Chissà come mai
di
Daniele
genere
etero
In questo racconto non userò nomi reali per non creare problemi alle persone citate. Io sono Daniele, questo racconto narra di fatti accaduti durante i miei 16-17 anni.
Il primo racconto mi è capitato di far innamorare di me una ragazza che non era per niente male anzi il contrario. Aveva 13 anni e in questo racconto si chiamerà Monica.
Monica aveva i capelli castano chiaro gli occhi verdi, un culetto tondo, come se fosse fatto col compasso, e una terza di seno. Monica veniva aiutata da mia madre a studiare dopo la scuola così anche se io non le davo molto confidenza poteva stare accanto a me. Con il passare dei girni però mi cominciava a piacere qulla ragazza dagli occhi verdi, questo lei lo doveva avere intuito, perché un bel giorno bussano alla porta, vado ad aprire e trovo lei, la faccio entrare credendo che si era dimentica qualche libro, invece lei mi dice che mi ama io rimango a bocca aperta e non sono riuscito a dirle neanche una parola che lei capito il mio imbarazzo se ne va chiedendomi scusa. Sono stato un vero COGLIONE.
Il giorno dopo sento di nuovo il campanello suonare vado ad aprire la porta ed è di nuovo lei Monica, eravamo nella mia stanza sul mio letto e lei comincia a solleticarmi io ricambio, con questo gioco le mi finisce sopra e mi bacia, le nostre lingue si intrecciano, dopo un paio di minuti sempre con le nostre labbra congiunte la giro e mi metto su di lei, con questo movimento ho la possibilità di baciarle il collo, scendendo all’ombelico che era coperto dalla maglia. Le alzo la maglia e con mio stupore mi ferma, ma non perché non voleva, ma per cacciare la maglia. Cominciò a baciargli l’ombelico salendo fino al seno, arrivato al seno Monica porta il suo piedino sulla mia asta che con quel movimeto era diventata durissima. Mentre leccavo i suoi capezzoli mi scosta e delicatamete mi butta sul letto e simulanda uno spogliarello, si toglie i pantaloni e lo slip, e mentendo la sua figa sulla mia faccia mi dice -FAMMI GODERE- così allargandole le labbra con la mia lingua le stimolo il clitoride, mentre ansima mi toglie i pantaloni e comincia a farmi un pompino arrivando fino a toccare le palle...
Il primo racconto mi è capitato di far innamorare di me una ragazza che non era per niente male anzi il contrario. Aveva 13 anni e in questo racconto si chiamerà Monica.
Monica aveva i capelli castano chiaro gli occhi verdi, un culetto tondo, come se fosse fatto col compasso, e una terza di seno. Monica veniva aiutata da mia madre a studiare dopo la scuola così anche se io non le davo molto confidenza poteva stare accanto a me. Con il passare dei girni però mi cominciava a piacere qulla ragazza dagli occhi verdi, questo lei lo doveva avere intuito, perché un bel giorno bussano alla porta, vado ad aprire e trovo lei, la faccio entrare credendo che si era dimentica qualche libro, invece lei mi dice che mi ama io rimango a bocca aperta e non sono riuscito a dirle neanche una parola che lei capito il mio imbarazzo se ne va chiedendomi scusa. Sono stato un vero COGLIONE.
Il giorno dopo sento di nuovo il campanello suonare vado ad aprire la porta ed è di nuovo lei Monica, eravamo nella mia stanza sul mio letto e lei comincia a solleticarmi io ricambio, con questo gioco le mi finisce sopra e mi bacia, le nostre lingue si intrecciano, dopo un paio di minuti sempre con le nostre labbra congiunte la giro e mi metto su di lei, con questo movimento ho la possibilità di baciarle il collo, scendendo all’ombelico che era coperto dalla maglia. Le alzo la maglia e con mio stupore mi ferma, ma non perché non voleva, ma per cacciare la maglia. Cominciò a baciargli l’ombelico salendo fino al seno, arrivato al seno Monica porta il suo piedino sulla mia asta che con quel movimeto era diventata durissima. Mentre leccavo i suoi capezzoli mi scosta e delicatamete mi butta sul letto e simulanda uno spogliarello, si toglie i pantaloni e lo slip, e mentendo la sua figa sulla mia faccia mi dice -FAMMI GODERE- così allargandole le labbra con la mia lingua le stimolo il clitoride, mentre ansima mi toglie i pantaloni e comincia a farmi un pompino arrivando fino a toccare le palle...
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