Se io fossi il pene cosa vedrei…..
di
Mommuccio23
genere
comici
Vi siete mai chiesto cosa vede e prova il vostro cazzo entrando in una figa. I miei ricordi vanno molto indietro negli anni diciamo 1973. Una estate per un giovane diciottenne ben messo alto un metro e settantacinque, spalle larghe facevo la pesistica, biondo occhi azzurri, insomma in fisicaccio. Ma ancora vergine, si era difficile che le ragazze di quel tenpo si facevano toccare. Una mattina, facevo il bagnino in una spiaggia ero intento a guardare una partita di bigliardino, quando da sinistra mi affianca una signora, molto carina anche lei attratta dalla partita, poi in seguito capii che era una scusa per abbordarmi. Cominciammo a parlare del più del meno. Prendemmo qualcosa da bere, il capo della spiaggia più scafato mi si avvicina e mi da una chiave della nostra gabina attrezzata con un lettino per qualche occasione. Non avevo il coraggio sfacciatamente di portarla li, decidemmo di fare una passeggiata in riva al mare, senza volerlo le misi il mio braccio sulla spalla lei mi cinse la vita. Minchia cistava allora con fare ingenuo mi abbasso e le do un bacio sulle labbra, non aspettava altro mi allaccio il collo con le braccia e stampa una limonata magistrale presi da una foga le dissi se andiamo in una gabina per stare appartati, lei annui, entriamo e subito le calai le bretelle del costume due tette non tanto grandi ma molto sode con i capezzoli dritti, in un lampo ci trovammo nudi, l’inesperienza mi porto subito a soparla e venni subito, che figura, con la seconda qui inizia la mia fantasia cosa provava e vedeva la mia capocchia entrando. Subito vedrei uno foro color carne contornato da un cespuglio di peli ricci neri, spingo entro sono strette le pareti della figa quindi spingo con cementa emi trovo una caverna tutta rosa, che con le sue vibrazioni si allargavano e poi stringevano le pareti intorno al cazzo. Essendo piuttosto lungo 22 centimetri potevo entrare tutto attivando in fondo alla parete vaginale. Con le spinte che davo sbattevo la capocchia Infondo, la sentivo respirare con affanno godeva la Troia, mi disse spingo forte che sto per venire, mi dice se veniamo insieme sarebbe bello. Così fu lei con uno strillo io con un vengo allagai con fiotti di sperma la sua figa, sempre immaginando il mio cazzo nella figa non si era fermato continuava ad andare su e giù con uno sciaquettio. Tornato duro come il marmo ripresi a spingere, godeva abbandonata sotto dime a coscienza spalancate, con le mani sula mia schiena si aggrappava incitandomi a farle male, la scopata durrò altri cinque minuti. Si muoveva in modo che il mio cazzo entrasse più a fondo, peccato che c’erano le palle che sbattevano s figa, lei venne un paio di volte, ogni volta portava la testa indietro chiudendo gli occhi con un strilletto, io cominciavo a sentire il bisogno di sborrare che venne di li a poco con un’altra dose di sperma, fuoriusciva dalla figa per la grande abbondanza. Sfiniti rimanemmo così, fino a quando il cazzo ammosciato torno alle normali dimensioni, sempre immaginando stavo uscendo dalla figa allagata dallo sperma esce a riveder le stelle. Dare un vostro giudizio grazie amici lettori.
0
voti
voti
valutazione
0
0
Commenti dei lettori al racconto erotico