Concitate
di
Estimator
genere
trio
Racconto porno-erotico-psicologico
“CONCITATAE”
Mi chiamo Elisa 45 anni dicono tutti che sono una bella donna, sono formosa un bel seno generoso e un culo a mandolino che non passa inosservato.
Sono sposata con Ivan 47 anni bell’uomo atletico, con una dotazione sufficiente e abbastanza attivo sessualmente. Diciamo che siamo una coppia che funziona.
Ho due amiche del cuore Giulia e Gloria, ci incontriamo spesso e siamo solite dire che tra noi non ci sono segreti e ci diciamo tutto. Non so se questo è vero per loro, io per la verità dico quello che mi conviene. Inevitabilmente il discorso cade quasi sempre sul sesso. Giulia è forse quella più aperta, tanto per dire viene una mattina e dice: ragà ho avuto un’inculata da mio marito ieri da sballo. Ridiamo sempre su queste cose. Ci tengono allegre e spensierate come quando eravamo ragazze. Io sono un po’ più riservata anche perché ho sempre pensato che tra le tre sono la più zoccola.
Sono sempre stata affascinata dal sesso. Da ragazza quando in auto vedevo le puttane in strada pensavo a come doveva essere eccitante quell’andirivieni di uomini che si alternavano per chiavare. Il tempo di pulirti lo sperma tra le cosce e subito un altro uomo. Ciò che non mi andava era che lo facevano in auto.
A me piace il letto; credo sia quello il posto per fare sesso.
Poi, ho saputo che esistevano le escort, puttane d’alto borgo. Se le circostanze della vita mi avessero portato in quella direzione, adesso sarei sicuramente una di loro.
E’ una vita che mi affascina. Mi sarebbe piaciuto essere in un giro dove ti arriva il messaggino: ore 21 Hotel Bristol uomo, ore 15 Hotel Bristol donna, ore 22 Hotel bristol due uomini, ore 9 Hotel Bristol coppia.
Il solo pensiero mi eccita.
Non sarei stata nemmeno tanta selettiva, sarei andata tranquilla anche se avessi trovato il “commenda” con la pancetta o la signora matura su con gli anni. La mia eccitazione scaturirebbe dal ruolo, non dal partner del momento.
Tornando alle mie amiche, quelle due stronze hanno una vita di coppia più dinamica della mia nonostante, questo loro non lo sanno, sono più puttana di loro e più incline al sesso.
Giulia a cui piace molto prenderlo nel culo, ha introdotto nella coppia vibratori e oggettistica varia.
Ma come cazzo hai fatto? dissi ridendo per capire.
Mio marito mi chiese se ero interessata e dissi che se me lo aveva chiesto piaceva anche a lui. Mi domandò se andava bene uno con le sue dimensioni ed io dissi che a questo punto avrei voluto abbondare e lui si eccitò. Oggi ne abbiamo di diverse misure e rideva felice, la troia.
Gloria invece insieme al marito vedevano film porno e, più volte quando facevano sesso il marito le domandava se le facesse piacere aggiungere un altro uomo a letto.
Subito Giulia rispose: anche a me lo propone.
A me non era successo nulla di tutto ciò e lo dissi, ma chiesi loro come si erano poste alla richiesta. Insieme concordarono che non bisognava lanciarsi subito senza avere la certezza che voleva farlo davvero. Quando sono eccitati i cornuti ti darebbero anche ad un plotone di soldati, poi se vai in pizzeria e qualcuno ti guarda, sono gelosi. Se volessero farlo davvero, a cazzo moscio, ti direbbero preparati per il giorno tot a tale ora che ti chiaviamo in due; Risate
Ivan mai che mi avesse proposto nulla di simile.
Per giorni rimurginavo questa cosa. Le amiche mi avevano detto che anche ad altre loro conoscenti era stata fatta la proposta. Sembra che quasi a tutti gli uomini piaccia pensare alla propria moglie con un altro. Che cazzo proprio a me, la più puttana e interessata alle trasgressioni sessuali, non mi era stato proposto. Con Ivan facevamo sesso soddisfacente. Non posso dire che mi mancava, quello che avrei desiderato forse era un po’ più di fantasia.
Non so cosa successe, ma al ritorno da una vacanza al mare, mentre facevamo sesso, Ivan disse:
Ti piacerebbe chiavare un altro uomo?
Cazzo pensai! Si risposi sorridendo, con tuo fratello.
Dico sul serio.
Vuoi che mi faccia l’amante e ti metta le corna?
No cos’hai capito io intendo, fare sesso a tre.
Ma dai non è mica semplice fare una cosa del genere.
Comunque pensai che non dovevo escludere subito la possibilità. Dovevo fargli capire che potevo cedere alla sua richiesta.
Lo so per questo te ne parlo. Potremmo approfondire e decidere se vogliamo e come farlo.
Risposi tranquilla e sorridendo: Ivan tu adesso hai il cazzo duro e sei eccitato. Queste sono richieste che vanno fatte quando non si sta facendo sesso.
Volevo solo capire se la cosa è fattibile poi, te ne rivoglio parlare, rispose.
OK dissi con aria di chi non ci crede molto.
Io comunque l’amante non me lo faccio, perché ti amo e non ti faccio le corna.
Ma pensandoci bene, non vedo tradimento in presenza di un marito presente e che è contento per la moglie.
Vabbè adessso sto filosofando, poi ne, parliamo. Sempre che!
Lo vidi soddisfatto.
Ivan cercò di convincermi, secondo lui, ad accettare. Alla fine facendo finta di aver ceduto alle sue pressioni per farlo felice, gli dissi:
va bene facciamolo! Sappi però che quando sarò eccitata bacerò con la lingua, lo sai quando faccio il pompino ingoio lo sperma, chiederò di essere inculata come faccio con te, mi piace il 69. Se a te sta bene, organizza tutto.
Poi con un sorriso complice dissi: regalami della lingerie sexy, il numero del tacco è dodici.
Mi abbracciò e sentii il suo cazzo duro.
Due giorni dopo mi disse che era tutto pronto e, se volevo che conoscessi prima, l’uomo che aveva scelto. Gli dissi che preferivo di no, avrei iniziato a trovare difetti ecc., ero sicuro che aveva scelto bene per me e poi era più importante che stesse bene a lui che comunque doveva avere un contatto fisico con un altro uomo.
Il luogo era un bungalow riservato con verandina in un Recidence.
Aveva prenotato per tre giorni e l’incontro era per la sera.
Prendavamo il sole quando mi disse: stai tranquilla, ti vedo così taciturna, cosa pensi.
A lui risposi: non vorrei sembrare una puttana. Gli hai spiegato che una complicità che vogliamo realizzare?
Sì, sì rispose lo sa che è un mio capriccio e che c’è ne’ voluto per convincerti.
Gli sorrisi compiaciuta.
Ma stavo pensando ad altro. Mi chiedevo come fosse quest’uomo, se era potente e resistente. Stavo per farmi due uomini insieme, il massimo dei miei desideri. Pensavo che Ivan dandomi ad un altro era un cornuto contento quindi fragile sotto questo aspetto quindi in futuro avrei potuto gestire la cosa a mio vantaggio. Se me lo concede una volta, lo dovrà fare sempre. Magari in seguito scelgo io il partner.
Si fece l’ora stabilita per l’incontro.
Ivan andò ad accoglierlo non so dove, comunque avevo un po’ di imbarazzo, ma già iniziavo ad eccitarmi.
Vidi Ivan entrare in veranda con un uomo di colore alto più di lui, almeno un metro e ottantacinque, fisico muscoloso, bello ed elegante. Ma non……..mi fermai e dissi piacere mi chiamo Elisa, ma chiamami Eli.
Sei bellissima Eli, la foto che ho visto non ti rende giustizia.
Dopo i primi convenevole invitammo Omar a prepararsi in bagno dove avrebbe trovato anche un accappatoio. Io lo guardai facendogli capire che mi piaceva e dissi: vado a prepararmi in camera da letto e, prima di voltarmi…..per te.
Stronzo non mi avevi detto che era di colore lo aggradii. Ma tu non hai mai avuto pregiudiz…..cornuto non è perché è di colore è perché avresti dovuto almeno dirmelo dissi alzando il tono di voce.
Poi, incuriosita, chiesi perché lui?
Abbassando gli occhi disse: è molto dotato, un 25, e pensavo di farti piacere.
Lo abbracciai…scusami è che sono un po’ nervosa. Per contegno non saltai di gioia.
Aspettai in lingerie come una escort come avevo tante volte sognato e sentii dirmi da Omar: Posso godere e gioire di tanta bellezza?
Non trovai altre risposte: sono tua dissi.
Aprì l’accappatoio mostrandomi un corpo scolpito e un cazzo che non avrei immaginato potesse esistere.
Iniziammo a baciarci e a fare conoscenza dei nostri corpi. Avevo completamente dimenticato ivan, lo intravidi in un angolo della stanza ancora con il cazzo moscio in imbarazzo.
Il cornuto non aveva tenuto conto che avrebbe dovuto confrontarsi con l’altro maschio ed ora aveva un atteggiamento quasi sottomesso.
Omar mi leccò e baciò in ogni parte del corpo, mi preparava a riceverlo, consapevole delle sue dimensioni.
Mi ero sempre sentita grossa per le mie forme generose, ma tra le grandi mani e sotto quel corpo, mi sentivo una piccola ragazzina adolescente.
Sentii avvicinare anche Ivan mezzo imbranato, ma non me ne fotteva più di tanto. Era diventato solo qual cosina in più che potevo avere, dovevo concentrarmi sul mio stallone nero e non volevo perdermi nulla di suo.
Le due dita che mi infilò nella fica erano l’equivalente di un cazzo di un uomo.
Lui sorrise, doveva essere molto intelligente ed arguto e come se mi avesse sentito, disse: questo è solo per prepararti a ricevere la potenza del mio amore.
Guardai Omar implorante negli occhi e dissi: ti prego amore, non resisto più e allargai quando più possibile le gambe.
I miei umori agevolarono una possente penetrazione.
Che bello vederlo muovere su di me. Si teneva scostato dal mio corpo non so se per farsi ammirare o per ammirare me, ma era una visone che mi eccitava, sentivo una leggera tachicardia ma sapevo che era per l’emozione che stavo provando al contatto di quell’uomo di colore.
Mi prese in diverse posizioni per darmi diversi piaceri. Ogni posizione mi stimolava punti diversi dell’addome. Ebbi diversi orgasmi e ad ognuno di essi pensavo che Omar accortisi di ciò, sarebbe venuto anche lui e avrebbe finito.
Invece, quando si accorgeva del mio orgasmo, si fermava con il cazzo dentro, aspettava i miei spasmi, mi contemplava negli occhi e, come se sapesse che ero di nuovo pronta, ricominciava.
Che uomo fantastico pensai. Si accostò al mio orecchio e disse con sensualità in modo dolce: posso darti il mio amore?
Gli sorrisi e mi venne da piangere.
Sentii il suo sperma inondarmi la vagina e abbracciandolo forte fra i singhiozzi dissi nel suo orecchio grazie,grazie,grazie,grazie. Non avevo mai goduta così.
Quando Omar si alzò dal mio corpo scorsi Ivan sconvolto che mi guardava.
Credo stesse pensando: ho fatto una stronzata.
Mi ripresi subito da quel sconvolgimento di emozioni e cercai subito di recuperare con il cornuto.
Gli guardai il cazzo moscio e dissi: non vergognarti, è ovvio che all’inizio si è un po’ in difficoltà, vieni ti aiuto io.
Omar mi guardò complice e mi accennò con la testa un complimenti.
Mi dedicai a Ivan.Sapevo della sensibilità ai capezzoli e li succhiai, incominciò ad eccitarsi; per fortuna stava recuperando.
Al recupero di Omar iniziarono insieme, ognuno dedicandosi alla parte del mio corpo che avevano scelto. L’uomo nero era fra le mie gambe che mi leccava.
Invece della lingua mi sembrava di avere dei serpenti che si muovevano intorno alla mia fica. Come cazzo faceva ad essere cosi’ esperto quest’uomo, come faceva a sapere i miei punti erotici che solo io conosco.
Mi venne l’idea che potesse essere un professionista del sesso e che magari Ivan l’aveva anche pagato per farlo cornuto. Questo pensiero non mi piacque.
Ivan si dava da fare con le mie tette e poi mi infilò il suo cazzo in bocca. Lo facevo sempre divertire con il pompino, anche perché con la mano gli infilavo il dito nell’ano e a lui piaceva. Si lubrificava sempre prima di venire a letto. Anche adesso l’aveva lubrificato, pensai sorridendo fra me: non è che vuole farsi inculare dal nero?
Ci divertimmo per ore a fare sesso e pensavo che forse eravamo quasi al termine quando Omar disse: Ivan penso che adesso mi dovresti aiutare con Eli.
Ci guardammo senza capire, ma lo stallone non aveva finito; rivendicava il mio culo.
Eli mi disse, il mio maschio occasionale, so che lo prendi nel culo, ma posso garantirti che dato le mie dimensioni devi collaborare per non sentire dolore.
Non ero preoccupata, avevo visto con quanta cura mi aveva presa fino ad ora. E poi il sesso con questo stallone nero, vale pure un po’ di dolore.
Fu quasi un comando quando disse a Ivan dandogli il lubrificante: preparami la tua donna.
Vidi il cazzo di Ivan indurirsi, doveva sentirsi un sottomesso. Pensai che era abbastanza cuckold da programmarci un futuro con lui in quel ruolo.
Ero pronta e, mi misi alla pecorina offrendo il mio culo al mio amante.
Omar guardò Ivan severo e con voce profonda da padrone gli disse: vai davanti a lei, prendile il viso fra le mani e amala. Lo sta facendo per te, sta riscattando la tua impotenza.
Me lo trovai davanti come un cagnolino. Pensai: con questo incontro hai sancito il tuo futuro da cornuto.
Sentii il cazzo di Omar in tutta la sua grandezza entrare, forse meglio dire sfondare, il mio culo.
Si fermò consentendomi di gesticolare con le mani come una farfalla; esprimevo così il mio dolore.
Per dignità non urlavo, volevo essere puttana e, dovevo andare fino in fondo.
Omar si era accorto che soffrivo troppo e disse a Ivan vieni a leccarle la fica così avverte meno dolore.
Nonostante tutto, non riuscivo a non pensare come il mio amante riuscisse a gestire e sapere come far godere una donna in quel modo. Il dolore si affievolì e iniziò il piacere. Movimenti ritmati per una buona mezz’ora di felicità che mi donarono tre orgasmi.
Avvertii che Omar mi stava esplodendo dentro.
Ivan fece per uscire dalle mie gambe ma un: non muoverti perentorio, lo bloccò.
Sentii il suo affanno e gli schizzi di sperma nel culo.
Mi meravigliai della velocità con cui lo tolse dal culo, ma poi capii subito; spruzzò parte di sperma sul viso ad Ivan che era con la testa fra le gambe, per umiliarlo.
Mi sarei fatta una risata di gioia, ma mi limitai a dire con soddisfazione: Ivan hai sperma sul viso.
Purtroppo la notte era al termine. Ci salutammo al mattino.
Ivan fece in modo che non potessi rimanere sola con Omar, credo ad evitare che avrei potuto ricontattarlo senza la sua mediazione.
Quando Omar fu lontano dissi: allora ti sono piaciuta?
Sei stata fenomenale, anche se, devo dirlo mi sembravi una che faceva il mestiere.
E non è questo che volevi?
Si, però un po’ la figura dell’imbranato l’ho fatta, pensavo sapessi gestire meglio la situazione.
Ti spiego io che è successo: tu hai organizzato tutto pensando che eri il maschio alfa. Non è così. Chi sceglie di farsi chiavare la moglie è il cornuto contento, nell’amplesso è una figura di contorno e deve godersi lo spettacolo della moglie felice. La partecipazione del marito è da sostegno alla moglie.
Tu sei questo e non l’avevi capito.
Comunque la prossima volta organizziamo insieme, vedrai rimarrai contento.
Mi guardò quasi crucciato, tu vuoi rifarlo?
Amore e tu vuoi rinunciare proprio adesso che hai scoperto il ruolo che ti rende felice nella coppia?
Comunque fa tu! Lo liquidai facendogli capire che potevo anche rinunciare.
Non lo avrebbe fatto era un cornuto contento, un cuckold.
In auto non disse una parola.
A casa mentre riponevo le varie cose, trovai un biglietto da visita nella mia borsetta: dottor Omar Mustafà ginecologo presso Clinica Santo Stefano, contatti: tel..cell…mail..
Hai capito il paraculo, non vuole perdermi, e nemmeno io caro stallone nero.
Nascosi il bigliettino e chiesi a Ivan: dove lo hai trovato Omar, mica lo hai pagato?
No che scherzi? C’è un sito d’incontri per adulti e l’ho contattato, ma è per amatoriali.
A cena, dopo che continuavo a versargli del vino per farlo sbloccare disse: Senti Eli ho riflettuto su di noi e, come sempre hai ragione tu.
Facciamo cosi’ gestisci tu questa cosa sai, sei più lucida di me e credo che mi debba guidare tu in questo passaggio.
Tu decidi, io ti seguo, pero’ non aspettiamo molto, voglio imparare presto e bene il mio ruolo.
Autore: estimator
“CONCITATAE”
Mi chiamo Elisa 45 anni dicono tutti che sono una bella donna, sono formosa un bel seno generoso e un culo a mandolino che non passa inosservato.
Sono sposata con Ivan 47 anni bell’uomo atletico, con una dotazione sufficiente e abbastanza attivo sessualmente. Diciamo che siamo una coppia che funziona.
Ho due amiche del cuore Giulia e Gloria, ci incontriamo spesso e siamo solite dire che tra noi non ci sono segreti e ci diciamo tutto. Non so se questo è vero per loro, io per la verità dico quello che mi conviene. Inevitabilmente il discorso cade quasi sempre sul sesso. Giulia è forse quella più aperta, tanto per dire viene una mattina e dice: ragà ho avuto un’inculata da mio marito ieri da sballo. Ridiamo sempre su queste cose. Ci tengono allegre e spensierate come quando eravamo ragazze. Io sono un po’ più riservata anche perché ho sempre pensato che tra le tre sono la più zoccola.
Sono sempre stata affascinata dal sesso. Da ragazza quando in auto vedevo le puttane in strada pensavo a come doveva essere eccitante quell’andirivieni di uomini che si alternavano per chiavare. Il tempo di pulirti lo sperma tra le cosce e subito un altro uomo. Ciò che non mi andava era che lo facevano in auto.
A me piace il letto; credo sia quello il posto per fare sesso.
Poi, ho saputo che esistevano le escort, puttane d’alto borgo. Se le circostanze della vita mi avessero portato in quella direzione, adesso sarei sicuramente una di loro.
E’ una vita che mi affascina. Mi sarebbe piaciuto essere in un giro dove ti arriva il messaggino: ore 21 Hotel Bristol uomo, ore 15 Hotel Bristol donna, ore 22 Hotel bristol due uomini, ore 9 Hotel Bristol coppia.
Il solo pensiero mi eccita.
Non sarei stata nemmeno tanta selettiva, sarei andata tranquilla anche se avessi trovato il “commenda” con la pancetta o la signora matura su con gli anni. La mia eccitazione scaturirebbe dal ruolo, non dal partner del momento.
Tornando alle mie amiche, quelle due stronze hanno una vita di coppia più dinamica della mia nonostante, questo loro non lo sanno, sono più puttana di loro e più incline al sesso.
Giulia a cui piace molto prenderlo nel culo, ha introdotto nella coppia vibratori e oggettistica varia.
Ma come cazzo hai fatto? dissi ridendo per capire.
Mio marito mi chiese se ero interessata e dissi che se me lo aveva chiesto piaceva anche a lui. Mi domandò se andava bene uno con le sue dimensioni ed io dissi che a questo punto avrei voluto abbondare e lui si eccitò. Oggi ne abbiamo di diverse misure e rideva felice, la troia.
Gloria invece insieme al marito vedevano film porno e, più volte quando facevano sesso il marito le domandava se le facesse piacere aggiungere un altro uomo a letto.
Subito Giulia rispose: anche a me lo propone.
A me non era successo nulla di tutto ciò e lo dissi, ma chiesi loro come si erano poste alla richiesta. Insieme concordarono che non bisognava lanciarsi subito senza avere la certezza che voleva farlo davvero. Quando sono eccitati i cornuti ti darebbero anche ad un plotone di soldati, poi se vai in pizzeria e qualcuno ti guarda, sono gelosi. Se volessero farlo davvero, a cazzo moscio, ti direbbero preparati per il giorno tot a tale ora che ti chiaviamo in due; Risate
Ivan mai che mi avesse proposto nulla di simile.
Per giorni rimurginavo questa cosa. Le amiche mi avevano detto che anche ad altre loro conoscenti era stata fatta la proposta. Sembra che quasi a tutti gli uomini piaccia pensare alla propria moglie con un altro. Che cazzo proprio a me, la più puttana e interessata alle trasgressioni sessuali, non mi era stato proposto. Con Ivan facevamo sesso soddisfacente. Non posso dire che mi mancava, quello che avrei desiderato forse era un po’ più di fantasia.
Non so cosa successe, ma al ritorno da una vacanza al mare, mentre facevamo sesso, Ivan disse:
Ti piacerebbe chiavare un altro uomo?
Cazzo pensai! Si risposi sorridendo, con tuo fratello.
Dico sul serio.
Vuoi che mi faccia l’amante e ti metta le corna?
No cos’hai capito io intendo, fare sesso a tre.
Ma dai non è mica semplice fare una cosa del genere.
Comunque pensai che non dovevo escludere subito la possibilità. Dovevo fargli capire che potevo cedere alla sua richiesta.
Lo so per questo te ne parlo. Potremmo approfondire e decidere se vogliamo e come farlo.
Risposi tranquilla e sorridendo: Ivan tu adesso hai il cazzo duro e sei eccitato. Queste sono richieste che vanno fatte quando non si sta facendo sesso.
Volevo solo capire se la cosa è fattibile poi, te ne rivoglio parlare, rispose.
OK dissi con aria di chi non ci crede molto.
Io comunque l’amante non me lo faccio, perché ti amo e non ti faccio le corna.
Ma pensandoci bene, non vedo tradimento in presenza di un marito presente e che è contento per la moglie.
Vabbè adessso sto filosofando, poi ne, parliamo. Sempre che!
Lo vidi soddisfatto.
Ivan cercò di convincermi, secondo lui, ad accettare. Alla fine facendo finta di aver ceduto alle sue pressioni per farlo felice, gli dissi:
va bene facciamolo! Sappi però che quando sarò eccitata bacerò con la lingua, lo sai quando faccio il pompino ingoio lo sperma, chiederò di essere inculata come faccio con te, mi piace il 69. Se a te sta bene, organizza tutto.
Poi con un sorriso complice dissi: regalami della lingerie sexy, il numero del tacco è dodici.
Mi abbracciò e sentii il suo cazzo duro.
Due giorni dopo mi disse che era tutto pronto e, se volevo che conoscessi prima, l’uomo che aveva scelto. Gli dissi che preferivo di no, avrei iniziato a trovare difetti ecc., ero sicuro che aveva scelto bene per me e poi era più importante che stesse bene a lui che comunque doveva avere un contatto fisico con un altro uomo.
Il luogo era un bungalow riservato con verandina in un Recidence.
Aveva prenotato per tre giorni e l’incontro era per la sera.
Prendavamo il sole quando mi disse: stai tranquilla, ti vedo così taciturna, cosa pensi.
A lui risposi: non vorrei sembrare una puttana. Gli hai spiegato che una complicità che vogliamo realizzare?
Sì, sì rispose lo sa che è un mio capriccio e che c’è ne’ voluto per convincerti.
Gli sorrisi compiaciuta.
Ma stavo pensando ad altro. Mi chiedevo come fosse quest’uomo, se era potente e resistente. Stavo per farmi due uomini insieme, il massimo dei miei desideri. Pensavo che Ivan dandomi ad un altro era un cornuto contento quindi fragile sotto questo aspetto quindi in futuro avrei potuto gestire la cosa a mio vantaggio. Se me lo concede una volta, lo dovrà fare sempre. Magari in seguito scelgo io il partner.
Si fece l’ora stabilita per l’incontro.
Ivan andò ad accoglierlo non so dove, comunque avevo un po’ di imbarazzo, ma già iniziavo ad eccitarmi.
Vidi Ivan entrare in veranda con un uomo di colore alto più di lui, almeno un metro e ottantacinque, fisico muscoloso, bello ed elegante. Ma non……..mi fermai e dissi piacere mi chiamo Elisa, ma chiamami Eli.
Sei bellissima Eli, la foto che ho visto non ti rende giustizia.
Dopo i primi convenevole invitammo Omar a prepararsi in bagno dove avrebbe trovato anche un accappatoio. Io lo guardai facendogli capire che mi piaceva e dissi: vado a prepararmi in camera da letto e, prima di voltarmi…..per te.
Stronzo non mi avevi detto che era di colore lo aggradii. Ma tu non hai mai avuto pregiudiz…..cornuto non è perché è di colore è perché avresti dovuto almeno dirmelo dissi alzando il tono di voce.
Poi, incuriosita, chiesi perché lui?
Abbassando gli occhi disse: è molto dotato, un 25, e pensavo di farti piacere.
Lo abbracciai…scusami è che sono un po’ nervosa. Per contegno non saltai di gioia.
Aspettai in lingerie come una escort come avevo tante volte sognato e sentii dirmi da Omar: Posso godere e gioire di tanta bellezza?
Non trovai altre risposte: sono tua dissi.
Aprì l’accappatoio mostrandomi un corpo scolpito e un cazzo che non avrei immaginato potesse esistere.
Iniziammo a baciarci e a fare conoscenza dei nostri corpi. Avevo completamente dimenticato ivan, lo intravidi in un angolo della stanza ancora con il cazzo moscio in imbarazzo.
Il cornuto non aveva tenuto conto che avrebbe dovuto confrontarsi con l’altro maschio ed ora aveva un atteggiamento quasi sottomesso.
Omar mi leccò e baciò in ogni parte del corpo, mi preparava a riceverlo, consapevole delle sue dimensioni.
Mi ero sempre sentita grossa per le mie forme generose, ma tra le grandi mani e sotto quel corpo, mi sentivo una piccola ragazzina adolescente.
Sentii avvicinare anche Ivan mezzo imbranato, ma non me ne fotteva più di tanto. Era diventato solo qual cosina in più che potevo avere, dovevo concentrarmi sul mio stallone nero e non volevo perdermi nulla di suo.
Le due dita che mi infilò nella fica erano l’equivalente di un cazzo di un uomo.
Lui sorrise, doveva essere molto intelligente ed arguto e come se mi avesse sentito, disse: questo è solo per prepararti a ricevere la potenza del mio amore.
Guardai Omar implorante negli occhi e dissi: ti prego amore, non resisto più e allargai quando più possibile le gambe.
I miei umori agevolarono una possente penetrazione.
Che bello vederlo muovere su di me. Si teneva scostato dal mio corpo non so se per farsi ammirare o per ammirare me, ma era una visone che mi eccitava, sentivo una leggera tachicardia ma sapevo che era per l’emozione che stavo provando al contatto di quell’uomo di colore.
Mi prese in diverse posizioni per darmi diversi piaceri. Ogni posizione mi stimolava punti diversi dell’addome. Ebbi diversi orgasmi e ad ognuno di essi pensavo che Omar accortisi di ciò, sarebbe venuto anche lui e avrebbe finito.
Invece, quando si accorgeva del mio orgasmo, si fermava con il cazzo dentro, aspettava i miei spasmi, mi contemplava negli occhi e, come se sapesse che ero di nuovo pronta, ricominciava.
Che uomo fantastico pensai. Si accostò al mio orecchio e disse con sensualità in modo dolce: posso darti il mio amore?
Gli sorrisi e mi venne da piangere.
Sentii il suo sperma inondarmi la vagina e abbracciandolo forte fra i singhiozzi dissi nel suo orecchio grazie,grazie,grazie,grazie. Non avevo mai goduta così.
Quando Omar si alzò dal mio corpo scorsi Ivan sconvolto che mi guardava.
Credo stesse pensando: ho fatto una stronzata.
Mi ripresi subito da quel sconvolgimento di emozioni e cercai subito di recuperare con il cornuto.
Gli guardai il cazzo moscio e dissi: non vergognarti, è ovvio che all’inizio si è un po’ in difficoltà, vieni ti aiuto io.
Omar mi guardò complice e mi accennò con la testa un complimenti.
Mi dedicai a Ivan.Sapevo della sensibilità ai capezzoli e li succhiai, incominciò ad eccitarsi; per fortuna stava recuperando.
Al recupero di Omar iniziarono insieme, ognuno dedicandosi alla parte del mio corpo che avevano scelto. L’uomo nero era fra le mie gambe che mi leccava.
Invece della lingua mi sembrava di avere dei serpenti che si muovevano intorno alla mia fica. Come cazzo faceva ad essere cosi’ esperto quest’uomo, come faceva a sapere i miei punti erotici che solo io conosco.
Mi venne l’idea che potesse essere un professionista del sesso e che magari Ivan l’aveva anche pagato per farlo cornuto. Questo pensiero non mi piacque.
Ivan si dava da fare con le mie tette e poi mi infilò il suo cazzo in bocca. Lo facevo sempre divertire con il pompino, anche perché con la mano gli infilavo il dito nell’ano e a lui piaceva. Si lubrificava sempre prima di venire a letto. Anche adesso l’aveva lubrificato, pensai sorridendo fra me: non è che vuole farsi inculare dal nero?
Ci divertimmo per ore a fare sesso e pensavo che forse eravamo quasi al termine quando Omar disse: Ivan penso che adesso mi dovresti aiutare con Eli.
Ci guardammo senza capire, ma lo stallone non aveva finito; rivendicava il mio culo.
Eli mi disse, il mio maschio occasionale, so che lo prendi nel culo, ma posso garantirti che dato le mie dimensioni devi collaborare per non sentire dolore.
Non ero preoccupata, avevo visto con quanta cura mi aveva presa fino ad ora. E poi il sesso con questo stallone nero, vale pure un po’ di dolore.
Fu quasi un comando quando disse a Ivan dandogli il lubrificante: preparami la tua donna.
Vidi il cazzo di Ivan indurirsi, doveva sentirsi un sottomesso. Pensai che era abbastanza cuckold da programmarci un futuro con lui in quel ruolo.
Ero pronta e, mi misi alla pecorina offrendo il mio culo al mio amante.
Omar guardò Ivan severo e con voce profonda da padrone gli disse: vai davanti a lei, prendile il viso fra le mani e amala. Lo sta facendo per te, sta riscattando la tua impotenza.
Me lo trovai davanti come un cagnolino. Pensai: con questo incontro hai sancito il tuo futuro da cornuto.
Sentii il cazzo di Omar in tutta la sua grandezza entrare, forse meglio dire sfondare, il mio culo.
Si fermò consentendomi di gesticolare con le mani come una farfalla; esprimevo così il mio dolore.
Per dignità non urlavo, volevo essere puttana e, dovevo andare fino in fondo.
Omar si era accorto che soffrivo troppo e disse a Ivan vieni a leccarle la fica così avverte meno dolore.
Nonostante tutto, non riuscivo a non pensare come il mio amante riuscisse a gestire e sapere come far godere una donna in quel modo. Il dolore si affievolì e iniziò il piacere. Movimenti ritmati per una buona mezz’ora di felicità che mi donarono tre orgasmi.
Avvertii che Omar mi stava esplodendo dentro.
Ivan fece per uscire dalle mie gambe ma un: non muoverti perentorio, lo bloccò.
Sentii il suo affanno e gli schizzi di sperma nel culo.
Mi meravigliai della velocità con cui lo tolse dal culo, ma poi capii subito; spruzzò parte di sperma sul viso ad Ivan che era con la testa fra le gambe, per umiliarlo.
Mi sarei fatta una risata di gioia, ma mi limitai a dire con soddisfazione: Ivan hai sperma sul viso.
Purtroppo la notte era al termine. Ci salutammo al mattino.
Ivan fece in modo che non potessi rimanere sola con Omar, credo ad evitare che avrei potuto ricontattarlo senza la sua mediazione.
Quando Omar fu lontano dissi: allora ti sono piaciuta?
Sei stata fenomenale, anche se, devo dirlo mi sembravi una che faceva il mestiere.
E non è questo che volevi?
Si, però un po’ la figura dell’imbranato l’ho fatta, pensavo sapessi gestire meglio la situazione.
Ti spiego io che è successo: tu hai organizzato tutto pensando che eri il maschio alfa. Non è così. Chi sceglie di farsi chiavare la moglie è il cornuto contento, nell’amplesso è una figura di contorno e deve godersi lo spettacolo della moglie felice. La partecipazione del marito è da sostegno alla moglie.
Tu sei questo e non l’avevi capito.
Comunque la prossima volta organizziamo insieme, vedrai rimarrai contento.
Mi guardò quasi crucciato, tu vuoi rifarlo?
Amore e tu vuoi rinunciare proprio adesso che hai scoperto il ruolo che ti rende felice nella coppia?
Comunque fa tu! Lo liquidai facendogli capire che potevo anche rinunciare.
Non lo avrebbe fatto era un cornuto contento, un cuckold.
In auto non disse una parola.
A casa mentre riponevo le varie cose, trovai un biglietto da visita nella mia borsetta: dottor Omar Mustafà ginecologo presso Clinica Santo Stefano, contatti: tel..cell…mail..
Hai capito il paraculo, non vuole perdermi, e nemmeno io caro stallone nero.
Nascosi il bigliettino e chiesi a Ivan: dove lo hai trovato Omar, mica lo hai pagato?
No che scherzi? C’è un sito d’incontri per adulti e l’ho contattato, ma è per amatoriali.
A cena, dopo che continuavo a versargli del vino per farlo sbloccare disse: Senti Eli ho riflettuto su di noi e, come sempre hai ragione tu.
Facciamo cosi’ gestisci tu questa cosa sai, sei più lucida di me e credo che mi debba guidare tu in questo passaggio.
Tu decidi, io ti seguo, pero’ non aspettiamo molto, voglio imparare presto e bene il mio ruolo.
Autore: estimator
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