La vendetta di Anna (più realtà che storia)
di
tagher15
genere
voyeur
Anna ,diciamo che, si è “vendicata” del marito che l’aveva fatta scopare da me, e mi ha mandato il racconto della vendetta…..
Meditavo ancora sullo”scherzetto” che R. mi aveva fatto, facendoti venire a casa per fare l’amore con me mentre lui guardava, non posso dire che non ho gradito visto che sono venuta come una fontana ed era tanto che non godevo cosi, con scariche violente di adrenalina. Volevo “ripagare” R. e fargli un regalo per quanto aveva fatto anche per me procurandomi godimento. Girovagavo per casa ed un caldo tremendo mi opprimeva mi ero liberata del reggiseno ed indossavo un vestito leggero, vedevo R. aggirarsi nei miei paraggi che cercava di sbirciare
nella scollatura o nelle aperture del vestito, toccandosi deliberatamente il cazzo che si vedeva già duro sotto i pantaloncini. Ad un tratto mi balenò l’idea di fargli una sorpresa. Andai in bagno mi tolsi gli slip già umidi pregustando quanto a venire, mi rinfresco la fighetta e sono pronta. Esco dal bagno con qualche bottone in più aperto, subito R. ricomincia a ronzarmi intorno con la sua immancabile digitale, ma stavolta sono decisa a fargliela usare poco. Inizio a camminare per la casa piegandomi e scosciandomi, lui si accorge che sono senza mutande vedo il pelo, la figa aperta quando mi piego, catturo appieno la sua attenzione, non si cura più di nascondere la sua erezione e di toccarsi con insistenza, mi segue e fotografa, continuo a bagnarmi sempre di più. Non dice una parola sorride e mi segue, anch’io non fiato e continuo il mio gioco, entro ed esco dal terrazzo, mezza nuda i vicini possono vedermi, sicuramente chi passa giù in strada dalla ringhiera del terrazzo può vedere uno spettacolo niente male, questo aumenta la mia eccitazione ed anche quella di R., che capisce la mia voglia di esibizione , il suo cazzo diventa sempre più duro, e finalmente lo tira fuori dai pantaloncini, duro gonfio come piace a me e parte per farsi la sua solita sega, a questa punto lo fermo e gli dico, bastardo stai fermo con le mani adesso gioco io e la sega te la fai quando dico io. Lui mi guarda sbalordito,eccitato, mi lancia un bacio e dice ok. Adesso conduco io il gioco, accendo una sigaretta, apro il vestito e mi sistemo in un angolo del terrazzo dove i vicini non possono vedere ma solo sentire. Mentre fumo, imitando una puttana che aspetta il cliente apro e chiudo il vestito esponendo e celando la “mercanzia” lancio verso R. giochi di lingua gli faccio vedere le tette come farebbe una puttana, R. si eccita sempre di più prova a toccarsi ma lo fermo. Mi guarda implorante allora io inizio a toccarmi prima le tette giocando con il capezzolo stringendolo tra le dita, mi porto la tetta verso la bocca ed inizio a succhiarmela, R. e sconvolto, continuo con esasperante lentezza a succhiarmi i capezzoli ad accarezzarmi le tette, poi senza preavviso inizio a masturbarmi, mi tocco il clitoride lo stringo tra le dita, ondate di piacere mi arrivano al cervello mi bagno sempre di più, mi faccio un ditalino ma ancora non ho infilato le dita nella figa è già sento che sto per godere mi avvicino a R. gli metto due dita in bocca me le faccio succhiare come un pompino le faccio insalivare per bene, anche se non c’è ne bisogno, prima di metterle dentro, lui mi guarda sbalordito con gli occhi fuori delle orbite per l’eccitazione, mi “sbatto” dentro le dita insalivate la mia figa è bollente sembra un vulcano ci starebbe bene un cazzo, ma la situazione è talmente arrapante che questa volta non ne sento la mancanza. Comincio a masturbarmi pompando le dita dentro la mia figa che si apre e chiude con un rumore di sciacquettio inequivocabile per chi potrebbe sentire dall’altra parte del muro, oltre i mugolii che emettiamo io e R.. Sono appoggiata al muro con le gambe leggermente piegate e cosce aperte e mostro a R. come mi “fotto” da sola aumento il ritmo, sono aperta in modo osceno infilo il terzo dito in figa che si dilata, ho la mano bagnata di umori che escono a fontana dalla figa, sono al massimo non riesco a resistere dico a R. fatti la sega ed infilo quattro dita nella figa adesso sono aperta più che mai colo che sembro un rubinetto aperto, Mario parte ormai non poteva più aspettare , mi ruggisce che sta per sborrare gli dico di avvicinarsi e di sborrare su di me dove capita, voglio essere puttana fino in fondo, appena la sua sborra bollente mi tocca, vengo con un urlo, fottendomi con le dita nel più profondo della mia figa, un fiume di sbroda irrompe dal mio intimo più profondo colando dalla figa sulla mano sulle cosce fino a terra. Ci accasciamo esausti e soddisfatti non parliamo, non abbiamo forza, scambiamo un sorriso complice, penso di aver ricambiato la sospresa. Sono esausta chissà se i vicini sentendoci, non potevano non farlo, hanno scopato anche loro, in questo emerge sempre più la mia vena esibizionista. Vado in bagno, R. mi segue e mentre faccio la doccia lui viene vicino e mi insapona la figa , e la schiena mi rilasso e mi godo anche questa coccola, poi ricambio la coccola mi dice racconterai tutto a Marco vero? Adesso mi sento tranquilla non sento neanche più il caldo ed a cena bevendo un leggero vinello fresco, lui mi guarda e sorride, chissà cosa sta pensando, ma questa sicuramente sarà un’altra storia.
Meditavo ancora sullo”scherzetto” che R. mi aveva fatto, facendoti venire a casa per fare l’amore con me mentre lui guardava, non posso dire che non ho gradito visto che sono venuta come una fontana ed era tanto che non godevo cosi, con scariche violente di adrenalina. Volevo “ripagare” R. e fargli un regalo per quanto aveva fatto anche per me procurandomi godimento. Girovagavo per casa ed un caldo tremendo mi opprimeva mi ero liberata del reggiseno ed indossavo un vestito leggero, vedevo R. aggirarsi nei miei paraggi che cercava di sbirciare
nella scollatura o nelle aperture del vestito, toccandosi deliberatamente il cazzo che si vedeva già duro sotto i pantaloncini. Ad un tratto mi balenò l’idea di fargli una sorpresa. Andai in bagno mi tolsi gli slip già umidi pregustando quanto a venire, mi rinfresco la fighetta e sono pronta. Esco dal bagno con qualche bottone in più aperto, subito R. ricomincia a ronzarmi intorno con la sua immancabile digitale, ma stavolta sono decisa a fargliela usare poco. Inizio a camminare per la casa piegandomi e scosciandomi, lui si accorge che sono senza mutande vedo il pelo, la figa aperta quando mi piego, catturo appieno la sua attenzione, non si cura più di nascondere la sua erezione e di toccarsi con insistenza, mi segue e fotografa, continuo a bagnarmi sempre di più. Non dice una parola sorride e mi segue, anch’io non fiato e continuo il mio gioco, entro ed esco dal terrazzo, mezza nuda i vicini possono vedermi, sicuramente chi passa giù in strada dalla ringhiera del terrazzo può vedere uno spettacolo niente male, questo aumenta la mia eccitazione ed anche quella di R., che capisce la mia voglia di esibizione , il suo cazzo diventa sempre più duro, e finalmente lo tira fuori dai pantaloncini, duro gonfio come piace a me e parte per farsi la sua solita sega, a questa punto lo fermo e gli dico, bastardo stai fermo con le mani adesso gioco io e la sega te la fai quando dico io. Lui mi guarda sbalordito,eccitato, mi lancia un bacio e dice ok. Adesso conduco io il gioco, accendo una sigaretta, apro il vestito e mi sistemo in un angolo del terrazzo dove i vicini non possono vedere ma solo sentire. Mentre fumo, imitando una puttana che aspetta il cliente apro e chiudo il vestito esponendo e celando la “mercanzia” lancio verso R. giochi di lingua gli faccio vedere le tette come farebbe una puttana, R. si eccita sempre di più prova a toccarsi ma lo fermo. Mi guarda implorante allora io inizio a toccarmi prima le tette giocando con il capezzolo stringendolo tra le dita, mi porto la tetta verso la bocca ed inizio a succhiarmela, R. e sconvolto, continuo con esasperante lentezza a succhiarmi i capezzoli ad accarezzarmi le tette, poi senza preavviso inizio a masturbarmi, mi tocco il clitoride lo stringo tra le dita, ondate di piacere mi arrivano al cervello mi bagno sempre di più, mi faccio un ditalino ma ancora non ho infilato le dita nella figa è già sento che sto per godere mi avvicino a R. gli metto due dita in bocca me le faccio succhiare come un pompino le faccio insalivare per bene, anche se non c’è ne bisogno, prima di metterle dentro, lui mi guarda sbalordito con gli occhi fuori delle orbite per l’eccitazione, mi “sbatto” dentro le dita insalivate la mia figa è bollente sembra un vulcano ci starebbe bene un cazzo, ma la situazione è talmente arrapante che questa volta non ne sento la mancanza. Comincio a masturbarmi pompando le dita dentro la mia figa che si apre e chiude con un rumore di sciacquettio inequivocabile per chi potrebbe sentire dall’altra parte del muro, oltre i mugolii che emettiamo io e R.. Sono appoggiata al muro con le gambe leggermente piegate e cosce aperte e mostro a R. come mi “fotto” da sola aumento il ritmo, sono aperta in modo osceno infilo il terzo dito in figa che si dilata, ho la mano bagnata di umori che escono a fontana dalla figa, sono al massimo non riesco a resistere dico a R. fatti la sega ed infilo quattro dita nella figa adesso sono aperta più che mai colo che sembro un rubinetto aperto, Mario parte ormai non poteva più aspettare , mi ruggisce che sta per sborrare gli dico di avvicinarsi e di sborrare su di me dove capita, voglio essere puttana fino in fondo, appena la sua sborra bollente mi tocca, vengo con un urlo, fottendomi con le dita nel più profondo della mia figa, un fiume di sbroda irrompe dal mio intimo più profondo colando dalla figa sulla mano sulle cosce fino a terra. Ci accasciamo esausti e soddisfatti non parliamo, non abbiamo forza, scambiamo un sorriso complice, penso di aver ricambiato la sospresa. Sono esausta chissà se i vicini sentendoci, non potevano non farlo, hanno scopato anche loro, in questo emerge sempre più la mia vena esibizionista. Vado in bagno, R. mi segue e mentre faccio la doccia lui viene vicino e mi insapona la figa , e la schiena mi rilasso e mi godo anche questa coccola, poi ricambio la coccola mi dice racconterai tutto a Marco vero? Adesso mi sento tranquilla non sento neanche più il caldo ed a cena bevendo un leggero vinello fresco, lui mi guarda e sorride, chissà cosa sta pensando, ma questa sicuramente sarà un’altra storia.
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