Michela la maiala 1 - Gioco di sguardi

di
genere
etero

Tutti i fatti raccontati nei successivi capitoli sono in grandissima parte immaginari. I nomi sono casuali, per proteggere l'identità delle persone realmente coinvolte nella storia reale. Spero che questi racconti vi piacciano, attendo commenti per sapere cosa ne pensate.


Mi presento: mi chiamo Antonio (per gli amici Anto), ho 21 anni e studio Lingue a Bologna. Sono un ragazzo alto 185 cm, corporatura nella media, capelli castani che negli anni hanno subito molti cambiamenti, un viso carino e un cazzo non indifferente.
Da sempre i miei amici mi pubblicizzano alle ragazze dicendo loro questa mia peculiarità, a me fa piacere ma allo stesso tempo imbarazza che il mio pisello sia messo al centro dell'attenzione ogni volta. Quando ero piccolo, i miei compagni di squadra mi chiamavano Anaconda per la dimensione del mio pene.
Michela ha 5 anni più di me, è amica di mia sorella Sabrina che ha la sua stessa età. Si sono conosciute anni fa all'università, poi hanno iniziato a vedersi sempre più spesso e così anche io ho potuto conoscere Michela.
Michela (detta Miki, oppure Mi) è alta circa 170 centimetri, è longilinea grazie agli anni di danza alle spalle, porta con sé un culo tonico ed allenato e un bel davanzale dentro al quale tuffarsi, una bella terza che nelle mie fantasie sta su da sola. I suoi capelli sono castani e lunghi fino a sotto alle spalle, negli anni sono stati lunghissimi prima che donasse parte di essi ad un'associazione.

Era il Gennaio 2016, per la prima volta Michela veniva a casa nostra ed era la prima volta che la vedevo. La sessione invernale era vicina, era venuta per studiare con mia sorella Sabrina e dormiva da noi per qualche notte. Io avevo gli ormoni a mille da quando mi era stato detto che sarebbe arrivata, l'avevo vista soltanto su instagram e mi sembrava davvero bella. Sento suonare il campanello e corro più veloce di tutti ad aprire, me la ritrovo davanti e la squadro dalla testa ai piedi mentre mi faccio consegnare il cappotto. Indossa due stivaletti neri, un paio di pantaloni neri attillati ed un maglioncino grigio che risalta le sue tette. la accompagno per farle vedere dov'è la stanza di mia sorella e mi fermo nel corridoio per lasciarla passare. Michela vede mia sorella e, nella foga di andare a salutarla, quasi di dimentica che ci sono io in mezzo, finendo per strusciarsi completamente sul mio pacco.
Io sono imbarazzatissimo, sta già per venirmi duro quindi faccio finta di niente mentre lei mi rivolge un sorrisino mentre si avvicina a mia sorella. Decido di lasciarle da sole, chiudendomi in camera mia.
Dopo un'oretta che sono in camera sento bussare.
-Chi è?
-Sono io Anto, devo andare a fare ripetizioni. La Miki è di là, magari vai a vedere ogni tanto se ha bisogno di qualcosa. Le ho già fatto vedere tutto, ha detto che tra un po' si fa la doccia.
-Ok, ciao Sabri.
Mia sorella da un po' fa ripetizioni di italiano a qualche ragazzo del quartiere, spera di uscire di casa tra qualche anno e di conseguenza sta mettendo un po' di soldi da parte.
Dopo dieci minuti che è uscita vado a vedere se Michela ha bisogno di qualcosa, busso e successivamente apro la porta della stanza. Sta studiando e di conseguenza mi dà le spalle, noto che si è cambiata indossando dei vestiti da casa, un paio di leggings neri e una maglia a maniche lunghe bianca. Noto che i suoi vestiti sono appoggiati su una sedia e il mio sguardo cade subito sul reggiseno, questo significa che se lo è tolto? Le chiedo se va tutto bene e se ha bisogno di qualcosa, mi dice che è a posto e mi ringrazia per la gentilezza. Le chiedo se vuole un caffè e accetta, dicendo che ha appena finito il capitolo e può permettersi una pausa dallo studio. Vado in cucina a preparare il caffè, quand'ecco che arriva e ho la conferma: è senza reggiseno. Vedo due bei capezzoli duri che spuntano dalla sua maglia, è difficile guardarla in faccia mentre parla ma mi sforzo con tutto me stesso. Beve il caffè e, una volta terminato, si stiracchia alzando le braccia e inarcando la schiena all'indietro, rendendo così ancora più evidenti le forme delle sue tette e dei suoi capezzoli. Fortunatamente sono seduto a tavola anche io e non ho problemi in questo modo a nascondere la mia erezione, aspetto che se ne vada per alzarmi e sistemare le tazzine.
Nel frattempo viene a dirmi che sta andando a farsi una doccia, così decido di correre in camera da mia, che confina appunto con il bagno. Sono molto eccitato per quello che ho visto e l'idea che, ad un muro di distanza da me, ci sia Michela nuda, mi eccita ancora di più. Entra in bagno e chiude la porta, sento la tavoletta del water che si abbassa e lei che ci si siede sopra. Il mio cazzo è già duro e inizio a menarlo con molta calma, quand'ecco che sento che inizia a vedere un video.
Lo sta guardando con il volume molto basso, fatico quindi a capire di cosa si tratti. Dopo un minuto o due, probabilmente stanca di ciò che vedeva, sento il volume alzarsi e improvvisamente inizio a sentire dei gemiti che non mi lasciano dubbi: sta guardando un porno! Sono sempre più eccitato, voglio venire il prima possibile ma immagino che anche lei si stia masturbando, così provo a rimandare. Dopo qualche minuto tira lo sciacquone e la sento muoversi. Inizia così la doccia, adesso sono certo che lei si trovi completamente nuda, ad un metro e mezzo in linea d'aria da me, e questa cosa mi eccita ancora di più (se possibile). Dopo un minuto che è in doccia sento che inizia a maneggiare il doccino, impostandolo sulla modalità di getto più potente. So benissimo cosa sta per fare, tengo gli occhi chiusi per visualizzare la scena nella mia mente. Non appena inizia a masturbarsi con quello, il getto del doccino non sbatte più contro il vetro, di conseguenza lo scroscio è completamente diverso e sento dei gemiti, inizialmente molto lievi e via via sempre più potenti. Sta per venire, si sente dai gemiti che escono dalla sua bocca, decido così di lasciarmi andare anche io senza preoccuparmi minimamente di dove finirà il mio sperma. Mi trovo così con flotti che escono dal mio cazzo e mi finiscono in mano e lungo tutta l'asta. Dopo gli ultimi gemiti di Michela, sento improvvisamente un rumore provenire dalla doccia e qualcosa cadere.
- Antonio?
- Sì? - dico io con la voce strozzata in gola
- Puoi venire ad aiutarmi?
Prendo al volo un fazzoletto e mi alzo dal letto, cercando di pulirmi il più in fretta possibile
- Devo entrare? - chiedo un po' imbarazzato
- Sì, vieni pure. C'è un problema con il doccino..
Entro in bagno e la trovo all'interno della doccia, apre il box e la visione che mi si presenta davanti è paradisiaca: Michela è davanti a me, completamente nuda e bagnata, con una mano tra le gambe e una che prova a coprire le tette. Si intravedono chiaramente entrambe le areole, di colore più scuro rispetto al resto della pelle. I miei ormoni stanno impazzendo, mi sono appena masturbato e nonostante questo devo già preoccupare di nascondere l'erezione potente che si sta creando tra i miei pantaloni.
- Qual è il problema?
- Mi stavo facendo la doccia e si è staccato improvvisamente, non ho la minima idea di come sia potuto succedere!
Io l'idea ce l'ho, ma non le dico niente e decido di cogliere la palla al balzo
- Tranquilla, so come sistemarlo perché è successo anche a me una volta, però mi devi dare una mano
- Va bene, cosa devo fare?
- Mantieni fermo quel tubo così io riesco a riattaccarlo meglio per favore
- Ok, lo faccio subito
Così facendo, Michela è costretta a togliere la mano che le copriva le tette e per dieci secondi posso ammirarle in tutta la loro pienezza.
Sono come le immaginavo, sembrano quasi rifatte, i capezzoli svettano (un po' per il freddo, un po' magari per l'eccitazione) e in quel momento vorrei solo lasciare giù il doccino ed afferarle con entrambe le mie mani. Non appena riattacco il doccino lei si rimette la mano davanti, facendomi rinsavire e, un po' imbarazzato, le dico che ce l'abbiamo fatta.
In questo momento ci osservo: siamo dentro la doccia, lei completamente nuda e bagnata, io completamente vestito e eccitato, penso che possa succedere qualcosa quando invece sento la chiave girare nella toppa di casa. Esco quindi in fretta e furia dalla doccia e faccio per andarmene, quando lei mi dice
- Ehi Anto, aspetta un attimo
Mi giro verso di lei che nel frattempo si è infilata l'accappatoio, mi si avvicina lentamente e mi passa un dito sui pantaloni, all'altezza del pacco, togliendo un rivolo di sperma che era evidentemente rimasto dalla sega conclusa velocemente.
- Grazie per avermi aiutata, non so come avrei fatto senza di te
E, pronunciando queste parole, si mette il dito in bocca facendo così sparire ciò che aveva prelevato dai miei pantaloni.
scritto il
2022-01-13
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