Tempi supplementari
di
Rocco
genere
voyeur
Entro in casa e c'è silenzio. Sara aveva anticipato che sarebbe venuto Willy per pranzo. M'avvicino alla sala da pranzo e mi fermo alla porta. Willy e Pietro sono in piedi ed accarezzano Sara. Lei è seduta in mezzo a loro che le abbassano le coppe del reggiseno. Pietro la bacia avidamente mentre Willy chinato le sbaciucchia e slinguazza il capezzolo più vicino. Anche il marito si abbassa e le lecca l'altro capezzolo e con la mano in mezzo alle cosce le massaggia la passera. Chissà come è fradicia di umori.
Pietro scansa la sedia e s'inginocchia davanti a lei. Slinguazza e succhia gli umori che colano copiosamente. Sara nel frattempo si gusta quel bel cazzone nero. E' un belvedere, ho l'uccello durissimo e molto in tiro. Me lo meno. Sara con la punta della lingua giocherella con la cappella turgida e lucente, mi guarda e sorride. Pietro si alza e si dirige verso il divano dove ieri sera ci siamo fatti una bella chiavata con la dolce mogliettina. Anche Sara si alza ed indietreggiando si avvicina al caro marito. Solleva la gonna e si sfiora il clitoride e la passera slabbrata con i polpastrelli appena inumiditi di saliva.
Sorregge col palmo della mano la verga del marito e piano piano si abbassa per farsi impalare. Willy se lo mena e si avvicina. La bacia avidamente, impugna il cazzone nero e glielo struscia sulla figa. Di colpo la sventra. Lei sussulta, ansima. E' così grosso che la sta squarciando. La monta. I loro corpi si sbattono a vicenda. Gode come una gran troia. Lo abbraccia per non tenerlo molto stretto a sè. Gli sussurra: dai scopami, fotttimi, si così, dai dai.
Si sente il portone chiudersi. Mi volto, è Catia. Pietro prova a dimenarsi ed alzarsi, ma Sara col suo cavalcare frenetico e Willy col suo stantuffare focoso glielo impediscono. Un dito m'accarezza il buchetto ed una mano m'accarezza l'uccello molto duro. Sto per venire. Anche Willy e Pietro sono a puntino. Stanno venendo. Sara geme come una cagna in calore, i loro nettari caldi stanno entrando in lei.
Catia, lucida e cinica, mi prende l'uccello e letteralmente mi trascina in cameretta sua. Chiude la porta e s'inginocchia. Mi succhia fino all'ultima goccia, anche il cervello. Stremato mi siedo sul letto e lei accanto a me. Aspettiamo loro tre che si ricompongano ed il momento giusto per uscire e poter tornare nella mia stanza. Mamma e figlia hanno gareggiato, ma questo primo turno credo l'abbia nettamente vinto Sara. Ma conoscendo Chiara qualcosa escogiterà.
Pietro scansa la sedia e s'inginocchia davanti a lei. Slinguazza e succhia gli umori che colano copiosamente. Sara nel frattempo si gusta quel bel cazzone nero. E' un belvedere, ho l'uccello durissimo e molto in tiro. Me lo meno. Sara con la punta della lingua giocherella con la cappella turgida e lucente, mi guarda e sorride. Pietro si alza e si dirige verso il divano dove ieri sera ci siamo fatti una bella chiavata con la dolce mogliettina. Anche Sara si alza ed indietreggiando si avvicina al caro marito. Solleva la gonna e si sfiora il clitoride e la passera slabbrata con i polpastrelli appena inumiditi di saliva.
Sorregge col palmo della mano la verga del marito e piano piano si abbassa per farsi impalare. Willy se lo mena e si avvicina. La bacia avidamente, impugna il cazzone nero e glielo struscia sulla figa. Di colpo la sventra. Lei sussulta, ansima. E' così grosso che la sta squarciando. La monta. I loro corpi si sbattono a vicenda. Gode come una gran troia. Lo abbraccia per non tenerlo molto stretto a sè. Gli sussurra: dai scopami, fotttimi, si così, dai dai.
Si sente il portone chiudersi. Mi volto, è Catia. Pietro prova a dimenarsi ed alzarsi, ma Sara col suo cavalcare frenetico e Willy col suo stantuffare focoso glielo impediscono. Un dito m'accarezza il buchetto ed una mano m'accarezza l'uccello molto duro. Sto per venire. Anche Willy e Pietro sono a puntino. Stanno venendo. Sara geme come una cagna in calore, i loro nettari caldi stanno entrando in lei.
Catia, lucida e cinica, mi prende l'uccello e letteralmente mi trascina in cameretta sua. Chiude la porta e s'inginocchia. Mi succhia fino all'ultima goccia, anche il cervello. Stremato mi siedo sul letto e lei accanto a me. Aspettiamo loro tre che si ricompongano ed il momento giusto per uscire e poter tornare nella mia stanza. Mamma e figlia hanno gareggiato, ma questo primo turno credo l'abbia nettamente vinto Sara. Ma conoscendo Chiara qualcosa escogiterà.
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