Party

di
genere
dominazione

Arrivò alle 21.00, un’ora prima dell’inizio dell’entrata per il party. Quando Alice scese e uscì dal portone lo vide. Era vestito con un completo canna di fucile con camicia nera e cravatta grigia, leggermente più chiara del resto. Elegante e ben portato. Il cronografo Festina brillava al polso sinistro. Lei lo vide carismatico come sempre anche se, avrebbe desiderato lui indossasse la t-shirt nera stretta emporio armani che gli valorizzava le spalle e le braccia muscolose. I ragazzi palestrati erano attraenti ma mai quanto gli uomini con i muscoli sodi e non gonfiati dai beveroni proteici. Lui le accarezzò il viso e le sfiorò le labbra con un bacio.

- Pronta?

- Si Padrone, pronta e eccitata. Non vuole vedere se ho obbedito agli ordini per il mio abbigliamento?

- No ,non ho dubbi, e poi anche vestita di stracci saresti una delle schiave più belle della serata.

- Padrone non vestirei mai di stracci.

- Mai se non te lo ordino.

Salì in macchina e quello che colpì ancora di più la donna fu il suo profumo, un misto di dolce e secco che faceva già girare la testa. Ricordava quel profumo sul suo corpo nudo, quanta fatica era farsi la doccia per non volerselo levare. Lo sguardo le cadde verso il sedile posteriore, una borsa nera semi aperta le fece venire un brivido. La borsa dei giochi. Lui non parlò molto durante il tragitto. L’indirizzo esatto venne comunicato via messaggio alle 21.15, era abbastanza vicino potevano prendersela con calma. Per lei un Bdsm party era una novità assoluta ed era combattuta tra l’estrema eccitazione e il timore reverenziale. Lui però le dava sicurezza, sapeva che nessuno la avrebbe importunata o sfiorata senza il consenso del suo Padrone.

- Ci sarà tanta gente Padrone?

- Credo un centinaio di persone, non di più.

- Mamma mia, tantissimi. Ma tutti Padroni con le loro schiave?

- No. Ci saranno master e slave, singoli e singole slave, feticisti vari, master e mi stress e curiosi amanti del genere.

- Allora vedrò tantissime cose e pratiche. Sono curiosissima.

- Vedrai tanti stupidi, tanti sfigati e una discreta percentuale di gente valida. Ah vedrai anche qualche amante del bondage giapponese.

- Ma sono tutti vestiti come noi oh…?

- Il dress code nel bdsm è vario. Io sono classico e amo lo stile classico, elegante. Vedrai pelle, latex, rete, intimo, nudo e paramilitare. Tu sarai splendida e io godrò del fatto che la gente si girerà a guardarti e a desiderarti.

- Pensa che piacerò Padrone?

- Lo vedrai con i tuoi occhi quando si avvicineranno a me per guardarti e mi chiederanno se possono offrirti da bere.

- Mi farà usare da altri padroni?

- Non scherzare. È la prima volta che vieni e devi capire come funziona, non ti toccherà nessuno con un dito tranne me, se decideremo di praticare qualcosa.

Il ritrovo era un posteggio di una zona industriale di fronte a un capannone con una porta illuminata e chiusa da un drappo rossastro Due bodyguard erano in piedi all’ingresso. Robert posteggiò vicino all’uscita e si incamminarono verso la porta. Alcune coppie chiuse nei loro giacconi stavano arrivando da altre zone del posteggio. Il controllo fu rapido, verificati i pass sul cellulare scostarono la tenda e li fecero entrare. Il corridoio era diviso in piccole stanze con armadietti chiusi come al supermercato, inserivi la monetina e estraevi la chiave. Alice si tolse il giaccone e rivelò il suo abito. Un lungo smanicato con due scolli a v sia davanti che dietro e uno spacco vertiginoso ai lati. Sotto indossava solo un perizoma minuscolo che evidenziava il suo fondoschiena perfetto. Robert le mise un collare nero e gli attaccò un corto guinzaglio, al polso destro le chiuse a mo di bracciale un paio di manette e così fece sulla caviglia. I sandali tacco 12 esaltavano le caviglie e le gambe lunghissime. Una mascherina di pizzo nero terminò la vestizione.

- Padrone le piaccio?

- Sei stupenda.

- Il seno non vuole saperne di rimanere dentro il vestito.

- Sei bellissima. Hai vergogna?

- Un po’. Sono imbarazzata e eccitata ma di lei mi fido Padrone.

Lui la prese per mano e si avviò nel salone, scostando un altro drappo rosso custodito da un bodyguard di colore.

- Mio Dio……

Robert sorrise all’esclamazione della schiava. Un bancone bar occupava il lato sinistro dello stabile fino a circa metà. Ai lati e al centro erano disposti serie di divanetti che o circondavano o erano messi di fianco a attrezzi dei quali Alice forse aveva visto su siti dedicati sul web. Tavoli con polsiere, catene e ganci appesi, croci tradizionali o di sant’andrea, cavalletti di ogni tipo, supporti simili alle sedie ginecologiche, poltrone con strumenti di contenzione, letti con materassi sottili e reti nude. Ovunque rastrelliere con appesi strumenti come fruste, bacchette, catene, bavagli di ogni tipo, cappucci e mensole con una quantità di oggetto come vibratori, candele, stecchini, morsetti, aghi e mille oggetti dal dubbio utilizzo.

Il vero spettacolo erano però le persone presenti. Si andava dalle coppie come loro, molto curate e di classe a qualsiasi estremo uno possa immaginare. Abbigliamenti in rete e pelle, completi mimetici da guerra, tute complete o mezze tute di latex, tacchi vertiginosi di 20 e più cm, schiavi maschi e femmine completamente nudi a quattro zampe, sissy in completo da colf e così via. Alcuni, probabilmente parte dell’organizzazione avevano già iniziato a praticare. Una schiava era legata a una croce e stava subendo una fustigazione intensa con una frusta corta, una era su un tavolo e le stavano applicando delle pinze sui capezzoli e inserendo un dildo, un uomo era a quattro zampe e stava leccando vogliosamente dei piedi di una mistress in latex nero, altri stavano fissando i propri chiavi sulle attrezzature e due master stavano godendo del sesso orale delle loro schiave su due divanetti.

- Vieni andiamo a bere qualcosa.

- Padrone sono sgomenta, non so dove guardare.

- Vedremo tutto e ti spiegherò tutto, adesso vieni a bere.

- Va bene Padrone.

Al bancone ordinò da bere e Alice ebbe il primo ruolo da schiava. I sedili alti del bar erano per i master, le schiave avevano dei bassi sgabelli o alcune erano semplicemente accoccolate ai piedi dei loro padroni. Lei si acoccolò vicino alle gambe di Robert e le strinse forte.

- Grazie Padrone di questa esperienza.

- Prego Alice. Facciamo entrare ancora un po’ di gente che inizi a giocare e poi gireremo e ti mostrerò tutto.

- Padrone sono sua.

- Lo so Alice, non ti avrei portato qui altrimenti.
scritto il
2021-11-29
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