Verso nuovi orizzonti.
di
Venotox
genere
scambio di coppia
Salve a tutti. Il mio nome è Samuel e quello che sto per raccontarvi sono una serie di eventi molto particolari e intensi avuti con la mia ragazza, Hilary. Lei è alta 1,45 m e quindi è una ragazza molto bassa e a lei dà molto fastidio sta cosa, anche se questa è una qualità che, a mio parere, non fa altro che renderla più irresistibile. Fisicamente non è una modella, è un po’ piena ma ha delle belle cosce e un culo stupendo. Il suo pezzo forte secondo lei è il suo viso, è una ragazza davvero molto bella in viso, due begli occhioni castani enormi e delle bellissime labbra carnose il tutto ricoperto da una lunga cascata di capelli castani chiari che completavano il quadro della bambolina affascinante che già dava di sé.
Questa storia si svolge parecchi anni fa quando io avevo diciotto anni e lei ne aveva sedici. All’epoca lavoravo all’estero e ci vedevamo solo per le feste e durante i periodi estivi ma a noi non è mai importato più di tanto anche perché lei è una ragazza, molto tranquilla a cui piace leggere un bel libro e guardarsi la sua serie Tv strappalacrime di turno stando arrotolata nelle coperte, insomma, non la classica festaiola. Io mi fidavo cecamente di lei e sapevo benissimo che lei aveva occhi solo per me.
Questa cosa a tratti mi disturbava. Lei aveva avuto il suo primo rapporto con me e non era mai stata fidanzata prima perché essendo molto timida, faceva difficoltà a relazionarsi con loro a differenza delle altre ragazze che invece ci flirtavano di continuo quindi lei era il più del tempo a disparte, chiusa nel suo mondo. Ammetto che mi sarebbe piaciuto vedere come si comporta a letto con una persona diversa da me, se sarebbe riuscita a lasciarsi andare e se avrebbe fatto vedere quel suo lato nascosto e stupendo che lei rivelava solo sotto le coperte con me. Quella gattina vogliosa che riesce a sedurti fino a farti scoppiare, che sa esattamente dove mettere le mani, dove mettere la bocca. Lei era estremamente brava a letto per la sua età e considerando che ha avuto solo me e io amavo da morire questa cosa.
In estate, quell’anno, sono tornato a casa per le ferie per 3 settimane ma purtroppo nelle prime i miei genitori dovevano partire con mio Fratello per una visita medica e restavano via per 10 giorni quindi io avevo casa completamente libera. Non nego che non ci ho pensato 2 volte a chiedere ad Hilary se voleva dormire da me in quei giorni in modo da rimanere più vicini e quindi passare più tempo insieme considerando anche che a breve sarei ripartito. Lei accettò volentieri anche perché i suoi genitori si erano trasferiti nella villa al mare e lei era a casa da sola ma a causa dei suoi vicini pettegoli non potevamo dormire da lei, quindi questa situazione calzava a pennello.
La andai a prendere poco dopo che i miei genitori erano partiti e prima la chiamai per chiederle se lei fosse pronta e mi disse che potevo andare a prenderla. Hilary abita in un paesino poco distante da mio e quindi da casa mia a casa sua in macchina erano quindici min scarsi e quindi nel viaggio di ritorno a casa le dissi che nei giorni successivi sarebbe venuto un mio amico che abita un po’ distante che voleva venire a trovarmi approfittando delle ferie simultanee anche avevamo e le chiesi se per lei fosse un problema se dormiva in salotto sul divano. Lei all’inizio s’imbronciò un po’ e mi chiese chi fosse. Io risposi “Ma è Marco! L’hai conosciuto anche tu il ragazzo che venne a trovarmi per il mio 18esimo.“. Marco era un mio carissimo amico d’infanzia con cui non ci siamo in pratica mai separati anche se distanti. Lui va all’università a Milano quindi tra il mio lavoro e i suoi studi ci vedevamo poco e niente. E un bel ragazzo, di pochi mesi più grande di me, statura medio - alta con i capelli castani e quel classico aspetto da “Ragazzo ribelle ma bravo a scuola” che veste con giacche a Jeans e tiene sempre i capelli spettinati e naturali, insomma il classico ragazzo che piace. Io sapevo benissimo che lei si ricordava perché era uno dei pochi amici miei con cui lei andava d’accordo, quasi come se fossero complici. Loro erano molto simili e quindi si capivano bene. Ad entrambi piaceva leggere, la letteratura e avevano anche gusti musicali molto simili. Insomma, andavano d’accordo e quindi non pensavo che ci sarebbero stati problemi. Ma per lei sembrava che qualcosa non andava. Abbassò lo sguardo guardando il cruscotto come per cercare il gobbo da dove leggere la battuta e dopo pochi secondi rispose: Si si certo che mi ricordo! Va bene non c’è problema tanto mi sta simpatico!” Ma c’era qualcosa che non andava. Una volta arrivati a casa ci preparammo e incontrammo i miei amici in piazza passando il resto della giornata con loro e non parlando più della visita imminente di Marco.
La notte prima del fatidico giorno decisi di voler fare un piccolo tentativo e vedere se riuscivo a suscitare le sue attenzioni. Lei era appena uscita dalla doccia ed era in bagno ad asciugarsi e mettersi il pigiamino estivo che indossava sempre formato da un pantaloncino corto e una magliettina a maniche corte scollata, senza reggiseno che era il suo classico outfit da notte estivo. Io la raggiunsi in bagno e la abbracciai da dietro mentre si asciugava i capelli e aveva addosso solo il sotto. “Sei irresistibile così mi stai facendo morire!” dissi io abbracciandola da dietro e prendendo in mano il suo bellissimo seno mentre lei aveva le braccia alzate che si asciugava i capelli con il Phon. Presi a giocare pian piano con i suoi capezzoli che sapevo le faceva perdere i sensi e lei si mise a ridere e si giro per darmi un bacio veloce che però si trasformò inevitabilmente in un bacio intenso mentre io le stuzzicavo i capezzoli ormai turgidi e caldi. Lei iniziò ad ansimare così ho pensato di darle qualche bacio sul collo che a lei faceva impazzire. Iniziai a sussurrarle “Domani se lo vuoi potrebbero anche essere delle altre mani ad esplorarti..” quando finì la frase lei prese un fiato profondo e poi ansimò e prese una delle mie mani e la poggiò sulla sua pancia e sussurrò ansimando “Cosa vuoi dire? Cosa hai in mente?.. Non farmi fare cazzate…” e nel frattempo spingeva la mia mano verso il suo bellissimo fiore. Io non persi tempo a iniziai ad entrare con la mano e poi giocare con il suo clitoride penetrandola di tanto in tanto con un dito fino in profondità. “Sei bagnata fradicia.. Cos’è ti piace il pensiero di provare una persona diversa?” presi a concentrare le mie attenzioni sul suo clitoride facendo dei movimenti precisi e mirati che le provocavano sensi di vertigine. “Lo sai che amo te e voglio solo te... ma... “ La situazione stava prendendo una piega inaspettatamente positiva e la cosa mi eccitava da morire così le chiesi “Beh, domani viene Marco, da quello che ho capito lui ti piace, ammettilo” iniziava ad ansimare più forte. “Non è vero non ho mai pensato a lui in quel modo.. ma mi sento a mio agio quando sono con lui.. non portarmi su certi pensieri ti prego.” Detto ciò mi tolse la mano da dentro i pantaloncini, Prese la magliettina e la indossò. “Dai andiamo a letto che è tardi e stiamo già dando i numeri.” Io accettai e feci cenno si Sì con la testa. Andammo in camera da letto e ci mettemmo a letto accoccolandoci come ogni sera. “Non voglio fare niente con Marco. Voglio che tu lo sappia. Lo reputo pericoloso e assolutamente sbagliato. Potrebbe danneggiare la nostra relazione e non voglio perderti.“. Rimasi un po’ sorpreso visto il suo interesse iniziale e risposi “Va bene, comunque volevo farlo per te. Voglio che ti apra un po’ ed esci dal tuo guscio. Stai sempre a pensare che sei inferiore alle altre ma non è così. Voglio che provi una sensazione diversa, faccia una nuova esperienza.“. Detto ciò lei strinse il mio braccio che la abbracciava da dietro e si mise a dormire.
Arrivò il giorno dell’arrivo di Marco e io mi alzai un po’ presto quel giorno non dormendo fino a mezzogiorno come al solito e decisi di andare a prendere Marco alla fermata e andare a prendere un caffè con lui al bar prima di andare a casa. Lui ovviamente accettò volentieri esclamando il solito “Beh se offri tu ovvio che lo prendo!” e quindi ci sedemmo al bar e iniziammo a parlare del più e del meno. “Sai che anche Hilary dorme da me? I miei sono a Firenze e quindi ho casa libera e posto da vendere ahah” Lui rimase come scioccato da questa cosa e mi chiese se lei magari avrebbe avuto qualcosa in contrario e mi chiese se gliene avessi parlato. Lo tranquillizzai dicendo che lei comunque era d’accordo e tranquilla al quale lui rispose “E tu? Non ti crea problemi che mi infilo nella vostra Privacy” Gli dissi che non c’erano problemi e che tanto a lui Hilary non piaceva fisicamente e che non era il tipo di ragazza che frequentava lui. Lui si girò verso la tazzina del caffè e si fece l’ultimo sorso e poi si alzò “Andiamo a fumare che mi sono fatto 2 ore di Autobus.” e uscimmo a fuori davanti al bar. “Posso chiederti una cosa?” dissi io rompendo il silenzio che avvolegva i primi tiri di quelle sigarette. “Dimmi certo” rispose “Voglio che sei sincero, a te piace Hilary? Non so ho come il presentimento che ti comporti in modo strano da quando sai che lei dormirò a casa mia con noi.” Lui mi guardò negli occhi quasi stupito e mi chiede se davvero penso che lui farebbe qualcosa con lei alle mie spalle e sembrava un po’ seccato. “Nono non capire male non intendevo dire questo! Anzi, è il contrario..” lui mi guardò un po’ storto quasi in senso interrogativo e io aggiunsi “io di te mi fido, ormai siamo amici da una vita e sei sempre stato corretto con me e quindi voglio chiederti un piccolo favore..” lui spalancò gli occhi per lo stupore e mi chiese se fossi serio. “Ovviamente non sto dicendo che devi scopartela e via.. sto dicendo che magari potrebbe capitare che giochiamo un po’ tutti e 3 e volevo parlartene. Io sventolai la mano e risposi “Niente niente, andiamo dai che siamo fuori da tutta la mattina!” Quando arrivammo a casa non notai nulla di particolare oltre il normale saluto e la cosa mi fece pensare che è meglio lasciare perdere.
La sera passammo una serata in un locale in Piazza tra musica e divertimento. Io avevo una maglia larga a maniche corte e un Jeans a pinocchietto larghi e lo stesso fece Marco. Io ero giù ad aspettare in macchina mentre scrollavo tra i social quando pensai che ci stavano un po’ troppo e quindi decisi di salire in casa e vedere cosa stessero facendo ma non mi aspettavo molto. Arrivato su feci attenzione a non farmi vedere e vidi che Hilary era in bagno davanti allo specchio con un bellissimo vestitino senza spalle e i capelli legati a coda di cavallo con 2 ciocche che le scendevano da davanti il viso dandole un’aria paradisiaca, un vero bocconcino. Lei si finiva di truccare con la cerniera del vestitino dietro aperta e lui appoggiato alla porta che la aspettava a la guardava truccarsi. “Ma quanto ci metti? Samu penserà che siamo scappati insieme!” disse lui con aria scherzosa. “Siiii siiiii sto finendo dammi 2 minuti! Ansi che mi hai preso il vestitino che se lo cercavo ancora io uscivo matta!” e Marco ribadì “Tranquilla anzi scusami tu che ci ho messo un po’ ma era divertente vederti cercare il vestitino in intimo e senza occhiali ahah” Un fulmine mi colpì, ricordavo che lei non aveva preso il vestitino dalla valigetta ed era entrata in doccia solo con l’intimo di ricambio. Un brivido mi scese la schiena e sentii una strana sensazione. Sta cosa non mi dispiaceva per niente. Lei finì di truccarsi e io corsi di nuovo giù facendo finta di niente rimettendomi col telefono in mano con un social aperto. Loro scesero e lui disse “Madò sempre col telefono in mano stai! Se dovesse finire, il mondo saresti l’ultimo ad accorgertene!” Feci una smorfia col viso e feci cenno di salire dicendo che è tardi e che sennò troviamo gli altri tutti ubriachi. Arrivati in piazza notai che loro due si divertivano abbastanza bene. Quando arrivammo chiesi ad Hilary di prendere qualcosa al bancone con me e lei mi seguì senza esitare. Una volta arrivati al bancone ordiniamo e io le dico “Sei troppo troppo bella con questo vestitino addosso. Mi fai venire in mente certi pensieri..” lei si girò sorridendo e rispose “Uhhh mi piace l’idea.. Più tardi mi fai vedere cosa c’è nei tuoi pensieri..” La presi per il bacino e la avvicinai a me appoggiando le mie labbra al suo orecchio e le dissi “Stasera mi fai vedere quanto sai essere provocante, Marco non ha nulla in contrario.” Detto ciò lei mi guardò negli occhi, prese il suo bicchiere e si mise al tavolo con gli altri senza dire nulla. Io ero un po’ confuso e quindi decisi di lasciare stare continuando la serata come se nulla fosse e non successe neanche nulla di particolare.
Finita la serata tornammo in macchina e ci avviammo verso casa. Eravamo tutti un po’ sudati per aver ballato e il clima estivo del Sud non ha migliorato la cosa quindi una volta arrivati a casa Hilary decise di farsi una doccia fresca dicendomi che mi avrebbe raggiunto in camera. Quindi andai in cucina da Marco e gli dissi che stavo per aprirgli il divano-letto in soggiorno per poter dormire tranquillo e che se voleva potevamo farci 2 partite alla Playstation prima di andare a letto dato che comunque sia non avevo particolarmente sonno. Così mi sedetti alla mia scrivania e lui era seduto sul letto mentre io accendevo la Tv sulla scrivania per iniziare. Sentii la porta del Bagno aprirsi e ciò che vidi mi lasciò senza parole. Era Hilary con addosso solo l’accappatoio che non era chiuso con i bottoncini e quindi metteva in bella vista il suo bellissimo seno e soprattutto la sia figa totalmente liscia come un neonato. Marco rimase senza parole e guardava Hilary entrare e mettersi seduta sul letto accanto a lui con ancora l’accappatoio aperto e le gambe leggermente socchiuse, quel tanto da no poterla guardare bene la sua bellissima fighetta ma mettendo in mostra ancor di più il suo seno che diventò subito bersaglio dell’attenzione di Marco. “Che stavate facendo?” disse lei visibilmente tesa e carica d’ansia. Io non sapevo che dire e risposi solo “Parlavamo..” L’eccitazione era tanta che riuscivo a malapena a parlare ma Marco sembrava prendere in mano la situazione. Appoggiò delicatamente una mano sul ginocchio scoperto di lei e le disse con voce tranquilla “Ma nulla stavamo decidendo su cosa giocare per passare un po’ di tempo dato che non abbiamo sonno” mentre iniziò ad accarezzarle piano piano il ginocchio con la mano e pian piano, pian piano, muoversi sempre più verso l’interno coscia. Io ero come paralizzato, guardavo in silenzio, avevo deciso che quella sera doveva essere solo lui. Lei notava che lui si faceva strada lentamente verso di lei e lei piano piano aprì di più le gambe per far strada alla mano che tanto attendeva.. Lui chiese “ti sei rinfrescata con la doccia fresca? Oggi hai ballato tanto devi essere stanca!” mentre andava un po’ più veloce. Lei guardava fissa la mano di Marco farsi strada e riuscì a dire, quasi gemendo “Io… sentivo caldo… quindi…” respirava sempre più forte fino al momento in cui sussultò, il momento in cui la mano di Marco raggiunse il più sacro dei suoi buchi. Lei prese ad ansimare chiudendo gli occhi e marco la guardava estasiato, aveva i capelli bagnati e trafelati come un pulcino ed era semplicemente fantastica. Lui prese a muoversi su e giù per tutta la figa facendomi sentire quanto è bagnata. Lei totalmente in estasi non si accorse neanche che Marco la afferrò per la nuca e mise il suo viso faccia a faccia con lui e quando lei aprì gli occhi lui le diede un bacio a stampo, uno di quelli rumorosi, come se volesse assaggiarla. Lei si era come dimenticata di me, ma non mi importava. Sapevo che non c’erano conseguenze e quindi volevo che lei si godesse questa cosa fino in fondo. Marco, dopo 10 minuti buoni che ormai la stava toccando, prese la sua mano e la poggiò sul gonfiore che ormai si era creato sui suoi Jeans. Lei prese fiato velocemente e inizio a respirare più velocemente gemendo di tanto in tanto e accarezzando quel bozzolo grande e duro con dei movimenti rotatori facendo come dei piccoli grattini e passando la mano su tutta la patta mentre lo guardava fisso negli occhi. Lui tolse la mano da in mezzo alle sue gambe e lei sembro sussultare, quasi delusa che avesse smesso. Marco si alzò e si mise di fronte a lei seduta sul letto. Lei aveva la sua patta praticamente davanti al naso e sembrava quasi annusarla per cercare di capire che odore ha, curiosa e vogliosa. Lui ruppe il silenzio e disse “Dai coraggio aprilo. Tiralo fuori, non preoccuparti. Potrai vederlo meglio. Lei come in trance portò le mani alla sua cintura, la slaccio e tolse anche il primo bottone. Lui doveva aver sudato molto quella sera perché si sentiva un leggero odore acro che però a lei sembrava non dispiacere per niente. Non perse tempo ad abbassare lentamente la zip, godendosi il momento come una bambina che spacchetta il suo regalo. Dopo aver aperto la zip infilò le punte delle dita sulla parte superiore dei boxer e li tirò giù lentamente. Il suo cazzo duro premeva contro i pantaloni e le complicava l’azione e una volta abbassati completamente il suo cazzo balzò fuori colpendola con la punta prima sulle guance e poi sulle labbra per poi allontanarsi. Lei non credeva che Marco fosse così dotato e quando venne colpita fece una piccola risata dolce. Lei rimase a fissarlo sentendo quel odore invitante più forte che mai e non passò molto finche si rese conto che la punta umida le aveva lasciato un po’ dei suoi umori sulla guancia e sulle labbra e quando se ne accorse si ripulì le labbra con la lingua come per assaggiarlo. “Ti piace? Scusa se fa un po’ puzza, ma ci siamo divertiti tanto stasera.” Disse lui, quasi dispiaciuto. “No per niente tranquillo… Non mi dispiace l’odore..” rispose lei mentre non toglieva gli occhi dal membro duro di Marco che pendeva lì, per lei. Lui si abbassò leggermente e afferrò una ciocca di capelli di Hilary e molto dolcemente l’ha tirata a sé, senza quasi mettere forza. Lei sembra lasciarsi andare e si avvicina a bocca aperta, pronta ad accoglierlo. Lui entra piano e le dà la possibilità di goderselo. Sa esattamente come fare godere una ragazza. Lei pulisce per bene la punta per poi farne entrare ancora di più. Arriva a metà quando singhiozza la prima volta e lui si allontana un po’ per permetterle di prendere fiato. Gli occhi di Hilary erano diventati lucidi nel frattempo e lei ansimava più forte risucchiando rumorosamente gli umori copiosi che uscivano dalla sua bocca, per non buttarne neanche una goccia. Prese a succhiarglielo con la maestria che già conoscevo. Lui ormai ansimava chiaramente, gli piaceva e come. Ero contento, soddisfatto. Dopo un po’ Marco prese di nuovo l’iniziativa, tolse il suo cazzo dalla sua bocca, si abbassò e la prese per le guance rigate di lacrime dandole un bacio come il primo che lei rispose senza troppi complimenti. La fece sdraiare sul letto e lei allargò le gambe per permettergli di leccarla senza nessuna fatica. Dire che era bagnata è poco. Si vedevano le righe di umori che le gocciolavano sull’ano rendendolo bello lucido e da come si era messa lei si era formata una piccola pozzanghera di umori nel buco che lui si appresto subito a pulire succhiandolo per poi passare ad asciugare con la sua lingua quella figa bagnata fradicia e liscia come la pelle di un neonato. Lei ansimava ormai forte e gli stringeva i capelli mentre si sentivano i rumori della leccata intensa che stava compiendo marco. Andava su e giù con la lingua mentre inseriva 2 dita, succhiava il clitoride con voracità quasi come se volesse consumarla. Lei ormai si è liberata delle maniche dell’accappatoio ed era nuda, pronta per lui. Marco si alzò e si tolse la maglietta rimanendo nuda anche lui e lei era a gambe aperte a guardare marco che la fissava minacciosamente col suo cazzo in mano. Le mise una mano su un seno e inizio a strizzarlo mentre con la sua asta grattava tutta la figa di Hilary facendola gemere come i matti fino al momento in cui è entrato, inaspettatamente, tutto d’un colpo. Lei venne, venne di colpo. Fu come una tempesta che la prese in pieno e le tolse le forze. Rimase con gli occhi spalancati a tremare facendo solo dei versi strozzati. Lui la prese e iniziò a baciarla mentre prese a scoparla con un ritmo perfetto che la mandò alle stelle. Lo afferrò con le gambe come per non farlo andare più mentre le loro lingue si intrecciavano senza esitare nemmeno un secondo. Lei godeva come i matti. Poco dopo lui si staccò e disse “Mettiti a pecorina, voglio godermi la vista di questo culo su cui ho sbavato tutta la sera!” Lei non se lo fece ripetere due volte e con il sorriso malizioso in faccia si girò chinandosi in avanti più che poteva mostrando il suo bellissimo culo aperto con l’ano e la figa in perfetta vista. Lui riprese a scoparla sbattendola con foga e lei per evitare di gemere troppo forte infilò la testa nei cuscini gridando a squarciagola. Lui non smetteva un momento di sbatterla fin quando lei venne ancora. Venne così tanto che quando Marco si fermò e lo uscì era completamente fradicio degli umori di Hilary. “ Tesoro mi vuoi pulire un po’? Così ti faccio stare un po’ sopra.”. Mi venne come un moto di orgoglio e questa sua sicurezza mi diede un po’ fastidio, non volevo che la trattava come una troia bensì come meritava. Lei senza dire parola si girò e inizio a pulirlo, avidamente, con la lingua, sentendo il sapore del mix degli umori di entrambi. Non le diede il tempo di pulirlo e lo stacco di nuovo di colpo dalla sua bocca per poi mettersi sdraiato, dà un colpetto sul suo culo e le dice, con tono malizioso “Dai non fare l‘ingorda, voglio venire mentre sei sopra.” Lei si morse le labbra e fece un sorrisetto smorfioso, complice, e si mise sopra di lui strusciando prima un po’ la punta contro la figa e poi entrarlo di colpo. Lei si ci butta a peso morto prendendolo in tutta la sua lunghezza e rimanendo impalata, senza respiro. Inizia a fare dei piccoli movimenti rotatori seguiti da dei saltelli mentre lui le teneva le mani saldamente ancorate alle natiche di Hilary sollevandola un po’ ad ogni colpo permettendole di prendere più slancio. Non ci mise tanto a venire per la terza volta ma stavolta era euforica, rideva mentre saltellava su di lui e ogni tanto si lasciava cadere su di lui per baciarlo. Tutto d’un tratto lui le disse “Devo venire, scendi giù aiutami.” E la fece alzare senza darle il tempo di estrarlo e lei senza perdere tempo si chinò e prese a succhiarglielo forte e avidamente mentre lo segava con entrambe le mani. Lui le teneva la testa e gemeva forte. “Sto venendo.. oddio vengo.. bevi tutto ti prego… mi stai facendo morire” Le venne in bocca copiosamente, tanto che vedevo le guanciotte di Hilary riempirsi e poi svuotarsi mentre lei ingoiava tutto senza aprire bocca e buttarne neanche una goccia. Rimase circa 10 minuti col busto buttato a peso morto sul suo bacino mentre continuava a fare un pompino lento, godendosi ogni singola goccia che usciva. Infine lei cadde sfinita sul letto, guardando il soffitto e respirando affannosamente. Fui io a rompere il silenzio tirando la battuta più scema che mi venisse in mente. “Cazzo peccato che non avevo la videocamera. Non sapevo che vi divertivate così!” Al che loro iniziarono a ridacchiare. Poi si alzò dal letto, si mise i boxer e la maglietta e mi chiese se mi andava di fumarmi una sigaretta in terrazza e così ci fumammo la classica “Sigaretta della Buonanotte” ma stanotte, un po’ particolare. Quando finimmo gli diedi la buonanotte e me ne andai in camera da letto. L’accappatoio di Hilary era ancora sul divano letto, fradicio di umori e sudore. Quando sono arrivato in camera da letto lei già era messa a letto. Mi avvicinai lentamente alla sua figa e la annusai. Non so perché lo feci. Sentivo un odore diverso, non il mio. Decisi di passarci la lingua, così tanto per. Lei era sdraiata a pancia in giù e io mi infilai con la testa fra le sue gambe tirando una leccata con tutta la superficie della lingua, assaggiando gli umori copiosi che le erano rimasti addosso. Poi mi alzai verso la sua testa sul cuscino e le diedi un bacio in bocca. “Ti amo da morire, grazie” disse lei, dopo di ché ci addormentammo.
Continua………
Questa storia si svolge parecchi anni fa quando io avevo diciotto anni e lei ne aveva sedici. All’epoca lavoravo all’estero e ci vedevamo solo per le feste e durante i periodi estivi ma a noi non è mai importato più di tanto anche perché lei è una ragazza, molto tranquilla a cui piace leggere un bel libro e guardarsi la sua serie Tv strappalacrime di turno stando arrotolata nelle coperte, insomma, non la classica festaiola. Io mi fidavo cecamente di lei e sapevo benissimo che lei aveva occhi solo per me.
Questa cosa a tratti mi disturbava. Lei aveva avuto il suo primo rapporto con me e non era mai stata fidanzata prima perché essendo molto timida, faceva difficoltà a relazionarsi con loro a differenza delle altre ragazze che invece ci flirtavano di continuo quindi lei era il più del tempo a disparte, chiusa nel suo mondo. Ammetto che mi sarebbe piaciuto vedere come si comporta a letto con una persona diversa da me, se sarebbe riuscita a lasciarsi andare e se avrebbe fatto vedere quel suo lato nascosto e stupendo che lei rivelava solo sotto le coperte con me. Quella gattina vogliosa che riesce a sedurti fino a farti scoppiare, che sa esattamente dove mettere le mani, dove mettere la bocca. Lei era estremamente brava a letto per la sua età e considerando che ha avuto solo me e io amavo da morire questa cosa.
In estate, quell’anno, sono tornato a casa per le ferie per 3 settimane ma purtroppo nelle prime i miei genitori dovevano partire con mio Fratello per una visita medica e restavano via per 10 giorni quindi io avevo casa completamente libera. Non nego che non ci ho pensato 2 volte a chiedere ad Hilary se voleva dormire da me in quei giorni in modo da rimanere più vicini e quindi passare più tempo insieme considerando anche che a breve sarei ripartito. Lei accettò volentieri anche perché i suoi genitori si erano trasferiti nella villa al mare e lei era a casa da sola ma a causa dei suoi vicini pettegoli non potevamo dormire da lei, quindi questa situazione calzava a pennello.
La andai a prendere poco dopo che i miei genitori erano partiti e prima la chiamai per chiederle se lei fosse pronta e mi disse che potevo andare a prenderla. Hilary abita in un paesino poco distante da mio e quindi da casa mia a casa sua in macchina erano quindici min scarsi e quindi nel viaggio di ritorno a casa le dissi che nei giorni successivi sarebbe venuto un mio amico che abita un po’ distante che voleva venire a trovarmi approfittando delle ferie simultanee anche avevamo e le chiesi se per lei fosse un problema se dormiva in salotto sul divano. Lei all’inizio s’imbronciò un po’ e mi chiese chi fosse. Io risposi “Ma è Marco! L’hai conosciuto anche tu il ragazzo che venne a trovarmi per il mio 18esimo.“. Marco era un mio carissimo amico d’infanzia con cui non ci siamo in pratica mai separati anche se distanti. Lui va all’università a Milano quindi tra il mio lavoro e i suoi studi ci vedevamo poco e niente. E un bel ragazzo, di pochi mesi più grande di me, statura medio - alta con i capelli castani e quel classico aspetto da “Ragazzo ribelle ma bravo a scuola” che veste con giacche a Jeans e tiene sempre i capelli spettinati e naturali, insomma il classico ragazzo che piace. Io sapevo benissimo che lei si ricordava perché era uno dei pochi amici miei con cui lei andava d’accordo, quasi come se fossero complici. Loro erano molto simili e quindi si capivano bene. Ad entrambi piaceva leggere, la letteratura e avevano anche gusti musicali molto simili. Insomma, andavano d’accordo e quindi non pensavo che ci sarebbero stati problemi. Ma per lei sembrava che qualcosa non andava. Abbassò lo sguardo guardando il cruscotto come per cercare il gobbo da dove leggere la battuta e dopo pochi secondi rispose: Si si certo che mi ricordo! Va bene non c’è problema tanto mi sta simpatico!” Ma c’era qualcosa che non andava. Una volta arrivati a casa ci preparammo e incontrammo i miei amici in piazza passando il resto della giornata con loro e non parlando più della visita imminente di Marco.
La notte prima del fatidico giorno decisi di voler fare un piccolo tentativo e vedere se riuscivo a suscitare le sue attenzioni. Lei era appena uscita dalla doccia ed era in bagno ad asciugarsi e mettersi il pigiamino estivo che indossava sempre formato da un pantaloncino corto e una magliettina a maniche corte scollata, senza reggiseno che era il suo classico outfit da notte estivo. Io la raggiunsi in bagno e la abbracciai da dietro mentre si asciugava i capelli e aveva addosso solo il sotto. “Sei irresistibile così mi stai facendo morire!” dissi io abbracciandola da dietro e prendendo in mano il suo bellissimo seno mentre lei aveva le braccia alzate che si asciugava i capelli con il Phon. Presi a giocare pian piano con i suoi capezzoli che sapevo le faceva perdere i sensi e lei si mise a ridere e si giro per darmi un bacio veloce che però si trasformò inevitabilmente in un bacio intenso mentre io le stuzzicavo i capezzoli ormai turgidi e caldi. Lei iniziò ad ansimare così ho pensato di darle qualche bacio sul collo che a lei faceva impazzire. Iniziai a sussurrarle “Domani se lo vuoi potrebbero anche essere delle altre mani ad esplorarti..” quando finì la frase lei prese un fiato profondo e poi ansimò e prese una delle mie mani e la poggiò sulla sua pancia e sussurrò ansimando “Cosa vuoi dire? Cosa hai in mente?.. Non farmi fare cazzate…” e nel frattempo spingeva la mia mano verso il suo bellissimo fiore. Io non persi tempo a iniziai ad entrare con la mano e poi giocare con il suo clitoride penetrandola di tanto in tanto con un dito fino in profondità. “Sei bagnata fradicia.. Cos’è ti piace il pensiero di provare una persona diversa?” presi a concentrare le mie attenzioni sul suo clitoride facendo dei movimenti precisi e mirati che le provocavano sensi di vertigine. “Lo sai che amo te e voglio solo te... ma... “ La situazione stava prendendo una piega inaspettatamente positiva e la cosa mi eccitava da morire così le chiesi “Beh, domani viene Marco, da quello che ho capito lui ti piace, ammettilo” iniziava ad ansimare più forte. “Non è vero non ho mai pensato a lui in quel modo.. ma mi sento a mio agio quando sono con lui.. non portarmi su certi pensieri ti prego.” Detto ciò mi tolse la mano da dentro i pantaloncini, Prese la magliettina e la indossò. “Dai andiamo a letto che è tardi e stiamo già dando i numeri.” Io accettai e feci cenno si Sì con la testa. Andammo in camera da letto e ci mettemmo a letto accoccolandoci come ogni sera. “Non voglio fare niente con Marco. Voglio che tu lo sappia. Lo reputo pericoloso e assolutamente sbagliato. Potrebbe danneggiare la nostra relazione e non voglio perderti.“. Rimasi un po’ sorpreso visto il suo interesse iniziale e risposi “Va bene, comunque volevo farlo per te. Voglio che ti apra un po’ ed esci dal tuo guscio. Stai sempre a pensare che sei inferiore alle altre ma non è così. Voglio che provi una sensazione diversa, faccia una nuova esperienza.“. Detto ciò lei strinse il mio braccio che la abbracciava da dietro e si mise a dormire.
Arrivò il giorno dell’arrivo di Marco e io mi alzai un po’ presto quel giorno non dormendo fino a mezzogiorno come al solito e decisi di andare a prendere Marco alla fermata e andare a prendere un caffè con lui al bar prima di andare a casa. Lui ovviamente accettò volentieri esclamando il solito “Beh se offri tu ovvio che lo prendo!” e quindi ci sedemmo al bar e iniziammo a parlare del più e del meno. “Sai che anche Hilary dorme da me? I miei sono a Firenze e quindi ho casa libera e posto da vendere ahah” Lui rimase come scioccato da questa cosa e mi chiese se lei magari avrebbe avuto qualcosa in contrario e mi chiese se gliene avessi parlato. Lo tranquillizzai dicendo che lei comunque era d’accordo e tranquilla al quale lui rispose “E tu? Non ti crea problemi che mi infilo nella vostra Privacy” Gli dissi che non c’erano problemi e che tanto a lui Hilary non piaceva fisicamente e che non era il tipo di ragazza che frequentava lui. Lui si girò verso la tazzina del caffè e si fece l’ultimo sorso e poi si alzò “Andiamo a fumare che mi sono fatto 2 ore di Autobus.” e uscimmo a fuori davanti al bar. “Posso chiederti una cosa?” dissi io rompendo il silenzio che avvolegva i primi tiri di quelle sigarette. “Dimmi certo” rispose “Voglio che sei sincero, a te piace Hilary? Non so ho come il presentimento che ti comporti in modo strano da quando sai che lei dormirò a casa mia con noi.” Lui mi guardò negli occhi quasi stupito e mi chiede se davvero penso che lui farebbe qualcosa con lei alle mie spalle e sembrava un po’ seccato. “Nono non capire male non intendevo dire questo! Anzi, è il contrario..” lui mi guardò un po’ storto quasi in senso interrogativo e io aggiunsi “io di te mi fido, ormai siamo amici da una vita e sei sempre stato corretto con me e quindi voglio chiederti un piccolo favore..” lui spalancò gli occhi per lo stupore e mi chiese se fossi serio. “Ovviamente non sto dicendo che devi scopartela e via.. sto dicendo che magari potrebbe capitare che giochiamo un po’ tutti e 3 e volevo parlartene. Io sventolai la mano e risposi “Niente niente, andiamo dai che siamo fuori da tutta la mattina!” Quando arrivammo a casa non notai nulla di particolare oltre il normale saluto e la cosa mi fece pensare che è meglio lasciare perdere.
La sera passammo una serata in un locale in Piazza tra musica e divertimento. Io avevo una maglia larga a maniche corte e un Jeans a pinocchietto larghi e lo stesso fece Marco. Io ero giù ad aspettare in macchina mentre scrollavo tra i social quando pensai che ci stavano un po’ troppo e quindi decisi di salire in casa e vedere cosa stessero facendo ma non mi aspettavo molto. Arrivato su feci attenzione a non farmi vedere e vidi che Hilary era in bagno davanti allo specchio con un bellissimo vestitino senza spalle e i capelli legati a coda di cavallo con 2 ciocche che le scendevano da davanti il viso dandole un’aria paradisiaca, un vero bocconcino. Lei si finiva di truccare con la cerniera del vestitino dietro aperta e lui appoggiato alla porta che la aspettava a la guardava truccarsi. “Ma quanto ci metti? Samu penserà che siamo scappati insieme!” disse lui con aria scherzosa. “Siiii siiiii sto finendo dammi 2 minuti! Ansi che mi hai preso il vestitino che se lo cercavo ancora io uscivo matta!” e Marco ribadì “Tranquilla anzi scusami tu che ci ho messo un po’ ma era divertente vederti cercare il vestitino in intimo e senza occhiali ahah” Un fulmine mi colpì, ricordavo che lei non aveva preso il vestitino dalla valigetta ed era entrata in doccia solo con l’intimo di ricambio. Un brivido mi scese la schiena e sentii una strana sensazione. Sta cosa non mi dispiaceva per niente. Lei finì di truccarsi e io corsi di nuovo giù facendo finta di niente rimettendomi col telefono in mano con un social aperto. Loro scesero e lui disse “Madò sempre col telefono in mano stai! Se dovesse finire, il mondo saresti l’ultimo ad accorgertene!” Feci una smorfia col viso e feci cenno di salire dicendo che è tardi e che sennò troviamo gli altri tutti ubriachi. Arrivati in piazza notai che loro due si divertivano abbastanza bene. Quando arrivammo chiesi ad Hilary di prendere qualcosa al bancone con me e lei mi seguì senza esitare. Una volta arrivati al bancone ordiniamo e io le dico “Sei troppo troppo bella con questo vestitino addosso. Mi fai venire in mente certi pensieri..” lei si girò sorridendo e rispose “Uhhh mi piace l’idea.. Più tardi mi fai vedere cosa c’è nei tuoi pensieri..” La presi per il bacino e la avvicinai a me appoggiando le mie labbra al suo orecchio e le dissi “Stasera mi fai vedere quanto sai essere provocante, Marco non ha nulla in contrario.” Detto ciò lei mi guardò negli occhi, prese il suo bicchiere e si mise al tavolo con gli altri senza dire nulla. Io ero un po’ confuso e quindi decisi di lasciare stare continuando la serata come se nulla fosse e non successe neanche nulla di particolare.
Finita la serata tornammo in macchina e ci avviammo verso casa. Eravamo tutti un po’ sudati per aver ballato e il clima estivo del Sud non ha migliorato la cosa quindi una volta arrivati a casa Hilary decise di farsi una doccia fresca dicendomi che mi avrebbe raggiunto in camera. Quindi andai in cucina da Marco e gli dissi che stavo per aprirgli il divano-letto in soggiorno per poter dormire tranquillo e che se voleva potevamo farci 2 partite alla Playstation prima di andare a letto dato che comunque sia non avevo particolarmente sonno. Così mi sedetti alla mia scrivania e lui era seduto sul letto mentre io accendevo la Tv sulla scrivania per iniziare. Sentii la porta del Bagno aprirsi e ciò che vidi mi lasciò senza parole. Era Hilary con addosso solo l’accappatoio che non era chiuso con i bottoncini e quindi metteva in bella vista il suo bellissimo seno e soprattutto la sia figa totalmente liscia come un neonato. Marco rimase senza parole e guardava Hilary entrare e mettersi seduta sul letto accanto a lui con ancora l’accappatoio aperto e le gambe leggermente socchiuse, quel tanto da no poterla guardare bene la sua bellissima fighetta ma mettendo in mostra ancor di più il suo seno che diventò subito bersaglio dell’attenzione di Marco. “Che stavate facendo?” disse lei visibilmente tesa e carica d’ansia. Io non sapevo che dire e risposi solo “Parlavamo..” L’eccitazione era tanta che riuscivo a malapena a parlare ma Marco sembrava prendere in mano la situazione. Appoggiò delicatamente una mano sul ginocchio scoperto di lei e le disse con voce tranquilla “Ma nulla stavamo decidendo su cosa giocare per passare un po’ di tempo dato che non abbiamo sonno” mentre iniziò ad accarezzarle piano piano il ginocchio con la mano e pian piano, pian piano, muoversi sempre più verso l’interno coscia. Io ero come paralizzato, guardavo in silenzio, avevo deciso che quella sera doveva essere solo lui. Lei notava che lui si faceva strada lentamente verso di lei e lei piano piano aprì di più le gambe per far strada alla mano che tanto attendeva.. Lui chiese “ti sei rinfrescata con la doccia fresca? Oggi hai ballato tanto devi essere stanca!” mentre andava un po’ più veloce. Lei guardava fissa la mano di Marco farsi strada e riuscì a dire, quasi gemendo “Io… sentivo caldo… quindi…” respirava sempre più forte fino al momento in cui sussultò, il momento in cui la mano di Marco raggiunse il più sacro dei suoi buchi. Lei prese ad ansimare chiudendo gli occhi e marco la guardava estasiato, aveva i capelli bagnati e trafelati come un pulcino ed era semplicemente fantastica. Lui prese a muoversi su e giù per tutta la figa facendomi sentire quanto è bagnata. Lei totalmente in estasi non si accorse neanche che Marco la afferrò per la nuca e mise il suo viso faccia a faccia con lui e quando lei aprì gli occhi lui le diede un bacio a stampo, uno di quelli rumorosi, come se volesse assaggiarla. Lei si era come dimenticata di me, ma non mi importava. Sapevo che non c’erano conseguenze e quindi volevo che lei si godesse questa cosa fino in fondo. Marco, dopo 10 minuti buoni che ormai la stava toccando, prese la sua mano e la poggiò sul gonfiore che ormai si era creato sui suoi Jeans. Lei prese fiato velocemente e inizio a respirare più velocemente gemendo di tanto in tanto e accarezzando quel bozzolo grande e duro con dei movimenti rotatori facendo come dei piccoli grattini e passando la mano su tutta la patta mentre lo guardava fisso negli occhi. Lui tolse la mano da in mezzo alle sue gambe e lei sembro sussultare, quasi delusa che avesse smesso. Marco si alzò e si mise di fronte a lei seduta sul letto. Lei aveva la sua patta praticamente davanti al naso e sembrava quasi annusarla per cercare di capire che odore ha, curiosa e vogliosa. Lui ruppe il silenzio e disse “Dai coraggio aprilo. Tiralo fuori, non preoccuparti. Potrai vederlo meglio. Lei come in trance portò le mani alla sua cintura, la slaccio e tolse anche il primo bottone. Lui doveva aver sudato molto quella sera perché si sentiva un leggero odore acro che però a lei sembrava non dispiacere per niente. Non perse tempo ad abbassare lentamente la zip, godendosi il momento come una bambina che spacchetta il suo regalo. Dopo aver aperto la zip infilò le punte delle dita sulla parte superiore dei boxer e li tirò giù lentamente. Il suo cazzo duro premeva contro i pantaloni e le complicava l’azione e una volta abbassati completamente il suo cazzo balzò fuori colpendola con la punta prima sulle guance e poi sulle labbra per poi allontanarsi. Lei non credeva che Marco fosse così dotato e quando venne colpita fece una piccola risata dolce. Lei rimase a fissarlo sentendo quel odore invitante più forte che mai e non passò molto finche si rese conto che la punta umida le aveva lasciato un po’ dei suoi umori sulla guancia e sulle labbra e quando se ne accorse si ripulì le labbra con la lingua come per assaggiarlo. “Ti piace? Scusa se fa un po’ puzza, ma ci siamo divertiti tanto stasera.” Disse lui, quasi dispiaciuto. “No per niente tranquillo… Non mi dispiace l’odore..” rispose lei mentre non toglieva gli occhi dal membro duro di Marco che pendeva lì, per lei. Lui si abbassò leggermente e afferrò una ciocca di capelli di Hilary e molto dolcemente l’ha tirata a sé, senza quasi mettere forza. Lei sembra lasciarsi andare e si avvicina a bocca aperta, pronta ad accoglierlo. Lui entra piano e le dà la possibilità di goderselo. Sa esattamente come fare godere una ragazza. Lei pulisce per bene la punta per poi farne entrare ancora di più. Arriva a metà quando singhiozza la prima volta e lui si allontana un po’ per permetterle di prendere fiato. Gli occhi di Hilary erano diventati lucidi nel frattempo e lei ansimava più forte risucchiando rumorosamente gli umori copiosi che uscivano dalla sua bocca, per non buttarne neanche una goccia. Prese a succhiarglielo con la maestria che già conoscevo. Lui ormai ansimava chiaramente, gli piaceva e come. Ero contento, soddisfatto. Dopo un po’ Marco prese di nuovo l’iniziativa, tolse il suo cazzo dalla sua bocca, si abbassò e la prese per le guance rigate di lacrime dandole un bacio come il primo che lei rispose senza troppi complimenti. La fece sdraiare sul letto e lei allargò le gambe per permettergli di leccarla senza nessuna fatica. Dire che era bagnata è poco. Si vedevano le righe di umori che le gocciolavano sull’ano rendendolo bello lucido e da come si era messa lei si era formata una piccola pozzanghera di umori nel buco che lui si appresto subito a pulire succhiandolo per poi passare ad asciugare con la sua lingua quella figa bagnata fradicia e liscia come la pelle di un neonato. Lei ansimava ormai forte e gli stringeva i capelli mentre si sentivano i rumori della leccata intensa che stava compiendo marco. Andava su e giù con la lingua mentre inseriva 2 dita, succhiava il clitoride con voracità quasi come se volesse consumarla. Lei ormai si è liberata delle maniche dell’accappatoio ed era nuda, pronta per lui. Marco si alzò e si tolse la maglietta rimanendo nuda anche lui e lei era a gambe aperte a guardare marco che la fissava minacciosamente col suo cazzo in mano. Le mise una mano su un seno e inizio a strizzarlo mentre con la sua asta grattava tutta la figa di Hilary facendola gemere come i matti fino al momento in cui è entrato, inaspettatamente, tutto d’un colpo. Lei venne, venne di colpo. Fu come una tempesta che la prese in pieno e le tolse le forze. Rimase con gli occhi spalancati a tremare facendo solo dei versi strozzati. Lui la prese e iniziò a baciarla mentre prese a scoparla con un ritmo perfetto che la mandò alle stelle. Lo afferrò con le gambe come per non farlo andare più mentre le loro lingue si intrecciavano senza esitare nemmeno un secondo. Lei godeva come i matti. Poco dopo lui si staccò e disse “Mettiti a pecorina, voglio godermi la vista di questo culo su cui ho sbavato tutta la sera!” Lei non se lo fece ripetere due volte e con il sorriso malizioso in faccia si girò chinandosi in avanti più che poteva mostrando il suo bellissimo culo aperto con l’ano e la figa in perfetta vista. Lui riprese a scoparla sbattendola con foga e lei per evitare di gemere troppo forte infilò la testa nei cuscini gridando a squarciagola. Lui non smetteva un momento di sbatterla fin quando lei venne ancora. Venne così tanto che quando Marco si fermò e lo uscì era completamente fradicio degli umori di Hilary. “ Tesoro mi vuoi pulire un po’? Così ti faccio stare un po’ sopra.”. Mi venne come un moto di orgoglio e questa sua sicurezza mi diede un po’ fastidio, non volevo che la trattava come una troia bensì come meritava. Lei senza dire parola si girò e inizio a pulirlo, avidamente, con la lingua, sentendo il sapore del mix degli umori di entrambi. Non le diede il tempo di pulirlo e lo stacco di nuovo di colpo dalla sua bocca per poi mettersi sdraiato, dà un colpetto sul suo culo e le dice, con tono malizioso “Dai non fare l‘ingorda, voglio venire mentre sei sopra.” Lei si morse le labbra e fece un sorrisetto smorfioso, complice, e si mise sopra di lui strusciando prima un po’ la punta contro la figa e poi entrarlo di colpo. Lei si ci butta a peso morto prendendolo in tutta la sua lunghezza e rimanendo impalata, senza respiro. Inizia a fare dei piccoli movimenti rotatori seguiti da dei saltelli mentre lui le teneva le mani saldamente ancorate alle natiche di Hilary sollevandola un po’ ad ogni colpo permettendole di prendere più slancio. Non ci mise tanto a venire per la terza volta ma stavolta era euforica, rideva mentre saltellava su di lui e ogni tanto si lasciava cadere su di lui per baciarlo. Tutto d’un tratto lui le disse “Devo venire, scendi giù aiutami.” E la fece alzare senza darle il tempo di estrarlo e lei senza perdere tempo si chinò e prese a succhiarglielo forte e avidamente mentre lo segava con entrambe le mani. Lui le teneva la testa e gemeva forte. “Sto venendo.. oddio vengo.. bevi tutto ti prego… mi stai facendo morire” Le venne in bocca copiosamente, tanto che vedevo le guanciotte di Hilary riempirsi e poi svuotarsi mentre lei ingoiava tutto senza aprire bocca e buttarne neanche una goccia. Rimase circa 10 minuti col busto buttato a peso morto sul suo bacino mentre continuava a fare un pompino lento, godendosi ogni singola goccia che usciva. Infine lei cadde sfinita sul letto, guardando il soffitto e respirando affannosamente. Fui io a rompere il silenzio tirando la battuta più scema che mi venisse in mente. “Cazzo peccato che non avevo la videocamera. Non sapevo che vi divertivate così!” Al che loro iniziarono a ridacchiare. Poi si alzò dal letto, si mise i boxer e la maglietta e mi chiese se mi andava di fumarmi una sigaretta in terrazza e così ci fumammo la classica “Sigaretta della Buonanotte” ma stanotte, un po’ particolare. Quando finimmo gli diedi la buonanotte e me ne andai in camera da letto. L’accappatoio di Hilary era ancora sul divano letto, fradicio di umori e sudore. Quando sono arrivato in camera da letto lei già era messa a letto. Mi avvicinai lentamente alla sua figa e la annusai. Non so perché lo feci. Sentivo un odore diverso, non il mio. Decisi di passarci la lingua, così tanto per. Lei era sdraiata a pancia in giù e io mi infilai con la testa fra le sue gambe tirando una leccata con tutta la superficie della lingua, assaggiando gli umori copiosi che le erano rimasti addosso. Poi mi alzai verso la sua testa sul cuscino e le diedi un bacio in bocca. “Ti amo da morire, grazie” disse lei, dopo di ché ci addormentammo.
Continua………
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