Serata a pagamento
di
Mikela_crossdresser
genere
trans
E’ già giovedì, 6 giorni dalla serata della sfilata tra i camionisti.
In questi giorni ho sentito sempre Luca che mi assicurava che le offerte stavano arrivando e che dovevo curarmi il più possibile per non far brutta figura. Io ero curiosa di sapere le cifre, ma lui mi disse di non preoccuparmene tanto non me lo avrebbe detto fino che non tornavo dall’appuntamento.
Mi disse poi che all’outfit ci avrebbe pensato lui come da richieste del cliente, io dovevo solo rilassarmi e farmi bella.
Così feci, passai la settimana a stare attenta sul cibo, nell’idratare la pelle, nel fare doccette anali al profumo di miele e nel depilarmi continuamente.
Venerdì mattina Luca mi chiamò come previsto dandomi appuntamento al casolare alle 16.
Un misto di euforia ed eccitazione scorrevano in me mentre con il mio motorino raggiungevo il casale.
Arrivai e Luca era dentro ad aspettarmi con svariate buste, aveva fatto shopping su dettagli del cliente.
Mi baciò strizzandomi il sedere, io sorrisi e presi le buste.
“C’è tutto?”
Lui: “Anche di più!”
Andai in camera curiosa di vedere cosa dovevo indossare, è la prima volta che non scelgo io l’outfit quindi ero anche un po' agitata.
Aprii le buste e feci un sorriso, mi piaceva tanto quello che vedevo.
Un vestito bianco, simile ad una casacca lunga con la gonna fino le ginocchia, un po' scollato, con una cintina in pelle nera semplice.
Le scarpe, un decoltè classico nero con tacco vertiginoso.
Per la prima volta un reggiseno imbottitissimo nero in pizzo, dello stesso pizzo del perizoma.
Reggicalze a clip con calze nere con una fantasia a fiocco che sale dalla caviglia fino metà coscia.
Una parrucca color rosso rame con capelli lisci con una coda già fatta fino poco sotto le spalle.
Una borsetta piccola nera, giusto per i documenti e cellulare.
In più un pacchetto piccolo da scartare.
Lo aprii, c’era un plug anale con un diamantino esterno poco più grande di un mandarino, di quelli che si indossano dentro il culetto e resta fuori solo il diamante, finto naturalmente 😊.
Mi piaceva quello che vedevo, moltissimo.
Mi vestii con calma specchiandomi più e più volte.
Era strano indossare il reggiseno ma mi dava quelle forme in più che mi mancavano, ora avevo un po' di seno seppur minimo.
Era eccitante.
Andai al bagno a truccarmi.. ero una gran gnocca.
Indossai il plug, presi la borsetta e andai da Luca che mi aspettava sul portone.
Disse: “sei uno schianto..! questo è per te.”
Aprì una scatola blu di raso e all’interno c’era un collier della swarovski con abbinato un braccialetto e degli orecchini a clip, stupendo.
Sorrisi felicissima, li indossai.. ora ero perfetta, mi sentivo una vera donna.
In macchina durante il tragitto ero felice e sorridevo a 36 denti, non facevo domande, tanto Luca aveva già detto che non mi poteva dire ne la cifra e non sapeva nemmeno l’aspetto del cliente, mi disse solo che si chiamava Antonio e mi avrebbe riconosciuto lui.
Poco prima di arrivare Luca prese una bomboletta piccola dallo sportellino dell’auto e mi disse: “E’ uno spray al peperoncino, usalo se ti senti in pericolo e chiamami subito. Io resterò comunque nei paraggi.”
Lo presi, e lo misi in borsa. Ora il sorriso stava scemando, mi assaliva un senso di angoscia mista ad eccitazione e capii che non ero vestita da donna ne stavo andando ad una festa, ma ero una escort, una puttana e dovevo lavorare.. e mi piaceva.
Luca mi riportò in quel piccolo parco da picnic dove mi aveva fatto sfilare la settimana prima, scesi dall’auto e ci salutammo con un semplice “ci sentiamo dopo”.
Lui andò via.. ora si che ero terrorizzata. Non c’era nessuno ad aspettarmi allora mi sedetti e nel mentre stavo per prendere il cellulare, vidi una macchina lampeggiarmi da lontano.
Si avvicinò, accostò alla panchina, abbassò il finestrino e disse: “quanto vuoi cara?”
Mi sentii gelare: “vai via non sono mica una puttana, ho un appuntamento!”
Prese e se ne andò..
Non ero a mio agio, ora mi rendevo conto cosa si può provare battere per strada.. io ero fortunata.
Dopo 10 min circa, le 19:20 per l’esattezza, si avvicinò un uomo sulla 50ina, con una completo nero elegante, un po' sovrappeso ma robusto non grasso, castano occhi scuri, fumava ma aveva un bel sorriso, aveva con se delle rose rosse.
Si avvicinò: “Ciao Michela, sono Antonio piacere.. Sei stupenda! Queste sono per te”
“Grazie sono bellissime “ risposi sorridendo “il piacere è tutto mio”.
“Andiamo a cena?” disse lui.
Risposi con un “Si certo, a tua completa disposizione”.
Salì sulla sua mini cooper e mi portò in un ristorante fuori città.
Conoscevo il posto per nome, sapevo che si mangiava molto bene il pesce.
Entrammo, la sala era ancora semivuota e ci fecero sedere in un tavolo quasi al centro della stanza, l’uno di fianco all’altra.
Sentii gli occhi di tutti su di me, e mi piaceva molto.
Una volta seduti ordinammo un drink, per rilassarci un attimo e leggere il menù.
Lui, visto che ero un po' in imbarazzo, prese l’iniziativa: “Sei stupenda stasera, spero ti piaccia quello che ti ho comprato perché ti sta veramente bene”.
Io: “si grazie è tutto molto bello, chissà quanto ti sono costati!”
“Non preoccuparti per una volta una pazzia si può fare, anzi per me è la prima volta in assoluto che pago una escort come te, ma la scorsa settimana su quel prato mi hai fatto morire, considera che mi sono dovuto segare parecchie volte prima di calmarmi”
Io: “Sono felice che ti piaccio, anche tu sei un bell’uomo, complimenti” Sorridendo.
“Hai indossato tutto tutto?” chiese.
“Ti riferisci al plug?” sorrisi “certo che si, cosa credi.. sono molto obbediente”
Sentii la sua mano allungarsi sulla mia coscia destra.. “Brava Michela, e bella”
Tra un discorso e l’altro arrivò la cena: antipasto di mare e spaghetti alle vongole, il tutto accompagnato da del buon vino.
Poi prendemmo un classico sorbetto al limone per dolce, e lì iniziò con le richieste.
Mi prese la mano e se la portò al suo cazzo già in tiro e fuori dai pantaloni sotto il tavolo.
Era caldo, duro e veramente largo.. non riuscivo a chiudere la mano.
“Segami, e guardami”
Lo fissai ammiccando, facendo scivolare la mia mano dalla cappella alle palle con movimenti alternati. Gli piaceva e lo capivo dai suoi piccoli gemiti.
Dopo poco prese il mio sorbetto, lo mise sotto al tavolo e avvicinandolo alla cappella mi chiese di accellerare un po'… tempo 10 secondi sborrò dentro al bicchiere.
Me lo ripose davanti al piatto.. “ora fammi vedere se vali il prezzo”.
Sorrisi, presi il flute lo avvicinai al naso odorandolo, profumava di muschio e limone.
Poi misi in bocca la cannuccia lentamente, succhiando tutto lo sperma di Antonio.
Non ingoiai, lo lasciai sulla lingua, aprii la bocca e ci giocai spostandolo da desta a sinistra davanti ai suoi occhi, assaporandolo per poi farlo scivolare nella mia gola.
Tolsi la cannuccia e bevetti anche l’ultima goccia, ripulendolo con la lingua fin dove potessi arrivare.
“Buonissimo” gli dissi.
Lui mi guardò eccitato e chiese il caffè per 2 e il conto.
“Per me niente caffè, voglio ancora il tuo sapore in bocca, grazie” e sorrisi.
Pagò e mentre stavo per uscire mi fermò dicendomi: “aspetta, saliamo, ho una camera prenotata qua”.
Entrammo dalla reception, Antonio salutò l’impiegato sganciandogli 10 euro di mancia e ricambiando i saluti ci augurò buona serata.
In ascensore Antonio mi baciò delicatamente sfiorandomi la bocca e disse: “sei stupenda”.
Arrivammo alla 404, era spaziosa un salottino all’ingresso e un letto kingsize in fondo, un bagno con jacuzzi già colma in temperatura e un terrazzino che dava sulla vallata molto suggestivo.
La camera era già stata abbellita per la serata, notai subito qualche candela profumata accesa e dello champagne con della frutta sopra il letto.
Andai diretta in bagno a fare pipì e sistemarmi mentre lui se ne andò a fumare sul terrazzo.
Quando uscii c’era della musica soft in sottofondo e lui seduto sul divanetto con 2 flutes di champagne in mano.. “alla nostra serata”
“Cin cin” risposi e lo baciai.
Sapeva di tabacco, di mozzicone spento però era eccitante sapere che ero la sua conquista, ero la sua preda, il suo bene prezioso, quello per cui aveva pagato chissà quanto e dovevo farlo contento, a tutti i costi. Lo dovevo fare.
Mi chiese di ballare per lui..
Feci qualche passo indietro e iniziai un ballo sensuale, ancheggiando piano paino per poi affondare i fianchi, toccandomi il corpo e il volto come durante un amplesso. Presi una banana dal cesto, la sbucciai e iniziai a succhiarla come fosse un cazzo.
“Spogliati” ordinò..
Iniziai dunque un lento spogliarello fissandolo negli occhi.
In primis tolsi la cintura, e voltandomi sfilai il vestito.
Rimasi subito in intimo, allora mi abbassai un poco per fargli notare il diamante che avevo da tutta la sera infilato nel sedere. Girai la testa e gli dissi sorridendo: “Vedi che l’ho indossato come promesso?”.
Lui si stava segando sulla poltrona mentre mi osservava fisso.
Mi girai verso di lui e slacciai il reggicalze, tolsi le scarpe e avvicinandomi gli misi un piede sul bracciolo della poltrona iniziando poi ad abbassare la calza, nel farlo mi avvicinavo al suo viso e mi riallontanai per sfilare anche l’altra.
Mi girai di nuovo e mi abbassai facendomi slacciare il reggiseno.
Tolsi anche quello.
Presi le scarpe e le indossai di nuovo, adoravo i tacchi e poi mi slanciano.
Mi inginocchiai e gattonando mi avvicinai al suo cazzo, a 20 cm chiesi: “Ora padrone?”
Con una mano mi spinse sul suo cazzo dicendomi “Ciuccia puttana”
Lo volevo come non mai, desideravo essere la schiava di qualcuno in questa maniera, tanto di dover pagare per il solo desiderio di avermi.
Aprii la bocca e riuscii a malapena a farlo entrare.
Era largo, duro, non molto lungo, sarà stato un 18 19 cm ma era robusto come lui, sapeva di uomo maschio senza tanti fronzoli e acidulo, parecchio acidulo.
Chiusi gli occhi un attimo e li riaprii fissandolo in volto, sorridevo ammiccante e lo facevo scivolare in gola.
Poi lo presi in mano e iniziai a leccarlo come un gelato sulla cappella, poi tutta l’asta fino le palle, solleticandogli lo scroto.
Con la musica, le candele era molto sexy.
Mi fermò, e spostandomi si alzò.
Mi prese la mano e mi mise sul letto girandomi a pecorina vicino al bordo, si spogliò e mi prese i fianchi accarezzandomi in culo e la schiena.
“Carino il tatuaggio, cosa rappresenta?”
“il mio lato femminile” risposi.
Spostò il perizoma e iniziò a leccare il damante del plug allungando poi sul mio sedere.
Lo tolse lentamente, mi girai verso di lui e se lo mise in bocca assaporandolo.
“Buono” disse.
Poi riprese a leccarmi il culo.
Mi piaceva e mentre godevo a occhi socchiusi vidi una scatola di cialis sul comodino, furbetto pensai, ma non gli dissi nulla.
Mi sfilò il perizoma, ero nuda con i tacchi e parrucca.
Inarcai la schiena affossando il volto sulle coperte.
Lui continuo a leccarmi scendendo fin quasi alle palle, con una mano invece mi aveva preso il cazzo e mi stava segando.
Si fermò un attimo e disse: “E pensare che non sapevo fossi un travestito, Luca non mi ha detto nulla, ti ho pagato per donna ma sei così bella ed eccitante che vali ogni singolo euro speso. Mi sono accorto del pacco solo quando ti stavi spogliando ma sai cosa, mi ha eccitato ancora di più”
Sorrisi per il complimento: “Chiedimi pure tutto quello che desideri” risposi ansimando.
“Ti voglio”
Mi prese per i fianchi e diresse il suo cazzo verso il mio fiorellino, sprofondò in me senza tanti complimenti, e iniziò da subito a scoparmi violentemente. Il mio corpo rimbalzava su quel letto morbido e le mie mani stringevano le coperte cercando di smorzare quel dolore iniziale che solo i passivi possono capire.
Gemevo.
Lui continuava affossando sempre più i suoi colpi, mi prese le spalle tirandomi verso di lui, baciandomi il collo. Poi scivolò con una mano sul mio cazzo e iniziò a segarmi. Era bellissimo.
Poi si fermo, mi girò verso di lui, “continua a segarti” mi disse.. Io lo feci mentre lui mi scopava guardandomi negli occhi semichiusi.
Io poco dopo, venni su di me, ma non smisi di segarmi, anzi. Lui invece continuava a pompare sicuramente grazie al cialis.
I suoi occhi si chiusero, inarcò la testa all’indietro e sentii che si fermò un istante.. era venuto.
Uscì da me e togliendo il preservativo mi disse di bere tutto, io lo presi e ingoiai.
Lo guardai in viso sorridendo con un dito in bocca.. “ti piace?” gli dissi.
“Da morire” rispose “è la prima volta con un ragazzo e mi sta piacendo un casino, vieni”.
Mi fece alzare e ci traferimmo sul terrazzo, lui accese una sigaretta offrendomela ma io rifiutai.
“Allora succhiamelo intanto” mi disse sorridendo.
Mi inginocchiai e lo presi in bocca. Era ancora durissimo con un forte sapore acido di sperma spento un po' dal mio profumo di miele delle doccette intime.
Quando ebbe finito mi prese, si mise sdraiato sul letto ed io a smorzacandela iniziavo a cavalcarlo.
Il mio cazzo che sbatteva tra la mia e la sua pancia copriva il rumore del suo cazzo che entrava ed usciva in me.
Chiusi gli occhi e mi godetti ogni attimo di quella scopata.
Fini con un suo gemito, e le sue mani che mi schiacciavano i fianchi sul suo cazzo.
Riaprii gli occhi e lo guardai, mi abbassai su di lui. “Sei stupendo gli dissi”
MI guardò dicendomi “lecchina” sorridendo.
“vado a farmi un bagno, mi vieni a lavare?”
“cero risposi”
Lui entrò nella vasca ed io nuda iniziai ad insaponarlo. Lui allungò la mano sul mio cazzo e disse: “ma lui che dice di tutto questo? Tutte le attenzioni per il tuo culo e lui sempre solo, che possiamo fargli?”
Io dissi: “e’ tuo, decidi te che farci, lo hai pagato”
Sorrise e mi fece mettere in piedi sulla vasca, lo prese in bocca e iniziò a farmi un pompino, il suo primo pompino a pagamento 😊
Si in effetti non era bravo per niente, però lo apprezzai e quando venni volle farsi sborrare in faccia.
Così feci, gli sborrai in faccia e ci piacque.
“leccami” mi disse.
Mi abbassai leccandolo e raccogliendo tutto il mio sperma.
Sorrise e disse: “dai ora facciamo un bagno insieme”
Mi accoccolai tra le sue braccia e baciandoci appassionatamente concludemmo al serata così in vasca.
Verso le 2, come da accordi con Luca, ci rivestimmo e mi riportò al parco da picnic del pub dei camionisti.
Mi baciò, “sei stupenda! E grazie”
“Grazie a te Antonio, sono stata benissimo”
Mi allungò 200 euro, “questi sono di mancia”
Sorrisi, ringraziai e scesi.
Antonio partì e arrivò Luca che ci osservava da lontano.
Salii in macchina e lui mi bacio dolcemente.
“Com’è andata?” chiese.
“Molto bene, credo di averlo soddisfatto. E’ stato carino ed educato e guarda mi ha lasciato anche una mancia”
“Allora devi essere stata davvero brava, che puttana che sei!”
Sorrise..
“Quanto ti ha dato per scoparmi?” gli chiesi.
“Non te lo dirò mai ma sappi che è una bella cifra per essere la prima volta”
Mi bastò questo. Tornammo al casolare, feci una doccia veloce e tornai a casa.
Mi addormentai subito, ero sfinita, eccitata, contenta, rilassata, puttana.
In questi giorni ho sentito sempre Luca che mi assicurava che le offerte stavano arrivando e che dovevo curarmi il più possibile per non far brutta figura. Io ero curiosa di sapere le cifre, ma lui mi disse di non preoccuparmene tanto non me lo avrebbe detto fino che non tornavo dall’appuntamento.
Mi disse poi che all’outfit ci avrebbe pensato lui come da richieste del cliente, io dovevo solo rilassarmi e farmi bella.
Così feci, passai la settimana a stare attenta sul cibo, nell’idratare la pelle, nel fare doccette anali al profumo di miele e nel depilarmi continuamente.
Venerdì mattina Luca mi chiamò come previsto dandomi appuntamento al casolare alle 16.
Un misto di euforia ed eccitazione scorrevano in me mentre con il mio motorino raggiungevo il casale.
Arrivai e Luca era dentro ad aspettarmi con svariate buste, aveva fatto shopping su dettagli del cliente.
Mi baciò strizzandomi il sedere, io sorrisi e presi le buste.
“C’è tutto?”
Lui: “Anche di più!”
Andai in camera curiosa di vedere cosa dovevo indossare, è la prima volta che non scelgo io l’outfit quindi ero anche un po' agitata.
Aprii le buste e feci un sorriso, mi piaceva tanto quello che vedevo.
Un vestito bianco, simile ad una casacca lunga con la gonna fino le ginocchia, un po' scollato, con una cintina in pelle nera semplice.
Le scarpe, un decoltè classico nero con tacco vertiginoso.
Per la prima volta un reggiseno imbottitissimo nero in pizzo, dello stesso pizzo del perizoma.
Reggicalze a clip con calze nere con una fantasia a fiocco che sale dalla caviglia fino metà coscia.
Una parrucca color rosso rame con capelli lisci con una coda già fatta fino poco sotto le spalle.
Una borsetta piccola nera, giusto per i documenti e cellulare.
In più un pacchetto piccolo da scartare.
Lo aprii, c’era un plug anale con un diamantino esterno poco più grande di un mandarino, di quelli che si indossano dentro il culetto e resta fuori solo il diamante, finto naturalmente 😊.
Mi piaceva quello che vedevo, moltissimo.
Mi vestii con calma specchiandomi più e più volte.
Era strano indossare il reggiseno ma mi dava quelle forme in più che mi mancavano, ora avevo un po' di seno seppur minimo.
Era eccitante.
Andai al bagno a truccarmi.. ero una gran gnocca.
Indossai il plug, presi la borsetta e andai da Luca che mi aspettava sul portone.
Disse: “sei uno schianto..! questo è per te.”
Aprì una scatola blu di raso e all’interno c’era un collier della swarovski con abbinato un braccialetto e degli orecchini a clip, stupendo.
Sorrisi felicissima, li indossai.. ora ero perfetta, mi sentivo una vera donna.
In macchina durante il tragitto ero felice e sorridevo a 36 denti, non facevo domande, tanto Luca aveva già detto che non mi poteva dire ne la cifra e non sapeva nemmeno l’aspetto del cliente, mi disse solo che si chiamava Antonio e mi avrebbe riconosciuto lui.
Poco prima di arrivare Luca prese una bomboletta piccola dallo sportellino dell’auto e mi disse: “E’ uno spray al peperoncino, usalo se ti senti in pericolo e chiamami subito. Io resterò comunque nei paraggi.”
Lo presi, e lo misi in borsa. Ora il sorriso stava scemando, mi assaliva un senso di angoscia mista ad eccitazione e capii che non ero vestita da donna ne stavo andando ad una festa, ma ero una escort, una puttana e dovevo lavorare.. e mi piaceva.
Luca mi riportò in quel piccolo parco da picnic dove mi aveva fatto sfilare la settimana prima, scesi dall’auto e ci salutammo con un semplice “ci sentiamo dopo”.
Lui andò via.. ora si che ero terrorizzata. Non c’era nessuno ad aspettarmi allora mi sedetti e nel mentre stavo per prendere il cellulare, vidi una macchina lampeggiarmi da lontano.
Si avvicinò, accostò alla panchina, abbassò il finestrino e disse: “quanto vuoi cara?”
Mi sentii gelare: “vai via non sono mica una puttana, ho un appuntamento!”
Prese e se ne andò..
Non ero a mio agio, ora mi rendevo conto cosa si può provare battere per strada.. io ero fortunata.
Dopo 10 min circa, le 19:20 per l’esattezza, si avvicinò un uomo sulla 50ina, con una completo nero elegante, un po' sovrappeso ma robusto non grasso, castano occhi scuri, fumava ma aveva un bel sorriso, aveva con se delle rose rosse.
Si avvicinò: “Ciao Michela, sono Antonio piacere.. Sei stupenda! Queste sono per te”
“Grazie sono bellissime “ risposi sorridendo “il piacere è tutto mio”.
“Andiamo a cena?” disse lui.
Risposi con un “Si certo, a tua completa disposizione”.
Salì sulla sua mini cooper e mi portò in un ristorante fuori città.
Conoscevo il posto per nome, sapevo che si mangiava molto bene il pesce.
Entrammo, la sala era ancora semivuota e ci fecero sedere in un tavolo quasi al centro della stanza, l’uno di fianco all’altra.
Sentii gli occhi di tutti su di me, e mi piaceva molto.
Una volta seduti ordinammo un drink, per rilassarci un attimo e leggere il menù.
Lui, visto che ero un po' in imbarazzo, prese l’iniziativa: “Sei stupenda stasera, spero ti piaccia quello che ti ho comprato perché ti sta veramente bene”.
Io: “si grazie è tutto molto bello, chissà quanto ti sono costati!”
“Non preoccuparti per una volta una pazzia si può fare, anzi per me è la prima volta in assoluto che pago una escort come te, ma la scorsa settimana su quel prato mi hai fatto morire, considera che mi sono dovuto segare parecchie volte prima di calmarmi”
Io: “Sono felice che ti piaccio, anche tu sei un bell’uomo, complimenti” Sorridendo.
“Hai indossato tutto tutto?” chiese.
“Ti riferisci al plug?” sorrisi “certo che si, cosa credi.. sono molto obbediente”
Sentii la sua mano allungarsi sulla mia coscia destra.. “Brava Michela, e bella”
Tra un discorso e l’altro arrivò la cena: antipasto di mare e spaghetti alle vongole, il tutto accompagnato da del buon vino.
Poi prendemmo un classico sorbetto al limone per dolce, e lì iniziò con le richieste.
Mi prese la mano e se la portò al suo cazzo già in tiro e fuori dai pantaloni sotto il tavolo.
Era caldo, duro e veramente largo.. non riuscivo a chiudere la mano.
“Segami, e guardami”
Lo fissai ammiccando, facendo scivolare la mia mano dalla cappella alle palle con movimenti alternati. Gli piaceva e lo capivo dai suoi piccoli gemiti.
Dopo poco prese il mio sorbetto, lo mise sotto al tavolo e avvicinandolo alla cappella mi chiese di accellerare un po'… tempo 10 secondi sborrò dentro al bicchiere.
Me lo ripose davanti al piatto.. “ora fammi vedere se vali il prezzo”.
Sorrisi, presi il flute lo avvicinai al naso odorandolo, profumava di muschio e limone.
Poi misi in bocca la cannuccia lentamente, succhiando tutto lo sperma di Antonio.
Non ingoiai, lo lasciai sulla lingua, aprii la bocca e ci giocai spostandolo da desta a sinistra davanti ai suoi occhi, assaporandolo per poi farlo scivolare nella mia gola.
Tolsi la cannuccia e bevetti anche l’ultima goccia, ripulendolo con la lingua fin dove potessi arrivare.
“Buonissimo” gli dissi.
Lui mi guardò eccitato e chiese il caffè per 2 e il conto.
“Per me niente caffè, voglio ancora il tuo sapore in bocca, grazie” e sorrisi.
Pagò e mentre stavo per uscire mi fermò dicendomi: “aspetta, saliamo, ho una camera prenotata qua”.
Entrammo dalla reception, Antonio salutò l’impiegato sganciandogli 10 euro di mancia e ricambiando i saluti ci augurò buona serata.
In ascensore Antonio mi baciò delicatamente sfiorandomi la bocca e disse: “sei stupenda”.
Arrivammo alla 404, era spaziosa un salottino all’ingresso e un letto kingsize in fondo, un bagno con jacuzzi già colma in temperatura e un terrazzino che dava sulla vallata molto suggestivo.
La camera era già stata abbellita per la serata, notai subito qualche candela profumata accesa e dello champagne con della frutta sopra il letto.
Andai diretta in bagno a fare pipì e sistemarmi mentre lui se ne andò a fumare sul terrazzo.
Quando uscii c’era della musica soft in sottofondo e lui seduto sul divanetto con 2 flutes di champagne in mano.. “alla nostra serata”
“Cin cin” risposi e lo baciai.
Sapeva di tabacco, di mozzicone spento però era eccitante sapere che ero la sua conquista, ero la sua preda, il suo bene prezioso, quello per cui aveva pagato chissà quanto e dovevo farlo contento, a tutti i costi. Lo dovevo fare.
Mi chiese di ballare per lui..
Feci qualche passo indietro e iniziai un ballo sensuale, ancheggiando piano paino per poi affondare i fianchi, toccandomi il corpo e il volto come durante un amplesso. Presi una banana dal cesto, la sbucciai e iniziai a succhiarla come fosse un cazzo.
“Spogliati” ordinò..
Iniziai dunque un lento spogliarello fissandolo negli occhi.
In primis tolsi la cintura, e voltandomi sfilai il vestito.
Rimasi subito in intimo, allora mi abbassai un poco per fargli notare il diamante che avevo da tutta la sera infilato nel sedere. Girai la testa e gli dissi sorridendo: “Vedi che l’ho indossato come promesso?”.
Lui si stava segando sulla poltrona mentre mi osservava fisso.
Mi girai verso di lui e slacciai il reggicalze, tolsi le scarpe e avvicinandomi gli misi un piede sul bracciolo della poltrona iniziando poi ad abbassare la calza, nel farlo mi avvicinavo al suo viso e mi riallontanai per sfilare anche l’altra.
Mi girai di nuovo e mi abbassai facendomi slacciare il reggiseno.
Tolsi anche quello.
Presi le scarpe e le indossai di nuovo, adoravo i tacchi e poi mi slanciano.
Mi inginocchiai e gattonando mi avvicinai al suo cazzo, a 20 cm chiesi: “Ora padrone?”
Con una mano mi spinse sul suo cazzo dicendomi “Ciuccia puttana”
Lo volevo come non mai, desideravo essere la schiava di qualcuno in questa maniera, tanto di dover pagare per il solo desiderio di avermi.
Aprii la bocca e riuscii a malapena a farlo entrare.
Era largo, duro, non molto lungo, sarà stato un 18 19 cm ma era robusto come lui, sapeva di uomo maschio senza tanti fronzoli e acidulo, parecchio acidulo.
Chiusi gli occhi un attimo e li riaprii fissandolo in volto, sorridevo ammiccante e lo facevo scivolare in gola.
Poi lo presi in mano e iniziai a leccarlo come un gelato sulla cappella, poi tutta l’asta fino le palle, solleticandogli lo scroto.
Con la musica, le candele era molto sexy.
Mi fermò, e spostandomi si alzò.
Mi prese la mano e mi mise sul letto girandomi a pecorina vicino al bordo, si spogliò e mi prese i fianchi accarezzandomi in culo e la schiena.
“Carino il tatuaggio, cosa rappresenta?”
“il mio lato femminile” risposi.
Spostò il perizoma e iniziò a leccare il damante del plug allungando poi sul mio sedere.
Lo tolse lentamente, mi girai verso di lui e se lo mise in bocca assaporandolo.
“Buono” disse.
Poi riprese a leccarmi il culo.
Mi piaceva e mentre godevo a occhi socchiusi vidi una scatola di cialis sul comodino, furbetto pensai, ma non gli dissi nulla.
Mi sfilò il perizoma, ero nuda con i tacchi e parrucca.
Inarcai la schiena affossando il volto sulle coperte.
Lui continuo a leccarmi scendendo fin quasi alle palle, con una mano invece mi aveva preso il cazzo e mi stava segando.
Si fermò un attimo e disse: “E pensare che non sapevo fossi un travestito, Luca non mi ha detto nulla, ti ho pagato per donna ma sei così bella ed eccitante che vali ogni singolo euro speso. Mi sono accorto del pacco solo quando ti stavi spogliando ma sai cosa, mi ha eccitato ancora di più”
Sorrisi per il complimento: “Chiedimi pure tutto quello che desideri” risposi ansimando.
“Ti voglio”
Mi prese per i fianchi e diresse il suo cazzo verso il mio fiorellino, sprofondò in me senza tanti complimenti, e iniziò da subito a scoparmi violentemente. Il mio corpo rimbalzava su quel letto morbido e le mie mani stringevano le coperte cercando di smorzare quel dolore iniziale che solo i passivi possono capire.
Gemevo.
Lui continuava affossando sempre più i suoi colpi, mi prese le spalle tirandomi verso di lui, baciandomi il collo. Poi scivolò con una mano sul mio cazzo e iniziò a segarmi. Era bellissimo.
Poi si fermo, mi girò verso di lui, “continua a segarti” mi disse.. Io lo feci mentre lui mi scopava guardandomi negli occhi semichiusi.
Io poco dopo, venni su di me, ma non smisi di segarmi, anzi. Lui invece continuava a pompare sicuramente grazie al cialis.
I suoi occhi si chiusero, inarcò la testa all’indietro e sentii che si fermò un istante.. era venuto.
Uscì da me e togliendo il preservativo mi disse di bere tutto, io lo presi e ingoiai.
Lo guardai in viso sorridendo con un dito in bocca.. “ti piace?” gli dissi.
“Da morire” rispose “è la prima volta con un ragazzo e mi sta piacendo un casino, vieni”.
Mi fece alzare e ci traferimmo sul terrazzo, lui accese una sigaretta offrendomela ma io rifiutai.
“Allora succhiamelo intanto” mi disse sorridendo.
Mi inginocchiai e lo presi in bocca. Era ancora durissimo con un forte sapore acido di sperma spento un po' dal mio profumo di miele delle doccette intime.
Quando ebbe finito mi prese, si mise sdraiato sul letto ed io a smorzacandela iniziavo a cavalcarlo.
Il mio cazzo che sbatteva tra la mia e la sua pancia copriva il rumore del suo cazzo che entrava ed usciva in me.
Chiusi gli occhi e mi godetti ogni attimo di quella scopata.
Fini con un suo gemito, e le sue mani che mi schiacciavano i fianchi sul suo cazzo.
Riaprii gli occhi e lo guardai, mi abbassai su di lui. “Sei stupendo gli dissi”
MI guardò dicendomi “lecchina” sorridendo.
“vado a farmi un bagno, mi vieni a lavare?”
“cero risposi”
Lui entrò nella vasca ed io nuda iniziai ad insaponarlo. Lui allungò la mano sul mio cazzo e disse: “ma lui che dice di tutto questo? Tutte le attenzioni per il tuo culo e lui sempre solo, che possiamo fargli?”
Io dissi: “e’ tuo, decidi te che farci, lo hai pagato”
Sorrise e mi fece mettere in piedi sulla vasca, lo prese in bocca e iniziò a farmi un pompino, il suo primo pompino a pagamento 😊
Si in effetti non era bravo per niente, però lo apprezzai e quando venni volle farsi sborrare in faccia.
Così feci, gli sborrai in faccia e ci piacque.
“leccami” mi disse.
Mi abbassai leccandolo e raccogliendo tutto il mio sperma.
Sorrise e disse: “dai ora facciamo un bagno insieme”
Mi accoccolai tra le sue braccia e baciandoci appassionatamente concludemmo al serata così in vasca.
Verso le 2, come da accordi con Luca, ci rivestimmo e mi riportò al parco da picnic del pub dei camionisti.
Mi baciò, “sei stupenda! E grazie”
“Grazie a te Antonio, sono stata benissimo”
Mi allungò 200 euro, “questi sono di mancia”
Sorrisi, ringraziai e scesi.
Antonio partì e arrivò Luca che ci osservava da lontano.
Salii in macchina e lui mi bacio dolcemente.
“Com’è andata?” chiese.
“Molto bene, credo di averlo soddisfatto. E’ stato carino ed educato e guarda mi ha lasciato anche una mancia”
“Allora devi essere stata davvero brava, che puttana che sei!”
Sorrise..
“Quanto ti ha dato per scoparmi?” gli chiesi.
“Non te lo dirò mai ma sappi che è una bella cifra per essere la prima volta”
Mi bastò questo. Tornammo al casolare, feci una doccia veloce e tornai a casa.
Mi addormentai subito, ero sfinita, eccitata, contenta, rilassata, puttana.
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