Io e Lei, il nostro inizio (storia vera)

di
genere
prime esperienze

Questa è la storia vera di come io e la mia ragazza del liceo ci siamo conosciuti, innamorati, e perso la verginità assieme.
Era il 2015, noi eravamo in quinta liceo. A me lei già piaceva ma non avevo mai osato chiederle di uscire o altro.
Una volta le avevo portato alla poltroncina (lei era in disparte con due amiche e compagne di classe a chiacchierare) un bicchiere di prosecco al diciottesimo di un compagno di classe. Ma poi nulla. Una sera, i primi di novembre, siamo usciti a cena in gruppo con le stesse due compagne di classe, uno dei loro ragazzi ed un altro compagno. Mi ricordo che quella sera mi aveva fatto sbarrare gli occhi. La sua semplcità, indossava un maglione di lana tutto bianco panna coi ricami "in rilievo". I suoi occhi brillavano di luce propria per me.
Lei è una ragazza piccolina, 42 chili su 154 cm di altezza, carina, snella, dolce a vedersi quanto leggera, con forme molto accoglienti, fatta di miele e di panna...
Quella sera le feci piedino, la guardavo, ma lei non aveva capito, e disse con aria interrogativa "chi è che mi colpisce coi piedi?" e la nostra compagna di classe disse al suo ragazzo (alto 1.95) di fare attenzione, perchè occupava sempre lo spazio altrui sotto il tavolo. E lui si era pure scusato pensando di essere il responsabile... che scena triste haha
Comunque quella stessa sera mentre camminavamo tutti insieme dopo il ristorante, camminavamo lei ed io affianco, presi il coraggio e le dissi qualcosa tipo "sai che potresti piacermi?" che idiota... lei arrossì cercando di nasconderlo, e farfugliando una scusa andò imbarazzata da una delle sue amiche.
Questa storia è diventata divertente dopo che, una volta messi insieme, ne abbiamo parlato fra le lenzuola, e abbiamo riso tanto!
Quella stessa sera rimanemmo da soli nuovamente, e le proposi di girare attorno ad una fontana, in cui si poteva "camminare sull'acqua".
Essendo ostico il percorso, le porgetti la mano, e lei rispose "nono grazie, c'è la ringhiera". Altre risate a posteriori!
Questa serata di venerdì finì normalmente, ed io mi ero già rassegnato a dover dimenticare l'idea di poterla tenere per mano, di baciarla, di carezzarla tutta...
Ma...! Domenica serà mi scrisse su whatsapp, letteralmente " Ciao D. , è evidente che tu ci abbia provato con me venerdì sera. Volevo chiederti perchè tu l'abbia fatto". Rimasi un po' scioccato. "Perchè"? che significa "Perchè"? Non mi ricordo cosa le risposi, ma fondamentalmente le chiesi se avessi potuto chiamarla per voce, lei assentì e ci sentimmo, era domenica sera. Fu qualcosa del genere:
"Ciao" "ciao" eravamo entrambi molto imbarazzati "senti, io volevo solo capire che cosa sia successo venerdì sera" "eh non lo so, ho solo fatto quello che sentivo di fare" "eh ok, ma quindi ti piaccio?" "si certo che mi piaci A. , ma perchè, ci hai ripensato?" "non lo so, però potremmo vederci e parlarne"
Chi è che si da appuntamento per parlare esplicitamente di mettersi insieme? solo noi, che imbranati! comunque l'esito della chiamata fu che ci demmo appuntamento per colazione al bar di fronte a scuola il giorno dopo. Li è la prima volta che ci siamo tenuti per mano. Ricordo quella sensazione di calore. Lei aveva su dei jeans ed una felpa dell'Hard Rock cafè, era carina, ma non si era preparata per essere sexy. E questo mi piaceva, è sempre stata una ragazza molto autentica. Anche, la sua bellezza, il suo tipo, erano perfetti per essere esaltati nella semplicità.
A quella colazione fondamentalmente abbiamo capito entrambi che era solo questione di tempo e saremmo finiti nelle braccia dell'altro.
E così fu, la settimana dopo, a casa della nostra compagna di classe con pochi amici, ci siamo riparati dietro ad una tenda, a disegnare le nostre iniziali sulla finestra appannata dai nostri respiri, e li ci siamo avvicinati pian piano, fino a che le nostre labbra si sfioravano. Essendo lei piccolina e io 1.85, le cinsi i fianchi con le mani e la accompagnai su, per stare in punta di piedi e non spezzarci i rispettivi colli. Lei mi seguì e ci baciammo. Fù dolcissimo. Lei è sempre stata dolcissima. Mi mise le braccia attorno al collo, il golf le si alzò da scoprire la pancia. Le misi le mani attorno ai fianchi, questa volta sotto il maglione. Sentivo la sua pelle calda e morbida. Oh, così soffice. Non ho mai più sentito una ragazza con la pelle così soffice ma al contempo così snella (e qualcuna l'ho provata..). Il bacio è durato poco perchè i nostri compagni hanno cominciato a scherzare dicendo "maa chissà dove sono quei due!", tirando i cuscini del divano addosso alla tenda haha eravamo proprio invisibili.
Comunque quella fu la prima sera che dormimmo insieme, la nostra amica ci lascio camera dei suoi genitori, via per il week end.
Io, da bravo cretino, feci tardi con un amico, e la raggiunsi per le 2, quando lei già dormiva. Ricordo quel momento come fosse ieri.
Entrai nella stanza e chiusi la porta pianissimo, lei aveva su un pigiamino rosa, era accaldata (riscaldamento a pannelli, grazie) e mezza scoperta.
Mi cambiai velocemente e mi misi sotto la coperta con lei. La sua pancia era scoperta, la maglietta del suo pigiama era lievemente alzata. Quel pigiama era molto sottile, vedevo per la prima volta tutte le forme del suo angelico corpo, quei seni così morbidi, ma non l'avevo mai toccata prima.
Questa cosa non glie l'ho mai detta: quella sera le baciai la pancia scoperta, più di una volta. Mi eccitava tantissimo essere li con lei. So che suona un po macabro perchè lei dormiva, ma non avevo nessuna cattiva intenzione ovviamente. Il mio piccolo peccato è stato di sollevare la maglietta del pigiama abbastanza da scoprirle un seno. l'ho baciato dolcemente per qualche secondo, che a me è sembrato più di un minuto, poi l'ho ricoperta, abbracciata e ho cercato di dormire anche io. Ovviamente non mi addormentai subito, come farlo con li lei fra le mie braccia? Ero eccitato da bestia, ma mi trattenevo per non svegliarla nè spaventarla. Mi godetti l'abbracciarla tutta la notte, carezzandole tutto il corpo da sopra il pigiama. Così morbido, sensuale...
Eppure non avevo l'impulso diretto di fare sesso con lei. Mi addormentai abbracciandola.
Il mattino dopo ci svegliammo assieme, ci guardammo, eravamo imbarazzatissimi. ci salutammo abbracciati, e ci baciammo carezzandoci per qualche minuto. Poi ci vestimmo e tornammo ognuno a casa sua. Wow... per tutta la settimana sentii il suo corpo sul mio, ero sciolto d'amore. Il quella settimana le ho scritto una poesia, che poi le ho fatto leggere mesi dopo, sempre sotto le lenzuola.

Li cominciò il periodo dei baci e succhiotti. Ci trovavamo l'uno a casa dell'altro, musica e luci soffuse, e ci abbandonavamo ai baci e alle carezze sotto i vestiti. Mi ricordo un pomeriggio che lei indossava una dolcevita in lana grossa. Ormai faceva freddo. Ma a furia di coccolarci stavamo bollendo, e se la tolse. Sotto aveva una magliettina sottile, blu, con una lieve scollatura ma che andava da spalla a spalla. La spostai tutta da un lato e le lasciai mezzo busto scoperto. Quel pomeriggio affondai in lei, la baciavo tutta, ansimavamo. Sentivo il suo respiro affannato sulla mia testa, mi abbracciava, mi stringeva a lei... andammo così per qualche tempo, che bei momenti...
Ad un mese dal nostro primo bacio, una sera dormii da lei, come altre volte. Quella sera le chiesi se le andasse di stare pelle a pelle. Lei arrossì. Era tanto carina e tanto timida. Poi è diventata molto più disinvolta con il tempo...
Comunque ci mettemmo sotto le coperte e ci togliemmo le magliette. Quella fu la prima volta che la vidi nuda sopra. Passammo fino all'una di notte a baciarci i corpi, le baciavo i suoi morbidi seni, sentivo che era eccitata, ma nessuno dei due voleva andare oltre. Ci carezzavamo occasionalmente da altre parti, sorridendo. Poi ci baciavamo subito. Da quella sera chiamammo quella situazione pelle-pelle. Per noi era la massima dolcezza possibile. Ci scioglievamo di coccole a vicenda.

Dopo tre mesi insieme decidemmo indipendentemente e senza parlarne che era arrivato il momento perfetto. Furono magari dei segnali non voluti, dei comportamenti magari palesi, ma quel week end in campeggio assieme avremmo fatto l'amore, ne eravamo entrambi certi.
(alcuni dettagli non rilevanti vengono cambiati per la riconoscibilità dell'ambientazione, se trovate qualche incoerenza fatemi sapere, ho dovuto cambiarla per forza... era più unica che rara)
La prima volta che siamo stati tutti nudi assieme fu sotto la doccia. Andammo ai bagni del campeggio, ci spogliammo. Ci stavamo baciando e toccando ovunque, le presi il sedere e lo strinsi un pochino. lei sorrise.
Entrammo sotto la doccia, e continuammo così per dei minuti. Quella fu la prima volta che lei mi prese in mano il pene. la desideravo così tanto...
Improvvisamente, da un giorno all'altro, l'unica cosa che volevo era fare l'amore con lei. La toccavo, dolcemente, e mi abbassai per baciarle prima i seni, poi la pancia, poi sempre più giu, fino alla sua vagina. probabilmente al tempo non ero un gran leccatore, e lei pensava troppo per lasciarsi andare al piacere. Però eravamo eccitati come dei conigli e non pensammo a quanto fossimo imbranati. Ci bastava tutto quell'amore sotto l'acqua.
Fuori pioveva, non una gran voglia di uscire.. ci mettemmo gli accappatoi, e le giacche sopra gli accappatoi, e tornammo al nostro bungalow.
Cenammo rapidamente, ma senza fretta. Era tutto così dolce e rilassato, anche se volevamo andare entrambi sotto le lenzuola.
Finimmo la nostra cena, ci lavammo i denti. Eravamo a letto, ci guardavamo con sguardi curiosi, interrogativi, eccitati... avevamo entrambi un regalino per l'altro, anche se non ci eravamo detti nulla al riguardo. Due bigliettini, ognuno lesse il suo. Ed entrambi avevamo scritto di amarci. Era così clichè, ma anche così spontaneo. Così ci sdraiammo e cominciammo. Le tolsi la maglietta del pigiama, poi i pantaloni, poi le mutandine. Ancora me le ricordo. E lei fece lo stesso con me. Mi coccolava e voleva eccitarmi al massimo. Dopo forse un ora di baci e di rotolamenti nel letto, di carezze, ci dicemmo che volevamo fare l'amore. Così prendemmo il preservativo e lo indossai, ma non mi stava. Si ri arrotolava da solo, guarda te... in qualche modo lo facemmo stare giù e ci provammo. Lei era tesa, mi disse di fare piano, e così feci. Ero parzialmente dentro di lei e mi disse che le faceva male, la rassicurai che era normale.
Andammo così a metà per dei minuti, ma a lei continuava a fare male, così mi tolse il preservativo e mi salì sopra, e mi masturbò. Quando stavo per venire, ci ribaltai e le venni sopra la pancia. Poi mi appoggiai tutto su di lei, baciandola, e facendo un paciugo... ci pulimmo. Non una gran prima volta insomma.
Continuammo a coccolarci per un po', poi dormimmo.
Il giorno dopo eravamo imbarazzati, ma ci divertimmo di giorno andando in giro, facendo un escursione e così via. La sera di sabato andò più o meno uguale.
E il suo imene ancora non si ruppe, a lei faceva male e non potevo spingere. Il week end finì. Eravamo entrambi felici ed innamorati. Però sentivamo che mancava qualcosa, così ci promettemmo di trovarci e parlarne con calma a casa. Nelle due settimane successive ne parlammo e affrontammo la sua paura, perchè avevamo concluso che quel dolore era psicosomatico e poteva essere affrontato con la giusta cura.
Così un week end, che avevo casa libera, venne da me. Avevo preparato tutto, preso preservativi più grandi (questa volta entravano bene, e non si ri arrotolavano). Arrivò tutta come se avesse corso, ma non aveva corso. La portai in salotto dove avevo preparato, e ci spogliammo direttamente, andammo sul divano-letto, coperto di coperte e con una coperta di eco-pelo pronta ad avvolgerci. In pochi minuti le stavo entrando dentro. Lei era eccitata ma allo stesso tempo agitata. Mi guardò negli occhi e disse "vai. piano, ma vai e non fermarti" e così feci, le entrai piano dentro, ci guardavamo negli occhi per amarci e per dirci che andava tutto bene, e così affondai. Lei sussultò e fece una smorfia di dolore. "tutto bene?" "sisi, solo un po di male, continua ti prego, dobbiamo fare questo passo" e cosi cominciammo veramente, ero sopra di lei, fra le sue gambe. Le baciavo il collo ed il corpo, entravo ed uscivo, piano ma regolare. Presa un po' di confidenza, cominciò a muoversi pure lei. Mi disse che sentiva un po' di bruciore, ma che andava bene. Sentivo il suo respiro affannato nell'orecchio, la carezzavo tutta. Ci girammo sul fianco, le presi il sedere con una mano, con l'altra le tenevo la nuca per baciarla e tenerla a me. Le piaceva, lo sentivo, la sentivo, e anche lei mi disse "hmm, sii, adesso ti sento, vai..." e più piano disse "entra tutto, scopami!"
Ecco il preservativo pieno di sangue! "ce l'abbiamo fatta!" mi disse, ridendo come scemi. Mi disse " dai, quando vuoi vieni..." a me piaceva così tanto, ma non era abbastanza per venire "posso accelerare un pochino?" mi guardò con un misto di eccitazione e paura "si ok, proviamo". e così facemmo, provammo il più grande piacere fino ad allora. Ci sentivamo esplodere l'uno nell'altra. Venni dentro il preservativo, ne testammo l'integrità un po' agitati.
Lei andò subito in bagno per pulire tutto il sangue, e mi vide al lavandino che riempivo il preservativo d'acqua. " cosa fai?" "hehe adesso vedi" lo annodai pieno d'acqua come un gavettone, andammo in salotto di nuovo e lo lanciammo su una macchina parcheggiata, dove esplose, pieno di acqua, sperma e coperto di sangue. Ridemmo di nuovo come scemi.
Così facemmo l'amore veramente la prima volta.
di
scritto il
2021-12-29
5 . 1 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.