Colazione

di
genere
etero

Non è ancora l'alba è inverno c'è buio sgattaiolo dal letto coniugale in silenzio accendo la macchina del caffè iniziando a pensare alla mia colazione. Mentre mi trucco pregusto il momento in cui arriverò sotto casa tua. Ieri ho messo di nascosto nel cassetto del como' in corridoio quel completo tutto di pizzo che mi hai regalato, e le autoreggenti con la balza alta di Philippe che ti piacciono sotto le dita. Decido di non mettere altro, mi trucco velocemente infilo il cappotto blu elettrico e gli stivali aderenti tacco 11. I vestiti in un sacchetto, lo scooter. Fa freddo mi tremano le braccia ma in mezzo alle gambe sono rovente. Arrivo come sempre troppo birrosa e saluto il ragazzo del quinto piano con quel cucciolo di bracco tedesco timidissimo. Al portone sento che mi apri. Non ti avevo detto che sarei passata ma tu sai che potrebbe succedere come no e stai con l'orecchio teso. Ogni mattina. Salgo e ti trovo appena docciato con l'accappatoio bianco, bello come una statua Greca. Musica di sottofondo. Ci proviamo come sempre a fare una minima pantomima di come stai vuoi un caffè ma intravedi dal cappotto appena scostato che non porto la gonna e ci scambiamo quello sguardo. Vedo l'erezione. Mi prendi di peso e mi porti in camera. Tremo ancora faceva un freddo cane e forse ci vorrebbero dei preliminari ma non ci riusciamo mai a fare i preliminari e me lo pianti dentro e inizi a scoparmi prima la fica poi la bocca. Stai sopra tu mi blocchi le mani ti sfili la cintura dell'accappatoio e senza smettere di scoparmi fino in fondo alla gola dopo avermi tolto il reggiseno mi leghi i polsi alla testiera del letto. Forte. È ruvida stringe. Inizi a torturarmi negando la tua cappella lasciandomela solo appena leccare e poi tirandoti indietro mentre mi tocchi il clitoride e lo prendi a schiaffetti. Inarco la schiena ti guardo mi guardi riinizi a scoparmi e vengo prepotentemente. Sussulto. Ricominci a scoparmi la bocca sempre più forte. Il lenzuolo mi sfrega il clitoride mentre lo fai e muovo il bacino. Te ne accorgi e mi dai della Troia. Vengo di nuovo, mentre mi inondi la gola di sperma caldo. Restiamo a guardarci ogni volta come se ci stupisse e ci lasciasse increduli realizzare quanto siamo.
Mi vesto veloce e corro a lavorare sapendo di sesso in ogni centimetro quadrato di pelle. Il mio capo commentera' che sono di ottimo umore.
scritto il
2021-01-01
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