Una notte

di
genere
etero

Ero andata alla festa dei 20 anni della mia migliore amica. Io, come altri invitati, saremo rimasti la per la notte. Non l’avessi mai fatto.

Io e gli ultimi invitati rimasti eravamo seduti su tre divanetti, io ero seduta vicino al fratello della mia amica (con cui avevo avuto una breve relazione quando avevamo solo 14 anni, non avevamo fatto mai nulla). Io sono sempre stata attratta fisicamente da lui, abbiamo avuto molti flirt in questi ultimi anni ma che non sono mai sfociati in niente, solo in piccole provocazioni. Fino a quella notte. Eravamo rimasti in pochi a dormire da lei, esattamente io, lei, il suo ragazzo, due nostre amiche e Fabio, suo fratello.
Le sue nostre amiche si misero a dormire sui divani mantre la festeggiata e il suo ragazzo dormirono in un angolino sopra dei cuscini, io e Fabio dormimmo nell’unico divano letto che c’era a disposizione.

Si addormentarono tutti molto presto, mentre io rimasi sveglia per un po’. Ero agitata al solo pensiero di avere Fabio vicino a me, ero agitata si, ma anche molto eccitata al solo pensiero di averlo così vicino.
Nel cuore della notte sentii le dita di Fabio avvicinarsi titubante al mio culo rivolto verso di lui, mi sfiorò delicatamente, probabilmente insicuro su come avrei reagito. Non ci pensai molto, il mio corpo si mosse da solo. Avvicinai il mio sedere a lui che, prontamente, apri la mano e cominciò ad accarezzarlo delicatamente sopra ai pantaloni. Lo accarezzava e lo strizzava diventando sempre più violento, sempre più voglioso. Le mie mutandine si stavano letteralmente bagnando completamente. Non potevo genere, poiché nella stanza non eravamo soli e, grazie al cielo eravamo sotto le coperte o le nostre amiche ci avrebbero beccati subito.
La situazione mi eccitava.
Volevo di più.
Volevo la sua grande mano accarezzarmi ovunque.
Afferrai il suo polso staccandolo dal mio culo, mi girai dal fianco alla schiena e portai la sua mano al mio ventre accompagnandola alla base del mio seno. A quel punto la sua mano prosegui da sola andando ad afferrare il mio seno privo di reggiseno e cominciò a pizzicarmi il capezzolo sinistro, poi quello destro, alternandosi. Si avvinghiò alla mia tetta sinistra cominciandola a strizzare e torturare, si succhio il pollice e l’indice e ricominciò a toccarmi il seno. Una delle mie parti più sensibili. Mi portai la mano sul seno che non stava più toccando, quello destro, e me lo massaggiai e lo pizzicai esattamente come faceva lui. Probabilmente lo fece eccitare di più poiché si avvicinò di più a me, con le labbra ad un centimetro dal mio orecchio cominciando a respirare in maniera pesante e la sua mano che era sul mio seno si mise sopra la mia che era sul mio seno destro incitandomi a continuare a toccarmi. Il mio clitoride pulsava desiderando di essere massaggiato e pizzicato proprio come Fabio faceva con le mie tette. Il mio desiderio si esaudì molto presto.
Mentre continuavo a palparmi il seno la sua mano scese lentamente arrivando fino all’elastico delle mutandine per poi infilarsi dentro. Si infilò fra le labbra cercando il mio clitoride che, quando trovò, cominciò a massaggiare lentamente. Fece dei piccoli e lenti cerchi sul mio clitoride sensibile e voglioso facendo crescere in me la voglia di avere le sue grandi dita dentro. Mi scappo un sussurro che mi coprii con una mano. Fabio fece una lieve risata prima di infilare il medio nella mia fica. Andava con ritmo lento dentro e fuori facendomi impazzire, poi, quando la mia fica vergine si fece un po’ più larga, infilò un secondo dito cominciando a entrare e uscire più velocemente. Riuscì a resistere per qualche minuto, poi venni sulle sue dita.
Le fece uscire dalle mie mutandine e se le portò alla bocca succhiandole avidamente, quanto avrei voluto la sua bocca sulla mia fica. Lo guardai pensando di dover ricambiare quel gesto. Portai la mia mano sul suo cavallo dei pantaloni sentendo la sua erezione lunga e dura. Non ci pensai due volte e mi tuffai sotto le coperte abbassandogli mutande e pantaloni prendendo in bocca il suo enorme cazzo. Divetti stare attenta a non fare rumore. Il tutto non durò molto, sentii la sua mano afferrarmi i capelli e bloccandomi la testa con il suo cazzo tutto dentro. Sentii il suo liquido caldo arrivarmi fin in fondo alla gola. Leccai la cappella in modo da essere sicura di non aver lasciato nulla e riemersi dalle coperte.
Dopo quella notte non rividi più Fabio ma sogno ancora di avere un’altra notte così. Con lui.
di
scritto il
2022-04-10
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