In un liquido
di
Dalia Triamo
genere
feticismo
Sono satura del mondo in cui viviamo,stanca del vuoto che molte volte le persone creano intorno e dentro di loro.Sono Dalia,donna dagli occhi grigi con i capelli fragili e morbidi,desideravo un compagno da anni per trovare quel pezzo mancante dei miei sogni feticisti e lui ha soddisfatto le mie voglie. Warren lascia correre su di me le sue fantasie,le moltiplica e le stringe.Stasera tornerà da Roma solo per una notte.
Sono già in fermento.Sento quel pulsare impazzito fra la mia vagina e il mio seno,sento lui ed è come morire e rinascere.
Sono le otto,sta arrivando,la mia casa è in penombra,odio le luci troppo alte,sono sulla sedia e a tratti mi struscio vicino al bordo immaginando sia il suo pene...i suoi occhi ..la sua bocca..estasi e dolore. Apro. Mi prende con le sue braccia. Il patto è non spiaccicare una sola parola.Mi butta in terra tenendomi le caviglie. Non si leva nemmeno i jeans neri,solo la cintola e la t-shirt. Sono senza veli,sua,non posso parlare,vietato,posso solo urlare dentro mentre mi penetra ed esce,guardandomi con passione assoluta.Posso solo stringere la sua pelle fino a lasciare che il sangue scorra sulla sua schiena tatuata. Resto ferma,mi benda la bocca,gli occhi,le caviglie,mi stuzzica con la sua lingua e si ritira,un crescendo di pazzia sale in me,sento le mie labbra in fiamme,fa male!Continua!Desideravo queste frustate da due settimane,desideravo essere presa fino allo sfinimento...Non vedo cosa sta tramando,i miei capezzoli si gonfiano davanti a lui che si diverte a comprimere fino al massimo del dolore per farli scoppiare.. e,rido,mi piace,non so cosa sia il delirio ma ci sono vicina. Mi attacco a lui,sono trepidante,ci avvolgiamo, riesco finalmente ad averlo tutto dentro di me,è buio ma lo sento,dentro e fuori...
Warren esce mentre il suo sperma mi ricopre,ora se ne andrà,come fa sempre. E non mi libererà. Lo farò io mentre mi masturbo pensando ai suoi passi mentre va via.
Sono già in fermento.Sento quel pulsare impazzito fra la mia vagina e il mio seno,sento lui ed è come morire e rinascere.
Sono le otto,sta arrivando,la mia casa è in penombra,odio le luci troppo alte,sono sulla sedia e a tratti mi struscio vicino al bordo immaginando sia il suo pene...i suoi occhi ..la sua bocca..estasi e dolore. Apro. Mi prende con le sue braccia. Il patto è non spiaccicare una sola parola.Mi butta in terra tenendomi le caviglie. Non si leva nemmeno i jeans neri,solo la cintola e la t-shirt. Sono senza veli,sua,non posso parlare,vietato,posso solo urlare dentro mentre mi penetra ed esce,guardandomi con passione assoluta.Posso solo stringere la sua pelle fino a lasciare che il sangue scorra sulla sua schiena tatuata. Resto ferma,mi benda la bocca,gli occhi,le caviglie,mi stuzzica con la sua lingua e si ritira,un crescendo di pazzia sale in me,sento le mie labbra in fiamme,fa male!Continua!Desideravo queste frustate da due settimane,desideravo essere presa fino allo sfinimento...Non vedo cosa sta tramando,i miei capezzoli si gonfiano davanti a lui che si diverte a comprimere fino al massimo del dolore per farli scoppiare.. e,rido,mi piace,non so cosa sia il delirio ma ci sono vicina. Mi attacco a lui,sono trepidante,ci avvolgiamo, riesco finalmente ad averlo tutto dentro di me,è buio ma lo sento,dentro e fuori...
Warren esce mentre il suo sperma mi ricopre,ora se ne andrà,come fa sempre. E non mi libererà. Lo farò io mentre mi masturbo pensando ai suoi passi mentre va via.
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