La storia di Manuela: Introduzione

di
genere
dominazione

Claudio prese in mano il suo cellulare, era ancora pomeriggio presto quindi probabilmente avrebbe trovato attaccato , squillò a lungo, fino a quando una voce gli rispose “ qui studio del dott. Alberti, cosa posso fare ?” , “si salve “ disse con voce esitante “ volevo prenotare una visita per mia moglie Manuela” , “ guardi se per lei va bene possiamo fare domani “ disse quella, “ ehm si certo !” Disse quello, “allora a domani”.

Manuela fino a qualche tempo fa non avrebbe mai pensato che avrebbe avuto bisogno di un psicologo, per capire come far continuare la relazione con Claudio. Lo aveva conosciuto il primo anno di università, era un po’ più alto di lei, anche se non ci voleva molto visto il suo 1,60, un bel fisico non palestrato ma ecco che non lasciava indifferente, anche lei non era male ma ora dopo aver avuto un figlio , era leggermente ingrassata e le sue tette avevano aggiunto una taglia, non era male visto che ora aveva una terza ma erano un po’ mosce , il risvolto della medaglia delle poppate. Mentre lei era mora lui era più chiaro di capelli , non sapeva bene cosa l’aveva catturata , fatto sta che dopo pochi appuntamenti si erano messo insieme. Lei non era una bomba del sesso, anzi cercava in maniera schiva di farsi andare bene tutto, anche perché era il primo uomo per lei ma anche lui poco esperto e per non forzarla aveva sempre ripiegato a una classica missionaria, anche se qualche pompino e pecorina riuscì a farla il buon Claudio. Dopo la nascita di Alberto però le cose erano rallentate, il sesso era sporadico e a dirla tutta nemmeno intenso, forse perché lei ormai si sentiva una mamma più che una moglie, perché Claudio nemmeno insisteva più di tanto per cambiare le cose sta di fatto che quando arrivava il momento di farlo ormai era più per prassi che per voglia. Manuela temeva sempre di più che Claudio stufo di quella monotonia si potesse invaghire di qualche collega, visto che lavorando per un uffici di collaborazione, le occasioni non mancavano . Così parlando con una amica aveva sentito parlare di questo psicologo il dott Alberti , non lo conosceva bene ma da quanto gli aveva detto quella era specializzato nel campo della sessualità. Prima però di chiamarlo Manuela volle prima parlarne con Claudio , mentre cenavano disse “Caro ti vedo sempre annoiato quando lo facciamo, e ho paura di perderti e sai quanto tengo a te”, Claudio si accigliò e disse “ lo so ma non ho mai voluto insistere nel voler fare alcune cose, ti vedevo in difficoltà e non volevo forzarti “ , Manuela sorrise e disse “ amore lo so e per questo ho preso una decisione, voglio sbloccarmi mentalmente, quindi ho chiamato la mia Clara e mi ha suggerito un psicologo molto esperto su queste cose “, Claudio rimase sbalordito e stupito e rispose “ se pensi ti possa aiutare chiamalo “, Manuela lo guardò un po’ dispiaciuta , in quanto confermava indirettamente che era stufo del solito sesso.

Nonostante fosse stata lei a smuovere le acque del loro rapporto, era Claudio ora che chiedeva se avesse chiamato o meno il dottore, anche questo entusiasmo si era visto a letto, ma vedendo che più passavano i giorni e più Manuela rimaneva timorosa nel chiamare lo psicologo e più di nuovo la voglia di Claudio si affievoliva , finché una sera Manuela iniziò a spogliarsi per farlo e vedendo Claudio pronto per ricevere almeno un pompino, al suo “ dai amore facciamo come sempre “, quello sbotto e disse “ basta domani lo chiamo io quel dottore” e si rivesti mettendosi a dormire.
Ora aspettava che Manuela rientrasse a casa, era abituato a tenere d’occhio Alberto quando quella era fuori casa, soprattutto per la spesa , era sicuro che quella avrebbe avuto qualcosa da dire ma ormai aveva deciso, voleva che la loro sessualità si evolvesse. Manuela quando rientrò vide che Claudio era molto pensieroso, così prima sistemo le cose e poi andò da lui e chiese “ problemi?” , “ ho chiamato lo psicologo... hai appuntamento domani mattina “ disse Claudio tutto di un fiato, “ cosa?.. ma ormai andava meglio il sesso no?” Chiese tra l’arrabbiato e il timore, “ si ma perché sapevamo che avresti fatto qualcosa ....invece ancora niente , non so allora se tieni a noi”, “ certo amore soprattutto a te lo sai” disse quella con voce debole , “ e allora domani vai lì , fallo per me” si alzò e la baciò andando poi a cucinare.

Il mattino dopo Manuela era davvero agitata, rimase almeno mezz’ora a contemplare su cosa indossare, era indecisa se mettersi vestita sobria per non apparire magari una ninfomane o più elegante e provocante per apparire meno santarellina o peggio una vergine. Decise alla fine di mettersi il classico jeans e maglietta, scarpe basse e trucco leggero. Pian piano che si avvicinava il momento di uscire gli venivano sempre più dubbi, fino a pensare che a far credere a Claudio che ci fosse andata non era difficile, però gli tornarono in mente le sue stesse parole “ lo faccio per noi” e quello fu lo stimolo che servi per farla uscire. La fortuna era che lo studio non era tanto lontano ma allo stesso tempo isolato, era in una struttura curata con giardino, quello che notava era che facevano molti servizi sia per giovani che per adulti. Quando entrò si trovò subito davanti la segretaria, aveva alle spalle una libreria, notò che erano molto espliciti nel loro contenuto. “Salve! Posso esserle utile in qualche modo? “ chiese la segretaria , che era una ragazza piuttosto giovane , era bionda con gli occhi verdi, un bel viso ma allo stesso tempo aveva uno sguardo deciso, “ ehm sono qui per l’appuntamento con il dott Alberti” disse Manuela nervosa , quella la guardò per un secondo e disse “ bene attenda all’ingresso “. Nervosamente Manuela si mise lì e aspettò un po’ quando finalmente si apri la porta dello studio, uscì un uomo sarà stato sulla sessantina forse più , un po’ trasandato nel vestirsi, aveva pochi capelli bianchi e unti , occhi marroni e un viso non proprio lineare insomma non era estetisticamente bello , salutò un altro uomo e poi guardò Manuela e disse “ prego si accomodi “.

Lo studio era grande, aveva una grossa libreria dietro la scrivania, una poltrona in pelle , in altra semi piegata e la classica da psicologo Manuela, non sapeva il nome specifico , ma avendo visto molti film l’aveva riconosciuta, l’uomo si mise a sedere dietro la scrivania, e disse “ prego si accomodi la sua voce era un po’ strascicata e il suo sguardo era fisso su di lei, Manuela si senti leggermente in soggezione e con titubanza si sede in una delle sedie vicino la scrivania.
“ posso chiederle prima di tutto il suo nome?” Chiese l’uomo prendendo un foglio , “ ehm si certo sono Manuela “ disse quella, “ bene , quanti rapporti ha con suo marito?” Chiese sereno quello “ eehm ecco... non so ... forse uno al giorno!” Disse quella imbarazzata, quello la guardò e chiese “ rapporto sempre nella stessa posizione o no?” , quella sempre più a disagio “ sempre la stessa...” , “ mmm immaginavo...si fa vedere volontariamente nuda o glielo deve chiedere?” Disse quello con la stessa non chalance. Manuela era sempre più a disagio quelle domande la umiliavano soprattutto per il modo che erano poste, come a dire che se era lì era colpa sua, “ solo quando lo facciamo “ disse quella. Quello scrisse e poggiò la penna e chiese “ perché è venuta qui?” , “ temo che si possa stufare e quindi lo faccio per il nostro rapporto “ disse quella per la prima volta decisa, quello sorrise e disse “ bene allora per prima cosa si alzi in piedi e si metta nuda” . Quella rimase esterrefatta, non aveva la minima intenzione di mostrarsi nuda davanti a quello, ma non poteva abbandonare la sessione, dopotutto era vero lo faceva per Claudio. Così con non poco imbarazzo si alzò e piano piano iniziò a sfilare i suoi indumenti e lì lasciò cadere a terra. “ anche le scarpe mi raccomando “ disse quello che la continuava a fissare deciso, quella si sfilò anche quelle , ora metteva in mostra la sua terza di seno e la sua vagina con un po’ di peli davanti a uno sconosciuto. Quello si alzò e gli girò intorno e disse “ è troppo rigida, si rilassi “ , Manuela dall’ imbarazzo tremava , era tesa come una corda di vìolino. Quello allora prese dal cassetto una molletta e con un colpo deciso la attaccò al bozzetto della tetta destra, quella subito urlò e si allontanò. “ come vede a lei piace mostrarsi in realtà “ disse quello sorridente , quella con le lacrime agli occhi disse “ lei è pazzo!” , “ no signora guardi lei stessa” disse quello, Manuela abbassò lo sguardo e rimase spiazzata i suo bozzetti erano come viti da quanto erano rigidi . 
“ bene e ora a noi... posso aiutarla ma noto in lei una chiusura totale verso qualsiasi cosa abbia a che fare con il suo corpo... ci vorranno tantissime sessioni , ma vedra che alla fine il rapporto con il suo marito tornerà stabile” disse quello rilassato appoggiato alla scrivania senza staccare gli occhi da Manuela. Quella era così tesa che non riuscì a capire bene tutto il discorso ma sentendo che ciò l’avrebbe aiutata con il marito chiese “ quante volte dovrò venire?” , quello si accigliò e disse “ al momento direi una volta a settimana “ , “ va... va bene si... mi posso rivestire?” Chiese speranzosa, “ no ... deve abituarsi a godere della sua nudità per prima cosa, ogni volta che entrerà dovrà mettersi nuda” , Manuela fu sconcertata e rimase basita. In quel momento quello si mosse e attaccò in altra molletta questa volta all’altro bozzetto. Manuela gridò sentire quella pressione sulle sue tette era doloroso, ma allo stesso tempo davvero eccitante, “ bene lo stimolo di base abbiamo capito è quello di dover rompere gli schemi “ disse quello tornando verso la scrivania, Manuela temendo un altra molletta disse “ basta mollette mi fanno male “ , quello la guardò e disse “ ma la fanno anche eccitare” , indicò la vagina di quella che effettivamente grondava liquidi. Manuela non capiva cosa stesse succedendo ma voleva solo uscire di lì e scappare, ma quello non era della stessa idea in quanto disse “ ora voglio che prova sfilarle” , quella sperando che significasse che la sessione era finita andò decisa ma appena le toccò una scossa di eccitamento la pervase, possibile che provava piacere con quelle cose? Al secondo tentativo riuscì a sfilarle , le diede a quello è disse “ bene può andare, riferisca alla mia segretaria “.

Manuela quando uscì da lì era stranita è confusa andò diretta dalla segreteria e gli disse “ devo prenotare una seconda sessione con il dottore “ , quella la guardò con sorriso un po’ beffardo e disse “ ovviamente... paghi prima questa, 150€ più 50€ per ordine del medico “ , quella di senti come umiliata doppiamente, avrebbe dovuto non solo pagare ma anche di più per essere stata umiliata, lasciò lì i 200€, prese la ricevuta e quella le disse “ lunedi prossimo sempre di mattina” , “ va bene “ disse seccata Manuela e se ne andò.

Cap 2
Il resto della settimana Manuela lo passò irritata ma anche sconvolta perché quando ne parlò a Claudio di ciò che aveva fatto, quello piuttosto che arrabbiarsi , si era molto interessato e anzi quasi si disperava , perché non era andato e guardato tutto ciò. Manuela sperava quanto meno in un fastidio da parte di quello, anche perché un altro uomo l’aveva vista nuda, ma niente anzi Claudio si mostrava molto eccitato , da una parte questo la fece contenta alla fine il suo scopo era quello di riaccendere la fiamma della passione, ma alla fine il tutto si ridusse al solito sesso da missionaria questo fece ricapitolare Claudio nel suo solito tormentone “certo che noia, sempre le solite cose facciamo.... nemmeno ti sforzi “. Questo fece capire a Manuela che forse il dottore aveva ragione, era rigida nelle sue idee e visto che considerava il sesso e la nudità come qualcosa da centellinare, iniziò a smuoversi mentalmente provando da prima a vestirsi in maniera leggermente più scoperta del solito. Iniziò a portare qualche minigonna, magliette con un po’ di scollatura, scarpe un poco più alte ma non troppo, sperando anche di riaccendere di nuovo Claudio che apprezzò molto questi cambiamenti.


Arrivò velocemente il lunedì mattina e Manuela era tesa come una corda, aveva paura di ciò che gli avrebbe fatto fare quello, si vestì di nuovo con i soliti pantaloni e maglietta, temendo che quello potesse giudicare il cambiamento degli abiti , uscì di corsa per non farsi vedere da Claudio temeva che vedendola di nuovo vestita in quel modo rimanesse deluso . Arrivò davanti allo studio molto prima dell’appuntamento, decise di entrare lo stesso, non aveva molta voglia di rimanere lì fuori, magari qualcuno l’avrebbe potuta vedere e riconoscere. “ salve signora! Ben tornata è in anticipo “ disse la segreteria sorridente, “ ehm eh si non si preoccupi attenderò qui” disse Manuela mettendosi in un angolo, “ veramente può già andare , è libero “ disse quella, Manuela sperava di avere un po’ più di tempo ma si avviò.
Entrò subito nello studio ma non trovò nessuno, dopo poco però si senti toccare la schiena , era quell’uomo, evidentemente era entrato subito dopo di lei. Quella si scostò e disse “ buongiorno, scusi se sono in anticipo, la segreteria mi ha detto che potevo entrare”, “ ha fatto bene... prego si metta nuda” disse quello, Manuela se lo aspettava e quindi si tolse quasi senza remore i vestiti, anche se continuava ad essere tesa. Una volta messa nuda, l’uomo si avvicinò e disse “ quest’oggi andiamo un po’ più in là rispetto alla settimana scorsa” , gli infilò subito sui bozzetti due mollette questa volta erano in ferro, stringevano molto di più , subito Manuela sobbalzo per il dolore. Quello tornò verso la scrivania e disse “ deve essere rilassata, come se fosse la cosa più naturale del mondo “ , Manuela però rimase tesissima, sentire quella pressione la mandava in confusione. Quello vedendo che la donna rimaneva tesa disse “ deve abituarsi a queste cose, siamo solo ai primi passi ancora”, Manuela sentendo ciò cercò di non farsi prendere dal panico e disse “ ehm ci ci provo “ e fece un bel respiro, appena si calmò senti l’eccitazione salire. “ bene ora ... si metta sulla sedia per la psicoanalisi “ disse quello tranquillo sedendosi in quella in pelle, Manuela piano e con calma si avvicinò a quella specie di divanetto e si sdraiò, fu subito in soggezione perché rispetto a lei quello era vestito e più alto, si sentiva veramente esposta. Quello prese un apparecchio con una scatolina e un puntale spento, era azzurrino, quando lo accese fece un rumore di corrente statica, il suo cuore iniziò a battere a mille.

Quello lo spense e disse “ bene iniziamo, questa settimana quante volte ha fatto sesso?”, la sua voce era interrogativa come se fosse davvero una cosa che gli interessava, “ ecco... una volta..” disse quella pensosa , subito quello riaccese quella cosa e la colpi prima sul ventre e poi sul seno, subito quella fu colpita da una minuscola scarica, quanto bastava a sentire una puntura , fu davvero doloroso. Per fortuna durò poco, “ passiamo alla seconda, quante volte si è mostrata nuda volontariamente?” Chiese quello duro, “ ehm ... ecco... mai” e subito fu colpita ma questa volta quello passò dal seno alla vagina, fu durissimo resistere a quella cosa. “ non si sforza nemmeno... ora mi dica... ha provato a mettersi più in mostra con il suo abbigliamento?” Chiese quello, guardando i vestiti a terra, “ si ho messo qualche gonna in più e magliette più scollate” disse quella, con le lacrime agli occhi , quello la colpi con il puntale sulla vagina in maniera insistente, quella di contorse per i colpi ma anche perché provava una sorta di eccitamento. “ la prossima volta dovrà venire in quel modo... e ora si inizi a toccare” disse quello tranquillo , quella lo guardo e disse “ è impazzito!” , “ preferisce che lo faccio io?” Chiese come a dire che non voleva perdere tempo. Quella capi l’antifona e subito con la mano destra scese fino a toccarsi la vagina che con sua enorme sorpresa era bagnatissima, si iniziò a toccare e poi infilò un paio di dita, la trovò fradicia all’interno. Mentre iniziò a masturbarsi, l’uomo iniziò a pizzicare e a smuovere le mollette con quello scossone elettrico, il dolore era confuso con il piacere e Manuela mugolava sempre di più , ormai non distingueva il dolore dal godere e quando ormai non resistè più venne copiosamente. “ ottimo abbiamo fatto un grande passo “ disse quello staccando il congegno , “ ora prego pulisca “ e le passò uno straccio. Fu davvero umiliante dover togliere nuda i suoi stessi umori da quella sedia, in più si sentiva osservata in ogni movimento da quello.

Quando finalmente aveva finito di pulire lo straccio, quello sorrise e prendendolo disse “ credo che le farà bene aiutarci in alcune questioni dentro la clinica “ e si mise a sedere sulla scrivania “ come?” Chiese con voce rotta Manuela, “ vede ci sono alcuni pazienti che a causa di vari motivi non riescono più a provare eccitazione “, quella non poteva credere che quello gli stesse proponendo una prostituzione, perché quello si trattava , “ penso che possa davvero aiutarla con la sua relazione con suo marito”, “ prostituendomi?” Chiese Manuela allarmata e irritata, “ no no però interagendo attivamente con altre persone, può capire meglio anche quello che può piacere a suo marito “, quella lo guardò e chiese “ è sicuro che mi aiuterà?” , “ certamente “ disse quello schiettamente, “ che dovrei fare?” Chiese , “ niente di che, lo scoprirà paziente dopo paziente, ovviamente ciò avverrà dopo la sessione “ disse quello, “ ci penserò “ disse quella pensierosa . Quello scese dalla scrivania guardò l’orario e disse “ visto che è presto ancora, continuiamo... allora adesso vada a pagare così !” Disse quello tranquillamente, Manuela era nuda ma oltre ciò aveva ancora le mollette sui bozzetti, “ assolutamente no!” Disse quella con fermezza , quello non si scompose e subito prese di nuovo quell’oggetto elettrico e iniziò a passarlo per il corpo di quella. Subito iniziò a mugolare dal dolore, in piedi era ancora peggio, pian piano però si accorse che aveva le gambe umide, iniziò a sentire la sensazione di volersi toccare ma proprio in quel momento l’uomo si fermò. La cosa la fece impazzire, voleva che continuasse , voleva masturbarsi e ciò fu paragonabile a uno schiaffo, capi cosa voleva dire, fai quello che ti dico o ti faccio soffrire. “ va bene, vado a pagare “ prese il portafoglio e con un grande sospiro apri la porta della stanza e uscì . Lungo tutto il tragitto si continuava a ripetere che lo faceva per il marito e per il suo matrimonio, ogni passo tremava sempre di più. La segreteria quando la vide arrivare non si smosse e chiese “ deve pagare?” , “ s... si abbiamo finito “ disse quella, “ bene allora sono 250€ “ disse con estrema naturalezza, “ ecco a lei” dando i soldi Manuela. Quella fu molto lenta , quasi come volesse farla restare il più possibile in quel modo nell’ingrosso, quando finalmente terminò la procedura Manuela prese la ricevuta e letteralmente scappò verso lo studio. Finalmente si poté rivestire e prima di uscire quello gli disse “ mi raccomando venga vestita scoperta”.
scritto il
2021-01-28
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