Barbiere mio
di
Klingsor
genere
gay
Sono adulto, vaccinato ed etero, ma da un po' di tempo mi sono accorto che andare a farmi fare la barba dal barbiere non solo mi piace ma mi eccita in una maniera tutta particolare, complice anche un autore di “erotici racconti”.
Quando il pennello comincia a scorrermi sul viso, intorno alla bocca, accarezzandomi e coprendomi di morbida, odorosa schiuma bianca, si scatenano in me riflessi incontrollabili.
Il pennello nella cultura asiatica è strumento per la pittura e la scrittura, dunque per l'introspezione psicologica, prolunga l'azione della mano e del braccio, è collegato direttamente al cervello, al conscio e all'inconscio, ma è anche strumento da trucco: morbida, sensuale carezza per il viso, distributore di sottili polveri cremose, profumate, colorate.
Per me ha cominciato ad essere il prolungamento di un pene e la sua schiuma che avvolge il viso e lo carezza: la crema da barba, è diventata un'emulsione di sperma.
La prima volta accadde in un piccolo paese dell'entroterra napoletano: il barbiere - si chiamava Oreste - aveva un modo particolare di far girare il pennello e la sua schiuma sul mio viso, di insistere con giri viziosi intorno alla bocca, con abili scivolate ed inusitate soste sulle labbra ed ancor piu subdole asportazioni della schiuma con dita carezzevoli e insinuanti.
In un flash della mia fantasia il barbiere mi diceva: “Ti faccio la barba solo se ti fai fare anche il culo!”
Il risultato fu un'erezione persistente e la tentazione irresistibile di allungare una mano verso il suo sesso .
Lo feci e...trovarlo duro, anch'esso in piena erezione, fu una sorpresa che mi fece oscillare per un lungo istante fra la gioia e il panico, ma faceva caldo, l'atmosfera era calda e la libidine pure.
Io ero in pantaloni, camicia e sandali, Oreste, il barbiere, era in camice e canottiera e il negozio silenzioso e deserto:
Vuole passare sul retro? - Disse lui, soltanto, e io, imbranatissimo, ma eccitato:
Mi pare un'ottima idea! - Avevo ancora il viso completamente insaponato.
Chi avesse spiato la scena da fuori avrebbe capito perfettamente cosa stava per succedere nel retrobottega.
Avevo ancora il lenzuolo intorno al collo quando Oreste comiciò a farmi cadere calzoni e boxer insieme e, non so bene in quale ordine, io facevo la stessa cosa con i suoi calzoni e le sue mutande.
Entrabi in piedi, i due sessi in completa erezione si toccavano, sbattevano l'uno sull'altro, come due spade che si accarezzano, prima di dare o ricevere l'affondo, ed immergersi, frenetiche nella carne inerme e nuda.
Una poltrona si trovava anche lì e Oreste mi vi spinse e mi ci fece sdraiare, poi si voltò a frugare in un cassetto. Tornò subito davanti a me, infilandosi un preservativo; mi aprì quasi con violenza le gambe e cominciò ad insalivarmi lo sfintere e a penetrarlo con dita prepotenti, senza la minima esitazione.
Ero completamente succube ed al bordo di un parossistico orgasmo. Non so come feci a trattenere l'immediata esplosione del seme, credo che la voglia di prolungare al massimo lo sprofondare in quel nuovo, sorprendente e quasi spaventoso piacere fosse la risultante ultima del tabù omosessuale in cui siamo cresciuti tutti . Oreste cominciò a giocare col suo cazzo fra le mie cosce, mi frustava il buco con piccoli colpi che me lo facevano contrarre, tornava ad insalivarmi e penetrarmi con tre dita, provavo dolore e piacere insieme, guardavo il suo cazzo ciondolare minaccioso e stringevo l'ano intorno alle sue dita e le sue dita continuarono a torturarmi fino a quando ottennero che il mio buco iniziasse ad avere una sorta di contrazioni e rilasciamenti regolari, quasi una pulsazione.
Allora tornò a picchiettarmi l' ano con un membro divenuto un grosso cetriolo, che di colpo Affondò tutto dentro. Non ricordo di aver provato alcun dolore, solo una così intensa fitta di piacere che fu subito sperma.
Il primo schizzo partì in verticale e mi ricadde sul petto, poi Oreste mi piegò il pene sul ventre e mi fece continuare ad eiaculare sulla pancia. Lui intanto mi chiavava al ritmo di un tamburo tribale.
Provavo un piacere simile al deliquio, allo svenimento e mugolavo come un animale, per non urlare.
Oreste mi scopava in silenzio, concentrato sulla propria voglia di godere ed il suo cazzo era come un martello pneumatico che batteva sempre più a fondo, pompando liquido dalla mia prostata come latte dalle poppe di una vacca.
Mi accorsi che stava venendo per il fiotto caldo, che sentii dentro, nonostante il preservativo, e per il ritmo che andava attenuandosi e scomponendosi in movimenti più disordinati.
Si muoveva quasi in senso rotatorio e soffiava dalla bocca un fiato frenetico con piccoli suoni strozzati.
Non ci eravamo detti una parola per tutto il tempo del coito,immersi ciascuno nella propria libidine.
Mi sono fatto penetrare come una femmina! - Pensai.
Adesso ti metto in cinta questa fica che sballa come un frullatore! - Disse Oreste tirando fuori il cazzo dal mio ano e dal preservativo.
Ma tu volevi un culo o una fica? - Chiesi quasi offeso.
Ridacchiò. Il preservativo era rimasto dentro e Oreste lo estrasse lentamente, strappandomi un lungo mugolio soffocato. Naturalmente la punta era sporca, ma Oreste prese un fazzolettino di carta, la afferrò con quello, lo rovesciò e mi fece sgocciolare tutto lo sperma in faccia, nella schiuma da barba che ancora la copriva.
Non avevo notato che si fosse portato dietro concolina e pennello, ma li vidi riapparire sulla mensola accanto alla poltrona, quando Oreste tornò ad impugnarlo.
E fu con quello che riprese a farmi la barba, mescolando sapone e sperma, passandomelo imperiosamente sulle labbra e invitandomi con una insistita carezza ad aprirle.
Lecca e dimmi se ti piace!
Mmmm...
Poi il pennello cominciò a scorrermi sul petto e sul ventre raccogliendo il mio sperma, che era colato anche su fianchi e pube. Mi stava insaponando tutto ed il pennello scorreva dal pelo pubico a quello pettorale alla bocca, senza soluzione di continuità:
Alza le braccia che ti depilo anche le ascelle!
Depilami tutto...si... e fammi venire ancora... scopami ancora, ancora...hhhhkkksssssiiii...
Non ti preoccupare, ti farò bere tutta la sborra che vuoi!
E mentre mi insaponava anche il pube ricominciò a fottermi con prepotenza e... da allora sono sempre in cerca di altri barbieri lussuriosi e compiacenti. Insomma se ti senti barbiere...fatti sotto!!!
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