Il Nonno e la badante Rumena Vol. 1

di
genere
etero

Mi chiamo Samantha ho 40 anni nata in Romania ma vivo in Italia da 15 anni per la precisione a Venaria Reale in provincia di Torino.
Laureata in Scienze Umane ma non trovando il lavoro per cui ho studiato faccio qualsiasi lavoro mi capiti purché sia sotto contratto.
Dalla call center alla promoter, da impresa di pulizie fino ad arrivare ad una RSA di Torino.
Ma dopo sei mesi mi fecero scadere il contratto e con l'affitto da pagare e le varie spese non potevo certo stare ferma li a guardare la fortuna che mi evitava ogni volta che mi incontrava.
Dopo aver mandato centinaia di curriculum in ogni posto di lavoro che a me sembrava serio, un giorno mi arrivò una chiamata dalla signora Stefania, figlia di un vecchio che aveva bisogno di una badante 24 ore al giorno con soggiorno nella casa stessa, stipendio fisso mensilmente e con i libretti quindi non un lavoro in nero e non avrei perso i contributi.
Ci pensai molto anche perché dovevo dire ciao alla mia casa, alla mia vita e prepararmi a non fare più tante cose e in più dovevo andare a fare la spesa con il loro budget, pagare le bollette, cucinare e soprattutto far si che al vecchio non mancasse nulla e che stesse bene.
Accettai,anche perché non potevo fare altrimenti i pochi soldi che ero riuscita a mettermi da parte stavano finendo.
Quindi mi preparai le valigie e mi trasferì nella casa di nonno Pino, ha 70 anni ma ha problemi alle gambe quindi a camminare, lavarsi da solo o semplicemente farsi una passeggiata.
La prima settimana fu pesante, dovevo abituarmi alla sua routin e ambientarmi nella casa.
Passano due settimane e presi confidenza col nonno con la casa e mi veniva automatico fare qualsiasi cosa che mi veniva chiesta.
Avendo già lavorato in una RSA con tanta gente anziana mi rese tutto più semplice e dovevo badare solo ad una persona e non ad altre 50.
Passano i giorni e le settimane arrivò il mio primo stipendio dopo un mese e non potevo lamentarmi, pagavano bene e poi non mi mancava niente.
Mangiavo, mi lavavo, dormivo e facevo anche il mio bucato.
L'unica cosa che mi mancava era andare a fare shopping con le amiche e un uomo nel letto che mi togliesse la voglia. Anche perché era diventata tanta, erano quasi due mesi che non sfogavo le mie voglie.

Dovevo aiutarlo a lavarsi e mi veniva semplice farlo entrare in doccia bagnandolo, insaponandolo e risciacquarlo stando fuori dalla doccia, certo si bagnava a terra ma poi ripulivo mi sporcavo anche io di acqua e sapone e ogni volta che lo sistemavo in cucina sul divano subito dopo mi andavo a fare una doccia anche io.

Una mattina lo portai in bagno, gli sfilai la maglietta, i pantaloni a tuta e i mutandoni, tutto mentre lui si teneva appoggiato al box della doccia con un braccio.
L'unica cosa forse che mi schifa un po è proprio lavarlo, ha molti peli ovunque ma soprattutto sulla schiena e nel culo, e un cespuglio folto completamente nero sul pube e sulle palle.
Aprii l'acqua e la regolai, facendo girare il nonno con la schiena verso di me. Iniziai a lavarlo con la spugna passandogliela sul collo, sulle spalla, sotto le ascelle, giù per tutta la schiena e fin dentro la riga del culo sfiorando le palle.
Poi lo feci voltare e gli lavai bene la faccia, le orecchie con le mani.
Versai altro bagnoschiuma nella spugna e la passai sul petto, sulla pancia girando intorno al cazzo scesi alle gambe e poi i piedi, sciacquai la spugna e versai nuovamente altro bagnoschiuma.
Iniziai ad insaponargli le palle, ed il pube, poi gettai la spugna dentro la doccia e mi insaponai le mani.
Io ho sempre fatto così per evitare di fargli male o provocargli irritazioni l'asta la insapono sempre con le mani.
Avendo il cazzo moscio gli penzolava e per poterlo lavare bene lo presi con una mano e lo alzai mentre con l'altra iniziai la lavarlo facendo su e giù con la mano come se dovessi fargli una sega, poi delicatamente lo scappellai per lavare la cappella e tutta l'asta da scappellato.
E devo dire che il vecchio da giovane ne avrà castigate donzelle e sicuramente rese felice la moglie che è morta di malattia l'anno scorso.
Dico questo perché il nonno ha due palle enormi ed un cazzo che si fa fatica a tenerlo con una mano per quanto è largo.
Io per lavarlo mi chino con la schiena e tenendolo dritto con la mano mi sfiora il viso e non è in erezione, quindi complimenti al nonno!
Finito di insaponarlo presi la spugna inzuppata e la sciacquai riappendendola dentro la doccia.
Feci girare il nonno di schiena e afferrai la doccia per sciacquarlo.
Gli dissi di girarsi per farlo anche davanti e mentre lo risciacquavo aiutandomi anche con la mano per far cadere la schiuma con l'acqua, sul suo petto, sulle braccia e sotto le ascelle notai che stranamente aveva il cazzo duro. Non era mai successo, eppure era così io rimasi scioccata quanto incredula.
Sarà stato stimolato dai movimenti delle mie mani e comunque ha gli ormoni che funzionano ancora bene ma non credevo che superata una certa età si possa avere ancora voglia anche perché comunque costa fatica.
E devo dire che gli funzionò anche bene tutto l'apparato perché aveva proprio una totale erezione da fargli pulsare la cappella in alto.
Ero sbalordita! E quando finii di sciacquarlo notai un enorme cappella quasi sul viola ed il cazzo con tutte le vene in evidenza, che si gonfiava oltre il limite ad ogni pulsazione che aveva.
Lui intimidito e forse anche sorpreso con grande imbarazzo mi chiese scusa, ma non aveva il controllo.
Quindi capii che non era voluto ma gli si alzava senza ordine di farlo, quindi probabilmente non era neanche eccitato.
Gli dissi di non preoccuparsi e che non poteva farci nulla se era come diceva e anche che non era la prima volta che mi succedeva.
Soprattutto nelle case di riposo capita che lavandoli o cambiandogli il pannolone qualcuno non riesce a controllarsi e gli venga duro, credo sia normale a qualsiasi età se a toccartelo sia una donna.
Ruppi il silenzio imbarazzante dicendo ok! È ora di rivestirci Pino.
Quindi gli feci alzare una gamba e poi l'altra mentre si teneva appoggiato e gli infilai i mutandoni puliti. Il problema era che con l'erezione non riuscivo a metterlo nelle mutande, cercavo di piegarlo in giù ma come una molla tornava su.
Quindi lo lasciai in direzione retta e tirai su le mutande ma per metà gli spuntava fuori da sopra battendo sulla pancia con tutta la cappella di fuori.
Presi le mutande da entrambi i lati e le tirai su finché non notai che gli stavo spremendo o coglioni.
Allora decisi di fare ciò che non avevo mai fatto su un posto di lavoro, sperando che il nonno non raccontasse niente a nessuno ma che si sarebbe goduto il momento senza fare obiezioni.
Gli svilai di nuovo le mutande e guardandolo negli occhi gli dissi che prima di rivestirlo bisognava abbassare l'asta o gli avrebbe fatto male dentro le mutande.
Ninno Pino si prese il cazzo con una mano e iniziò a segarselo e poi si voltò verso il box doccia.
Gli palpai le chiappe pelose e lo feci girare verso di me dicendogli che lo aiutavo io, lui non disse nulla e si lasciò trasportare dalle mie mani.
Mi tolsi i vestiti rimanendo solo con l'intimo e poi mi slacciai il reggiseno lasciandolo cadere sul mio corpo fino a terra.
Nonno fece un verso di soddisfazione mentre mi fissava le grandi tette, mi avvicinai a lui facendogliele toccare poi con una mano avvicinai una tetta alla sua faccia appoggiando il capezzolo turgido sulle sue labbra che non esitò a leccarlo e succhiarselo in bocca.
Io non sono di legno e ovviamente stavo iniziando a bagnarmi, mi leccava i capezzoli e io godevo, facendo versi leggeri con la bocca.
Dopo mi inginocchiai davanti a lui, nonno mi guardava fisso negli occhi e io ricambiavo.
Gli strinsi le palle con una mano, giocavo con le palle del nonno tirandogliele verso il basso, facendole girare come biglie e palpandole fino a stritolarle.
Solo istigandogli le grosse palle, nonno godeva, stava animando e a grande sorpresa iniziò colare liquido bianco dal cazzo, nonno stava avendo degli orgasmi, con il cazzo dritto sulla mia faccia che cominciava a vibrare capii che stava venendo.
Gli presi l'asta in mano e lo segai follemente puntando la cappella verso la mia bocca.
A nonno mancava il fiato ma continuava ad ansimare.
Io aprii la bocca continuando a fissarlo negli occhi, sentendo forti pulsazioni dentro la mia mano.
E nonno iniziò a sborrare mentre continuavo a segarlo con cattiveria.
Il primo schizzo mi finí sul naso colandomi sulle labbra, continuava a sborrare riempendomi la faccia, mi avvicinai con la testa e gli misi la lingua sotto la cappella per fargli centrare la bocca.
Densi fiotti di crema calda mi riempirono la bocca, così tanta che ingoiai tutto prima che mi soffocasse.
Poi presi tutto il cazzo in bocca per succhiarlo e ripulirlo dallo sperma facendo uscire le ultime gocce, ciucciai la cappella e passai la lingua tutta intorno la grossa cappella.
Sentivo il liquido che mi colava ai lati della bocca e mi guardai, vedendo che mi era colato anche sulle tette.
Ma rimasi stupita!
Al nonno non era bastato, aveva ancora il cazzo in piena erezione.
Presi un asciugamano e mi ripulii dallo sperma sulle tette, tra le dita delle mani e sulla bocca.
Gurdando nonno gli dissi che come potevo vedere non gli bastò!
Mi tolsi il perizoma presi nonno per mano e si fece trasportare fino in camera, eravamo tutti e due nudi e il suo cazzo aveva ancora tanta voglia.
Entrammo in camera e chiusi la porta, dicendo al nonno di mettersi comodo sul letto sdraiandosi, e che ora pensavo io a risolvere il problema erezione e che dopo tanto tempo per entrambi era giunto il momento di liberare le proprie voglie.
Continua...

Fantasy By Martina

scritto il
2022-02-08
9 . 5 K
visite
5
voti
valutazione
1.6
il tuo voto
Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.