Per Gordon ed Elenia (Immagina)
di
Fiamma :3
genere
sentimentali
Ciao Gordon, se mai leggerai questo vorrei sapere che ne pensi. La tua scrittura mi ha affascinato assai.
Così ho scelto di scriverci sopra.
Quei due erano già stati innamorati.
Avevano un rapporto davvero strano, sembrava venire dal di fuori del corpo.
Sembrava un incontro di anime.
Forse si pensavano ancora ogni tanto..
Lei a lui, lui a lei, c’era sempre questa mancanza dentro nonostante negata da entrambi, sopratutto da lui.
Un pomeriggio monotono come gli altri, spento senza colori come se mancasse da sempre qualcosa, si incontrarono per puro caso camminando per strada.
Si guardarono, si sorrisero e con stupore: si salutarono.
Elenia iniziò a sentirsi illuminata dentro, piena con lui affianco.
Iniziò a percepire quelle farfalle allo stomaco che non sentiva da anni.
Ma, man mano lui proseguiva per la sua strada, più lei desiderava averlo vicino.
Durante il giorno si dimenticò quella sensazione, forse perché non poteva permetterselo in certi luoghi.
Lei torno a casa.
Si mise a preparare da mangiare.
Nulla di speciale, nulla di complicato, solo per saziare quella leggera fame “farfallina”.
Fini di fare le ultime faccende e si sdraiò nel letto.
Subito tutto torno a tenerle compagnia.
I colori del mondo, le farfalle nello stomaco, i pensieri su di lui…
Mise play alla sua playlist dedicata a lui così da cullare quel pensiero, e in parte, anche se stessa.
Ormai lei si rassegnò a quel pensiero, lo porto con se a dormire.
Nella sua dormiveglia senti un suono, lo squillo del suo cellulare.
Guardò, per curiosità…
Lesse “00:00 mercoledì 2 febbraio, whatsapp “Gordon: mi sei mancata..””
Quel pensiero era tutto reale, ora quelle farfalle iniziarono a volare per tutta la stanza.
Fu travolta dalle emozioni di lui di nuovo con lei.
“Sapessi tu quanto mi sei mancato…” gli rispose.
Iniziarono a messaggiare tutta la notte, con una luna bellissima.
I suoi capelli biondi rispecchiavano il colore di quella luna, lui rispecchiava la luna in se.
Decisero di vedersi un giorno, a casa di lei.
Quel giorno, Elenia si sveglio prima.
Si fece una doccia, preparo i suoi capelli biondi per essere perfetti davanti a lui.
Si trucco lievemente.
Scelse con cura i suoi vestiti: una maglia a maniche lunga rossa e un jeans a vita alta.
Mise le sue scarpe nere per l’occasione.
Andò in stazione a raggiungerlo.
Aspetto con ansia, tanta ansia di incontrarlo.
Lui scese da quel treno.
“Ciao” disse lei per l’imbarazzo di non saper come salutarlo.
“Ciao” sorridendo rispose lui, forse sapeva ancora l’impatto che le creava dentro.
Si incamminarono verso casa di lei, parlarono molto, nonostante la poca strada.
Arrivati a casa, si misero in balcone a fumarsi una sigaretta, come scusa per continuare a parlare.
Si confessarono alcune cose successe, segreti.
Iniziarono ad un tratto a parlare sempre più di loro, a guardarsi sempre più profondamente negli occhi.
Gli occhi di lui rimasero misteriosi, affascinanti, profondi.
Elenia invece, aveva quel suo sguardo che solo lui conosceva.
Piano piano il discorso si fece più intenso.
E fra una cosa e l’altra si avvicinarono sempre più con i corpi.
Decisero di mettere quella canzone che lui le aveva dedicato “resta con me”.
Si sorrisero, si guardarono, il mondo era loro.
Lui iniziò a giocare con lo sguardo tra le sue labbra e i suoi occhi.
Lei lo segui.
I visi si avvicinavano sempre più, quelle labbra erano sempre più pronte a scattare in un bacio immenso.
Si avvicinarono lentamente, e di tratto non riuscirono più a trattenersi e si baciarono immensamente.
Come chi si è mancato da sempre.
Spensero la sigaretta, si diedero un ultimo bacio.
Elenia prese Gordon per mano e lo fece entrare nella sua camera da letto.
Iniziarono a baciarsi subito, a spogliarsi.
Lui la “spinse” sul letto.
Elenia rimase con le braccia in alto.
Gordon le bloccò.
Annusò il suo odore, appoggio le sue labbra carnose sul suo collo.
Continuo ad assaporarla, a sentirla.
Lui scendeva sempre più, lei posava la testa sempre più all’indietro per la grossa eccitazione.
Le succhiava quei suoi due capezzoli, le toccava quel suo seno che lui tanto amava.
Scese sempre più, la baciava sempre più appassionatamente.
Arrivo alla suo fiore, iniziò a leccarla come se fosse una cartina dello yogurt.
Dopo un po’, le mise un dito in bocca, lei capi e lo succhio.
Gordon lo poso sul buco di Elenia, e lo muoveva prima cautamente, e piano piano aumentava il ritmo, sia di lingua che di dita.
Lei scoppio in un orgasmo immenso.
Gordon amava guardarla negli occhi in quei momenti.
Elenia non ci riusciva, era troppo bravo.
Lo bacio una volta tornato su.
E iniziò a toccarglielo.
Piano piano, solo per mantenere l’eccitazione di lui sempre attiva.
Lo fece sdraiare, si mise in mezzo alle sue gambe.
Iniziò a leccarlo dalla fine alla punta.
Mise la sua lingua a girare attorno al suo glande.
Finché non gli prese l’intera cappella, finché non arrivò fino in fondo.
Una volta in fondo, ritornava sul glande, e poi di nuovo sul fondo.
Con una velocità che lui apprezzava assai.
Muoveva la lingua nel mentre che faceva questo gioco, cosicché lui potesse godere di più.
Non era brava a guardarlo negli occhi, ma ci provava ogni tanto.
Lui la sposto, la prese e la mise a pancia in su.
“Apri le gambe” le disse Gordon.
Lei lo fece, voleva sentirsi sua, era quello che da sempre desiderava.
Iniziò a metterlo dentro di lei.
Si guardavano, si baciavano, mentre si muovevano.
Lui ogni tanto dava una leccata ai capezzoli di lei, e lei baciava il collo di lui.
Gordon sentiva le unghie di lei tenerlo.
Le sentiva nella schiena.
Cambiarono posizione, Elenia a pancia in giù, lui dietro, lo mise dentro di lei.
Era quasi sdraiato su di lei, sempre bloccandole le braccia.
Lei cercava di guardarlo.
Era appassionato del suo sedere, ancor più di quel suo bel seno.
Forse per la troppa passione, forse per la troppa mancanza..vennero dopo poco assieme.
Si sdraiarono a letto, misero della musica, si coccolarono.
Parlavano ancora nudi e presi da quello che era appena successo.
“Non lasciarmi mai più” disse elenia.
“Non ti lascerò più” disse lui.
Quel loro amore, era sempre stato lì.
Dovevano solo imparare a gestirlo.
:3
Così ho scelto di scriverci sopra.
Quei due erano già stati innamorati.
Avevano un rapporto davvero strano, sembrava venire dal di fuori del corpo.
Sembrava un incontro di anime.
Forse si pensavano ancora ogni tanto..
Lei a lui, lui a lei, c’era sempre questa mancanza dentro nonostante negata da entrambi, sopratutto da lui.
Un pomeriggio monotono come gli altri, spento senza colori come se mancasse da sempre qualcosa, si incontrarono per puro caso camminando per strada.
Si guardarono, si sorrisero e con stupore: si salutarono.
Elenia iniziò a sentirsi illuminata dentro, piena con lui affianco.
Iniziò a percepire quelle farfalle allo stomaco che non sentiva da anni.
Ma, man mano lui proseguiva per la sua strada, più lei desiderava averlo vicino.
Durante il giorno si dimenticò quella sensazione, forse perché non poteva permetterselo in certi luoghi.
Lei torno a casa.
Si mise a preparare da mangiare.
Nulla di speciale, nulla di complicato, solo per saziare quella leggera fame “farfallina”.
Fini di fare le ultime faccende e si sdraiò nel letto.
Subito tutto torno a tenerle compagnia.
I colori del mondo, le farfalle nello stomaco, i pensieri su di lui…
Mise play alla sua playlist dedicata a lui così da cullare quel pensiero, e in parte, anche se stessa.
Ormai lei si rassegnò a quel pensiero, lo porto con se a dormire.
Nella sua dormiveglia senti un suono, lo squillo del suo cellulare.
Guardò, per curiosità…
Lesse “00:00 mercoledì 2 febbraio, whatsapp “Gordon: mi sei mancata..””
Quel pensiero era tutto reale, ora quelle farfalle iniziarono a volare per tutta la stanza.
Fu travolta dalle emozioni di lui di nuovo con lei.
“Sapessi tu quanto mi sei mancato…” gli rispose.
Iniziarono a messaggiare tutta la notte, con una luna bellissima.
I suoi capelli biondi rispecchiavano il colore di quella luna, lui rispecchiava la luna in se.
Decisero di vedersi un giorno, a casa di lei.
Quel giorno, Elenia si sveglio prima.
Si fece una doccia, preparo i suoi capelli biondi per essere perfetti davanti a lui.
Si trucco lievemente.
Scelse con cura i suoi vestiti: una maglia a maniche lunga rossa e un jeans a vita alta.
Mise le sue scarpe nere per l’occasione.
Andò in stazione a raggiungerlo.
Aspetto con ansia, tanta ansia di incontrarlo.
Lui scese da quel treno.
“Ciao” disse lei per l’imbarazzo di non saper come salutarlo.
“Ciao” sorridendo rispose lui, forse sapeva ancora l’impatto che le creava dentro.
Si incamminarono verso casa di lei, parlarono molto, nonostante la poca strada.
Arrivati a casa, si misero in balcone a fumarsi una sigaretta, come scusa per continuare a parlare.
Si confessarono alcune cose successe, segreti.
Iniziarono ad un tratto a parlare sempre più di loro, a guardarsi sempre più profondamente negli occhi.
Gli occhi di lui rimasero misteriosi, affascinanti, profondi.
Elenia invece, aveva quel suo sguardo che solo lui conosceva.
Piano piano il discorso si fece più intenso.
E fra una cosa e l’altra si avvicinarono sempre più con i corpi.
Decisero di mettere quella canzone che lui le aveva dedicato “resta con me”.
Si sorrisero, si guardarono, il mondo era loro.
Lui iniziò a giocare con lo sguardo tra le sue labbra e i suoi occhi.
Lei lo segui.
I visi si avvicinavano sempre più, quelle labbra erano sempre più pronte a scattare in un bacio immenso.
Si avvicinarono lentamente, e di tratto non riuscirono più a trattenersi e si baciarono immensamente.
Come chi si è mancato da sempre.
Spensero la sigaretta, si diedero un ultimo bacio.
Elenia prese Gordon per mano e lo fece entrare nella sua camera da letto.
Iniziarono a baciarsi subito, a spogliarsi.
Lui la “spinse” sul letto.
Elenia rimase con le braccia in alto.
Gordon le bloccò.
Annusò il suo odore, appoggio le sue labbra carnose sul suo collo.
Continuo ad assaporarla, a sentirla.
Lui scendeva sempre più, lei posava la testa sempre più all’indietro per la grossa eccitazione.
Le succhiava quei suoi due capezzoli, le toccava quel suo seno che lui tanto amava.
Scese sempre più, la baciava sempre più appassionatamente.
Arrivo alla suo fiore, iniziò a leccarla come se fosse una cartina dello yogurt.
Dopo un po’, le mise un dito in bocca, lei capi e lo succhio.
Gordon lo poso sul buco di Elenia, e lo muoveva prima cautamente, e piano piano aumentava il ritmo, sia di lingua che di dita.
Lei scoppio in un orgasmo immenso.
Gordon amava guardarla negli occhi in quei momenti.
Elenia non ci riusciva, era troppo bravo.
Lo bacio una volta tornato su.
E iniziò a toccarglielo.
Piano piano, solo per mantenere l’eccitazione di lui sempre attiva.
Lo fece sdraiare, si mise in mezzo alle sue gambe.
Iniziò a leccarlo dalla fine alla punta.
Mise la sua lingua a girare attorno al suo glande.
Finché non gli prese l’intera cappella, finché non arrivò fino in fondo.
Una volta in fondo, ritornava sul glande, e poi di nuovo sul fondo.
Con una velocità che lui apprezzava assai.
Muoveva la lingua nel mentre che faceva questo gioco, cosicché lui potesse godere di più.
Non era brava a guardarlo negli occhi, ma ci provava ogni tanto.
Lui la sposto, la prese e la mise a pancia in su.
“Apri le gambe” le disse Gordon.
Lei lo fece, voleva sentirsi sua, era quello che da sempre desiderava.
Iniziò a metterlo dentro di lei.
Si guardavano, si baciavano, mentre si muovevano.
Lui ogni tanto dava una leccata ai capezzoli di lei, e lei baciava il collo di lui.
Gordon sentiva le unghie di lei tenerlo.
Le sentiva nella schiena.
Cambiarono posizione, Elenia a pancia in giù, lui dietro, lo mise dentro di lei.
Era quasi sdraiato su di lei, sempre bloccandole le braccia.
Lei cercava di guardarlo.
Era appassionato del suo sedere, ancor più di quel suo bel seno.
Forse per la troppa passione, forse per la troppa mancanza..vennero dopo poco assieme.
Si sdraiarono a letto, misero della musica, si coccolarono.
Parlavano ancora nudi e presi da quello che era appena successo.
“Non lasciarmi mai più” disse elenia.
“Non ti lascerò più” disse lui.
Quel loro amore, era sempre stato lì.
Dovevano solo imparare a gestirlo.
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