Eros a zonzo
di
Luca Morini
genere
masturbazione
Mi tocco.
Mi tocco e ti penso.
Calzoni e slip soltanto a mezzagamba
maglietta appena sollevata
nudo per quanto occorre e non di più,
sono semisdraiato sul divano
osservo quanto è grande e...
in fondo bello, con una sua armonia.
Lo ammiro e lo accarezzo con dolcezza
guardandomi bene dal venire.
Voglio solo godermi il suo turgore
senza nessuna fretta né obiettivi
portare in su e in giù la pelle
vedere le sue labbra rosse
comparire e sparire
il frenulo fare da elastico
la cupola grande e ben tonda.
Lo passo fra le dita di una mano
e poi l'altra
lo bagno di saliva
e ne assaggio come un sommelier
il sapore e il profumo
immaginando
che sia tu
con mani e labbra
a gustarlo per bene,
ad accudirlo giocandoci serena
e a portarlo con cura
e tanta voglia
verso di te,
oltre la soglia
del tuo mondo segreto,
quello che mi hai già aperto
e regalato con tanto ardore.
Quasi ti manderei
una sua fotografia
o un breve video di questa scena
(non l'ho fatto davvero mai)
per esser più vicino
al mio traguardo e tu al tuo.
E chiederei in cambio, se vuoi,
di vedere a distanza
le tue dita armeggiare
su labbra grandi e piccole,
clitoride scoperto
giocando, titillando
immaginando
quel che immagino io,
né più né meno:
che le tue mani sian le mie
e che una bocca
ti baci tutta
che la mia lingua
ti accarezzi a lungo e poi
ti penetri in profondo,
e le dita leggere
a stuzzicare tutto,
ad infilarsi non solo lì
per dar piacere che più non si può.
Non so se quest'ottavo scritto
in pochi giorni
cadrà sotto i tuoi occhi.
So che se accade
ora mentre leggi
non riuscirai a frenare
la tua mente, la fantasia
le mani e le tue voglie.
Intanto... io l'ho rimesso
al suo posto
senza chiedergli sforzi
né spreco d'energie.
A volte la scrittura,
nell'assenza,
è più soddisfacente
di un orgasmo.
Asciutta ed essenziale.
E questo è il caso.
Mi tocco e ti penso.
Calzoni e slip soltanto a mezzagamba
maglietta appena sollevata
nudo per quanto occorre e non di più,
sono semisdraiato sul divano
osservo quanto è grande e...
in fondo bello, con una sua armonia.
Lo ammiro e lo accarezzo con dolcezza
guardandomi bene dal venire.
Voglio solo godermi il suo turgore
senza nessuna fretta né obiettivi
portare in su e in giù la pelle
vedere le sue labbra rosse
comparire e sparire
il frenulo fare da elastico
la cupola grande e ben tonda.
Lo passo fra le dita di una mano
e poi l'altra
lo bagno di saliva
e ne assaggio come un sommelier
il sapore e il profumo
immaginando
che sia tu
con mani e labbra
a gustarlo per bene,
ad accudirlo giocandoci serena
e a portarlo con cura
e tanta voglia
verso di te,
oltre la soglia
del tuo mondo segreto,
quello che mi hai già aperto
e regalato con tanto ardore.
Quasi ti manderei
una sua fotografia
o un breve video di questa scena
(non l'ho fatto davvero mai)
per esser più vicino
al mio traguardo e tu al tuo.
E chiederei in cambio, se vuoi,
di vedere a distanza
le tue dita armeggiare
su labbra grandi e piccole,
clitoride scoperto
giocando, titillando
immaginando
quel che immagino io,
né più né meno:
che le tue mani sian le mie
e che una bocca
ti baci tutta
che la mia lingua
ti accarezzi a lungo e poi
ti penetri in profondo,
e le dita leggere
a stuzzicare tutto,
ad infilarsi non solo lì
per dar piacere che più non si può.
Non so se quest'ottavo scritto
in pochi giorni
cadrà sotto i tuoi occhi.
So che se accade
ora mentre leggi
non riuscirai a frenare
la tua mente, la fantasia
le mani e le tue voglie.
Intanto... io l'ho rimesso
al suo posto
senza chiedergli sforzi
né spreco d'energie.
A volte la scrittura,
nell'assenza,
è più soddisfacente
di un orgasmo.
Asciutta ed essenziale.
E questo è il caso.
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