Margherita, primo sapore di cazzo
di
JackLaMazza
genere
trans
Per la prima volta nella mia vita mi ero trovato in una relazione con una ragazza transessuale, Margherita, che era riuscita a farmi scoprire piaceri che mai avevo pensato di poter raggiungere. Ci eravamo conosciuti per caso e, sin dal principio, il suo essere una vera donna con le palle mi aveva intrigato, facendomi ritrovare completamente innamorato di lei, forse per la prima volta nella mia vita.
All'inizio della nostra relazione, in realtà, ero un po' timido. Non avevo mai avuto a che fare con un cazzo che non fosse il mio e, prima di liberarmi del tutto al sesso con lei, passò del tempo.
Fu Margherita a prendere la situazione in mano, un giorno, dicendomi che dopo qualche settimana di frequentazioni, baci appassionati e palpatine era giunto il momento di liberarci del tutto. Quella sera l'avremmo dedicata alla nostra prima volta.
Ci rivedemmo dopo qualche ora. Io avevo letto una serie di tutorial e mi ero preparato a dovere e, quando lei bussò alla porta di casa mia, andai ad aprire decisamente eccitato ma con il cuore che mi batteva a mille.
Lei era meravigliosa. I capelli le scorrevano sulle spalle e indossava una t-shirt bianca, al di sotto della quale i suoi seni sembravano chiamarmi. Indossava dei pantaloni di pelle che le mettevano in risalto il culo, tenuti su da una cintura con le borchie che chiariva immediatamente chi era a comandare.
Ci sedemmo sul divano e fu lei a baciarmi dolcemente. Le sue labbra e le mie erano un tutt'uno, con la sua lunga lingua che esplorava ogni angolo della mia bocca.
Sempre più infoiati, ci alzammo mentre le palpavo le natiche. Lei mi spinse contro il muro e cominciò a baciarmi sul collo. Il suo pacco premeva sul mio, com'era già successo altre volte, ma stavolta lo desideravo davvero. Volevo averlo. Sapevo che l'avrei avuto.
Si tolse la t-shirt e continuò a baciarmi, a seno nudo. Allungai le mani, ma mi schiaffeggiò e mi ordinò di spogliarmi. Obbedii all'ordine, rimanendo davanti a lei solo coi boxer.
Mi accarezzò il petto e mi prese le mani, rimettendosele sulla sua terza siliconata. Non resistevo e, dopo una palpata mi lanciai subito con la bocca su quel seno. Succhiare quei capezzoli duri mi piaceva tantissimo e anche lei stava godendo della mia leccata, dato che mi spingeva con la testa verso di sé.
Mi abbassò i boxer e scese a baciarmi le cosce, senza nemmeno sfiorare il mio cazzo già in erezione, ma solo passandoci accanto con le labbra. Risalì lentamente lungo la mia pancia, leccandomi l'ombelico e dando una succhiata anche ai miei capezzoli, mentre un brivido mi passava sulle spalle, dove aveva allungato le sue lunghe unghia smaltate.
Quella dea stava adorando il mio corpo, lo stava preparando alla migliore esperienza erotica della sua esistenza.
Si abbassò i pantaloni, rimanendo in tanga. Per la prima volta mi fece ammirare il suo culo tornito e, guardando il suo uccello tenuto a forza da quella poca stoffa, non potei fare a meno di pensare che era semplicemente tutto ciò che desideravo.
Ci mettemmo sul divano, continuando a baciarci, e poi lei ricominciò a fare ai miei capezzoli quello che io non avrei mai saputo fare ai suoi. Quello che forse non ero mai stato capace di fare in vita mia. La sua lingua, le sue labbra, i suoi denti... erano un sogno che si muoveva umido sul mio petto...
Mi sdraiai sopra di lei e le sfilai parzialmente il tanga, scoprendo solo la cappella in erezione. La baciai con una naturalezza incredibile e poi le sfilai via le mutandine, lanciandomi nel primo pompino della mia vita.
Feci scorrere la lingua lungo tutta l'asta e, quando ci arrivai, le lasciai un bacio sulla cappella. Poi lo presi in mano, aiutandomi mentre me lo infilavo tutto in bocca.
- Bravo, succhialo così.
Le sue parole mi incoraggiavano. Mi dedicai a quel bel cazzo con tutto me stesso. La mia lingua ne esplorava ogni centimetro, ne torniva la cappella, cercando di fare degli immaginari cerchi che sembravano piacerle davvero tanto. Gemeva, mentre il membro già turgido si induriva sempre di più nella mia bocca poco esperta.
Il mio pompino sembrava però piacerle tantissimo. Glielo presi più volte tutto in bocca, cercando di non soffocare. Poi lo tiravo fuori, leccandolo.
Ci guardammo un attimo negli occhi e, con la mano ancora ben stretta sul suo cazzo, ci baciammo. Cominciai quindi a passare le mie labbra lungo tutto il suo corpo, scoprendolo per la prima volta, mentre la mia mano lentamente la masturbava.
Mi spinse sul divano, venendomi sopra e continuando a baciarmi mentre mi grattava le natiche. Sentivo la sua erezione premere contro la mia. Capii di essere pronto e lo capì anche lei.
Afferrò un piccolo plug a palline che teneva nella borsetta, di quelli che servono a dilatare gradualmente l'ano. Me lo fece succhiare e mi fece stendere di lato, cominciando a massaggiarmi il buco del culo.
- Succhialo come prima hai succhiato il mio!
Obbedii, finché d'un tratto non me lo tolse dalla bocca e, mentre mi baciava, cominciò piano piano a mettermelo dentro. Godevo sempre di più ad ogni pallina che mi spaccava l'ano. Quando ne furono entrate quattro o cinque cominciò a muoverlo lentamente, per fare abituare il mio corpo a quel nuovo movimento. Sapientemente, mi masturbava analmente.
Poi mi fece mettere a 90 gradi e, tolto il plug, cominciò a slinguazzarmi il culo. Sputava sul mio ano allargato, infilandoci la lingua dentro con sapienza, mentre gemevo di piacere. Ero lì, completamente esposto di fronte a lei. Un'esperienza del tutto nuova che mi stava facendo impazzire.
Poi smise, alzandosi. E si prese il cazzo in mano. Mi sistemò per bene e, allargandomi un po' le gambe, cominciò a penetrarmi piano piano. Lo sentivo che si faceva spazio dentro di me, fino a entrare del tutto. Ripetè la cosa un paio di volte e, accortasi che era ben lubrificato, cominciò a pompare, afferandomi per le natiche.
Ero completamente suo. Volevo che mi spaccasse il culo. Cominciai a muovere il bacino per assecondare le sue spinte, volevo sentire ogni colpo fino in gola.
Dopo un po' mi girai e ci mettemmo viso a viso, in un missonario. Mentre Margherita mi fotteva il culo cominciai a masturbarmi osservandola, dato che il mio cazzo stava per esplodere ad ogni spinta che mi premeva sulla prostata.
Lei capì e tirò immediamente fuori il suo cazzo dal mio ano, afferrandolo insieme al mio e cominciando a masturbarli insieme. Venni io per primo e, dopo qualche secondo, anche lei. Raccolsi la nostra sborra, ben mescolata sulla mia pancia e ne portai alla bocca quanta più possibile. Lei fece lo stesso, leccandomela direttamente da dosso. Risalì e mi diede un ultimo bacio, pieno di sborra e dal fantastico sapore di cazzo.
All'inizio della nostra relazione, in realtà, ero un po' timido. Non avevo mai avuto a che fare con un cazzo che non fosse il mio e, prima di liberarmi del tutto al sesso con lei, passò del tempo.
Fu Margherita a prendere la situazione in mano, un giorno, dicendomi che dopo qualche settimana di frequentazioni, baci appassionati e palpatine era giunto il momento di liberarci del tutto. Quella sera l'avremmo dedicata alla nostra prima volta.
Ci rivedemmo dopo qualche ora. Io avevo letto una serie di tutorial e mi ero preparato a dovere e, quando lei bussò alla porta di casa mia, andai ad aprire decisamente eccitato ma con il cuore che mi batteva a mille.
Lei era meravigliosa. I capelli le scorrevano sulle spalle e indossava una t-shirt bianca, al di sotto della quale i suoi seni sembravano chiamarmi. Indossava dei pantaloni di pelle che le mettevano in risalto il culo, tenuti su da una cintura con le borchie che chiariva immediatamente chi era a comandare.
Ci sedemmo sul divano e fu lei a baciarmi dolcemente. Le sue labbra e le mie erano un tutt'uno, con la sua lunga lingua che esplorava ogni angolo della mia bocca.
Sempre più infoiati, ci alzammo mentre le palpavo le natiche. Lei mi spinse contro il muro e cominciò a baciarmi sul collo. Il suo pacco premeva sul mio, com'era già successo altre volte, ma stavolta lo desideravo davvero. Volevo averlo. Sapevo che l'avrei avuto.
Si tolse la t-shirt e continuò a baciarmi, a seno nudo. Allungai le mani, ma mi schiaffeggiò e mi ordinò di spogliarmi. Obbedii all'ordine, rimanendo davanti a lei solo coi boxer.
Mi accarezzò il petto e mi prese le mani, rimettendosele sulla sua terza siliconata. Non resistevo e, dopo una palpata mi lanciai subito con la bocca su quel seno. Succhiare quei capezzoli duri mi piaceva tantissimo e anche lei stava godendo della mia leccata, dato che mi spingeva con la testa verso di sé.
Mi abbassò i boxer e scese a baciarmi le cosce, senza nemmeno sfiorare il mio cazzo già in erezione, ma solo passandoci accanto con le labbra. Risalì lentamente lungo la mia pancia, leccandomi l'ombelico e dando una succhiata anche ai miei capezzoli, mentre un brivido mi passava sulle spalle, dove aveva allungato le sue lunghe unghia smaltate.
Quella dea stava adorando il mio corpo, lo stava preparando alla migliore esperienza erotica della sua esistenza.
Si abbassò i pantaloni, rimanendo in tanga. Per la prima volta mi fece ammirare il suo culo tornito e, guardando il suo uccello tenuto a forza da quella poca stoffa, non potei fare a meno di pensare che era semplicemente tutto ciò che desideravo.
Ci mettemmo sul divano, continuando a baciarci, e poi lei ricominciò a fare ai miei capezzoli quello che io non avrei mai saputo fare ai suoi. Quello che forse non ero mai stato capace di fare in vita mia. La sua lingua, le sue labbra, i suoi denti... erano un sogno che si muoveva umido sul mio petto...
Mi sdraiai sopra di lei e le sfilai parzialmente il tanga, scoprendo solo la cappella in erezione. La baciai con una naturalezza incredibile e poi le sfilai via le mutandine, lanciandomi nel primo pompino della mia vita.
Feci scorrere la lingua lungo tutta l'asta e, quando ci arrivai, le lasciai un bacio sulla cappella. Poi lo presi in mano, aiutandomi mentre me lo infilavo tutto in bocca.
- Bravo, succhialo così.
Le sue parole mi incoraggiavano. Mi dedicai a quel bel cazzo con tutto me stesso. La mia lingua ne esplorava ogni centimetro, ne torniva la cappella, cercando di fare degli immaginari cerchi che sembravano piacerle davvero tanto. Gemeva, mentre il membro già turgido si induriva sempre di più nella mia bocca poco esperta.
Il mio pompino sembrava però piacerle tantissimo. Glielo presi più volte tutto in bocca, cercando di non soffocare. Poi lo tiravo fuori, leccandolo.
Ci guardammo un attimo negli occhi e, con la mano ancora ben stretta sul suo cazzo, ci baciammo. Cominciai quindi a passare le mie labbra lungo tutto il suo corpo, scoprendolo per la prima volta, mentre la mia mano lentamente la masturbava.
Mi spinse sul divano, venendomi sopra e continuando a baciarmi mentre mi grattava le natiche. Sentivo la sua erezione premere contro la mia. Capii di essere pronto e lo capì anche lei.
Afferrò un piccolo plug a palline che teneva nella borsetta, di quelli che servono a dilatare gradualmente l'ano. Me lo fece succhiare e mi fece stendere di lato, cominciando a massaggiarmi il buco del culo.
- Succhialo come prima hai succhiato il mio!
Obbedii, finché d'un tratto non me lo tolse dalla bocca e, mentre mi baciava, cominciò piano piano a mettermelo dentro. Godevo sempre di più ad ogni pallina che mi spaccava l'ano. Quando ne furono entrate quattro o cinque cominciò a muoverlo lentamente, per fare abituare il mio corpo a quel nuovo movimento. Sapientemente, mi masturbava analmente.
Poi mi fece mettere a 90 gradi e, tolto il plug, cominciò a slinguazzarmi il culo. Sputava sul mio ano allargato, infilandoci la lingua dentro con sapienza, mentre gemevo di piacere. Ero lì, completamente esposto di fronte a lei. Un'esperienza del tutto nuova che mi stava facendo impazzire.
Poi smise, alzandosi. E si prese il cazzo in mano. Mi sistemò per bene e, allargandomi un po' le gambe, cominciò a penetrarmi piano piano. Lo sentivo che si faceva spazio dentro di me, fino a entrare del tutto. Ripetè la cosa un paio di volte e, accortasi che era ben lubrificato, cominciò a pompare, afferandomi per le natiche.
Ero completamente suo. Volevo che mi spaccasse il culo. Cominciai a muovere il bacino per assecondare le sue spinte, volevo sentire ogni colpo fino in gola.
Dopo un po' mi girai e ci mettemmo viso a viso, in un missonario. Mentre Margherita mi fotteva il culo cominciai a masturbarmi osservandola, dato che il mio cazzo stava per esplodere ad ogni spinta che mi premeva sulla prostata.
Lei capì e tirò immediamente fuori il suo cazzo dal mio ano, afferrandolo insieme al mio e cominciando a masturbarli insieme. Venni io per primo e, dopo qualche secondo, anche lei. Raccolsi la nostra sborra, ben mescolata sulla mia pancia e ne portai alla bocca quanta più possibile. Lei fece lo stesso, leccandomela direttamente da dosso. Risalì e mi diede un ultimo bacio, pieno di sborra e dal fantastico sapore di cazzo.
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