Da solo nella mia stanza

di
genere
masturbazione

(Perfavore ditemi nei commenti cosa ne pensate)

Ultimamente, specialmente con la quarantena, non sto facendo una vita particolarmente emozionante, e anche quel giorno ero come al solito nella mia stanza che cercavo di tirarmi sù. Ho cercato XConfessions, di Erika Lust (una persona che stimo davvero moltissimo), e ho cominciato a vedere uno dei miei video preferiti cliccando su un link che avevo salvato su Telegram.
Ecco che mi parte la solita pubblicità idiota: no, grazie, non sono interessato all'allungamento del mio pene! Che rottura di palle! Ma torniamo a noi. Il video parte... comincio a eccitarmi, a toccarmi...
«Gabriele, ho appena fatto il pane, lo vuoi assaggiare?»
Maledizione, era mio padre. Con questa quarantena pare che è diventato panettiere, ed è da mesi che mi tormenta.
«No, grazie»
«Ma sei sicuro?»
Ma porca miseria, lasciami in pace.
«Sì, sono sicuro»
«Come vuoi, ma non sai che ti perdi...»
Sì, va bene, basta che te ne vai, sarei piuttosto occupato al momento.
Adesso, torniamo a noi! Ora, purtroppo, si era ammosciato e mi toccava ricominciare daccapo, ma non vedevo l'ora di riprendere. Mi sono posizionato bene sulla sedia, ho preso i fazzoletti e, insomma, stava andando tutto bene, avevo anche disattivato le notifiche giusto per essere sicuro di non essere interrotto.
E il cellulare si scarica.
Già, il cellulare, come avevo fatto a non pensarci? Ormai stanco e frustrato prendo il caricabatterie e lo attacco al cellulare. Aspetto. Ecco che si riaccende! Metto la password, apro Telegram, clicco sul link, clicco sul video, ma poi mi accorgo che in effetti non ne ho più tanta voglia... Sai cosa? Basta, ho cambiato idea, facciamo alla vecchia maniera, senza video, senza niente, lasciandomi guidare dalla fantasia, come facevo una volta.
Mi tolgo la giacca e la maglietta (non sono particolarmente muscoloso, ma mi piace vedermi a petto nudo) e comincio delicatamente a massaggiarmi la punta del pene. Penso alle labbra morbidissime di Francesco, al seno perfetto di Martina (ops, ho dimenticato di dirlo, sono bisessuale), li immagino mentre me lo leccano, immagino di guardarli negli occhi, di baciarli, di prendere in bocca il pene di lui mentre penetro la vagina di lei e le tocco il seno. Poi lui mi guarda negli occhi (Dio, quant'è bello! Ogni volta non resisto!) e mi dice «adesso facciamo al contrario», sorridendomi e facendomi l'occhiolino. E mentre Francesco me lo succhiava (a dir poco benissimo) io leccavo la vulva di Martina e sentivo la sua voce meravigliosa mentre godeva, e nel frattempo continuavo a toccarle il seno (che ci posso fare? Il seno è una parte del corpo che adoro, mi piace troppo! Infatti non so se mi piacciono di più i maschi o le femmine).
Alla fine, quand'ero quasi arrivato all'orgasmo, mi chiamano di nuovo. «Vengo subito!», risposi, rendendomi conto soltanto dopo dell'ambiguità della frase. Ed effettivamente, dopo qualche secondo, andò proprio così.
di
scritto il
2021-04-16
4 . 6 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Io e Francesco

racconto sucessivo

Filastrocca sessuale
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.