Claudio, il figlio della mia amica, mi manda in tilt.
di
Anna 66
genere
tradimenti
Ciao, sono di nuovo Anna. Qualche giorno fa ho scritto il racconto "L'amico di mio marito, un maturo maschio risveglia in me voglie sopite". Sono onesta, io parlo di esperienze e fantasie nate dal vissuto. E continuo su questa falsariga. Anche per dar sfogo a quanto mi sta accadendo da un po'.
Come ho detto, l'incontro con Fausto e la moglie mi hanno risvegliato sessualmente ma senza grandi benefici per la vita coniugale. Quando mio marito lo tira fuori, non riesco a non pensare al bel cazzo di Fausto in costume slip in piscina e faccio paragoni che mi fanno vergognare di me, dopo tanti anni di tranquillo matrimonio. CM in erezione e io a questo punto sono eccitata da Fausto che, senza averci fatto nulla, comincio a sentirmi dentro col suo bestione che immagino nodoso e durissimo. Naturalmente mi sono inventata il mal di testa per non fare l'amore con Carlo, mentre mi masturbo quasi ogni giorno pensando a Fausto.
Due giorni fa, poi, mi accade quanto ora descrivo.
Antonietta, una mia vecchia amica dei tempi del liceo, mi invita a prendere un caffè a casa sua, dove non vado da almeno 15 anni, nonostante abiti nel quartiere limitrofo al mio. Lei è separata e vive col figlio, Antonio, che ora ha 21 anni. In casa di Antonietta, anche lei cinquantaduenne, chiacchieriamo del più e del meno e arriviamo all'argomento sesso, che a quanto pare attrae ancora la mia amica, visto che mi confessa di una relazione con un suo collega di lavoro, insegnante come lei, uomo sposato, e, senza espormi i dettagli, mi racconta che si vedono in un hotel regolarmente e lui la tratta come una puttana, cosa che da un lato la fa sentire umiliata e dall'altro le manca ogni volta che l'appuntamento salta. Afferma: "ormai è come una droga, più mi umilia e mi tratta da battona e più ne sento la mancanza. Devo essere malata, mi piace farmi umiliare, boh"...
Penso: cavolo, ma Antonietta non la ricordavo così spinta. Cioè, spinta al punto tale da farsi usare come una prostituta ed essere tutto sommato contenta, sia pure nell'apparente scontentezza. In ogni caso, mi ci identifico e comincio ad eccitarmi lievemente: naturalmente penso a Fausto e fantastico di essere scopata da lui una volta alla settimana in uno squallido alberghetto, e mi piacerebbe, cacchio se mi piacerebbe...
Mentre siamo lì, fa il suo ingresso il figlio, Claudio, che non vedevo da secoli, praticamente da quando era bambino e giocava coi miei figli. Ora è un bel ragazzo, alto, fisico scolpito, ben visibile nella attillata t-shirt. Esclamo, rivolto alla madre: "Accidenti, un fusto, Claudio". Lui è imbarazzato, o si finge tale, e mi saluta, poi va verso il frigo mentre la madre si alza per prendere dei biscotti. Lo osservo. Sarà l'abitudine a pensare al cazzo di Fausto ma il mio sguardo cade sul pantalone della tuta che Claudio indossa e quindi sul suo pacco. Che, nemmeno a dirlo, è impressionante. Sono ipnotizzata e comincio anche ad essere arrapata (preciso: non solo per il cazzo ma per tutto, il suo corpo giovane e ben fatto, il suo volto da monello che mette insieme tratti leggermente femminili e labbra carnose, sguardo arrogante e virile, un piercing sul sopracciglio sinistro). Il mio cervello va in tilt, visto che comincio a fare cose che mai avrei immaginato di fare prima con qualsiasi uomo, come sbottonare di due bottoni la camicetta per mostrare un po' del mio bel seno.
Il ragazzo deve accorgersi della mia attenzione e mentre dialoga con la madre su qualcosa come una zia da andare a prendere all'aeroporto, mi lancia uno sguardo fugace e subito dopo porta la mano sull'attrezzo come ad accarezzarlo lentamente e con finta disinvoltura.
Quando esce dalla stanza, ribadisco alla madre che è davvero diventato un bel ragazzo e aggiungo: "Deve avere la fila di ragazze, eh?". Antonietta sorride, lusingata, e poi, con sguardo di preoccupazione mi fa: "Mah, prima aveva una fidanzata, poi l'ha lasciata, ora fa tardi alla notte tutti i giorni e quando rientra è spesso ubriaco. Inoltre una notte si è portato a casa una tizia molto più grande di lui, una che doveva avere almeno 35 anni. Non ti dico, lei a urlare tutta la notte come una cagna, guarda, una vera zoccola. Il giorno dopo è andata via e Claudio si è svegliato al tardo pomeriggio."
Poi, ridendo: "Gli ho preparato uno zabaglione con sei uova!".
Divento ardita: "Antonietta, sono giovani, poi si vede che il ragazzo è ben messo, si diverte e fa bene".
Lei, rossa in volto, a bassa voce: "Beh, si, è veramente ben messo, come dici tu. Spesso fa la doccia e cammina nudo per casa. Gli ho detto che questa cosa non mi piace. Ma, d'altra parte, gli si vede anche se ha addosso un pantalone che ha un pisello... si... pauroso. Il padre lo aveva piccino, che strano". Ridiamo.
Aggiungo, sfrontatissima: "Beh, che dire, beate quelle che ne godranno."
Rossa in volto, Antonietta, ridacchia di nuovo.
Cambiamo argomento per l'imbarazzo e parliamo di lavoro. Ma Claudio rientra in cucina dopo una decina di minuti e stavolta il pantalone della tuta Nike Sportwear di colore grigio davvero nasconde poco delle sue fattezze: Claudio ha avuto un'erezione e la sua sbarra è davvero portentosa. Un palo che deve misurare - premetto che non sono brava nelle misurazioni a vista - più di venti centimetri. Devo aver sortito l'effetto di eccitarlo mostrandogli il seno oppure si è eccitato pensando a me che avevo notato quel ben di Dio, fatto sta che la situazione ora è davvero imbarazzante. Non riesco a staccare gli occhi da quell'oltraggio mentre la madre è lì, paralizzata per qualche attimo, senza parole, non tanto perché non sa di quanto ora vede ma perché non immaginava che il figlio fosse così impudico, provocatorio, stronzo.
"Claudio...Scusami, puoi venire con me di là, ti devo dire una cosa".
Allontanatisi ed appartatisi nella stanza accanto, mi lasciano sola. Aggiungo, sola e bagnata. Prendo ad accarezzarmela ma cerco anche di ascoltare i due che litigano a bassa voce. Non riesco a carpire che alcune parole, ma di fatto capisco tutto.
Antonietta: "Sei uno schifoso... la mia amica... che penserà... ma fatti una doccia fredda..."
Claudio, che alterna parole a risate: "Mamma... che ci posso fare... quella comunque sta allupata...".
Antonietta: "Non ti permettere... Fai schifo... E' una donna adulta... Pensi non ne abbia mai visto uno".
Nel mentre penso, a quel punto, che no, io uno così non l'ho mai visto e, anzi, mi piacerebbe vederlo per davvero, nudo, mi infilo due dita nella figa fradicia. Mi piacerebbe accogliere quel cazzone giovane e fresco per ore. Faccio appena in tempo a estrarre le dita dal bagnato e pulirle sulla mutandina che rientra Antonietta.
Lei è rossa in volto, io sono rossa in volto.
Probabile che attribuisca il mio rossore alla scandalosa visione di pochi minuti prima.
"Scusami, cara. Claudio deve essere impazzito, non lo capisco più".
"Di cosa parli, Antonietta? Che succede? Non capisco".
"Dai, lasciamo stare, deve essere diventato matto, andare in giro così".
"Così come?".
"Non te ne sei accorta? Dai, non ci credo. E' entrato qui dentro col coso in tiro. Ma come devo fare?!".
"Mah... Si sarà eccitato. Capita, sono ragazzi. Non si contengono. Però, nessun problema, non me ne sono accorta. Prima, come ti ho detto, ho notato il pacco. Ma ora mi è sfuggito che si era rizzato. Ah ah ah. Dai, siamo tolleranti. Poi, io mica mi scandalizzo, dopo tanti anni di matrimonio e con due figli maschi in casa. Al più, posso apprezzare ma in maniera fredda, distaccata, da madre come te".
"Si, hai ragione, ah ah ah".
"Poi, a dirla tutta, un bel cazzo è un bel cazzo, come dei bei seni sono dei bei seni. Se mio marito vede dei bei seni, anche di una ragazza di vent'anni, è contento, e magari si eccita pure. Non capisco perché a noi donne questo è precluso. Naturalmente parlo, nel mio caso, di un apprezzare che non sfocia in eccitazione. Almeno per me è così, coi problemi che abbiamo, la vita che facciamo, la menopausa, certi istinti sopiscono. ma se avessi una ventina di anni in meno, ti confesso che Claudio me lo sarei interrogato, come dice la fidanzata di mio figlio, ah ah ah".
Si è conclusa così la nostra chiacchierata. Due donne borghesi mature e moderne, senza grilli per la testa. Ma con tanti desideri insoddisfatti. E, nella mia testa, questo nuovo oggetto di desiderio e fantasia che mi ha portato la sera stessa a sgrillettarmi selvaggiamente. Fantasticando su un giovane di ventuno anni sul suo imponente cazzo.
(Anche questo, per me, è un tradimento, dunque lo inserisco nel relativo genere).
Ciao!
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Cena di natale.
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