Doppia sborrata sui piedini
di
Rexdominus
genere
feticismo
Io e la mia amica Vanessa spesso ci vediamo per "giocare" insieme. Siamo entrambi single e giovani, io 27, lei 31. Vanessa da molti anni non è più fidanzata, voleva prendersi un periodo di pausa dall'ultimo fidanzato, periodo che si è proteso in parte a causa mia poiché, per il momento sono l'unico uomo che è ben disposto a provare tutte le fantasie che passano per la mente di Vanessa, una delle ultime i FootJob. Vanessa è una ragazza che in gergo verrebbe definita una "cavalla" alta, poco seno, una terza non troppo piena, ma un culone e delle gambe fantastiche e non tralasciamo una bella fichetta che spesso lascia impreziosita con un cespuglietto di peli.
Essendo bella alta, Vanessa dispone di un bel 42 di piedi, sempre perfetti, ben curati, smaltati e tenuti bene grazie a cure e creme. Anche se non sono un super appassionato del genere, io amo tutto in una donna e se i piedi sono ben tenuti, adoro anche quelli.
Ultimamente che ci si poteva muovere mi sono visto spesso con la mia amica e dopo aver conversato per giorni, ci siamo organizzati per una bella sessione di Footjob. Arrivai a casa sua nel pomeriggio inoltrato, dato coprifuoco avevo intenzione di dormire da lei anche perchè sinceramente avevo intenzione di chiavarmela anche, non solo footjob. Vanessa mi accolse vestita come sempre, solo che stavolta aveva dei pantaloncini sportivi che lasciavano scoperte le gambe lisce e infradito ai piedini, smaltati di nero e già lavati e profumati. Saltiamo subito all'azione.
Ci posizionammo sul suo divano, Vanessa seduta al lato opposto con le gambe stese per tutta la sua lunghezza, i piedini vicini al mio pacco già gonfio perché sapevo cosa mi aspettava, inizia a massaggiare le sue gambe e Vanessa senza dire niente iniziò a muovere i piedi, prima il destro, lo fece scivolare sul mio cazzo nei pantaloni, un leggero movimento circolare su di esso, poi lo sollevò e lo appoggiò al mio petto, aprendo e chiudendo le dita, si avvicinò alla mia bocca e con l'alluce sfiorò prima le mie labbra e poi tirò giù il mio labbro inferiore, con il piede sinistro toccava le mie palle. Io già stra eccitato rapido aprì i pantaloni e Vanessa altrettanto rapida con il piede destro mi bloccò prima che potessi tirarlo fuori.
mi disse e portò di nuovo il piede destro alla mia bocca.
a comando aprii la bocca e presi tutto il suo alluce, ci passai la lingua sopra, lo succhiai e lo bagnai di saliva, mi mise in bocca altre due dita e fece avanti e indietro, quasi mi stesse fottendo con un cazzo. Quando decise che era abbastanza, mi fece finalmente tirare fuori il cazzo. in due secondi tirai giù i pantaloni e con un balzo il mio cazzo di 17cm bello grosso spuntò fuori. Vanessa fu molto contenta e mugugnò un apprezzamento, passò lentamente il suo alluce bagnato di saliva sulla mia cappella coperta e poi, con il sinistro, tiro in basso le mie palle in modo da avere il cazzo ritto senza uso delle mani, allargò bene le dita del destro e prese la punta della cappella tra alluce e melluce (se non ricordo male si chiama così) e tirò giù.
Dio come mi scappellò meravigliosamente, tirò giù fin in fondo scoprendo la mia cappella giù umida. Eccitato, il mio cazzo fremette e una goccia di presborra uscì dalla punta. Vanessa mosse il piede sinistro e lo appoggiò sulle mie palle, premette contro e tastò per bene, guardai verso di lei, era tutta concentrata sul mio cazzo e aveva le guance in fiamme. Con il destro prese lentamente a fare su e giù ogni volta scappellandomi sino in fondo e facendo bagnare la mia cappella, il movimento mi portava piacevoli ondate di piacere, volevo che si muovesse più velocemente ma non facevo niente, stavo impazzendo in quella meravigliosa, lenta tortura. Vanessa si fermò e avvicinò nuovamente il piede alla mia bocca.
sputai sul suo piede e con il piede gocciolante saliva se lo portò accanto al sinistro, iniziò a sfregarli e a bagnarli entrambi, poi con il sinistrò di nuovo sollevò il mio cazzo e poi con il destro, mise la sua pianta del piede sulla mia cappella, la fregò contro di essa e poi aprì e chiuse le dita su di essa come a volerla strizzare. Era strano, ma abbastanza piacevole. dopo poco mise entrambi i piedini smaltati alla base del mio cazzo, lo strinse forte tra essi e iniziò a segarmelo con vigore. Segava il cazzo a tutta la velocità che riusciva, su e giù, su e giù scappellandolo, il mio cazzo gocciolava e io godevo sospirando, così mi piaceva, bello veloce con i suoi piedi che svolgevano il lavoro. Più segava e più godevo finché non sentii che ero vicino, volevo sborrare quei piedini. La presi per le caviglie e inizia a segare ancora più veloce, arrivai molto presto al limite e tutto fu sancito da un potente spruzzo che partì dalla mia cappella e schizzò in aria, poi prese a colare un fiume di sborra calda sui suoi piedini, avendolo bello dritto il mio cazzo eruttò come un vulcano e la sborra colò ai lati bagnando entrambi i piedini. Passato l'intenso orgasmo, lasciai i piedi di Vanessa ancora vicini al mio cazzo, Vanessa era molto contenta del risultato e mentre la ricoprivo di complimenti, lei continuava a tastare la base del cazzo, le palle e con l'alluce passò sulla cappella, raccogliendo un altro pò di sborra che rimaneva. Mentre parlavamo dell'esperienza vissuta, dopo un pò io e Vanessa ci accorgemmo che il mio cazzo, nonostante non fosse propriamente drittissimo era ancora abbastanza duro. Presi la palla al balzo e le dissi se magari provavamo di nuovo dato che il mio cazzo non sembrava sazio. Vanessa accettò ma stavolta ci saremo spostati sul letto, sul divano era risultato un pò scomodo, sul letto poteva stendersi. Andammo in camera, io la seguivo con i pantaloni calati e il mio cazzo semi duro ancora bagnato di sborra, tanto non c'era nessuno a parte lei. Vanessa si stese sul letto, mi sorprese togliendosi la maglietta e reggiseno e i pantaloncini rimanendo solo in mutandine. Io rimasi in piedi al bordo del letto, iniziò a giocare con il mio cazzo, prima tastando le palle, poi lo sollevò e me lo premette contro lo stomaco, tastando cappella e strisciando il piede sull'asta. Il mio cazzo era tornato duro, prese nuovamente a segarmi con il cazzo fra le piante dei piedi con forza, il mio cazzo già provato da una bella sborrata era molto sensibile e tutta quell'energia che ci stava mettendo Vanessa mi avrebbe fatto schizzare nuovamente. Prima di sborrare però la fermai, la feci girare di spalle così da avere il suo bel culone davanti agli occhi, che visione per finire una sega. Presi i suoi piedini e come prima la aiutai con le mie mani a segarmi più forte. Dopo un pò di colpi urlai che stavo sborrando, stavolta schizzai meno sborra ma comunque con due colate riuscii un pò a bagnarle le piante dei piedi.
Che esperienza, non avrei mani immaginato di sborrare due volte di fila. Quella notte non ebbi proprio le forze per scopare Vanessa, ma la mattina seguente...chissà.
Essendo bella alta, Vanessa dispone di un bel 42 di piedi, sempre perfetti, ben curati, smaltati e tenuti bene grazie a cure e creme. Anche se non sono un super appassionato del genere, io amo tutto in una donna e se i piedi sono ben tenuti, adoro anche quelli.
Ultimamente che ci si poteva muovere mi sono visto spesso con la mia amica e dopo aver conversato per giorni, ci siamo organizzati per una bella sessione di Footjob. Arrivai a casa sua nel pomeriggio inoltrato, dato coprifuoco avevo intenzione di dormire da lei anche perchè sinceramente avevo intenzione di chiavarmela anche, non solo footjob. Vanessa mi accolse vestita come sempre, solo che stavolta aveva dei pantaloncini sportivi che lasciavano scoperte le gambe lisce e infradito ai piedini, smaltati di nero e già lavati e profumati. Saltiamo subito all'azione.
Ci posizionammo sul suo divano, Vanessa seduta al lato opposto con le gambe stese per tutta la sua lunghezza, i piedini vicini al mio pacco già gonfio perché sapevo cosa mi aspettava, inizia a massaggiare le sue gambe e Vanessa senza dire niente iniziò a muovere i piedi, prima il destro, lo fece scivolare sul mio cazzo nei pantaloni, un leggero movimento circolare su di esso, poi lo sollevò e lo appoggiò al mio petto, aprendo e chiudendo le dita, si avvicinò alla mia bocca e con l'alluce sfiorò prima le mie labbra e poi tirò giù il mio labbro inferiore, con il piede sinistro toccava le mie palle. Io già stra eccitato rapido aprì i pantaloni e Vanessa altrettanto rapida con il piede destro mi bloccò prima che potessi tirarlo fuori.
mi disse e portò di nuovo il piede destro alla mia bocca.
a comando aprii la bocca e presi tutto il suo alluce, ci passai la lingua sopra, lo succhiai e lo bagnai di saliva, mi mise in bocca altre due dita e fece avanti e indietro, quasi mi stesse fottendo con un cazzo. Quando decise che era abbastanza, mi fece finalmente tirare fuori il cazzo. in due secondi tirai giù i pantaloni e con un balzo il mio cazzo di 17cm bello grosso spuntò fuori. Vanessa fu molto contenta e mugugnò un apprezzamento, passò lentamente il suo alluce bagnato di saliva sulla mia cappella coperta e poi, con il sinistro, tiro in basso le mie palle in modo da avere il cazzo ritto senza uso delle mani, allargò bene le dita del destro e prese la punta della cappella tra alluce e melluce (se non ricordo male si chiama così) e tirò giù.
Dio come mi scappellò meravigliosamente, tirò giù fin in fondo scoprendo la mia cappella giù umida. Eccitato, il mio cazzo fremette e una goccia di presborra uscì dalla punta. Vanessa mosse il piede sinistro e lo appoggiò sulle mie palle, premette contro e tastò per bene, guardai verso di lei, era tutta concentrata sul mio cazzo e aveva le guance in fiamme. Con il destro prese lentamente a fare su e giù ogni volta scappellandomi sino in fondo e facendo bagnare la mia cappella, il movimento mi portava piacevoli ondate di piacere, volevo che si muovesse più velocemente ma non facevo niente, stavo impazzendo in quella meravigliosa, lenta tortura. Vanessa si fermò e avvicinò nuovamente il piede alla mia bocca.
sputai sul suo piede e con il piede gocciolante saliva se lo portò accanto al sinistro, iniziò a sfregarli e a bagnarli entrambi, poi con il sinistrò di nuovo sollevò il mio cazzo e poi con il destro, mise la sua pianta del piede sulla mia cappella, la fregò contro di essa e poi aprì e chiuse le dita su di essa come a volerla strizzare. Era strano, ma abbastanza piacevole. dopo poco mise entrambi i piedini smaltati alla base del mio cazzo, lo strinse forte tra essi e iniziò a segarmelo con vigore. Segava il cazzo a tutta la velocità che riusciva, su e giù, su e giù scappellandolo, il mio cazzo gocciolava e io godevo sospirando, così mi piaceva, bello veloce con i suoi piedi che svolgevano il lavoro. Più segava e più godevo finché non sentii che ero vicino, volevo sborrare quei piedini. La presi per le caviglie e inizia a segare ancora più veloce, arrivai molto presto al limite e tutto fu sancito da un potente spruzzo che partì dalla mia cappella e schizzò in aria, poi prese a colare un fiume di sborra calda sui suoi piedini, avendolo bello dritto il mio cazzo eruttò come un vulcano e la sborra colò ai lati bagnando entrambi i piedini. Passato l'intenso orgasmo, lasciai i piedi di Vanessa ancora vicini al mio cazzo, Vanessa era molto contenta del risultato e mentre la ricoprivo di complimenti, lei continuava a tastare la base del cazzo, le palle e con l'alluce passò sulla cappella, raccogliendo un altro pò di sborra che rimaneva. Mentre parlavamo dell'esperienza vissuta, dopo un pò io e Vanessa ci accorgemmo che il mio cazzo, nonostante non fosse propriamente drittissimo era ancora abbastanza duro. Presi la palla al balzo e le dissi se magari provavamo di nuovo dato che il mio cazzo non sembrava sazio. Vanessa accettò ma stavolta ci saremo spostati sul letto, sul divano era risultato un pò scomodo, sul letto poteva stendersi. Andammo in camera, io la seguivo con i pantaloni calati e il mio cazzo semi duro ancora bagnato di sborra, tanto non c'era nessuno a parte lei. Vanessa si stese sul letto, mi sorprese togliendosi la maglietta e reggiseno e i pantaloncini rimanendo solo in mutandine. Io rimasi in piedi al bordo del letto, iniziò a giocare con il mio cazzo, prima tastando le palle, poi lo sollevò e me lo premette contro lo stomaco, tastando cappella e strisciando il piede sull'asta. Il mio cazzo era tornato duro, prese nuovamente a segarmi con il cazzo fra le piante dei piedi con forza, il mio cazzo già provato da una bella sborrata era molto sensibile e tutta quell'energia che ci stava mettendo Vanessa mi avrebbe fatto schizzare nuovamente. Prima di sborrare però la fermai, la feci girare di spalle così da avere il suo bel culone davanti agli occhi, che visione per finire una sega. Presi i suoi piedini e come prima la aiutai con le mie mani a segarmi più forte. Dopo un pò di colpi urlai che stavo sborrando, stavolta schizzai meno sborra ma comunque con due colate riuscii un pò a bagnarle le piante dei piedi.
Che esperienza, non avrei mani immaginato di sborrare due volte di fila. Quella notte non ebbi proprio le forze per scopare Vanessa, ma la mattina seguente...chissà.
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Commenti dei lettori al racconto erotico