Gang bang

di
genere
orge

Ormai sono circa 7 anni che vivo a Bologna, sono fuggita dalla mia città che e al nord, dopo una storia travagliata con un uomo molto più grande di me. Ora sto con M. che ha un anno solo più di me, io 34 lui 35, non posso dire di essere innamorata, ma con lui sto bene, e un tipo calmo e pacato, mi concede i miei spazzi e poi non lo si vede mai nervoso. Lui sa tutto della mia ex relazione, sa anche dei giochi perversi in cui mi sono lasciata coinvolgere con il mio ex. Non che io fossi una santarella, anzi sono forse io che per conquistarlo ho usato la mia sensualità per ammaliarlo, sono piccolina e magrolina e ho un seno enorme e un culetto che si nota molto. Lui era molto più grande di me ed era sposato, io per tenermelo facevo tutto quel che voleva, Per lui mi vestivo come una vera puttana e mi lasciavo condurre in certi locali dove lui mi ammirava spompinare i cazzi di sconosciuti, poi si e andato oltre e per lui mi facevo possedere da più sconosciuti insieme, sempre in reggicalze e tacchi alti come piaceva a lui, l’ultima volta che lo fatto si era superato ogni limite e ho dovuto farmi possedere da più di 15 uomini. Dopo quella esperienza ho capito che mi usava come una puttana e che non era amore, perciò sono fuggita da lui. Lavoriamo insieme, ma da circa un anno siamo travolti da problemi economici, visto che lui a comperato una casa e il mutuo ci assilla. Lui non si lamenta mai ma io so che la situazione e difficile, e che rischiamo di perdere la casa. Anche se vengo da una famiglia che sta benino, non ho mai chiesto nulla a loro, perché so che non mancherebbero di farmelo pesare e avendo un carattere orgoglioso preferisco trovare una soluzione mia. Senza dire nulla ad A. mi sono messa a cercare lavoro, e alla fine ho visto un annuncio che cercavano manodopera in una ditta, ho telefonato e sono andata a presentarmi. Il posto si trovava alla periferia di Roma verso Ostia e così per andarci ho preso il motorino dicendo al mio uomo che dovevo andare a trovare una mia amica. Ho faticato non poco a trovarlo, il posto era pieno di capannoni sparsi nella campagna e decisamente squallidi. Alla fine eccolo un grande capannone con annesso un ufficio malandato, fuori dei recinti pieni di mucche, li ho capito immediatamente che era un mattatoio. Entro nell’ufficio e parlo con un signore di circa 60 anni, resta sorpreso che chieda quel posto visto che sono una donna, ma alla fine insisto che lo voglio e che non mi impressiona ne la fatica ne il tipo di lavoro. Parliamo del compenso (una miseria) e dopo me ne vado fiera di esserci riuscita, incomincerò l’indomani alle 6 del mattino. La sera racconto al mio uomo che ho trovato un lavoretto, lui non e molto soddisfatto e mi dice che e sicuramente un ambiente duro e visto che il mio lavoro e fare l’impiegata. Io non demordo e gli ricordo che almeno guadagniamo un po’ di soldi per risolvere i problemi. Arrivata al macello conosco i miei compagni di lavoro 4 albanesi e una coppia bulgara, il capo mi dice di affiancarmi a Jaf un uomo albanese di circa 45 anni, che mi fara vedere cosa devo fare. Jaf mi accompagna in un corridoio a lato del capannone dove ci sono dei camici, e mi dice che devo metterlo e togliermi i vestiti, perché li ci si sporca molto con il sangue. Mi indica un armadietto e lo apre facendo uscire un camice e un grembiule di plastica, e mi dice di indossarli. Io lo guardo e aspetto che se ne va ma lui fa finta di niente e mi dice “allora ti sbrighi che ho da fare” io gli chiedo di girarsi e lui volta la testa, Mi tolgo la maglietta e i pantaloni e resto in mutandine e reggiseno, ma ad un tratto mi accorgo che lui si e voltato e mi sta guardando, e mi dice “togliti tutto anche le mutande e il reggiseno e la regola qui!” e dicendolo apre il suo camice e mi fa vedere che e nudo sotto. Cosi faccio e mi metto nuda ormai lui non distoglie lo sguardo e io velocemente mi infilo il camice e il grembiule di gomma. Appena fatto Jaf mi dice “sai che hai un gran bel corpo ” io faccio finta di nulla perché ormai sono abituata ai commenti degli uomini. Jaf mi accompagna in un stanzone dove ci sono dei banconi di marmo, io tra me e me penso “mio dio dove sono finita, quanto sangue” ci sono della canne di acqua aperte che fanno scolare il sangue in canali per terra, sui banchi enormi pezzi di carne che devono essere tagliati, Jaf mi porta davanti a un uomo grande e grosso che avevo visto poco prima e mi dice “ questo e Yvan parla poco italiano ma ti fara vedere lui cosa devi fare “ Yvan e enorme sarà alto più di 2 metri ed e molto grasso, a delle mani enormi e ed in una a una grossa mannaia, jaf se ne va, e andandosene sento che dice a Yvan “insegnale bene, come sai fare tu !” e poi se ne va. Subito Yvan mi squadra e sorride, poi con un colpo secco taglia un pezzo di bue e mi dice “ quando io taglio tu lo levi e metti li” e mi indica un grosso carrello a fianco “, io immediatamente prendo il pezzo tagliato e lo sposto nel carrello, ma mentre lo faccio mi accorgo che mi sgocciola tutto addosso e sono letteralmente coperta di sangue, sono sconvolta e lui mi guarda e mi dice ridendo “ normale no preoccupa poi lava”, mi rilasso e continuiamo a lavorare, dopo circa un ora mi accorgo che a furia di muoversi il grembiale di Yvan si e spostato, e anche lui nudo sotto, faccio finta di nulla e continuo, ma ogni tanto do una sbirciatina e noto che a un cazzone gigante, lui non se ne accorge e continua a lavorare, e una vera macchina da lavoro io sono esausta e mi sento un mostro con tutto quel sangue. Dico a Yvan “possiamo fare una pausa ?” lui fa si con la testa e smette di tagliare, poi si avvicina al tubo dell’acqua e si avvicina a me e mi dice “getta acqua per lavare me“ e così dicendo mi mette in mano il tubo, a me viene da ridere e punto il getto sul suo grembiule lavandolo del sangue, lui e serio e mentre lo spruzzo si rigira e quando il grembiule lavato, poi se lo toglie e resta con il camice, e mi dice “ ancora lava !” io continuo, mentre lo colpisco con l’acqua si apre il grembiule e gli indirizzo il getto sul petto e sul pancione, ma sotto non e possibile non vederlo ..ha un cazzo immenso anche se molle, chissà quando e eccitato e senza rendermene conto indirizzo il getto sul cazzone, io rido e continuo, lui mi guarda stupito ma non si sposta, dopo neanche qualche secondo gli è diventato duro, e lunghissimo e eretto, nodoso e sarà stato largo come il pugno della sua mano, e vi assicuro che non avevo mai visto un bestione del genere, e quando il mio ex mi portava nei prive ho visto cazzi di tutti i tipi. Ma uno così mai. Immediatamente smetto rendendomi conto che sto esagerando. Anche lui se ne rende conto e si riallaccia il grembiule. Mi dice “sei donna simpatica” e così e finita la mattinata di lavoro mi fa segno di lasciare così tutto come’ e lo seguo in un dedalo di corridoi che finiscono in una stanzetta a uso cucina, li ci sono tutti i 4 albanesi e la coppia bulgara, su un fornello ci sono dei pezzi di carne e sul tavolo una grande ciotola con l’insalata e il pane, io sono ancora sporca di sangue e non mi sono lavata, tutti ridono e commentano. Io non capisco che cosa dicono, Renes la donna bulgara mi spiega che ridono perche’ sanno come si lava Yvan e capiscono che deve avermi coinvolta nel suo lavaggio, io rido e le dico che e vero, poi lei mi raconta che alcune volte ha lavorato con Yvan e che sa quanto e dotato, poi ridacchiando mi dice “ se sei curiosa provalo, yvan e una brava persona”. Gli albanesi continuano a ridere e capisco che parlano del mio seno che e così enorme che si intravede dal camice bagnato. Io non ci faccio caso. Yvan non parla, mangia e basta. Finito di mangiare ci si saluta e un albanese mentre passa mi da una lunga palpata al culo, io faccio finta di nulla, ci sono abituata, ma prima di uscire mi fa uno sguardo da vero porco. Ritorno con Yvan nel nostro capannone io mi avvicino al carrello lasciato li prima del pranzo e mi abbasso a sistemare i pezzi di carne, quando Yvan mi si avvicina e mi dice “aspettare ancora pausa” e mi prende la mano e la sposta dal pezzo di carne e me la porta verso un altro pezzo di carne …il suo, io mi arrabbio e gli dico “ guarda che son qui per lavorare, non sono quello che pensi tu” lui mi risponde “ e lavoro io do 20 euri”, tiene ancora la mia mano e la spinge sul suo cazzone che anche se molle non riesco ad avvolgerlo tutto con la mia manina. Tra me e me penso che ho bisogno di soldi, e poi visti qunti ne ho succhiati e fatti venire nei prive’ gratis, e vista la mia situazione economica glio ho detto “ va bene, ho bisogno di soldi, pagandomi ok”. Ho cominciato a masturbarlo prima con una mano, poi con due, neanche qualche secondo ed e diventato gigantesco, non avevo mai visto nulla di simile dal vero, solo in certi film porno che proiettavano nei club prive dove mi portava il mio ex. Lui eretto in piedi era gigantesco, anch’io in piedi gli arrivavo circa al petto, il suo cazzo in erezione sara stato lungo 40 cm, con le mani lo masturbo e con la lingua gli do dei colpetti veloci, poi cerco di infilarmi la cappella in bocca, ma anche aprendo al massimo mi sembra che non potra mai entrare, lui di colpo spinge e ma la ritrovo in gola, dio mi sembra di soffocare, non riesco neppure a muovere la lingua, lui mentre mi palpa e mi strnge le tette con le sue manone, incomincia a scoparmi in bocca, e una cosa che mi fa impazzire e che piaceva molto al mio ex, quando mi inginocchiavo nei prive e tenevo la bocca spalancata in modo che i a turno in fila mi scopassero in bocca e sborravano dentro a turno senza che mai deglutissi, era faticoso ma eccitante, farsi guardare dagli altri. Yvan e un vero maiale mi palpa come una troia mi gira e mi sposta come vuole, mi ritrovo nuda im mezzo a quell’ambiente squallido, sporca e nuda con quel bestione, ad un certo momento mi prende per i fianchi e mi mette a testa in giu, ho il suo cazzone davanti alla faccia e la mia figa spalancata davanti alla sua bocca, ho il sangue che va alla testa ma capisco quello che vuole e spalanco la bocca di nuovo, sento la sua lingua che si insinua nella mi figa spalancata, con un braccio mi sorregge e fortissimo ,instancabile, poi sento il sui dito che mi apre il buco del culo, sento la sua lingua che mi penetra la figa e il ditone che mi incula, io cerco di succhiare come una vera porca, sono in estasi. Sono eccitatissima, penso alla posizione in cui mi trovo e succhio il suo cazzone immaginando qualcuno che entra e ci vede, mentre penso questo lui mi rigira e mi mette alla pecorina davanti al bancone dei quarti di bue, ho ghi occhi davanti a un grosso pezzo di carne e sento che me lo sta puntando dentro, sono non credo che possa penetrarmi con quel cazzo enorme, ma lui entra mi sento aprire tutta e mi arriva fino allo stomaco, e il cazzo più grande che ho mai preso, mi tiene le tette con le mani e non dice nulla, ansima come un animale e io mi trattengo dal fare versi, ma quel cazzo lo sento entrare come un palo di legno, ho la figa fradici e non ce la faccio più e vengo contraendo la mia figa, lui sente le mie contrazioni e sta per venire, lo estrae dalla mia figa come un turacciolo che fa il botto, e con uno strattone mi fa girare, davanti ai miei occhi compare quel bestione enorme, non faccio in tempo inghiottirlo che mi sborra in faccia, rivengo e sento la sua sborra che mi innonda il palato e la faccia, non ho mai visto un solo cazzo produrne tanta e continua per circa due minuti a spruzzarmela in bocca e sul viso, quando a finito mi accorgo che sono rivenuta di nuovo e che sto inseguendo i rigagnoli di sperma leccandolo sotto fino al suo buco del culo. Mi stacco e sono sorpresa di me, anche se sono abituata a fare la vacca con sconosciuti. Erano circa 7 anni che non lo facevo più’ e un po mi vergognavo. Yvan come se niente fosse prende la canna dell’acqua e mi sprezza con il getto, io faccio un salto saltello nuda con le mie tettone che sobbalzano, lui ride, ripensandoci e stato tutto così assurdo, io a fare l’operaia in quel’ambiente, e poi ritrovarmi nuda con quel tipo che mi innaffiava prima di sborra poi d’acqua, Una vacca in mezzo ad altre vacche, ma almeno io avevo goduto come non mi capitava da tempo. Dopo un po’ che rideva chiude il getto e mi porge una asciugamano pulito ma duro come il legno, io mi asciugo e mi rimetto il camice e il grembiale di gomma, con le gambe che ancora mi tremano ci rimettiamo a lavorare senza parlare e senza guardarci, come se nulla fosse successo. Alle 5 suona il campanello e lui mi si avvicina e mi mette in mano un biglietto da 20 euro, io lo prendo e mi avvio allo spogliatoio dietro di lui. Il uo armadietto vedo che e distante dal mio e incomincio a rimettermi i miei indumenti, mentre mi allaccio il reggiseno scorgo gli albanesi che mi guardano, e un si mette la mano sulla patta e mi fa segno, io faccio finta di nulla e gli giro le spalle. Poi riguardo verso Ivan e vedo che e gia andato, vado in cortile a prendere il motorino, mentre cerco di farlo partire il vecchio che mi ha assunta mi fa cenno di andare verso di lui, e in modo gentile mi chiede se ho avuto difficoltà con il lavoro. Io gli rispondo di no, allora lui mi saluta e mi dice “A domani, ricordati alle 6”. Saluto e parto, so che il mio uomo arriva a casa verso le 8. Appena rientrata a casa mi faccio subito una doccia calda, sento ancora il sapore del sangue e lo sperma di Yvan, ho i capelli incollati, se ci penso quanta sborra o ingoiato e quanta mi ha spruzzato sul corpo. Il mio uomo rincasa verso le 8, e subito mi chiede come e andata, io gli racconto del posto e di cosa devo fare, omettendo la scopata nel capannone, lui e un tipo tranquillo e non accetterebbe mai che faccia la troia in giro. Dopo pranzato ho voglia di fare l’amore e scopiamo sul divano, mentre scopiamo non posso fare a meno di pensare al cazzo enorme di yvan, non che il mio uomo l’abbia piccolo ma quello di Yvan era mostruoso, e per godere dico al mio uomo di incularmi, lui mi mette a culo per aria e me lo ficca dentro ….vengo come una vacca immaginandomi il cazzo di Yvan che mi scopa in bocca, anche il mio uomo gode e mi riempie il culo di sborra, io dopo un po mi sottraggo e mi giro, lo succhio e lo pulisco, ma leccandolo mi accorgo che e circa la meta più piccolo di quello di Yvan. Poi esausti ci mettiamo a dormire, domani mi devo alzare alle 5 per essere in orario. Appena arrivata al Macello vado nel corridoio adibito a spogliatoio e mi cambio, non c’e’ nessuno, indosso il camice e il grembiale e mi avvio al reparto di Yvan, appena uscita mi viene incontro Jaf mi dice che oggi non lavoro con Yvan perche’ non c’e’ e invece devo andare nel reparto confezzionamento, e così mi accompagna. E un capannone grande e fa freddo, lungo un lato ci sono tavoli lunghi con le varie vaschette per la carne, ad un altro lato dei tavoloni di acciaio fove viene tagliata in pezzi piccoli, li lavorano i 4 albanesi che vedendomi arrivare mi sorridono e salutano, anch’io gli sorrido e li saluto, invece all’impacchettatura vedo la coppia rumena, lei mi saluta e mi dice “oggi sei con noi ci fà piacere”. La donna che si chiama Sonya mi insegna cosa devo fare, e un lavoro meno sporco di quello con Yvan, devo separare le bisteccone tagliate dagli albanesi e metterle su dei vassoi in polistirolo, che poi Sonya e il marito chiudono con una macchina e pesano attaccando un cartellino. Lavoriamo tutti chiacchierando poco, ogni tanto sento gli albanesi che si girano e fanno dei commenti su di me, ridacchiano e mi sento i loro sguardi su tutto il corpo. Sonya mi dice “ Non farci caso sono dei porci, pensa che anche con me han fatto i maiali una volta che mio marito non c’era, ma li ho messi al loro posto, “ Sonya e simpatica ma suo marito e un tipo burbero e non parla mai, mi racconta che sono sposati da un anno e che hanno una bambina di 6 mesi che sta con la madre di lui. E che in quel posto ci lavorano da 2 mesi e che se uno fa il suo lavoro e non si lamenta, pagano bene, mi confessa che prende 6 euro all’ora, io gli confesso che a me ne danno 5, lei mi dice che all’inizio e così poi aumentano. Mentre si lavora, i 4 albanesi fanno sempre apprezzamenti su di noi anche se c’e’ il marito di Sonya, lui si limita a sorridere e fa finta di nulla. Poi alle 12 interrompiamo tutti, Sonya mi dice che lei e il marito staccano li perche’ devono portare dal pediatra a fare la visita di controllo alla piccola, E io dico “ ma mi lasci sola con quei 4 maniaci” lei si mette a ridere e dice “ Da quello che ho saputo che hai fatto ieri devono essere loro a preoccuparsi di te, ciao a domani” e così dicendo se ne va. Io resto allibita come a fatto a saperlo, Yvan e uno stronzo, mi batte il cuore e sono incazzata”. Mi tolgo il grembiale e mi avvio al locale adibito a mensa/cucina. Li trovo i 4 albanesi che stanno preparando da mangiare, come al solito bistecche. Mi offro di apparecchiare visto che cucinano loro, e così mi indicano un mobiletto dove ci sono le stoviglie, mentre sono china a cercare sento una mano sul sedere, la sposto e faccio finta di nulla, non voglio creare problemi, neanche un secondo dopo la mano e sotto il camice e sento un dito che mi tocca la figa, non so come mai lo lascio fare per qualche secondo, e il dito velocemente arriva al mi grilletto, mi rio e mi alzo di colpo, il tipo si ritrae e fa come se niente fosse successo, anch’io poi loro chiacchierano nella loro lingua, io non capisco niente e apparecchio. A tavola con un italiano stentato mi raccontano di loro, ognuno a una storia dura e difficile, il più giovane avra 17 anni e il più anziano 50, ma alla fine sono simpatici e anch’io gli racconto che sono la perche ho bisogno di soldi. Quando ho finito si fa silenzio e il più anziano mette la mano in tasca e appoggia davanti a me un biglietto da venti euro, immediatamente anche gli altri fanno lo stesso e io con gli occhi allibiti guardo i soldi. Immediatamente mi alzo e dico “ma siete scemi non sono una puttana”, il più anziano mi dice “siediti se no io dico a padrone che hai fatto ieri, noi visto te e yvan !” Allibita mi metto a sedere, e mi sento una vera troia, ho gia preso più cazzi insieme quando andavo con il mio ex, ma mai avrei creduto di farlo in quell’ambiente e con degli albanesi che mi ricattavano. Uno dopo l’altro si levano i camici e si mettono nudi, ce ne uno che e pelosissimo e il vecchio ha un pancione enorme, si posizionano attorno a me che sto seduta, con il camice addosso. All’alteza dei miei occhi ci sono quattro cazzi, mi infilano le mani nel camice e palpano i miei seni. Sento i loro cazzi premere contro la mia faccia ma io mi irrigidisco e non faccio nulla, loro continuano a toccarmi anche in mezzo alle gambe. Poi uno mi dice alzati e dicendolo mi tira su dalla sedia, mi slacciano il camice e me lo tolgono, resto li in piedi nuda con le mie tettone alla loro merce, e sento anche una mano che mi sgrilletta, sono conpressa tra quei corpi e i loro cazzi li sento premere contro di me. Mi si incollano e sono li alla loro merce, le loro mani sono ovunque e mi palpano come dei porci, sento la mia carne fremere, ce ne uno che mi soppesa le mammelle e mi dice “quanto a chilo ? e si mette a ridere, i loro cazzi sono grossi e duri premino contro di me. Poi mi fanno sedere di nuovo sulla sedia e si mettono intorno continuando a palparme da veri maiali, i loro cazzi premono contro la guancia e mi dicon “ Dai troia apri bocca”, io la apro e mi sento scopata in gola, non li tocco con le mai mi limito solo a tenere la bocca aperta, uno dopo l’altro si scambiano posto e tutti e quattro mi scopano in gola. Finito di farlo gli dico “ora basta ne ho avuto abbastanza!, loro senza neanche degnarmi di una risposta mi prendono di peso e mi mettono sul tavolo della cucina, Mi trattano veramente come un pezzo di carne, io non so cosa mi succede, penso al mio uomo che non sospetta niente del posto che mi sono trovata, poi tara me e me mi penso “ che mi diverto e mi pagano pure come una vera puttana, allora perche non farla”, stesa sul tavolo mi tengono le cosce aperte pensando che faccia resistenza, io invece li sciocco e le spalanco, e con una mano mi sgrilletto, li vedo sbalorditi e il più giovane infila il suo cazzo dentro, e per scioccarli ancora di più gli dico “ mettetemelo anche in bocca porci!” uno sale sul tavolo e si abbassa sulla mia faccia, ho le sue palle davanti alla mi bocca e le lecco come una vera troia. Sento anche un dito nel culo che si insinua, l’ultimo e impegnato sui miei seni e me li palpa dandomi dei pizzicotti sui capezzoli, ormai diventati duri. Dio succhio e mi agito con il cazzo del giovane nella figa e il dito nel culo, mi vengono in mente i vecchi tempi quando mi facevo sbattere da più uomini nei prive’, Il più anziano si mette lui sopra la mia faccia, ho i suoi coglioni che penzolano sulla mia bocca, agito la lingua e li lecco, mentre il cazzo nella mia figa cambia, qusto e più violento e sicuramente più lungo, lo sento arrivare fino alla fine del mio utero, poi il vecchio mi infila il cazzo in bocca e li mi chiava come se la mia bocca fosse una vagina, e enorme e non vedo più nulla il suo panzone e davanti ai miei occhi, mi sento veramente una vacca usata come una latrina, il vecchio mi sfianca non riesco a dire nulla tengo solo la bocca aperta, poi sento mi da un colpo forte e me lo infila in gola, mi sento soffocare immediatamente un getto di sborra mi bagna la gola e devo deglutirla per non soffocare, lui non esce ma continua a spingere il suo cazzo nella mia bocca, ho come un fremito e sento che godo anch’io. I porci l’anno capito e sento che uno dice qualcosa agli altri e tutti ridono, poi mi danno delle pacche sul sedere e sui seni, io grido e loro mi rispondono “ Puttana viene noi soli, ora cambia !”, e così facendo mi fanno scendere dal tavolo, ma capisco cosa vogliono fare, uno si stende per terra e ha il cazzo diritto, e mi dice “dai sopra vieni “ io non voglio mettermi e tutto sporco, ma mi prendono in due e mi sollevano aprendomi le cosce mi abbassano e sento il cazzo che mi entra dentro, quando e tutto entrato mi tengono contro e uno mi prende la testa per farmi ingoiare il suo cazzo, spalanco la bocca e entra, e li sono completamente rapita, succhio e lecco,ingoio, quando un altro con il cazzo duro si mette anche lui davanti e me lo spinge sugli occhi, e con le mani mi tiene ferme le spalle e la testa, e mentre lo fa sento dietro il vecchio panzone che gli e ritornato duro, aprirmi con le dita il buco del culo, sono allucinata non sono mai stata presa con una tale violenza, e mentre scopo sul cazzo e gli altri due me lo schiantano in bocca, il vecchi lo punta sul mio buco del culo e con un colpo violento entra, cerco di urlare e dibattermi ma ormai e gia dentro e mi incula. Non che non conosca la doppia penetrazione me quelli mi danno dei colpi fortissimi e mi sento una vera latrina. Sono tutta un tremito, godo come una vacca, e gli grido “riempitemi, dai più forte porci schizzatemi di sborra. Il vecchio pancione si toglie e quelli che sto spompinando si mettono anche loro a incularmi uno dopo l’altro, e il panzone mi mette il suo cazzo in gola, sono sudata e scivolosa ma sento i cazzi dentro che mi aprono letteralmente, ad un tratto il vecchio tira fuori il cazzo dalla mia bocca e mi sborra in faccia, io cerco di riacchiapparlo ma lui lo sposta e con il cazzo mi da dei colpi sul viso, e sento che mentre uno sta sborrando nel mio culo anche quello nella mia figa si irrigidisce e sborrano uno dopo l’altro, io al pensiero di tutta la sborra che sto ricevendo rivengo come una vera zoccola, urlo e godo, loro mi si fanno davanti e io li succhio ancora bagnati dei miei umori e della loro sborra, che meraviglia quei cazzoni da leccare da stringere nelle mani, li succhio e li pulisco mentre mi palpano, poi il vecchio dice : “ Hamed non e ancora venuto, fallo venire troia se no no soldi”, il ragazzo mi si para davanti e io in ginocchio lo spompino, gli altri ne approfittano e mi infilano le dira nel culo e nella figa, mi dilatano come una vacca, la mia lingua rotea attorno al glande poi con un colpo veloce lo infilo tutto in gola, il vecchio e li vicino e mi tiene la testa con una mano e con l’altra si tocca il suo cazzo molle, sento che hamed sta per venire e il vecchio mi tira la testa indietro e mi dice “apri bene bocca troia” io la spalanco, immediatamente glia ltri mi tengono ferma la faccia, e con le mani mi tengono aperta la bocca, sono spaventata non capisco cosa succede, avrei ingiato la sborra anche da sola, poi ad un tratto capisco, mentre hamed mi sborra in gola e in faccia. Il vecchi mi indirizza il suo cazzo molla sulla bocca e sento un fiume di piscia calda che mi entra in bocca e in gola, io mi dibatto e cerco di sottrarmi ma non ci riesco e devo deglutire il piscio del vecchio, non finisce mai e salato e io non posso fare altro che ingoiare. Poi mi lasciano li per terra nuda in mezzo a un pozzanghera di piscio e sborra. Non riesco a muovermi o dolori alle gambe e mi sento il culo infiammato, sono scioccata da quello che mi hanno fatto, sono anche esausta dalle venute, non mi accorgo, uno di loro prende un tubo dell’acqua e mi annaffia, io sono sempre per terra e lascio che mi colpisca, gli grido “porci,bastardi,maiali,depravati” e loro ridono e mi lascio innaffiare dall’acqua. Poi mi alzo e mi porgono un asciugamano lercio e con quello mi asciugo, mentre lo faccio il vecchio mi si avvicina e mi porge 100 euro e mi dice “ grazie eravamo in astinenza, scusaci per lo sfogo ma cerca di capire, sei molto donna e ci e piaciuto, quando vuoi noi ti paga, grazie” lo dice in modo gentile e carino che mi sorprende e non riesco a pensare che qualche minuto prima mi pisciava in bocca. Io prendo i 100 euro e mi rimetto il camice. Poi mi dicono che la pausa e finita e bisogna andare a lavorare, mi avvio insieme a loro, sono tutta dolorante. Il pomeriggio si lavora e ogni tanto sento che ridono insieme. Ora so di cosa parlano. Finito il lavoro mi rivesto, ma questa volta davanti a loro che mi guardano, gli grido “ ho ancora la vostra sborra nel culo maiali, e la sento colare”, poi li saluto, monto sul motorino, la sella mi fa sentire ancora il culo dolorante. Una volta a casa mi faccio un bagno per togliermi l’odore della sborra e della pipi che emano. Asciugandomi mi accorgo che sono piena di lividi e segni. Cosa diro al mio uomo, non posso assolutamente dire la verita, …inventero una scusa! Quando torna mi faccio trovare profumata e sexy, ho messo il reggicalze come piace a lui, così nascondo i lividi sulle gambe, devo confessre che sono ancora eccitata per l’esperienza del pomeriggio, e anche se ho il culo e la figa arrossata sono disposta a venire ancora. Lui e un po’ titubante, io lo convinco dicendogli che ho voglia di fare all’amore e io ne ho bisogno per scaricare la stanchezza, mentre lo dico mi passano davanti i cazzi che poche ore prima mi hanno riempita tutti i buchi, mi vedo ancora con il culo per aria e quei cazzi che si alternavano nei miei buchi, sento l’odore e il sapore della piscia che ricevevo in faccia e in gola. Facciamo l’amore come al solito, io sotto e lui sopra, devo dire che con lui niente e fantasioso. Ci diciamo “amore”, “cara”,”caro” ecc. ma anche così mentre lui ha il suo cazzo nella mia figa io penso agli altri cazzi che in solo due giorni mi hanno chiavata, e vengo come un treno. Alla fine lui e esausto e anch’io, e ci addormentiamo, °buona notte cara°, “buona notte caro” Ho lavorato ancora li per 12 giorni e tra una cosa e l’altra ho portato a casa 2630 euro, e non posso dire che il lavoro e stato duro, di duro avevo ben altro da gestire.
scritto il
2010-01-12
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