La mia amica e la sua visita medica
di
Innominabile
genere
esibizionismo
Io e Jessy siamo amici da molti anni, ci conosciamo da quando siamo dei ragazzini e negli anni lei ha avuto un bel glow up. Ha 22 anni ed è abbastanza altina,castana, occhi scuri. È molto magra ed ha un sedere tonico ma piccolino, è molto sportiva, pelle chiara, niente tatuaggi. Il suo punto di forza, pero', e' il seno: ha una quarta bella piena, fissa e soda, per cui i ragazzi vanno fuori di testa e su cui anche io, nella vita, mi sono fatto qualche sega. E' una ragazza molto estroversa e parla spesso di sesso e di ragazzi, ma non c'e' mai stato nulla tra noi. E' da sempre un'amicizia sincera, ma lei e' una bella ragazza e spesso capita di fare qualche pensiero sconcio, qualche commento, qualche battuta. Sempre in maniera molto ironica, ma nessuno perde mai l'occasione.
L'altro giorno stavo parlando con lei del più e del meno quando mi dice che vuole andare a farsi controllare i nei.
Le chiedo come mai, e lei mi risponde che vuole solamente verificare se ne ha. Le chiedo se sa che è una visita per cui spesso ci si spoglia, e lei reagisce sminuendo e dicendo che non è vero.
"Allora ti accompagno io se vuoi", le dico in tono ironico.
Lei mi risponde ridacchiando e ribadendomi che tanto ha ragione lei.
Dopo qualche giorno mi scrive e mi chiede se effettivamente avrei potuto accompagnarla. "Così sei contento", aggiunge in modo provocatorio. Mi scorre un brivido mentre inizio a immaginarmi chissa' quale scena, anche se era ovvio che probabilmente non avrei visto ne sentito, ma solo l'idea che magari mi raccontasse di lei che si spoglia mi attizzava. So che probabilmente lo ha fatto apposta e quindi rispondo che va bene, e che ci saremmo visti il giorno dopo.
Il giorno seguente, mentre la accompagno in ambulatorio, io provo la mia mossa e le chiedo, scherzando, se potevo entrare.
"Dai scemo! Meglio di no, poi magari devo rimanere in intimo e tu ti emozioni troppo", mi risponde.
Dopo uno scambio di battute e senza una vera e propria risposta arriviamo e ci sediamo in sala d'attesa. Esce il medico, un uomo spelacchiato sui 50 un po' in carne e con la barba corta e curata. "Quindi Jessy, entro o no?",provo a prenderla alla sprovvista. Ma è il medico a rispondermi: "se vuoi puoi entrare ma devi aspettare in saletta, nella sala visite non è possibile". Mi accontento. Entriamo ed effettivamente c'è una saletta con due poltrone antecedente alla sala visite, dalla quale non si vede nulla ma si può, per lo meno, sentire tutto.
Jessy, prima di entrare in sala visite, mi lancia un sorrisino provocatorio e poi sfila verso la porta. È vestita con un paio di jeans a sigaretta un po' larghi, un top nero abbastanza aderente e una giacchetta nera. Ai piedi porta delle scarpe di tela dalle quali spuntano dei calzini glitterati. La vedo entrare nella saletta e sparire dietro il muro: non c'è una vera e propria porta, c'è solo il varco, ma dalla saletta non si vede nulla. La situazione è abbastanza eccitante.
"Okay Jessy, controllo generale quindi? Niente di particolare da indicare?va bene, iniziamo subito", esordisce con voce profonda il medico.
Inizia a farle una serie di domande su patologie, intolleranze e varie cose.
"Procediamo", sento dire sempre da lui. Passano una ventina di secondi di silenzio in cui non capivo cosa stesse succedendo, poi sento ancora la voce del medico dire: "Per procedere devi spogliarti, sennò come controlliamo?", seguita da una risata di circostanza. Vorrei troppo vedere la faccia di Jessy in questo momento, invece sento solo rumore di vestiti. "Questi?", sento dire a Jessy. Cerco di immaginare la scena. "Togli togli", risponde il dottore. Immagino parli dei jeans, e lo capisco dal proseguo della frase "anche scarpe e calzini se puoi". Sento Jessy rispondere "va bene". Mi sto immaginando la scena e sta iniziando a piacermi. "Siediti qua che iniziamo da testa e viso", dice lui. Passa qualche minuto di silenzio intervellato da qualche "qua va bene", "qua tutto apposto". Dopo un po' di tempo trascorso così, sento il dermatologo dire "togli un po' la canottiera". Ancora una volta mi dispero per non poter vedere la scena, ma immagino che Jessy stia impazzendo all'idea che sto sentendo tutto senza poter vedere nulla. Passa qualche minuto, anche qua intervallato da alcuni "qua va bene", "qua okay" e "ne hai uno piccolino vicino l'ombelico ma è regolare". Dopo qualche secondo sento il medico chiedere a Jessy "Qua sai se sei c'è da vedere qualcosa? Vuoi che diamo un'occhiata?". Immagino stia parlando delle tette, ma non posso saperlo con certezza. Sento Jessy titubante, ma avverto un tono quasi provocatorio nella sua voce. "Oddio.. non credo. Non lo so", risponde. "Non saprei", ripete. E mentre immagino la situazione e immagino la scena, il dermatologo spezza il silenzio. "Dai che già che ci siamo vediamo per sicurezza. Alza un po' su. Okay?". Passa qualche secondo. "Va bene", risponde Jessy con voce sicura. Mi assale una vampata, mentre immagino lei con le tette di fuori. La mia fantasia viene interrotta di nuovo dalla voce maschile: "ce ne sono un paio ma sono piccoli, nulla di cui preoccuparsi, sistemati pure". Dopo qualche secondo il medico dice a Jessy di sdraiarsi a pancia su. Passano alcuni minuti in cui si sentono solo qualche rumore e qualche "va bene", in cui immagino lui le abbia guardato le gambe e magari i piedi. Mi chiedo anche se quel rumore che ho sentito fosse l'elastico dei suoi slip, o se fosse qualche attrezzatura. La mia fantasia vola quando lui interrompe nuovamente il silenzio: "girati che vediamo dietro. Dietro e sulla schiena si fa fatica a vedere da soli quindi spesso ci sfugge qualcosa". E poi ancora silenzio, qualche "okay", "Perfetto", "va bene", e qualche rumore. "Slaccio un attimo il reggiseno?", chiede Jessy. Penso le stia controllando la schiena. "Nono, non serve", risponde lui. E ancora silenzio. "Qua mai controllato?", chiede il dermatologo. Sento che Jessy fatica a rispondere e la mia immaginazione inizia ad andare lontana. "No..non credo..no forse no", risponde Jessy poco convintamente. "Allora vediamo veloce veloce. Porta pazienza ma i nei non hanno pudore", replica lui. Ho quasi la certezza che le stia guardando tra le chiappe. "Tutto okay, sistemati pur". Altri minuti in silenzio con i soliti commenti, e dopo un po' la frase conclusiva "abbiamo finito". Qualche raccomandazione, battute di circostanza e si salutano. Jessy esce con un sorriso molto provocante e facendomi l'occhiolino mi dice "avevi ragione tu". Andiamo alla macchina e parliamo d'altro, ma durante tutto il viaggio la mia eccitazione era abbastanza evidente. Al momento di scendere lei riprende il discorso, e , prima di salutarmi,i dice "guarda che ho capito che ti sei fatto il film, dopo scrivimi così ti racconto", e scende dall'auto ridendo. "Porcellino", conclude facendo la voce acuta e ridendo.
Arrivo a casa e le mando un messaggio. "Allora?", le scrivo. "Raccontami".
"Sapevo che non ti saresti dimenticato", mi risponde.
"Lo so cosa farai dopo il racconto" prosegue Jessy, e allega l'emoji del maialino.
"Non posso?" Rispondo aggiungendo una risata.
"Te lo concedo". Replica jessy. Poi inizia a raccontarmi della visita.
"Mi ha fatta restare in mutandine e canottiera", scrive. "Mi ha controllato un po' e poi mi ha fatto togliere la canottiera per vedere l'addome.".
"Questo l'avevo sentito", le rispondo. "Poi ho sentito che ti ha chiesto altre cose ", proseguo.
"Che tu fai finta di non aver capito", risponde jessy aggiungendo emoticon che ridono. "Mi ha chiesto se avevo nei sulle tette e non sapevo bene cosa dirgli", mette altre faccine che ridono. "Gli ho detto che non lo so e allora mi ha fatto alzare il reggiseno".
Non rispondo.
"Con l'altra mano puoi rispondere eh!", ironizza Jessy.
"Ahahaha, scema", le dico.
Lei prosegue con il racconto. "È stato un po' imbarazzante però era eccitante stare con le tette al vento davanti a un uomo". Continua a digitare "Poi mi ha fatta sdraiare e mi ha guardato le braccia, le mani, le gambe,sotto la pianta dei piedi e tra le dita".
Mi sto immaginando la scena.
"Ho sentito un rumore di slip però", la incalzo ridendo.
"Per ora mi tocca deluderti", prosegue rinforzando con alcune emoji. "Dopo mi ha fatta girare e ha controllato la schiena", continua lei.
"Sentivo da fuori si..", le rispondo. "E poi cos'è successo?", le chiedo. "La tua parte preferita", risponde con l'ennesima emoticon che ride. "Mi ha chiesto se avevo mai controllato di avere nei sul sedere e io gli ho detto di no", scrive. "E quindi?", la incalzo. "Quindi mi ha controllato anche nel culo", risponde con un'altra emoji. Faccio il finto tonto: "in che senso Jessy?".
"Secondo te?", effettivamente era ha domanda scontata, però ormai volevo che me lo dicesse. "Mi ha fatto tirare giù gli slip e mi ha guardato il sedere", scrive. "Buco del culo compreso". E poi arriva l'ultimo messaggio: "poi ha finito di controllare le gambe e sono venuta da te ;)"
Passa un minuto.
"Allora, piaciuta?" Mi chiede ironicamente. "Ti sarai segato di brutto", continua lei.
Decido di essere sincero "Decisamente", rispondo.
"È sempre un piacere", conclude con una faccina ammiccante. "Ci vediamo domani per un caffè?".
Fine
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L'altro giorno stavo parlando con lei del più e del meno quando mi dice che vuole andare a farsi controllare i nei.
Le chiedo come mai, e lei mi risponde che vuole solamente verificare se ne ha. Le chiedo se sa che è una visita per cui spesso ci si spoglia, e lei reagisce sminuendo e dicendo che non è vero.
"Allora ti accompagno io se vuoi", le dico in tono ironico.
Lei mi risponde ridacchiando e ribadendomi che tanto ha ragione lei.
Dopo qualche giorno mi scrive e mi chiede se effettivamente avrei potuto accompagnarla. "Così sei contento", aggiunge in modo provocatorio. Mi scorre un brivido mentre inizio a immaginarmi chissa' quale scena, anche se era ovvio che probabilmente non avrei visto ne sentito, ma solo l'idea che magari mi raccontasse di lei che si spoglia mi attizzava. So che probabilmente lo ha fatto apposta e quindi rispondo che va bene, e che ci saremmo visti il giorno dopo.
Il giorno seguente, mentre la accompagno in ambulatorio, io provo la mia mossa e le chiedo, scherzando, se potevo entrare.
"Dai scemo! Meglio di no, poi magari devo rimanere in intimo e tu ti emozioni troppo", mi risponde.
Dopo uno scambio di battute e senza una vera e propria risposta arriviamo e ci sediamo in sala d'attesa. Esce il medico, un uomo spelacchiato sui 50 un po' in carne e con la barba corta e curata. "Quindi Jessy, entro o no?",provo a prenderla alla sprovvista. Ma è il medico a rispondermi: "se vuoi puoi entrare ma devi aspettare in saletta, nella sala visite non è possibile". Mi accontento. Entriamo ed effettivamente c'è una saletta con due poltrone antecedente alla sala visite, dalla quale non si vede nulla ma si può, per lo meno, sentire tutto.
Jessy, prima di entrare in sala visite, mi lancia un sorrisino provocatorio e poi sfila verso la porta. È vestita con un paio di jeans a sigaretta un po' larghi, un top nero abbastanza aderente e una giacchetta nera. Ai piedi porta delle scarpe di tela dalle quali spuntano dei calzini glitterati. La vedo entrare nella saletta e sparire dietro il muro: non c'è una vera e propria porta, c'è solo il varco, ma dalla saletta non si vede nulla. La situazione è abbastanza eccitante.
"Okay Jessy, controllo generale quindi? Niente di particolare da indicare?va bene, iniziamo subito", esordisce con voce profonda il medico.
Inizia a farle una serie di domande su patologie, intolleranze e varie cose.
"Procediamo", sento dire sempre da lui. Passano una ventina di secondi di silenzio in cui non capivo cosa stesse succedendo, poi sento ancora la voce del medico dire: "Per procedere devi spogliarti, sennò come controlliamo?", seguita da una risata di circostanza. Vorrei troppo vedere la faccia di Jessy in questo momento, invece sento solo rumore di vestiti. "Questi?", sento dire a Jessy. Cerco di immaginare la scena. "Togli togli", risponde il dottore. Immagino parli dei jeans, e lo capisco dal proseguo della frase "anche scarpe e calzini se puoi". Sento Jessy rispondere "va bene". Mi sto immaginando la scena e sta iniziando a piacermi. "Siediti qua che iniziamo da testa e viso", dice lui. Passa qualche minuto di silenzio intervellato da qualche "qua va bene", "qua tutto apposto". Dopo un po' di tempo trascorso così, sento il dermatologo dire "togli un po' la canottiera". Ancora una volta mi dispero per non poter vedere la scena, ma immagino che Jessy stia impazzendo all'idea che sto sentendo tutto senza poter vedere nulla. Passa qualche minuto, anche qua intervallato da alcuni "qua va bene", "qua okay" e "ne hai uno piccolino vicino l'ombelico ma è regolare". Dopo qualche secondo sento il medico chiedere a Jessy "Qua sai se sei c'è da vedere qualcosa? Vuoi che diamo un'occhiata?". Immagino stia parlando delle tette, ma non posso saperlo con certezza. Sento Jessy titubante, ma avverto un tono quasi provocatorio nella sua voce. "Oddio.. non credo. Non lo so", risponde. "Non saprei", ripete. E mentre immagino la situazione e immagino la scena, il dermatologo spezza il silenzio. "Dai che già che ci siamo vediamo per sicurezza. Alza un po' su. Okay?". Passa qualche secondo. "Va bene", risponde Jessy con voce sicura. Mi assale una vampata, mentre immagino lei con le tette di fuori. La mia fantasia viene interrotta di nuovo dalla voce maschile: "ce ne sono un paio ma sono piccoli, nulla di cui preoccuparsi, sistemati pure". Dopo qualche secondo il medico dice a Jessy di sdraiarsi a pancia su. Passano alcuni minuti in cui si sentono solo qualche rumore e qualche "va bene", in cui immagino lui le abbia guardato le gambe e magari i piedi. Mi chiedo anche se quel rumore che ho sentito fosse l'elastico dei suoi slip, o se fosse qualche attrezzatura. La mia fantasia vola quando lui interrompe nuovamente il silenzio: "girati che vediamo dietro. Dietro e sulla schiena si fa fatica a vedere da soli quindi spesso ci sfugge qualcosa". E poi ancora silenzio, qualche "okay", "Perfetto", "va bene", e qualche rumore. "Slaccio un attimo il reggiseno?", chiede Jessy. Penso le stia controllando la schiena. "Nono, non serve", risponde lui. E ancora silenzio. "Qua mai controllato?", chiede il dermatologo. Sento che Jessy fatica a rispondere e la mia immaginazione inizia ad andare lontana. "No..non credo..no forse no", risponde Jessy poco convintamente. "Allora vediamo veloce veloce. Porta pazienza ma i nei non hanno pudore", replica lui. Ho quasi la certezza che le stia guardando tra le chiappe. "Tutto okay, sistemati pur". Altri minuti in silenzio con i soliti commenti, e dopo un po' la frase conclusiva "abbiamo finito". Qualche raccomandazione, battute di circostanza e si salutano. Jessy esce con un sorriso molto provocante e facendomi l'occhiolino mi dice "avevi ragione tu". Andiamo alla macchina e parliamo d'altro, ma durante tutto il viaggio la mia eccitazione era abbastanza evidente. Al momento di scendere lei riprende il discorso, e , prima di salutarmi,i dice "guarda che ho capito che ti sei fatto il film, dopo scrivimi così ti racconto", e scende dall'auto ridendo. "Porcellino", conclude facendo la voce acuta e ridendo.
Arrivo a casa e le mando un messaggio. "Allora?", le scrivo. "Raccontami".
"Sapevo che non ti saresti dimenticato", mi risponde.
"Lo so cosa farai dopo il racconto" prosegue Jessy, e allega l'emoji del maialino.
"Non posso?" Rispondo aggiungendo una risata.
"Te lo concedo". Replica jessy. Poi inizia a raccontarmi della visita.
"Mi ha fatta restare in mutandine e canottiera", scrive. "Mi ha controllato un po' e poi mi ha fatto togliere la canottiera per vedere l'addome.".
"Questo l'avevo sentito", le rispondo. "Poi ho sentito che ti ha chiesto altre cose ", proseguo.
"Che tu fai finta di non aver capito", risponde jessy aggiungendo emoticon che ridono. "Mi ha chiesto se avevo nei sulle tette e non sapevo bene cosa dirgli", mette altre faccine che ridono. "Gli ho detto che non lo so e allora mi ha fatto alzare il reggiseno".
Non rispondo.
"Con l'altra mano puoi rispondere eh!", ironizza Jessy.
"Ahahaha, scema", le dico.
Lei prosegue con il racconto. "È stato un po' imbarazzante però era eccitante stare con le tette al vento davanti a un uomo". Continua a digitare "Poi mi ha fatta sdraiare e mi ha guardato le braccia, le mani, le gambe,sotto la pianta dei piedi e tra le dita".
Mi sto immaginando la scena.
"Ho sentito un rumore di slip però", la incalzo ridendo.
"Per ora mi tocca deluderti", prosegue rinforzando con alcune emoji. "Dopo mi ha fatta girare e ha controllato la schiena", continua lei.
"Sentivo da fuori si..", le rispondo. "E poi cos'è successo?", le chiedo. "La tua parte preferita", risponde con l'ennesima emoticon che ride. "Mi ha chiesto se avevo mai controllato di avere nei sul sedere e io gli ho detto di no", scrive. "E quindi?", la incalzo. "Quindi mi ha controllato anche nel culo", risponde con un'altra emoji. Faccio il finto tonto: "in che senso Jessy?".
"Secondo te?", effettivamente era ha domanda scontata, però ormai volevo che me lo dicesse. "Mi ha fatto tirare giù gli slip e mi ha guardato il sedere", scrive. "Buco del culo compreso". E poi arriva l'ultimo messaggio: "poi ha finito di controllare le gambe e sono venuta da te ;)"
Passa un minuto.
"Allora, piaciuta?" Mi chiede ironicamente. "Ti sarai segato di brutto", continua lei.
Decido di essere sincero "Decisamente", rispondo.
"È sempre un piacere", conclude con una faccina ammiccante. "Ci vediamo domani per un caffè?".
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