo porco che ero l'avevo vista sparandomi una sega. Quando la tolsi era messa con le mani ai fianchi gambe divaricate che mi guardava sorridendo, per poi indicare i miei pantaloni. Era come vi dicevo prima mi bastava pensare a lei e mi ritornava subito duro e lei lo aveva notato benissimo in quanto i pantaloni stavano per esplodere. Prese la mia mano e la mise su una tetta dicendomi di palparla, pochi secondi dopo stavo palpando le sue tette con tutte e due le mani, erano gigantesche non riuscivo ad tenerle nelle mani, poi lei con una sorrisetto se l'è afferro insieme alle mie mani e mi disse di succhiarlo i capezzoli. Abbassando la testa li ciucciavo come un bambino che cercava latte, erano così belli duri i capezzoli. Stanca di avere i capezzoli ciucciati volle cambiare facendo inginocchia si volto di spalle e mettendosi come quando si spalmaza la crema nelle coscie, mi ornino di leccargliela tutta. Un odore bellissimo, apparte che era già un volcano che colava umori, che dovetti ingoire e che a lei piaceva molto. tanto che mi tenne per svariati minuti in quella posizione a gustare e bere dalla sua figa. Quando fu appagata mi fece accomodare sul letto tirando i giù i pantaloni. Quello che vide la lascio senza porole per pochi secondi e sinceramente parlando non so neanch'io cosa era successo nei miei pantaloni, ma avevo il pisello turgido, tutto ricoperto di spera sopra e nei dintorni e anche le muntande. Sicuramente ero venuto senza rendermi conto mentre le toccavo le tettone o mentre le leccavo la figa. Lei mettendosi in ginocchio hai piedi del letto davanti a me, che ero a gambe spalancate, inizio al leccare prima intorno poi scese a leccare i testicoli, salendo con una lunga leccata che fini arrivando sulla punta. La leccava come un gelato e guardandomi negli occhi inizia a pomparselo in bocca, sorridente anche se a bocca piena. pian piano vedi tutto il mio pisello scomparire nella sua bocca calda e umida. Lo lasciò uscire soltanto quando capi che le stava crescendo in bocca soffoncandola . Una volta fuori potevo vedere la bava che le colava dalla bocca e che lei guardava il mio pisello come un assatana. Alzandosi mi spinse sul letto santandomi sopra e allargandosi la figa, si inpalo con mio pisello. Aveva la figa bella calda e umida pareva un lago e quando inizio a scoparmi lo potevo sentire anche, faceva il rumore di quando battevi la mano sul l'acqua in piscina (splash splash), era già tutta bella bagnata. Ma non era la sola io ero già a buon punto sul venirle dentro, mia zia mi stava scopado come una pazza era fuori di sé, io avevo le sue tette che mi ballavano davanti che toccavo e leccavo, il mio pisello gonfio che entrava e usciva a ritmi assurdi dalla sua figa che era un lago.
Dopo un po' che andavamo così dovetti fermarla sollevando e scaraventato dall'altra parte del letto con la scusa che volevo leccare ancora la figa e dopo scoparla. in questo modo potevo prendere un po' di tempo, non volevo venire subito, volevo giocare un altro po'. Leccare la sua figa era come leccare una cioccolata calda, ti ci sporchi tutto e ti ci bruci. Ma lei prendendomi dai capelli mi trascino con la testa in mezzo alle sue tette per dirmi che voleva che la scopassi, anzi mi ordino di farlo e mi aiuto ancge. Allungando una mano verso il mio cazzo, se lo afferro e lo guido dentro la sua figa. Portando le sue gambe alla mia testa iniziai a saltare su pesantemente, godeva come una pazza, le stavo martellando la figa per bene. Ma dopo un po' ero di nuovo al limite stringevo i denti e chiusi gli occhi per pensare ad altro. per un po' funziono ma il mio cazzo stava per esplodere, era come un palloncino in una pressa, stava per scoppia. Poco podo ringrazio il cielo lei incomincio a gridare di venirle, che voleva tutta la mia crema calda dentro. A quel punto fermandomi la trascinai per i piedi a bordo del letto, facendo uscire anche il suo culone dal letto, mettendola su un fianco, portai una gamba alla mia testa e l'altra la incastrati tra le mie gambe. Guardandola in faccia le dissi che le avrei dato quello che aveva chiesto, infalandole il mio pisello tutto Dentro, inizia subito a mattellarle la figa con tutta la mia forza. In questa posizione ho sempre fatto gofedere le ragazze spaccadogli la figa e funzionava anche su lei. Gridava che era troppo, che le stavo facendo male, ma a me non interessava, era mia. le avevo bloccato ogni via di fuga, le gambe erano bloccate per bene, con le mani non arrivava a fermarmi e lei si divincolava tutta facendomi vedere quelle tette enormi che ballavano la samba. Con le mani si teneva le tette o se le metteva in testa tirando si i capelli. Mi gridava che ero stato un bastardo a farle questo, ma io non ascoltavo l'unica così che le dissi fu sul sborare e fu "ecco a te zia". Lasciandola andare scivolo per terra, dove si sedette guardandosi la figa, ripetendomi che ero stato un gran porco e bastardo a scoparla in quel modo e mi ornino di uscire dalla sua stanza.
Dopo un po' che andavamo così dovetti fermarla sollevando e scaraventato dall'altra parte del letto con la scusa che volevo leccare ancora la figa e dopo scoparla. in questo modo potevo prendere un po' di tempo, non volevo venire subito, volevo giocare un altro po'. Leccare la sua figa era come leccare una cioccolata calda, ti ci sporchi tutto e ti ci bruci. Ma lei prendendomi dai capelli mi trascino con la testa in mezzo alle sue tette per dirmi che voleva che la scopassi, anzi mi ordino di farlo e mi aiuto ancge. Allungando una mano verso il mio cazzo, se lo afferro e lo guido dentro la sua figa. Portando le sue gambe alla mia testa iniziai a saltare su pesantemente, godeva come una pazza, le stavo martellando la figa per bene. Ma dopo un po' ero di nuovo al limite stringevo i denti e chiusi gli occhi per pensare ad altro. per un po' funziono ma il mio cazzo stava per esplodere, era come un palloncino in una pressa, stava per scoppia. Poco podo ringrazio il cielo lei incomincio a gridare di venirle, che voleva tutta la mia crema calda dentro. A quel punto fermandomi la trascinai per i piedi a bordo del letto, facendo uscire anche il suo culone dal letto, mettendola su un fianco, portai una gamba alla mia testa e l'altra la incastrati tra le mie gambe. Guardandola in faccia le dissi che le avrei dato quello che aveva chiesto, infalandole il mio pisello tutto Dentro, inizia subito a mattellarle la figa con tutta la mia forza. In questa posizione ho sempre fatto gofedere le ragazze spaccadogli la figa e funzionava anche su lei. Gridava che era troppo, che le stavo facendo male, ma a me non interessava, era mia. le avevo bloccato ogni via di fuga, le gambe erano bloccate per bene, con le mani non arrivava a fermarmi e lei si divincolava tutta facendomi vedere quelle tette enormi che ballavano la samba. Con le mani si teneva le tette o se le metteva in testa tirando si i capelli. Mi gridava che ero stato un bastardo a farle questo, ma io non ascoltavo l'unica così che le dissi fu sul sborare e fu "ecco a te zia". Lasciandola andare scivolo per terra, dove si sedette guardandosi la figa, ripetendomi che ero stato un gran porco e bastardo a scoparla in quel modo e mi ornino di uscire dalla sua stanza.
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Commenti dei lettori al racconto erotico