La prima volta di Daisy

di
genere
trans

Erano le vacanze di pasqua di qualche anno fa, studiavo all'estero e vivevo in famiglia. Il posto era remoto ma a quell'età non mi disturbava affatto. Un amico lavorava in un allevamento di cani, il proprietario, un certo Dosson aveva circa 70 anni, alto circa 180, capelli bianchi e fisico ben messo. Lo conobbi per caso un giorno che facevo compagnia al mio amico all'allevamento, fu gentile e scambiammo qualche battuta. poi non lo rividi per un po, fino a quando il mio amico che lavorava per lui mi chiamò chiedendomi se per caso avevo voglia di accompagnare Dosson per un viaggio di lavoro, acquisto di alcuni cani, perché lui non poteva.

Per me era un'ottima occasione per vedere cose nuove, cosi di buon grado accettai, lo dissi alla mia famiglia ospite e preparai uno zaino con il cambio per alcuni giorni.
Gia da tempo mi dilettavo in privatissimo ad indossare indumenti intimi femminili, mi infilavo ciò che trovavo, calze, mutandine, reggiseni di mia sorella, mi guardavo allo specchio e mi masturbavo fingendo e sognando di essere un ragazza. a volte mi penetravo con oggetti di fortuna. Dopo averlo fatto provavo molta vergogna. Erano come turbe sessuali che sparivano e tornavano sempre più spesso.
Dosson fu subito molto gentile, viaggiammo tutto il giorno per poi fermarci in un allevamento per vedere dei cani, ripartimmo poco dopo e mi disse che avremmo dormito in qualche motel. Il primo timido approccio che fece fu in un bagno dell'autostrada, facevamo pipi insieme e allungo palesemente lo sguardo per vedere il mio pisello.
Arrivati in hotel usci dalla reception dicendo che era rimesta una sola stanza, che avremo dovuto dividere. Non mi preoccupai più di tanto, il mio pensiero era ancora altrove. Arrivati in camera, con mia grande sorpresa vidi un solo grande letto, e li inizia a pensare... con grande vergogna, stranamente, i miei strani pensieri si fecero strada, accarezzai per un millisecondo un'idea strana, ma subito passai oltre.
Non mi ero ancora reso conto del pasticcio a cui andavo incontro. Io ero molto giovane e carino, pelle scura, fisico asciutto, circa 170 cm.

Dopo esserci sistemati iniziò l'attacco di Dosson. Mi disse che aveva comprato delle lingerie per la sua fidanzata ma che non era sicuro della taglia, mi chiese se volevo cortesemente provarle visto che a suo dire avevo la stessa taglia di lei. Il cuore mi arrivò in gola, lo stomaco in subbuglio, le gambe mi tremavano. La cosa mi colse di sorpresa ma capii al volo che forse era giunta la mia occasione per far diventare realtà il mio sogno. Lui non dava nessun segno di turbamento, lo chiese gentilmente come una cosa normale, mi diede la busta in mano e mi indicò il bagno. Andai, mi chiusi dentro, mi veniva quasi da vomitare per l'agitazione. La busta conteneva delle coulottes blu, calze autoreggenti abbinate, reggiseno e un top di seta. C'erano anche delle scarpe, un decoltè nero di vernice. Indossai tutto con un fiatone tremendo, ero preoccupatissimo per quello che stavo facendo, mi veniva da piangere, ma allo stesso tempo sentivo che mi stavo trasformando. Mi guardai allo specchio, ero perfetta, non un pelo, proprio una bella fighetta. Quando uscii ero pieno di vergogna, ma eccitatissima, sentivo il buchino come fosse una vagina, si bagnava ed era caldissimo e morbido. lui mi venne incontro e mi abbracciò cominciando a baciarmi in bocca. La sua lingua era enorme, mi soffocava, le sue mani scendevano dietro e le dita iniziavano ad esplorare il mio sederino. Subito sentii che era eccitato ma non feci in tempo ad abbassare le mani che lui mi prese per le spalle, mi girò e mi condusse accanto al bordo del lettone. Mi fece piegare in avanti, mi sposto le gambe che neanche riuscivo a muovere e mi trovai in ginocchio a terra con la pancia sul letto. A quel punto presi l'iniziativa di allargare le mie belle gambine mostrando il mio sederino al meglio. Lui inizio con la lingua a leccare come fossi femmina, leccava e la infilava dentro, con il dito esplorava a fondo, capii che stava preparando il buchino per cose più serie. Ricordo che sentii la cappella appoggiarsi e spingere, io allargavo le gambe e alzavo il sedere da brava troietta, spingeva forte e io anche nel senso opposto fino a quando entrò, prima la cappella, poi inizio a pompare piano fino a quando entrò tuttotutto. Mi sbatteva ed ansimava, era eccitatissimo, si vedeva che non poteva resistere e che probabilmente aspettava quel momento da molto tempo. Pompava forte, mi tirò indietro con la faccia sul pavimento e il sedere all'insù, mi salì sopra accovacciato e inizio a chiavarmi ancora più forte, dentro e fuori dentro e fuori, io godevo come una femmina pensando a questo signore anziano al quale avevo fatto diventare il cazzo durissimo, mi sentivo realizzato, ero una vera femmina eccitante. Mi scopò a lungo, tipico degli anziani, avevo il buco cosi largo che che quando usciva e rientrava quasi non lo sentivo più. Poi gli si ingrosso la cappella e sentii che stava per venire, mi chiamava con un nome di donna, Daisy, andava sempre più forte fino a quando mi riempii di sborra mentre continuava a pompare, usciva tutta, colava fuori mentre continuava a pompare. Mi sentivo una vera cagna, orgogliosa di quell'erezione, ero stato io a provocarla. Quando ebbe finito volle umiliarmi con mia grande eccitazione, mi portò in bagno e mi pisciò addosso.
La notte prosegui con lezione di pompini, sege leccate di culo, mi scherniva e mi derideva, mi chiamava cagna in calore e io ubbidivo eccitatissima. Mi svegliai il giorno dopo praticamente ricoperta di sborra, in faccia sul sedere, dappertutto, Mi ricordo che dormii sul suo petto come una fidanzatina, con il sederino fuori dalle coperte sempre pronto all'uso, ero eccitatissima e penso che ebbi il mio primo orgasmo anale quella notte. Non lo vidi mai più ma ancora mi faccio delle gran seghe a raccontare questa storia.
di
scritto il
2020-12-24
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