Succube per amore

Mi chiamo Carlo ho 21 anni e sono perdutamente innamorato di un mio compagno di università, Francesco un ragazzo tanto affascinante quanto bastardo, 1,70cm fisico da atleta anche se non ha mai fatto niente, lunghi capelli neri e pelle ambrata. Francesco sa che mi piace, e lui sfrutta la cosa a suo vantaggio, viviamo nello stesso appartamento io e lui, da quando l'altro inquilino se ne è andato, quando è il suo turno di pulizie mi fa un po'di moine mi promette di farsi vedere nudo e di lasciarmi giocare con il suo cazzo, io non capisco più niente e lo accontento, una volta finito di pulire mi ricompensa, mi fa indossare un guanto di cotone poi mi fa mettere in ginocchio e si fa masturbare fino a schizzarmi addosso. Io amo quando mi tratta così poi immancabilmente la stessa sera porta a casa qualche troietta e se la sbatte oer bene facendomi impazzire di gelosia.
Oggi però è cambiato qualcosa...
Carlo, mi chiama Francesco, devo parlarti. Così lo raggiungo in cucina dove lo trovo completamente nudo. So che mi desideri da morire e che sei perdutamente innamorato di me, ma io ti voglio solo come schiavo, mi piace e mi eccita vederti umiliato e sofferente, se accetterai di assecondare i miei desideri, all'interno di questa casa sarai la mia vompagna di giochi.
Non so se stavo sognando oppure se era un sogno, Scusa Franceso non oenso di aver capito.
Si che hai capito, qui sarai la mia schiava e mi soddisferai quando e come te lo chiedo e per ogni richiesta esaudita sarai premiato, se acconsenti ne avrei subito la prova.
Vi pensai, avevo già il cazzo in tiro, d'accordo accetto.
Brava, allora spogliati e inginocchiati. Eseguì immediatamente, Francesco si avvicinò e mi porse il suo bel cazzo eretto. Lo guardai, forza masturbami, mi incoraggiò. Lo afferrai senza guanto, sentivo la sua pelle bollente, le vene gonfie la pelle liscia e tesa, mossi la mano su e giù scappellandolo sempre più veloce. Francesco dopo un po'mi prese la testa, apri bene la bocca, mi ordinò con voce roca; aprì la bocca pregustando il momento, il primo schizzo mi colpì sul naso, Francesco avvicino lspinse la mia testa verso il suo cazzo, e gli altri schizzi mi entrarono in bocca colandomi in gola. Tieni gli occhi chiusi e aspetta a bocca apera, attesi sentivo la bocca piena del suo sperma dolce, lo schizzo che mi colava dal naso alla guancia. Sentì i passi di Francesco che tornava, da bravo ingoia tutto tenendo la bocca bene aperta. Ingoiai lo sperma, venni colpito sul viso da un getto caldo che poi mi centró la bocca, aveva un sapore amaro. Mi ritrassi aprendo gli occhi, Francesco mi stava pisciando in bocca e se la rideva.
Ma che cazzo fai sei scemo? Gli urlai. Lui interruppe la pisciata, sei la mia schiava e se ti ordino di bere tu lo fai, altrimenti puoi anche andartene e liberare la tua camera, non voglio più averti qui.
Ma cosa dici perché dovrei andarmene?
Perché la casa è mia e non ti voglio più qui dentro, perché pensi che Sandro sia andato via? Credi che sia stata una coincidenza? Credi che il tuo affitto sia così basso per pura fortuna? E poi non desideravi accontertarmi in ogni richiesta?
Si, ma... Io... Balbettai, comprendendo che Francesco era ancora più perverso di come pensavo, e poi in fin dei conti mi piaceva essere umiliato, fin da bambino cercavo il modo di essere punito facendomi sculacciare da mio padre.
Scusa e che non me lo aspettavo.
Scusa come? Mi rimbecco Francesco
Scusa come cosa? Chiesi non capendo.
Mi devi chiamare padrone, per punizione dovrai bere il resto della mia pipì da terra. E così dicendo riprese a pisciare svetagliando il cazzo a destra e sinistra. Vieni qui a quattro zampe e pulisci, lo guardai implorante, Forza inizia a leccare. Tirai fuori la lingua e iniziai a leccare la pipì dal pavimento, quando ebbi finito Francesco mi gratificó con un'arruffata ai capelli e una pacca sul culo. Brava la mia schiava, so che vi divertremo molto insieme