Io, mio figlio e la nostra storia d'amore cap 1

di
genere
incesti

Sono Elena, una donna di 43 che insieme a mio figlio Alessio ho deciso di raccontarvi a capitoli la nostra relazione,una storia che dura da ormai 10 anni. Non sono bravissima a scrivere, questo è il mio primo tentativo e mi scuso per eventuali errori. Nei commenti ditemi cosa ne pensate di come ho scritto il primo capitolo, se non vi piace contatterò un ghostwriter. Se avete domande o curiosità su di noi fatele pure nei commenti che poi rispondiamo nel prossimo capitolo.



Sono nata nel 1977, in un piccolo paesino del nord dell'Albania ai confini della povertà e dell'arretratezza sociale. Alla tenera età di 16 anni la mia famiglia mi ha trovato un uomo più grande e mi hanno costretta a sposarlo, inutile precisare che non provavo assolutamente nulla per lui; anzi era molto severo e ai limiti della violenza fisica. A 16 anni sono rimasta incinta e finalmente iniziavo a trovare un senso reale nella mia vita, portavo al grembo un bambino; da quando ho scoperto che sarei diventata mamma ho iniziato a vedere con un altro filtro il luogo in cui vivevo: un villaggio sperduto tra le montagne dell'Albania, una famiglia povera con zero possibilità per il futuro di mio figlio e un padre violento ubriacone. Insieme a mia cugina elaborai il modo per scappare da quel posto e finalmente dopo 6 mesi che mio figlio era nato, siamo scappati con dei passaporti falsi verso l'Italia. Da quel giorno abbiamo cambiato vita, ci siamo lasciati alle spalle il passato per cercare fortuna in un nuovo mondo con dei nuovi nomi e tanta voglia di avere un futuro più roseo. I primi anni furono difficilissimi, dormivamo in un convento di gentilissime suore, mi insegnarono l'italiano e mi aiutarono a trovare lavoro. Grazie al loro amorevole aiuto in meno di 3 anni ero autonoma con una mia casa e un lavoro. Negli anni le cose migliorarono molto: avevo un lavoro appagante, stabilità economica, una vita sociale e un bellissimo figlio che cresceva; ero perfettamente integrata nella società e non potevo chiedere assolutamente nulla di meglio.Il rapporto con mio figlio Alessio è sempre stato abbastanza normale, non direi il classico rapporto madre-figlio perché la poca differenza di età tra noi due ci ha permesso di condividere più tempo insieme fino a diventare anche dei buoni amici.

Tra noi due non era mai successo nulla di strano finché 10 anni fa non siamo andati in vacanza a Paros in Grecia.La sera del secondo giorno abbiamo fatto un giro per le vie strette di paese tra i negozi, bar e ristoranti. Ci siamo fermati in un piccolo negozietto di souvenir, volevamo solo curiosare e iniziammo a parlare del più e del meno con la proprietaria, una donna bassa e baffutella di 50 anni molto simpatica. In modo ironico fece finta di scambiarci per una coppia e sempre in modo ironico, senza malizia, confermai la sua teoria. Appena usciti Alessio iniziò a ridere su ciò che avevamo detto, non aveva colto l'ironia e inizió a dire cose del tipo :"ti immagini noi due una coppia? Hahahahaha". Peró iniziai a notare dei comportamenti leggermente diversi da quel momento, per strada mi teneva per il braccio e mi disse che quella sera ero bellissima. Non c'era nulla di male in tutto ciò tranne che vedevo una leggera malizia nello sguardo di Alessio, da come mi stava guardando sapevo che non era come le altre volte.

Il giorno dopo siamo andati in spiaggia, era una giornata normale di mare; finché decisi di fare una camminata lungo la spiaggia. Ritornai dopo 40 minuti e subito da lontano notai mio figlio che stava parlando con i vicini di ombrellone e di stanza, una coppia sui 30/35 anni; appena mi avvicinai all'ombrellone sentii mio figlio dire :"Amore, stavo raccontando a questa coppia come ci siamo conosciuti e messi insieme". In quel momento mi sentii veramente scossa, non sapevo assolutamente che dire o fare. Decisi di tenere il gioco soprattutto per vergogna di dire che in realtà eravamo madre e figlio. Loro erano molto curiosi, ci pensavano una coppia a cui non interessava l'età e che si amava ecc. Mentre parlavamo Alessio mi fece molti complimenti davanti a loro e in un momento appoggió la sua mano sulle mie cosce, per un secondo lo guardai male e subito tolse la mano. Alla fine la coppia ci invitó a cena tutti insieme, non feci neanche in tempo di raccontare una scusa che Alessio accettó subito.
In camera mi arrabbiai con mio figlio, volevo delle risposte per ciò che era successo. Lui si giustificó dicendo di averlo fatto per scherzo e per noia, alla fine dopo 1 ora di conversazione mi convinse a venire.

A cena tutto normale, era una serata piacevole in un elegante ristorante in cui suonavano dal vivo. Nel mentre parlavamo con questa coppia e raccontavamo bugie su bugie, inizió a piacermi veramente molto, in quel momento potevo essere chiunque e decidere cosa fosse o non fosse successo nella mia vita.Alessio mi appoggió la mano sulle cosce ma non dissi nulla, ero troppo presa a raccontare una mia ideale vita e in quel momento ero calata così tanto nella parte che non ci feci molto caso, non nascondo che il vino fece la sua parte.Mio figlio fece scendere sempre di più la sua mano verso l'Interno coscia finché non sentii dei brividi, mi alzai subito e decisi di andare in bagno. Iniziai a fissarmi allo specchio e a pensare a ciò che era successo, ero turbata perché quello era un brivido di eccitazione. Mi feci coraggio e decisi di uscire e convincere Alessio che non stavo bene e che volevo ritornare in hotel.

Appena ritornai mio figlio aveva in mano una rosa che aveva appena comprato e mi disse :"mia cara amata, mi concedi un ballo?" Non so perché ma dissi di sì senza pensarci, stavamo ballando un lento, nel mentre Alessio mi faceva dei complimenti e io semplicemente ridevo. In quel momento ero stranamente felice, non provavo quel senso di spensieratezza da molto tempo, ero libera dai problemi della vita. Finché mio figlio non mi bació, in quel istante il tempo si fermò, era surreale per me ciò che era successo : mio figlio non solo mi bació con una naturalezza ma io mi eccitai come non mai in quel momento.Quando quell'istante finì, ci guardammo negli occhi come due innamorati, giuro ma è come se dopo il bacio mi fossi assolutamente dimenticata che Alessio era mio figlio. In quel momento ero felice come non mai, vedevo Alessio non come figlio ma come partner.

Decidemmo di fare una passeggiata tutti e 4 insieme; non ero più in me come se fossi drogata dall'eccitazione di ciò che stava succedendo. Io e Alessio camminavamo per strada come una normalissima coppia, mano nella mano, ogni tanto ci davamo un bacio a stampo e qualche volta allungava la sua mano sui miei fianchi. Ci salutammo con l'altra coppia all'entrata dell'hotel, loro andavano in discoteca e noi non ne avevamo assolutamente voglia. Appena siamo rimasti soli non parlammo, eravamo imbarazzati, non c'era più la scusa di dover fingere di stare insieme. In ascensore non sapevo che dire o fare fino al momento in cui mio figlio mi disse che ero bellissima in quel momento, in quell'istante è come se si fosse riaccesa la fiamma dell'eccitazione di prima e ci siamo baciati finché non siamo arrivati al nostro piano...
scritto il
2020-11-28
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