UN medico "originale"
di
Avion
genere
gay
La mia prima volta fu assolutamente inaspettata.
Avevo da poco chiuso la relazione di tre anni con la donna per la quale avevo finito il mio matrimonio durato 25 bellissimi.
Soffrivo e facevo molta fatica a riprendermi. Avevo solo avventure da poco e niente di più stabile.
Un bel giorno ebbi la necessità a di effettuare una visita di controllo urologica, avendo qualche piccolo ma fastidioso sintomo alle vie urinarie.
Scelsi uno specialista che avevo conosciuto in occasione dei rituali check up annuali che facevo perché previsti e pagati dall’azienda in cui lavoravo.
Il giorno fissato ero lì puntale, ma dovetti aspettare più del previsto perché il medico aveva avuto un contrattempo che lo fece ritardare di parecchio. C’erano pazienti in attesa prima e dopo solo un altro.
Al mio turno entrai ed esposi la questione; il medico, un uomo forse appena sotto i 60, molto ben portati e che sembrava tipo da piacere particolarmente alle donne, prese nota di tutto, fece alcune domande ed esaminò alcuni esami precedenti che avevo portato con me. Fatto questo mi disse che avrebbe dovuto ovviamente visitarmi con cura e tempo e che quindi, se avessi accettato, avrebbe preferito prima visitare l’unico paziente dopo di me, che sapeva di sbrigare in non più di una mezz’oretta, per avere più calma dopo con me, giusto per non subire fretta.
Non avevo impegni immediati e quindi acconsentii senza neanche pensarci.
Dopo una quarantina di minuti rientrai.
Fui invitato a denudarmi dalla cintola in giù, fui fatto accomodare seduto su una lettiga e il medico si sdette di fronte a me. Indossò guanti chirurgici e cominciò a toccarmi i genitali, lentamente, palpando, scappellandomi, praticamente massaggiandomi. Nel frattempo parlava con calma spiegandomi a cosa serviva questo tipo di controllo.
Io ero tranquillo finché a un certo punto avrei voluto scappare via; davvero non mi rendevo conto perché e per come ma il mio pene stava reagendo. Me ne accorsi e mi vergognai da morire, non sapevo che dire, che fare. Non capivo cosa mi stesse succedendo, ero davvero più che imbarazzato ma questo purtroppo non sortiva l’effetto che avrei voluto.
Il medico ovviamente si accorse della reazione fisica e del mio imbarazzo e prontamente mi tranquillizzò quasi ridendo; “non si preoccupi affatto” mi disse “è una reazione meccanica assolutamente normale; capita alla maggioranza degli uomini che visito; non c’è niente di più che una reazione puramente meccanica che risponde a leggi fisiche naturali; non si tratta di sesso quindi; faccio questo lavoro da trent’anni e so come funziona; anzi avrei dovuto avvisarla ma davvero non ci ho pensato”.
Tirai un sospiro di sollievo, mi rilassai ma…….. maledizione il mio membro si irrigidì del tutto e, soprattutto, capii che mi piaceva. Mi sforzai di fare lo gnorri e ancora lui aggiunse “bene, questa è la reazione necessaria a verificare bla bla bla bla. arterie, afflusso del sangue, elasticità nervosa e bla bla bla…; così avremo un quadro più completo relativo all’efficienza dell’organo; comunque ho quasi finito, faccio presto”.
Sentito questo arrivò il peggio; senza volerlo, senza pensarci, ad occhi chiusi e stendendomi sul lettino esclamai “no, no, la prego, faccia con calma”….. ero assolutamente arrapato in modo incredibile.
E lui: “certo, ma devo anche auscultare cuore, polmoni, quindi si spogli pure completamente”. Non ci pensai un attimo e lo feci, ero completamente nudo.
Lui, calmissimo, lento e professionale fece i suoi controlli sul tronco, sulle spalle, auscultò il cuore, misurò la pressione; poi scrisse gli appunti necessari, mentre io avevo ripreso fiato e controllo.
Quindi disse “fin qui è tutto ok, ora continuiamo a controllare il suo pene”, riprendendolo tra le mani: ci misi un secondo a rieccitarmi totalmente, avevo gli occhi chiusi e lo avrei assalito come facevo con una donna.
E lui “giacché ci siamo dovremmo poter controllare il getto del suo sperma e prenderne un campione per esami molto utili. Crede di essere in grado di farlo da sé?”
“No, da me no” risposi quasi urlando.
“Allora si rilassi e pensi alla sua donna”
Macché donna pensai io, io penso proprio a te, vorrei toccarti, metterti la lingua in bocca, stringerti a me.
E lui continuò, passando al tu “bene, bene, con calma , vediamo che succede, hai proprio un bel cazzo che sembra funzionare molto bene, rilassati e stai tranquillo, tra un poco godrai nelle mie mani; ti piace l’idea?”
“Da morire” risposi e dopo due secondi godetti come mai avrei potuto immaginare.
“Bravo, ora ripulisciti, sta seduto tranquillo che io ho da scrivere parecchio; non abbiamo ancora finito”:
“eh sì pensai, sono venuto anche per il controllo alla prostata e devo farlo”:
Lui scrisse per 5 minuti, si allontanò per altri 5 e poi tornò sorridendo.
“ora facciamo il controllo alla prostata; sai come funziona?”
“Sì risposi” tra il timoroso e, incredibile, eccitato.
“Ora ti stenderai sulle spalle e porterai le ginocchia verso il tuo petto a gambe divaricate; io controllerò lo stato della tua prostata e potrò farlo in due modi; quello tradizionale, con il dito, o un altro più in profondità e più accurato; che dici?” e mi guardò dritto negli occhi
Tremavo, non avevo fiato e avevo daccapo il mio cazzo durissimo. Lui mi guardò, sorrise e disse "ho capito".
Si spogliò in un attimo, aveva un bel fisico, ma quello che io guardavo era il suo cazzo, mi sembrò bellissimo e presi anche io l’iniziativa.
Mi alzai, mi avvicinai a lui e glielo presi tra le mani: era caldo e duro, liscio e potente; impazzivo dal desiderio e mi chinai a baciarlo e succhiarlo; non avevo mai toccato un cazzo prima in vita mia ed era tutto così eccitante. Per un po’ comandai io, volevo che fosse lui a subire, mi rialzai e gli ficcai la lingua in bocca; non avevo mai baciato una lingua così grossa, così carnosa; volevo staccargliela. Ma…… fu lui a riprendere il controllo.
Mi spinse gentilmente sul lettino, mi divaricò le gambe spingendo le ginocchia sul mio petto. Io ero oscenamente aperto davanti a lui, ero pronto a riceverlo, lo volevo dentro fino in fondo, sapevo che mi sarebbe piaciuto.
Lui con calma armeggiò con delle salviettine profumate e leggermente cremose, preparò la mia intimità più nascosta al suo ingresso e poi, piano piano piano….sentii che le dita erano state sostituite dalla punta del suo cazzo che lentamente spingeva dentro di me, sempre di più, finchè….una botta violenta e fu tutto dentro….ebbi un attimo di quasi mancamento ma subito l’eccitazione mi sconvolse.
Lui spingeva e spingeva e spingeva, poi si fermava e saliva quasi su di me per baciarmi in bocca e poi succhiare il mio cazzo, poi a rientrava dentro di me; mi sembrava di sentire ogni vena del suo cazzo, mi sembrava si gonfiasse sempre di più, era bellissimo. Finalmente lui godette dentro di me e io insieme a lui, senza neanche che il mio cazzo fosse sollecitato da niente. Come un ragazzino in piena tempesta ormonale.
Ci sorridemmo e lui “hai capito perché avevo bisogno di più tempo? Stamattina mi sono svegliato con questa intenzione e dovevo farlo; tu mi sei sembrato l’uomo giusto e non ho sbagliato: raramente sbaglio” .
Risi dicendo “fortunato me”.
Ci rimettemmo in ordine, ma l’effettivo controllo alla prostata non l’avevamo fatto! E andava fatto.
CI accordammo andando a cena insieme come due vecchi amici e senza parlare minimamente dell’accaduto. Sarei tornato al mattino dopo presto, il primo e in quarto d’ora avremmo sbrigato la questione professionale.
Andò così, sapendo però che un controllo va fatto almeno una volta ogni due anni.
Il controllo medico, ogni due anni; incontri “amichevoli” invece molto più spesso e così è. Ci incontriamo frequentemente, siamo praticamente amici che si scopano vicenda . Tutto tranquillo, senza problemi di nessun genere. Scopiamo e, dopo o prima, non ne parliamo mai, ma proprio mai. Meglio di così!
E infatti nel giro di pochissimo godetti come mai avrei potuto immaginare.
Avevo da poco chiuso la relazione di tre anni con la donna per la quale avevo finito il mio matrimonio durato 25 bellissimi.
Soffrivo e facevo molta fatica a riprendermi. Avevo solo avventure da poco e niente di più stabile.
Un bel giorno ebbi la necessità a di effettuare una visita di controllo urologica, avendo qualche piccolo ma fastidioso sintomo alle vie urinarie.
Scelsi uno specialista che avevo conosciuto in occasione dei rituali check up annuali che facevo perché previsti e pagati dall’azienda in cui lavoravo.
Il giorno fissato ero lì puntale, ma dovetti aspettare più del previsto perché il medico aveva avuto un contrattempo che lo fece ritardare di parecchio. C’erano pazienti in attesa prima e dopo solo un altro.
Al mio turno entrai ed esposi la questione; il medico, un uomo forse appena sotto i 60, molto ben portati e che sembrava tipo da piacere particolarmente alle donne, prese nota di tutto, fece alcune domande ed esaminò alcuni esami precedenti che avevo portato con me. Fatto questo mi disse che avrebbe dovuto ovviamente visitarmi con cura e tempo e che quindi, se avessi accettato, avrebbe preferito prima visitare l’unico paziente dopo di me, che sapeva di sbrigare in non più di una mezz’oretta, per avere più calma dopo con me, giusto per non subire fretta.
Non avevo impegni immediati e quindi acconsentii senza neanche pensarci.
Dopo una quarantina di minuti rientrai.
Fui invitato a denudarmi dalla cintola in giù, fui fatto accomodare seduto su una lettiga e il medico si sdette di fronte a me. Indossò guanti chirurgici e cominciò a toccarmi i genitali, lentamente, palpando, scappellandomi, praticamente massaggiandomi. Nel frattempo parlava con calma spiegandomi a cosa serviva questo tipo di controllo.
Io ero tranquillo finché a un certo punto avrei voluto scappare via; davvero non mi rendevo conto perché e per come ma il mio pene stava reagendo. Me ne accorsi e mi vergognai da morire, non sapevo che dire, che fare. Non capivo cosa mi stesse succedendo, ero davvero più che imbarazzato ma questo purtroppo non sortiva l’effetto che avrei voluto.
Il medico ovviamente si accorse della reazione fisica e del mio imbarazzo e prontamente mi tranquillizzò quasi ridendo; “non si preoccupi affatto” mi disse “è una reazione meccanica assolutamente normale; capita alla maggioranza degli uomini che visito; non c’è niente di più che una reazione puramente meccanica che risponde a leggi fisiche naturali; non si tratta di sesso quindi; faccio questo lavoro da trent’anni e so come funziona; anzi avrei dovuto avvisarla ma davvero non ci ho pensato”.
Tirai un sospiro di sollievo, mi rilassai ma…….. maledizione il mio membro si irrigidì del tutto e, soprattutto, capii che mi piaceva. Mi sforzai di fare lo gnorri e ancora lui aggiunse “bene, questa è la reazione necessaria a verificare bla bla bla bla. arterie, afflusso del sangue, elasticità nervosa e bla bla bla…; così avremo un quadro più completo relativo all’efficienza dell’organo; comunque ho quasi finito, faccio presto”.
Sentito questo arrivò il peggio; senza volerlo, senza pensarci, ad occhi chiusi e stendendomi sul lettino esclamai “no, no, la prego, faccia con calma”….. ero assolutamente arrapato in modo incredibile.
E lui: “certo, ma devo anche auscultare cuore, polmoni, quindi si spogli pure completamente”. Non ci pensai un attimo e lo feci, ero completamente nudo.
Lui, calmissimo, lento e professionale fece i suoi controlli sul tronco, sulle spalle, auscultò il cuore, misurò la pressione; poi scrisse gli appunti necessari, mentre io avevo ripreso fiato e controllo.
Quindi disse “fin qui è tutto ok, ora continuiamo a controllare il suo pene”, riprendendolo tra le mani: ci misi un secondo a rieccitarmi totalmente, avevo gli occhi chiusi e lo avrei assalito come facevo con una donna.
E lui “giacché ci siamo dovremmo poter controllare il getto del suo sperma e prenderne un campione per esami molto utili. Crede di essere in grado di farlo da sé?”
“No, da me no” risposi quasi urlando.
“Allora si rilassi e pensi alla sua donna”
Macché donna pensai io, io penso proprio a te, vorrei toccarti, metterti la lingua in bocca, stringerti a me.
E lui continuò, passando al tu “bene, bene, con calma , vediamo che succede, hai proprio un bel cazzo che sembra funzionare molto bene, rilassati e stai tranquillo, tra un poco godrai nelle mie mani; ti piace l’idea?”
“Da morire” risposi e dopo due secondi godetti come mai avrei potuto immaginare.
“Bravo, ora ripulisciti, sta seduto tranquillo che io ho da scrivere parecchio; non abbiamo ancora finito”:
“eh sì pensai, sono venuto anche per il controllo alla prostata e devo farlo”:
Lui scrisse per 5 minuti, si allontanò per altri 5 e poi tornò sorridendo.
“ora facciamo il controllo alla prostata; sai come funziona?”
“Sì risposi” tra il timoroso e, incredibile, eccitato.
“Ora ti stenderai sulle spalle e porterai le ginocchia verso il tuo petto a gambe divaricate; io controllerò lo stato della tua prostata e potrò farlo in due modi; quello tradizionale, con il dito, o un altro più in profondità e più accurato; che dici?” e mi guardò dritto negli occhi
Tremavo, non avevo fiato e avevo daccapo il mio cazzo durissimo. Lui mi guardò, sorrise e disse "ho capito".
Si spogliò in un attimo, aveva un bel fisico, ma quello che io guardavo era il suo cazzo, mi sembrò bellissimo e presi anche io l’iniziativa.
Mi alzai, mi avvicinai a lui e glielo presi tra le mani: era caldo e duro, liscio e potente; impazzivo dal desiderio e mi chinai a baciarlo e succhiarlo; non avevo mai toccato un cazzo prima in vita mia ed era tutto così eccitante. Per un po’ comandai io, volevo che fosse lui a subire, mi rialzai e gli ficcai la lingua in bocca; non avevo mai baciato una lingua così grossa, così carnosa; volevo staccargliela. Ma…… fu lui a riprendere il controllo.
Mi spinse gentilmente sul lettino, mi divaricò le gambe spingendo le ginocchia sul mio petto. Io ero oscenamente aperto davanti a lui, ero pronto a riceverlo, lo volevo dentro fino in fondo, sapevo che mi sarebbe piaciuto.
Lui con calma armeggiò con delle salviettine profumate e leggermente cremose, preparò la mia intimità più nascosta al suo ingresso e poi, piano piano piano….sentii che le dita erano state sostituite dalla punta del suo cazzo che lentamente spingeva dentro di me, sempre di più, finchè….una botta violenta e fu tutto dentro….ebbi un attimo di quasi mancamento ma subito l’eccitazione mi sconvolse.
Lui spingeva e spingeva e spingeva, poi si fermava e saliva quasi su di me per baciarmi in bocca e poi succhiare il mio cazzo, poi a rientrava dentro di me; mi sembrava di sentire ogni vena del suo cazzo, mi sembrava si gonfiasse sempre di più, era bellissimo. Finalmente lui godette dentro di me e io insieme a lui, senza neanche che il mio cazzo fosse sollecitato da niente. Come un ragazzino in piena tempesta ormonale.
Ci sorridemmo e lui “hai capito perché avevo bisogno di più tempo? Stamattina mi sono svegliato con questa intenzione e dovevo farlo; tu mi sei sembrato l’uomo giusto e non ho sbagliato: raramente sbaglio” .
Risi dicendo “fortunato me”.
Ci rimettemmo in ordine, ma l’effettivo controllo alla prostata non l’avevamo fatto! E andava fatto.
CI accordammo andando a cena insieme come due vecchi amici e senza parlare minimamente dell’accaduto. Sarei tornato al mattino dopo presto, il primo e in quarto d’ora avremmo sbrigato la questione professionale.
Andò così, sapendo però che un controllo va fatto almeno una volta ogni due anni.
Il controllo medico, ogni due anni; incontri “amichevoli” invece molto più spesso e così è. Ci incontriamo frequentemente, siamo praticamente amici che si scopano vicenda . Tutto tranquillo, senza problemi di nessun genere. Scopiamo e, dopo o prima, non ne parliamo mai, ma proprio mai. Meglio di così!
E infatti nel giro di pochissimo godetti come mai avrei potuto immaginare.
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