Effetto Monica
di
PAM
genere
trio
Sono Gianni, un bell’uomo sulla 50ina che si mantiene bene e godo di un certo fascino con le donne, cosa che non comprendo bene da dove derivi ma sicuramente negli anni ha dato i suoi risultati. Ho un gran bel cazzo anche se non enorme con una cappella che sembra nata per farsi succhiare. Lei è Monica. Io e Monica ci frequentiamo da un annetto ma a me sembra da sempre. La prima volta che l’ ho vista l’ ho desiderata subito, lei è una bella donna sui 40 con due occhi enormi, di quelli che quando ti guarda ti fa sentire un gatto sulla statale folgorato dai fari di una macchina. Il resto del viso quella mattina l’ho immaginato, perché coperto dalla mascherina. Si ! Ci siamo conosciuti quasi per caso per una serie di circostanze, nel periodo in cui non sapevi e non capivi cosa stava accadendo sull’intero globo, vivendo attimi che fino a quel momento avevamo visto solo nei film. Il 2020 l’anno del Covid-19. Viviamo in una piccola città di provincia dove tutti conoscono tutti ma io, nel suo negozio, fino a quel giorno, non ero mai entrato! Lei è seria quasi cupa, provo a fissarla ma sfugge al mio sguardo. Un chiaro segnale di disinteresse per la mia persona, così approfitto per guardarmela tutta, è piccolina ma fatta bene, ha un jeans attillato che mette in risalto un fisico in gran forma, non pelle ossa intendiamoci, e delle gambe tutte da scoprire con due tette pazzesche, dì cui cerco subito dì identificarne la taglia dì reggiseno. ‘Cazzo avrà almeno una 5a o una 6a’, cosa dì cui ho poi avuto conferma che non mi sbagliavo. I suoi capelli biondi arrotolati a mano e fissati dietro con un mollettone, mi fanno subito pensare quanto fosse bionda naturale, e al colore del pelo sul suo pube, ‘Sarà folto come piace a me? O depilata? ‘. ‘Come sarà il suo odore? Forte e intenso di figa al naturale, come stimola l’animale dentro di me? O di detergente intimo ? ‘ La figa pelosa odora di più si sa, il pelo trattiene tutto ciò che che passa e secerne. Su questo poi mi farà ricredere, la sua figa liscia e depilata oggi non la cambierei con nessun’altra, anche perché Monica, sapientemente e spontaneamente dedita al piacere del partner, ha presto cambiato le sue abitudini per soddisfare il mio olfatto con i suoi odori, che oggi ama condividere con me vedendone l’effetto. In oltre la sua pettinatura ne evidenzia il collo e ogni qualvolta si gira mi viene una voglia irrefrenabile di avvicinarmi da dietro, sentire il suo profumo, baciarlo, leccarlo e morderlo fino all’attaccatura dei capelli, facendole sentire la mia eccitazione nei pantaloni e strizzando forte i suoi grossi seni, duri ma inconfondibilmente naturali. Li osservo mentre cammina, presa dalla frenesia del lavoro salta di qua e di la, tutto ciò mi consente di valutarne la consistenza e godermeli, guardando quanto le ballano; la testa va subito a quanto possano essere meravigliosi in un amplesso, il resto lo fanno le generose scollature e trasparenze che usa a dovere per mostrarli il giusto e che me li faranno adorare fino ad oggi. Da lì in avanti è iniziato il gioco del corteggiamento, prima pacato quasi con un senso dì vergogna e col timore dì esporsi, siamo entrambi sposati e proteggiamo i nostri rapporti, quei rapporti che saranno la molla per farci poi capire quanto siamo uguali, cosa ci manca e dì cosa abbiamo bisogno. Così abbiamo iniziato una stupenda relazione fatta di piacere, rispetto e condivisone basata sulla sincerità. Una sera chattando, lei mi propone un porno natalizio, era un orgia con cazzi fighe e tette con cappellino da Babbo Natale che si mischiavano a oltranza. Subito abbiamo manifestato con naturalezza il piacere nel guardare quelle scene senza nasconderne l’eccitazione. I nostri commenti e apprezzamenti si facevano sempre più intriganti per esempio ponendo l’attenzione sulle dimensioni dei cazzi o nelle scene più esplicite di sesso orale evidenziandone le sborrate e gli schizzi di sperma ovunque, sopratutto se abbondanti come piacciono a Monica che con mugugni continui confermava quanto l’avrebbe ricevuta volentieri lei tutta quella sborra; in quelle di sesso tradizionale citando quanto fossero visibili gli umori che colavano sui membri e in quelle di sesso anale notando con quale facilità certe attrici fossero in grado di prendere dei cazzi enormi interamente nel culo, cosa che la rendeva orgogliosa di saper fare altrettanto col mio, nonostante dimensioni di rispetto ma normali. Monica era particolarmente attratta anche dalle doppie penetrazioni, cosa che in seguito mi ha confidato essere, un altro suo sogno risalente all’epoca delle sue scoperte sul sesso e le prime masturbazioni. Il tutto avveniva quasi volendoci dimostrare l’un l’altra quanto ci piaceva tutto ciò che stessimo vedendo, mettendo a nudo la nostra passione per il sesso fuori dalle righe, confessandoci i gusti più intimi e le nostre perversioni o curiosità. Provavamo gusto nello scendere in particolari anatomici come i capezzoli la cappella o la consistenza dello sperma ma fondamentalmente nel piacere dì svelarci le nostre identità di gran porci. Il giorno dopo non riuscivo a pensare ad altro così scelsi un altro tema, un orgia di carnevale dove un altra orda di cazzi fighe e tette questa volta si mischiavano in un salone molto elegante, coperti da una mascherina veneziana. Le chiedo se posso inviarle qualcosa di piccante e le chiedo se le va di dirmi cosa le è piaciuto di più nel film. Lei non esita a dirmi che avere due uomini insieme deve essere meraviglioso. Così richiama la mia attenzione sulla scena dove si era maggiormente immedesimata e che l’aveva eccitata più di tutte. Era una donna scopata a pecorina mentre faceva un pompino e mi confessa che è una sua fantasia e sogno da sempre.
Lei non vedeva l’ora dì dirmelo, anche per capire la mia reazione e a me non sembrava vero poter sentire con naturalezza quello che avevo sempre desiderato vivere con mia moglie. La nostra era una vera e propria liberazione finalmente entrambi avevamo un partner che comprendeva ed aveva il giusto approccio mentale con una sessualità fatta di fantasie e perversioni con la predisposizione e il piacere a provare tutto ciò che era gradito da entrambi. Arriva l’estate è i nostri incontri si intensificano sempre più. Spesso si tengono in qualche parcheggio o zone industriali semi-deserte dove scopiamo in macchina. Il caldo era torrido quel pomeriggio ci spogliamo frettolosamente mentre ci mettiamo le lingue in bocca Nonostante l’aria condizionata i nostri corpi sono già perlati di sudore. Adoro Monica sudata, i capelli bagnati, la sua pelle lucida su tutto il corpo e i seni grondanti con le gocce che colano. Metto il viso fra i suoi seni e mi gusto il loro odore intenso, un po’ pungente, non ne ho mai sentiti con un odore così forte e così buono, non riesco a staccare la faccia dalle sue tettone, le prendo dai capezzoli grossi e carnosi e ne tiro su una, nella piega naturale fra l’abbondante coppa del seno e il suo costato ristagna ancora più sudore che lecco e ne gusto il sapore salato. Lei intanto si siede sul mio cazzo che la impala , se lo infila tutto dentro fino infondo sbarrando gli occhi mentre le manca un attimo il fiato, capisce che ha esagerato nello sbatterlo dentro senza un attimo di esitazione ma d’altronde è sempre così fradicia di umori che difficile rallentarne la corsa, poi inizia a mandarlo dove vuole lei, muove il bacino, prima
lentamente, vuole sentire bene che la cappella la accarezzi dentro di lei, mentre lo fa me lo dice e ne elogia la dimensioni, poi forsennatamente, usando il mio cazzo a suo piacimento, inarcando la schiena scopandomi più forte che può, sbattendo il bacino avanti e indietro, poi fermandosi e roteandoci sopra, prima piano piano, poi forte, esasperando il movimento del ventre e fissandomi negli occhi, con un ghigno in viso misto a piacere e soddisfazione, a dimostrazione che sa quello che fa e per godere delle mie smorfie, date dal piacere immenso che mi sta dando. Istintivamente cerchiamo la posizione che le consenta di averlo dentro il più possibile, di non perderne neanche un centimetro, le mie mani la tengono salda a me e il suo clitoride viene stimolato sul mio pube, i suoi movimenti dirigono la mia cappella nei punti dove la fanno sentire femmina, dove la fanno godere e urlare come una pazza. Quando Monica ha il
cazzo dentro, c’è un momento in cui tutta la sua femminilità esplode, la sua voglia irrefrenabile di sesso prevalere e i suoi bisogni primordiali fuoriescono; la sua mente riavvolge velocemente le immagini e i commenti degli innumerevoli porno che abbiamo visto insieme, che improvvisamente diventano desiderio…….così le barriere cadono e i freni inibitori sono solo un ricordo. È in quel momento che diventa puttana. L’eccitazione la sovrasta e le si legge in volto cosa brama avidamente. Adoro stimolarla e dirle quanto sia la mia puttana, lei si eccita ancora dì più sentendosi chiamare così e quando le chiedo cosa vorrebbe in quel momento, mi risponde succhiare un cazzone mentre la scopo, una cappella da leccare e spompinare che la inondi dì sborra mentre la fotto e sentirci venire insieme, io dentro dì lei e il suo enorme cazzo immaginario in gola. Le sue parole mi fanno perdere la testa, le metto due dita in bocca e le dico di farmi vedere, lei tira fuori la lingua e simula una leccata dì cazzo che mi fa sborrare in pochi secondi. Sentire gli schizzi dentro la
mandano in estasi, il calore dello sperma, la sua viscosità e le pulsazioni che gonfiano la cappella la fanno godere insieme a me e nel concitato e incalzante sovrapporsi delle nostre voci le prometto che quel cazzone in bocca glielo faccio prendere non appena lei lo vorrà È una calda serata di giugno e complice il periodo di vacanze estive io e Monica riusciamo a goderci qualche momento di maggiore serenità come andare a bere qualche cosa la sera, corteggiandoci dietro un cocktail o concederci una cena a base di pesce, il tutto normalmente condito dall’erotismo che accompagna ogni istante che passiamo insieme. La passo a prendere alle 21,00 lei scende dalla macchina, me la gusto mangiandola con gli occhi in quei due passi che fa per salire sulla mia, il suo sorriso smagliante e la
luce che ha negli occhi ne esaltano lo sguardo che dice quello che le parole non potranno comunicare mai. Il suo profumo invade l’abitacolo e risveglia in me il ricordo del nostro primo bacio, i suoi capelli biondi freschi di messa in piega ne evidenziano il viso in tutta la sua bellezza. Le nostre lingue si incrociano subito in un bacio passionale e la mia mano le accarezza il collo mentre le tengo la bocca incollata alla mia. Ha messo il vestito che abbiamo scelto insieme che ne evidenzia le generose forme, quando lo ha indossato per acquistarlo oltre a caderle a pennello si capiva che lo avrebbe dovuto indossare senza reggiseno a causa della scollatura molto ampia. Nel tragitto non posso fare a meno di accarezzarla sull’interno coscia, lei allarga le gambe quasi per dirmi sai dove voglio che mi tocchi e in un nulla sono sulla sua figa, rendermi conto che è anche senza mutandine mi eccita come un porco. Le mie dita cercano subito il clitoride fra le sue labbra, è bollente e sudato, scendo con le dita per arrivare alla vagina e ne avverto gli umori che la rendono sempre così appetitosa. Non posso fare a meno di annusarle mentre la guardo e di mettergliele in bocca, per farle assaggiare il suoi sapori e allo stesso tempo realizzare che è uscita di casa con addosso il solo vestitino, il tacco 15 che ne esalta i suoi piedini perfetti e la borsa…… un sogno ! Arrivati al ristorante il cameriere le sposta subito la sedia per farla accomodare e le fa un garbato complimento. Le faccio notare che è in assoluto la più bella del locale e che la sua bellezza è pari al fascino che sprigiona con la sua eleganza. Ceniamo stuzzicandoci in continuazione pregustando il dopocena, il vino ci mette nello stato di allegria ed eccitazione per le peculiarità che lo caratterizzano. Ho ordinato il mio preferito col pesce, non solo per il suo abboccato e sentori di frutta ma per il profumo che lascia nel calice quando lo hai vuotato. È un odore intenso, persistente, caldo, e soprattutto inconfondibile. E odore di figa, di figa che ha pisciato qualche ora prima e non è stata minimamente ne asciugata ne ovviamente lavata. Giochiamo con i bicchieri svuotandoli velocemente per poi lasciarli riposare il giusto prima di porgerli alle nostre narici. Quando le porgo il calice da annusare le dico ‘Senti che puzza di figa’ lei non si tira indietro e ne apprezza la
somiglianza impressionante. Mi eccita che condivida con me quell’odore e le ricordo che dopo averle fatto spompinare qualche bel cazzone prima o poi mi piacerebbe vederla leccare una figa. Lei mi sorride con una smorfia lasciandomi intendere che la cosa la intriga non poco. Pago il conto e facciamo quattro passi abbracciati, sento il suo seno che continua a toccarmi ad ogni passo, la guardo la bacio e glielo strizzo forte come piace a lei, in pochi minuti giungiamo alla macchina, le
apro la portiera per farla accomodare, che bello fare il suo cavaliere! Mentre sale e tira dentro le gambe mi sfiora l’idea di inginocchiarmi e baciare i suoi piedini sublimi ma la frenesia di rientrare mi fa desistere. Lei mi guarda e con un sorriso malizioso mi chiede ‘Che facciamo ?’ Io le ricordo di quando le ho parlato di posti che frequentavo anni indietro, parcheggi o zone industriali isolate dove si praticano scambi di coppie o esibizionismo in macchina, chiedendole conferma se avesse piacere di andarci in quel momento. Lei con lo stesso sorriso di prima mi dice ‘Andiamo!’ Strada facendo la tranquillizzo dicendole che non deve fare niente che non si senta e che deve sentirsi libera di fare tutto ciò che più desidera. Siamo quasi arrivati sul posto e le chiedo se è eccitata, lei mi risponde aprendo le gambe. Le
mie dita vanno dirette sulla sua figa che stavolta è fradicia. L’idea che da lì a poco avrebbe visto e avuto a disposizione un po’ di bei cazzi stava stimolando il suo lato ‘Puttana’ che adoro profondamente. Ci facciamo notare facendo un giro di perlustrazione e vediamo gruppetti di uomini fuori dalle macchine ad aspettare l’arrivo di qualche coppia. Parcheggio e lei sale su di me, senza che le dica niente si spoglia e rimane nuda in macchina, poco dopo ci troviamo due uomini affianco al finestrino che ci guardano, eccitati tirano fuori i loro membri dai pantaloni per masturbarsi. Inevitabilmente le chiedo se sono cazzi di suo gusto per le dimensioni, lei li fissa e annuisce. Quando le dico di abbassare il finestrino, mi dice di no, ma era solo timore dell’ambiente dove ci trovavamo. La tranquillizzo e le dico che se vuole può segarli, leggo il desiderio nei suoi occhi così lo abbasso io e apro il tettuccio. La sua mano fuori dal tettuccio viene accarezzata da uno dei due che ne comprende la tensione, lei apprezza rilassandosi un po’. L’altra appoggiata fuori dal finestrino quasi casualmente o forse per dare un segnale di apertura. Uno dei due la accarezza sul dorso con la cappella, il
particolare non mi passa inosservato, anzi, capisco che il contatto con quel cazzo le piace. Le dico di segarli tutti e due se le piacciono, lei li fissa qualche istante e con naturalezza prende il primo lo scappella bene, ne valuta la consistenza e subito dopo il secondo che lo ha più grosso è infatti gli si dedica di più. Li porta quasi a godere alternandosi a segarli ma dei fari di macchine spaventano i due individui che frettolosamente ci salutano e vanno via. Decidiamo di passare sui sedili posteriori, siamo nudi e lei mi fa un pompino mostrando la figa e il culo a pecora dal lato
finestrino, io la masturbo in entrambi i buchi e il risultato sono un susseguirsi di sborrate dei nostri spettatori. Poco dopo sale su di me per metterselo dentro e intanto fuori dalla macchina ci saranno altri sette o otto uomini, faccio avvicinare i due più dotati uno le piace molto mi dice che è bello grosso, era eccitatissimo e come glielo prende in mano gliela riempie di sborra, vederla con la mano sborrata mi eccita così le faccio notare che c’è n’è un altro ben messo. Lo sbatte fino a farlo godere, lui fa tre schizzi enormi che si stampano sulla portiera, a lei piace troppo sentire la viscosità dello sperma così non si ferma e va avanti a segarlo massaggiandogli la
cappella piena di sborra facendolo urlare e rantolare di piacere prima di mollarlo. Da lì il susseguirsi di cazzettini che non sono degni della sua attenzione e che suscitano ilarità fra di noi. Monica però è una grande osservatrice di cazzi sotto i pantaloni e dimostra ancora una volta di non sbagliarsi. Nota un giovanotto robusto e mi dice ‘quello li!’ Gli faccio segno di avvicinarsi e di mostrarglielo, non è ancora duro ma lei glielo prende subito in mano e inzia a sbatterlo, per essere più comoda apriamo la portiera della macchina così lo può lavorare con due mani stimolandogli anche i testicoli, il caldo e il movimento ci fanno sudare e bagnare come se fossimo usciti dalla doccia, la sua messa in piega e solo un ricordo e a toccarla mi scivola tutta come se avesse fatto un bagno d’olio. Appoggiando le mani sul sedile alle mie spalle mi fa notare che la pelle della seduta essendo impermeabile a consentito il crearsi di una pisicinetta di sudore di dimensioni imbarazzanti. Il tipo e lungo a venire e lei usa tutta la sua maestria, lui ha un gran cazzone e Monica vuole vederlo sborrare, nel mentre io lo tirò fuori dalla figa e glielo sbatto nel culo, lei grida ‘No !! Nel culo nooo !’ Ma non fa in tempo a finire che lo ha già tutto dentro mentre lui rimarca la cosa dicendole quanto vorrebbe fare lo stesso. Eccitata dal fatto che la stavo inculando davanti a tutti inizia a stimolargli i capezzoli e se lo avvicina alla bocca tirando fuori la lingua simulando una leccata di cappella, fino a quando lui spruzza il primo fiotto di sborra, lei capisce subito che sarà una gran sborrata così sfrega la sua cappella sul seno mentre lo sbatte e ne riceve ancora diverse schizzate abbondanti. Schizzi incontrollati mi colpiscono il braccio è sorprendente non ne rimango schifato, deduco che dipenda dall’effetto che mi fa vederla così Troia vederla con le tettone che colavano sborra e vederla osare. Poi mi confesso’ che temeva potesse darmi fastidio la scelta di farsi sborrare addosso, mentre invece è rimasto un ricordo meraviglioso di quella calda serata. Per finire non avendo io ancora sborrato le dico di scendere dalla macchina. Lei nuda con i soli tacchi, la giro appoggiandola alla portiera a braccia tese e gambe aperte, glielo sbatto direttamente nel culo lì davanti a tutti che a cerchio intorno a noi si godono lo
spettacolo, i seni le sbattono forte e perdono la cadenza ritmica dei primi colpi che le davo schiaffeggiandosi fra di loro, invito per qualcuno ad avvicinarsi per bloccarne uno palpandolo. Quando le dico che sto venendo se lo sfila dal culo si accoscia a gambe larghe davanti a me e si fa sborrare in bocca, pulendomi accuratamente la cappella con la lingua. Torniamo a casa ridendo e commentando ogni singolo momento con l’impegno di Monica per la volta successiva a spompinarne qualcuno, sempre che le dimensioni lo meritino. Il giorno dopo guardando la macchina noto che quello che sembrava sporco altro non erano che tutte le sborrate dei guardoni o dei cazzi che aveva segato Monica. Pensare che se un anno fa mi avessero sborrato sulla macchina probabilmente sarei sceso imprecando, oggi invece a guardarle mi eccitavano profondamente nel ricordo del perché avevo la macchina piena di sborra. lo lo chiamo ‘Effetto Monica’.
Lei non vedeva l’ora dì dirmelo, anche per capire la mia reazione e a me non sembrava vero poter sentire con naturalezza quello che avevo sempre desiderato vivere con mia moglie. La nostra era una vera e propria liberazione finalmente entrambi avevamo un partner che comprendeva ed aveva il giusto approccio mentale con una sessualità fatta di fantasie e perversioni con la predisposizione e il piacere a provare tutto ciò che era gradito da entrambi. Arriva l’estate è i nostri incontri si intensificano sempre più. Spesso si tengono in qualche parcheggio o zone industriali semi-deserte dove scopiamo in macchina. Il caldo era torrido quel pomeriggio ci spogliamo frettolosamente mentre ci mettiamo le lingue in bocca Nonostante l’aria condizionata i nostri corpi sono già perlati di sudore. Adoro Monica sudata, i capelli bagnati, la sua pelle lucida su tutto il corpo e i seni grondanti con le gocce che colano. Metto il viso fra i suoi seni e mi gusto il loro odore intenso, un po’ pungente, non ne ho mai sentiti con un odore così forte e così buono, non riesco a staccare la faccia dalle sue tettone, le prendo dai capezzoli grossi e carnosi e ne tiro su una, nella piega naturale fra l’abbondante coppa del seno e il suo costato ristagna ancora più sudore che lecco e ne gusto il sapore salato. Lei intanto si siede sul mio cazzo che la impala , se lo infila tutto dentro fino infondo sbarrando gli occhi mentre le manca un attimo il fiato, capisce che ha esagerato nello sbatterlo dentro senza un attimo di esitazione ma d’altronde è sempre così fradicia di umori che difficile rallentarne la corsa, poi inizia a mandarlo dove vuole lei, muove il bacino, prima
lentamente, vuole sentire bene che la cappella la accarezzi dentro di lei, mentre lo fa me lo dice e ne elogia la dimensioni, poi forsennatamente, usando il mio cazzo a suo piacimento, inarcando la schiena scopandomi più forte che può, sbattendo il bacino avanti e indietro, poi fermandosi e roteandoci sopra, prima piano piano, poi forte, esasperando il movimento del ventre e fissandomi negli occhi, con un ghigno in viso misto a piacere e soddisfazione, a dimostrazione che sa quello che fa e per godere delle mie smorfie, date dal piacere immenso che mi sta dando. Istintivamente cerchiamo la posizione che le consenta di averlo dentro il più possibile, di non perderne neanche un centimetro, le mie mani la tengono salda a me e il suo clitoride viene stimolato sul mio pube, i suoi movimenti dirigono la mia cappella nei punti dove la fanno sentire femmina, dove la fanno godere e urlare come una pazza. Quando Monica ha il
cazzo dentro, c’è un momento in cui tutta la sua femminilità esplode, la sua voglia irrefrenabile di sesso prevalere e i suoi bisogni primordiali fuoriescono; la sua mente riavvolge velocemente le immagini e i commenti degli innumerevoli porno che abbiamo visto insieme, che improvvisamente diventano desiderio…….così le barriere cadono e i freni inibitori sono solo un ricordo. È in quel momento che diventa puttana. L’eccitazione la sovrasta e le si legge in volto cosa brama avidamente. Adoro stimolarla e dirle quanto sia la mia puttana, lei si eccita ancora dì più sentendosi chiamare così e quando le chiedo cosa vorrebbe in quel momento, mi risponde succhiare un cazzone mentre la scopo, una cappella da leccare e spompinare che la inondi dì sborra mentre la fotto e sentirci venire insieme, io dentro dì lei e il suo enorme cazzo immaginario in gola. Le sue parole mi fanno perdere la testa, le metto due dita in bocca e le dico di farmi vedere, lei tira fuori la lingua e simula una leccata dì cazzo che mi fa sborrare in pochi secondi. Sentire gli schizzi dentro la
mandano in estasi, il calore dello sperma, la sua viscosità e le pulsazioni che gonfiano la cappella la fanno godere insieme a me e nel concitato e incalzante sovrapporsi delle nostre voci le prometto che quel cazzone in bocca glielo faccio prendere non appena lei lo vorrà È una calda serata di giugno e complice il periodo di vacanze estive io e Monica riusciamo a goderci qualche momento di maggiore serenità come andare a bere qualche cosa la sera, corteggiandoci dietro un cocktail o concederci una cena a base di pesce, il tutto normalmente condito dall’erotismo che accompagna ogni istante che passiamo insieme. La passo a prendere alle 21,00 lei scende dalla macchina, me la gusto mangiandola con gli occhi in quei due passi che fa per salire sulla mia, il suo sorriso smagliante e la
luce che ha negli occhi ne esaltano lo sguardo che dice quello che le parole non potranno comunicare mai. Il suo profumo invade l’abitacolo e risveglia in me il ricordo del nostro primo bacio, i suoi capelli biondi freschi di messa in piega ne evidenziano il viso in tutta la sua bellezza. Le nostre lingue si incrociano subito in un bacio passionale e la mia mano le accarezza il collo mentre le tengo la bocca incollata alla mia. Ha messo il vestito che abbiamo scelto insieme che ne evidenzia le generose forme, quando lo ha indossato per acquistarlo oltre a caderle a pennello si capiva che lo avrebbe dovuto indossare senza reggiseno a causa della scollatura molto ampia. Nel tragitto non posso fare a meno di accarezzarla sull’interno coscia, lei allarga le gambe quasi per dirmi sai dove voglio che mi tocchi e in un nulla sono sulla sua figa, rendermi conto che è anche senza mutandine mi eccita come un porco. Le mie dita cercano subito il clitoride fra le sue labbra, è bollente e sudato, scendo con le dita per arrivare alla vagina e ne avverto gli umori che la rendono sempre così appetitosa. Non posso fare a meno di annusarle mentre la guardo e di mettergliele in bocca, per farle assaggiare il suoi sapori e allo stesso tempo realizzare che è uscita di casa con addosso il solo vestitino, il tacco 15 che ne esalta i suoi piedini perfetti e la borsa…… un sogno ! Arrivati al ristorante il cameriere le sposta subito la sedia per farla accomodare e le fa un garbato complimento. Le faccio notare che è in assoluto la più bella del locale e che la sua bellezza è pari al fascino che sprigiona con la sua eleganza. Ceniamo stuzzicandoci in continuazione pregustando il dopocena, il vino ci mette nello stato di allegria ed eccitazione per le peculiarità che lo caratterizzano. Ho ordinato il mio preferito col pesce, non solo per il suo abboccato e sentori di frutta ma per il profumo che lascia nel calice quando lo hai vuotato. È un odore intenso, persistente, caldo, e soprattutto inconfondibile. E odore di figa, di figa che ha pisciato qualche ora prima e non è stata minimamente ne asciugata ne ovviamente lavata. Giochiamo con i bicchieri svuotandoli velocemente per poi lasciarli riposare il giusto prima di porgerli alle nostre narici. Quando le porgo il calice da annusare le dico ‘Senti che puzza di figa’ lei non si tira indietro e ne apprezza la
somiglianza impressionante. Mi eccita che condivida con me quell’odore e le ricordo che dopo averle fatto spompinare qualche bel cazzone prima o poi mi piacerebbe vederla leccare una figa. Lei mi sorride con una smorfia lasciandomi intendere che la cosa la intriga non poco. Pago il conto e facciamo quattro passi abbracciati, sento il suo seno che continua a toccarmi ad ogni passo, la guardo la bacio e glielo strizzo forte come piace a lei, in pochi minuti giungiamo alla macchina, le
apro la portiera per farla accomodare, che bello fare il suo cavaliere! Mentre sale e tira dentro le gambe mi sfiora l’idea di inginocchiarmi e baciare i suoi piedini sublimi ma la frenesia di rientrare mi fa desistere. Lei mi guarda e con un sorriso malizioso mi chiede ‘Che facciamo ?’ Io le ricordo di quando le ho parlato di posti che frequentavo anni indietro, parcheggi o zone industriali isolate dove si praticano scambi di coppie o esibizionismo in macchina, chiedendole conferma se avesse piacere di andarci in quel momento. Lei con lo stesso sorriso di prima mi dice ‘Andiamo!’ Strada facendo la tranquillizzo dicendole che non deve fare niente che non si senta e che deve sentirsi libera di fare tutto ciò che più desidera. Siamo quasi arrivati sul posto e le chiedo se è eccitata, lei mi risponde aprendo le gambe. Le
mie dita vanno dirette sulla sua figa che stavolta è fradicia. L’idea che da lì a poco avrebbe visto e avuto a disposizione un po’ di bei cazzi stava stimolando il suo lato ‘Puttana’ che adoro profondamente. Ci facciamo notare facendo un giro di perlustrazione e vediamo gruppetti di uomini fuori dalle macchine ad aspettare l’arrivo di qualche coppia. Parcheggio e lei sale su di me, senza che le dica niente si spoglia e rimane nuda in macchina, poco dopo ci troviamo due uomini affianco al finestrino che ci guardano, eccitati tirano fuori i loro membri dai pantaloni per masturbarsi. Inevitabilmente le chiedo se sono cazzi di suo gusto per le dimensioni, lei li fissa e annuisce. Quando le dico di abbassare il finestrino, mi dice di no, ma era solo timore dell’ambiente dove ci trovavamo. La tranquillizzo e le dico che se vuole può segarli, leggo il desiderio nei suoi occhi così lo abbasso io e apro il tettuccio. La sua mano fuori dal tettuccio viene accarezzata da uno dei due che ne comprende la tensione, lei apprezza rilassandosi un po’. L’altra appoggiata fuori dal finestrino quasi casualmente o forse per dare un segnale di apertura. Uno dei due la accarezza sul dorso con la cappella, il
particolare non mi passa inosservato, anzi, capisco che il contatto con quel cazzo le piace. Le dico di segarli tutti e due se le piacciono, lei li fissa qualche istante e con naturalezza prende il primo lo scappella bene, ne valuta la consistenza e subito dopo il secondo che lo ha più grosso è infatti gli si dedica di più. Li porta quasi a godere alternandosi a segarli ma dei fari di macchine spaventano i due individui che frettolosamente ci salutano e vanno via. Decidiamo di passare sui sedili posteriori, siamo nudi e lei mi fa un pompino mostrando la figa e il culo a pecora dal lato
finestrino, io la masturbo in entrambi i buchi e il risultato sono un susseguirsi di sborrate dei nostri spettatori. Poco dopo sale su di me per metterselo dentro e intanto fuori dalla macchina ci saranno altri sette o otto uomini, faccio avvicinare i due più dotati uno le piace molto mi dice che è bello grosso, era eccitatissimo e come glielo prende in mano gliela riempie di sborra, vederla con la mano sborrata mi eccita così le faccio notare che c’è n’è un altro ben messo. Lo sbatte fino a farlo godere, lui fa tre schizzi enormi che si stampano sulla portiera, a lei piace troppo sentire la viscosità dello sperma così non si ferma e va avanti a segarlo massaggiandogli la
cappella piena di sborra facendolo urlare e rantolare di piacere prima di mollarlo. Da lì il susseguirsi di cazzettini che non sono degni della sua attenzione e che suscitano ilarità fra di noi. Monica però è una grande osservatrice di cazzi sotto i pantaloni e dimostra ancora una volta di non sbagliarsi. Nota un giovanotto robusto e mi dice ‘quello li!’ Gli faccio segno di avvicinarsi e di mostrarglielo, non è ancora duro ma lei glielo prende subito in mano e inzia a sbatterlo, per essere più comoda apriamo la portiera della macchina così lo può lavorare con due mani stimolandogli anche i testicoli, il caldo e il movimento ci fanno sudare e bagnare come se fossimo usciti dalla doccia, la sua messa in piega e solo un ricordo e a toccarla mi scivola tutta come se avesse fatto un bagno d’olio. Appoggiando le mani sul sedile alle mie spalle mi fa notare che la pelle della seduta essendo impermeabile a consentito il crearsi di una pisicinetta di sudore di dimensioni imbarazzanti. Il tipo e lungo a venire e lei usa tutta la sua maestria, lui ha un gran cazzone e Monica vuole vederlo sborrare, nel mentre io lo tirò fuori dalla figa e glielo sbatto nel culo, lei grida ‘No !! Nel culo nooo !’ Ma non fa in tempo a finire che lo ha già tutto dentro mentre lui rimarca la cosa dicendole quanto vorrebbe fare lo stesso. Eccitata dal fatto che la stavo inculando davanti a tutti inizia a stimolargli i capezzoli e se lo avvicina alla bocca tirando fuori la lingua simulando una leccata di cappella, fino a quando lui spruzza il primo fiotto di sborra, lei capisce subito che sarà una gran sborrata così sfrega la sua cappella sul seno mentre lo sbatte e ne riceve ancora diverse schizzate abbondanti. Schizzi incontrollati mi colpiscono il braccio è sorprendente non ne rimango schifato, deduco che dipenda dall’effetto che mi fa vederla così Troia vederla con le tettone che colavano sborra e vederla osare. Poi mi confesso’ che temeva potesse darmi fastidio la scelta di farsi sborrare addosso, mentre invece è rimasto un ricordo meraviglioso di quella calda serata. Per finire non avendo io ancora sborrato le dico di scendere dalla macchina. Lei nuda con i soli tacchi, la giro appoggiandola alla portiera a braccia tese e gambe aperte, glielo sbatto direttamente nel culo lì davanti a tutti che a cerchio intorno a noi si godono lo
spettacolo, i seni le sbattono forte e perdono la cadenza ritmica dei primi colpi che le davo schiaffeggiandosi fra di loro, invito per qualcuno ad avvicinarsi per bloccarne uno palpandolo. Quando le dico che sto venendo se lo sfila dal culo si accoscia a gambe larghe davanti a me e si fa sborrare in bocca, pulendomi accuratamente la cappella con la lingua. Torniamo a casa ridendo e commentando ogni singolo momento con l’impegno di Monica per la volta successiva a spompinarne qualcuno, sempre che le dimensioni lo meritino. Il giorno dopo guardando la macchina noto che quello che sembrava sporco altro non erano che tutte le sborrate dei guardoni o dei cazzi che aveva segato Monica. Pensare che se un anno fa mi avessero sborrato sulla macchina probabilmente sarei sceso imprecando, oggi invece a guardarle mi eccitavano profondamente nel ricordo del perché avevo la macchina piena di sborra. lo lo chiamo ‘Effetto Monica’.
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